[NFL] SB 50: La difesa vince le partite (Carolina Panthers vs Denver Broncos 10-24)

Al neonato Levi’s Stadium di San Francisco va in scena il Super Bowl numero 50, per l’occasione rinominato con la numerologia araba, pronto a regalare emozioni e spettacolo ai milioni di spettatori sintonizzati in tutto il mondo sulla sfida tra Panthers e Broncos.

Carolina arriva all’appuntamento dopo aver dominato la NFC, tanto in regular season (15-1), con una sola sconfitta subita dai Falcons, quanto soprattutto ai playoff, in cui ha resistito al ritorno di fiamma dei Seahawks prima di demolire le speranze dei Cardinals nel Championship. Con una vittoria al Super Bowl, i Panthers diventerebbero la quarta squadra di sempre a vincere 18 partite in una stagione, ad una soltanto dalla perfect season, dopo 49ers (1984), Bears (1985) e Patriots (2007), oltre che ottenere il primo successo nella storia della franchigia, diventando la 20esima con un Lombardi Trophy in bacheca.
Un dato, però, potrebbe spaventare Cam Newton e compagni: la squadra con il miglior attacco durante la regular season ha perso quattro delle ultime cinque volte che ha raggiunto la partita finale.

Denver non arriva certo coi favori del pronostico, dopo una stagione travagliata, ma chiusa comunque da prima forza della AFC (12-4), e due turni di playoff di complessa lettura, comprendenti la sofferta vittoria contro gli Steelers e la meravigliosa impresa compiuta contro i Patriots nel turno successivo.

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Chi più di tutti si augura di conquistare il successo è senz’altro Peyton Manning, salvo sorprese giunto all’ultima partita in carriera.
E’ il primo quarterback ad essere titolare al Super Bowl con due squadre diverse e cerca di diventare il 12esimo a vincere più di un titolo, il primo dopo il fratello Eli. E’ però anche il primo da Phil Simms (1986) a presentarsi con più intercetti rispetto a TD pass in stagione, oltre che 13 anni e 48 giorni più vecchio del quarterback avversario ed il più anziano di sempre a prendere parte ad un match per il trofeo (39 anni e 320 giorni).

E’ proprio Manning ad iniziare il Super Bowl numero 50 con il pallone tra le mani ed il drive che ne esce ha una spinta eccezionale, grazie dapprima a 18 yard guadagnate da Owen Daniels e poi alle successive 22 di Andre Caldwell. C.J. Anderson si regala ben 20 yard sommando le prime due portate e la squadra di Mile High sembra lanciata verso un mortifero touchdown. La difesa di Carolina, però, ritrova se stessa, appena in tempo per fermare gli avversari e concedere a Brandon McManus l’onore di sbloccare il punteggio con un field goal da 34 yard.

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Denver ha già segnato più punti rispetto a quanto aveva fatto all’intervallo dell’ultimo SB giocato (XLVIII) e si regala la buona sorte di essere la prima squadra a mettere punti a tabellone, risultata vincente in 33 occasioni delle precedenti 49.

Newton entra nella partita con un lancio overthrown, una costante, purtroppo per lui, con l’andare del match, ed i Panthers non combinano nulla di buono contro la miglior difesa quest’anno, che dimostra fin da subito la propria forza straripante. E, dopo un drive a vuoto dell’attacco, è proprio il miglior esponente di questa difesa a compiere la propria prima grande giocata, in una partita per lui infuocata. Jerricho Cotchery quasi completa una spettacolare ricezione in due tempi per un ampio guadagno, su cui per altro Ron Rivera perde un challenge.

Sul successivo 3&10 il quarterback da Auburn subisce il sack di Von Miller, che però non si limita a trascinarlo a terra, ma gli strappa letteralmente il pallone di mano con una giocata pazzesca. Malik Jackson è un falco a recuperarlo nella end zone avversaria e si regala il primo touchdown in carriera, che vale il 10-0 per Denver. Quest’ultima ora ha dalla sua la statistica positiva quando segna un TD difensivo quest’anno (5-0) ed anche quando succede, in generale, nel match per il Lombardi Trophy (15-2). E’ il primo fumble recuperato in touchdown al Super Bowl da quello di James Washington dei Cowboys per 48 yard al numero XXVIII.

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I Panthers, nel drive successivo, guadagnano la metà campo, aiutati, però, più da Aqib Talib, cui vengono fischiate tre flag nel solo primo tempo, che dal proprio attacco. Nulla di fatto, comunque, ed il punt è la soluzione tanto per questa azione quanto per la successiva, in cui è decisivo lo splendido sack di Luke Kuechly.

Newton, a cavallo tra il primo ed il secondo quarto di gioco, sembra ritrovare se stesso e si regala il primo grande guadagno tanto al lancio quanto palla alla mano. La replica su corsa per altre 12 yard è decisiva, tanto quanto la ricezione di Greg Olsen per 19 nella red zone avversaria. I Panthers macinano agilmente yard e per fermarli Talib ricorre ad un face mask di una cattiveria spropositata. Jonathan Stewart, con il pallone posizionato sulla linea da 1 yard, vola (letteralmente!) in end zone ed accorcia le distanze sul 10-7 per gli avversari.

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Denver pasticcia nel drive successivo e non trova altro che il terzo three&out consecutivo, ma, dall’altra parte, al momento di mettere gli artigli sul match, Carolina fallisce una trick play studiata malissimo e si deve accontentare di lasciare il campo dopo appena tre azioni offensive. Peggio, senz’altro, fa lo special team che, invece di fermare Jordan Norwood sul successivo punt di Brad Nortman, lo lascia sgroppare per 61 yard, per il più lungo ritorno di un punt nella storia del Super Bowl.

I Broncos, però, trovano di fronte a loro una difesa indiavolata e Manning non riesce a trovare una soluzione adeguata, incagliando il drive prima che Louis Vasquez, con una holding difensiva, rovini i piani di un rischiosissimo 4&1 a ridosso della end zone. McManus non sbaglia da 33 yard.

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Carolina offensivamente non trova alcuna giocata di rilievo e guadagna terreno grazie alle sanguinose flag avversarie, prima che Mike Tolbert, dopo un’ottima corsa da 10 yard, si faccia togliere il pallone di mano da Darian Stewart. Danny Trevathan è lesto come non mai a recuperarlo e concede al proprio quarterback un’ottima posizione di campo per iniziare la successiva azione.

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Anderson si fa 34 yard tutte d’un fiato, ma Manning è tragico nel lanciare un intercetto in bocca ad un Kony Ealy stratosferico (4 tackle, 3 sack, 1 INT, 1 FF). Il quarterback nativo di New Orleans diventa il secondo quarterback di sempre a lanciare almeno un intercetto in quattro diversi Super Bowl, dopo John Elway. Il primo tempo, di fatto, si chiude qui.

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Newton in carriera ha un record di 2-14-1 quando all’intervallo la sua squadra è sotto nel punteggio di almeno 6 punti, ma, non curante di ciò, comincia il secondo tempo alla grande, con il lancio da 45 yard per un fantastico Ted Ginn. Fozzy Whittaker e lo stesso Ginn guadagnano altri due primi down importanti, soprattutto perchè in mezzo arriva una pesante flag per unsportsmanlike conduct contro Carolina. Miller fa il fenomeno anche in coverage e l’attacco chiama Graham Gano a trasformare il field goal da 44 yard per tornare a contatto. Il kicker, però, lo spedisce sul palo destro ed il pallone non coglie il bersaglio. E’ il primo field goal mancato in un Super Bowl da 2010, quando a sbagliare fu Shaun Suisham.

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Emmanuel Sanders è artefice di 83 delle sole 141 yard nella partita di Manning e la maggior parte arrivano nel successivo drive, chiuso ancora una volta, però, a ridosso del touchdown. I Broncos si devono affidare al piede di McManus, che non delude e centra perfettamente i pali da 30 yard. Il 16-7 a tabellone alza le distanze a due possessi e mette i Panthers al muro.

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Serve una scossa e sembra poter arrivare con la ricezione da 42 yard di Corey Brown, cui segue un altro primo down agile e l’arrivo nelle 30 yard avversarie. Newton lancia Ginn per entrare in red zone, ma il receiver non riesce a controllare il pallone, che finisce dritto nelle mani di T.J. Ward, il quale prova a riportarlo verso la metà campo avversaria. Mike Tolbert è lesto a forzare un fumble che potrebbe essere decisivo per ribaltare nuovamente le sorti del drive, ma uno straordinario Trevathan sale a due fumble recuperati e fa sua la sfera.
La difesa di Carolina, però, tiene splendidamente, guidata da un Ealy al record di sempre di sack in un match per il titolo (3), insieme a Reggie White e Darnell Dockett. Newton spreca un’altra azione per cominciare la rimonta ed il terzo quarto lascia l’amaro in bocca ai campioni NFC.

Nel drive successivo i Broncos macinano terreno e spaventano gli avversari, prima che Manning generi un fumble, recuperato subito dallo stesso quarterback. Non passa molto tempo, però, prima che Peyton si ripeta, questa volta forzato da Ealy, ed i Panthers finalmente siano in grado di guadagnarsi il turnover con l’aiuto di Charles Johnson.

Arrivano due primi down pressochè immediati ad opera di Devin Funchess e di Stewart, ma le corse, da cui nascono 118 yard totali in 27 portate, perdono presto la loro efficacia e Bradley Roby, in una partita per lui straordinaria, continua a stupire fermando il drive a ridosso delle 10 yard. Gano è comunque in condizione di colpire con il field da 39 yard del 10-16, benchè faccia provare più di un brivido sulla schiena del pubblico di fede Panthers, sfiorando nuovamente il palo destro.

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I Broncos non hanno in giornata un Manning affidabile (13/23 per 141 yard e 1 INT), quindi provano ad affidarsi alle corse di Anderson e Ronnie Hillman per far trascorrere il poco tempo rimasto, ma restano incagliati nel front seven avversario. Nel frattempo, però, gli avversari sono bloccati offensivamente e non sembrano poter colmare il gap che li separa dal successo.

A quattro minuti dalla fine Newton getta al vento ogni possibilità di vittoria per se e per i suoi, regalando a Miller il sogno di essere l’MVP del match. Il prodotto di Texas A&M forza il proprio secondo fumble di giornata, il pallone fugge verso la end zone avversaria e Ward lo fa proprio a ridosso della fatidica linea. Ancor meglio per Denver, che può far correre il cronometro ed infine, a seguito di un’altra sanguinosa flag contro gli avversari, Anderson mette il punto esclamativo con il touchdown su corsa da 1 yard. Non succede più nulla ed il Super Bowl numero 50 si chiude con la vittoria dei Broncos sui Panthers per 24-10.

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Denver diventa la prima delle otto squadre con meno di 200 yard offensive in un Super Bowl a conquistare il Lombardi Trophy, il terzo per la franchigia, la nona nella storia a mettere a segno la tripletta. La difesa si conferma decisiva per vincere i titoli, tanto che la migliore nella regular season ha un record di 10-2 dal 1970, quando riesce a raggiungere la finale.

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Von Miller conquista il meritatissimo titolo di MVP del match grazie ad una prestazione mai vista (6 tackle, 2.5 sack, 2 FF). E’ il quarto linebacker a riuscire nell’impresa dopo Chuck Howley, Ray Lewis e Malcom Smith. Diventa inoltre il primo giocatore nella storia dei Broncos con 6.5 sack nei playoff e con più di uno in un Super Bowl.

von miller super bowl

Il coach della squadra di Mile High, Gary Kubiak, la cui mano è stata assolutamente decisiva per il successo finale, diventa il quarto allenatore nella storia NFL a vincere un titolo nella prima stagione su una panchina. Di certo nessuno, però, lo merita ed è più felice di Peyton Manning, che arriva a 200 vittorie in carriera da starter, primo di sempre a riuscirci, oltre che il primo quarterback titolare a vincere due Super Bowl con due squadre diverse. Dopo 9 anni lui, dopo 17 i Broncos, di nuovo sul trono NFL.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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