[CFL] Week 15: Il cambio di marcia degli Eskimos
Anche quest’anno Edmonton si risveglia in autunno e tocca a Winnipeg farne le spese.
EDMONTON ESKIMOS vs WINNIPEG BLUE BOMBERS 40-26
Un anno fa di questi tempi Jason Maas, attuale head coach degli Edmonton Eskimos, sedeva al di là della sideline degli Ottawa Redblacks, dove in veste di offensive coordinator stava dando un contributo fondamentale per traghettare la giovane squadra da una difficile fase di rodaggio ad un secondo anno di grandi successi. Nel 2015 l’attacco di Ottawa si impose con un gioco aereo, audace, imprevedibile ed altamente spettacolare, che portò la squadra della capitale fino alla finale del campionato, dove dovette piegarsi agli agguerriti Eskimos di Edmonton.
Ma il 2016 non è cominciato bene per i campioni in carica e per Jason Maas, promosso per la prima volta ad head coach al posto del vincente Chris Jones, che lasciava i detentori della Grey Cup per accogliere l’invito a risollevare i Saskatchewan in crisi profonda.
All’appuntamento di venerdì scorso, Maas e i suoi Eskimos si presentavano penultimi in classifica nella divisione ovest, con un bilancio negativo di 6 vittorie e 7 sconfitte.
Diversa situazione per Winnipeg, che non vede l’accesso ai playoffs dal 2011 e non vince un campionato dal 1996. Ma quest’anno, dopo un inizio poco brillante, dalla 6a settimana in avanti la squadra del Manitoba ha vinto sette partite di seguito, imponendosi anche contro avversari agguerriti, fino alla settimana scorsa, quando ha perso contro la solita, invincibile Calgary.
Venerdì sera i blu e oro si presentavano dinanzi al loro pubblico con un record vincente di otto vittorie e cinque sconfitte, quattro delle quali subite nel corso delle prime cinque settimane, quando la franchigia non aveva ancora optato per il cambio di quarterback, da Drew Willy a Matt Nichols.
Eppure la squadra dell’Alberta ha alcune peculiarità che hanno sempre lasciato presagire che prima o poi si sarebbe verificato un deciso cambio di rotta, come accadde lo scorso anno, quando dalla seconda metà di settembre i giallo-verdi cominciarono a macinare vittorie una dopo l’altra, riuscirono a sconfiggere per due volte Calgary e finirono per aggiudicarsi la Grey Cup.
Soprattutto in attacco Edmonton vanta le migliori eccellenze della lega. Mike Reilly contende a Bo Levi Mitchell la palma di miglior quarterback; Adarius Bowman e Derel Walker si contendono reciprocamente il titolo di miglior ricevitore del 2016, il runningback John White si colloca tra i primi 5 nel suo ruolo, mentre Jason Maas da parte sua ha già ampiamente dimostrato la capacità di mettere in campo un attacco vincente.
Già l’importante vittoria, riportata la settimana prima contro i B.C. Lions, lasciava supporre che un cambio di marcia fosse già in atto.
Forse è per questo che prima del calcio di inizio Mike O’Shea, capo allenatore di Winnipeg, appariva particolarmente nervoso; ma i Blue Bombers partono invece molto bene. Al loro secondo drive, con il primo lancio si portano dalle proprie 44y alle 49 di Edmonton; da qui Nichols lancia lungo per Dressler, che parte in corsa fino a varcare la goal line, cogliendo totalmente di sorpresa la difesa giallo-verde. Con la conversione si portano subito in vantaggio 0-7.
La replica dei campioni di Edmonton arriva immediatamente al drive successivo, quando esibiscono un gioco completamente diverso dall’urgenza di Winnipeg e dall’audacia spettacolare con cui Jason Maas muoveva l’attacco di Ottawa lo scorso anno.
L’avanzata di Edmonton è lenta, progressiva, razionale, calibrata, perfino paziente. Sarà la chiave del successo dei giallo verdi nel corso dell’intera partita, una alternanza prudente di corse e lanci brevi, che la difesa agguerrita di Winnipeg non saprà contrastare. Nel gioco misurato di Edmonton i blu e oro non trovano nemmeno spazio per quei frequenti turnover, che furono determinanti in tutte le loro precedenti vittorie.
Con 12 down e 6 minuti di gioco, gli Eskimos si portano a ridosso della goal line avversaria, dove Reilly consegna la palla a White. Dopo una breve corsa, il runningback segna il touchdown del pareggio: 7-7.
Un field goal all’inizio del secondo quarto li porta in vantaggio 10-7.
Tornati in attacco, i Bombers tentano di bissare l’ottima azione precedente. Rapidamente si portano sulle 14 yard di Edmonton, da qui Nichols fa partire il lancio da touchdown per Walker; l’ottimo ricevitore afferra, ma si lascia sfuggire la palla e la difesa di Edmonton recupera il fumble.
Ancora i blu e oro mancano un safety per un soffio, mentre lo spettacolare touchdown su ritorno di Kevin Fogg viene annullato per un fallo di illegal block. Dopo tante occasioni mancate, i Bombers riescono almeno a mettere a segno un field goal, che riporta il risultato in pareggio 10-10.
Rapida ed efficace, la successiva avanzata di Edmonton si conclude con un lancio per Bowman dalle 15y; lo slotback afferra e posa la palla oltre la goal line mentre crolla placcato da due avversari. Riesce la conversione e gli Eskimos sono in vantaggio 17-10.
Ormai nel 3 minute warning, Winnipeg scialacqua il drive successivo, tentando sull’2-5 un improbabile lancio lungo, che finisce incompleto.
Viceversa Edmonton, tornata in attacco, non si lascia prendere dalla fretta, benché manchi meno di un minuto e mezzo all’intervallo. Con 6 azioni e una penalità imputata a Winnipeg, si porta a 5 yard dalla meta, dove Reilly consegna ancora la palla a White, che aggira la barriera avversaria e segna il suo secondo touchdown.
La prima metà si conclude quindi 24 a 10 in favore degli ospiti.
All’inizio del terzo quarto i blu e oro riescono a mettere a segno l’unico turnover dell’incontro, quando Fogg forza il fumble dalle mani di Walker e Leggett lo recupera. L’azione porterà ad un field goal: 24-13.
Edmonton replica prima con un safety e poi con un field goal: 29-13.
Mancano 13 minuti alla fine, quando Winnipeg si dimostra ancora capace di sorprendere. Dalle proprie 41y Nichols lancia per il RB Flanders, eccellente riserva dell’infortunato Andrew Harris. Il runningback corre fino alle 36y avversarie, coprendo 33y (ricordo, per chi lo avesse dimenticato, che nel football canadese il campo è lungo 110y). Da qui Nichols irrompe fuori dalla tasca per porsi di fronte a Denmark, che è già in endzone. Il quarterback lancia in corsa e il ricevitore non sbaglia la presa. Fallisce la successiva conversione da 2 punti, ma un single porta il punteggio 29-20.
Un field goal successivo dei padroni di casa accorcia le distanze a soli 6 punti sul 29-23 e la partita è ancora tutta da decidere.
Con la solita razionalità e ragionieristica precisione, Edmonton costruisce il drive successivo fino a segnare un field goal a sua volta: 32-23.
Winnipeg replica al drive successivo, con un calcio di Medlock dalle 54 yard: 32-26.
Torna in campo Edmonton, ormai nel 3 minute warning. Con due corse recupera 14 yard e sembra avere scelto la linea della prudenza. Invece dalle proprie 49 yard per la prima volta Edmonton sorprende andando in cerca del big play. Reilly lancia per Walker, che dopo avere evitato il placcaggio si trova davanti un lungo corridoio libero e corre fino in touchdown. Riesce la conversione da due punti e con il punteggio di 40-26 si conclude l’incontro.
ALTRI RISULTATI
CALGARY STAMPEDERS vs HAMILTON TIGER CATS 36-17
La netta vittoria di Calgary, in trasferta nell’Ontario, sembra smentire le valutazioni degli esperti che, solo una settimana fa, vedevano nei Tiger-Cats una delle poche squadre in grado di strappare la prossima Grey Cup dalle mani degli invincibili Stampeders.
OTTAWA REDBLACKS vs B.C. LIONS 33-40
Ritornati in testa alla divisione Est, i Redblacks si propongono come i più probabili candidati a disputare la finale di campionato, per il secondo anno consecutivo. Ma i B.C. Lions, secondi in classifica nella divisione Ovest alle spalle di Calgary, ancora una volta si impongono sui rossoneri, confermando la supremazia delle squadre occidentali della Lega.
TORONTO ARGONAUTS vs MONTREAL ALOUETTES 11-38
A sorpresa gli ultimi in classifica della divisione est travolgono i Toronto Argonauts.
Sono passate appena due settimane da quando Jim Popp, il discusso head coach di Montreal, ha rassegnato le dimissioni, conservando però la carica di general manager. Gli succede in campo Jacques Chapdelaine, con un incarico ad interim. Dopo la prima sconfitta, è troppo presto per attribuirgli i meriti di una imminente rinascita della squadra; ma certamente il risultato di domenica consente di guardare al futuro degli Alouettes con maggiore ottimismo.
LA CLASSIFICA
x = ammessa ai playoff