[W3] I Raiders che non ti aspetti
Un famoso detto del football dice “Gli attacchi vendono i biglietti, le difese vincono le partite”, ma per i Raiders 2011 non è esattamente così.
Nella prima partita contro Denver la difesa ha fatto il suo, ma grazie anche alla pochezza attuale dei Broncos; nella seconda l’attacco le ha provate tutte per vincere, ma nel secondo tempo i Bills hanno segnato punti ad OGNI possesso, infilandosi come un coltello nel burro nella zona dei linebackers, ma soprattutto nella secondaria che ha nei due cornerbacks l’anello veramente debole.
Domenica contro i Jets le yards concesse sono state ancora troppe, ma ancora una volta l’attacco ha tolto le castagne dal fuoco realizzando ben 34 punti contro una delle maggiori contendenti al titolo.
E’ evidente che ci sono degli aggiustamenti da fare, il problema è che il personale disponibile non appare all’altezza: parlavamo dei due CB titolari, Chris Johnson e Stanford Routt, il primo contro Buffalo è stato costantemente vittimizzato dal trio Fitzpatrick-Johnson-Nelson, il secondo soffre terribilmente i lanci medio lunghi.
Il DC Bresnahan (vecchia conoscenza della sideline neroargento dove non è mai riuscito a dare un impronta aggressiva al reparto) non ha trovato contromisure efficaci se si esclude il secondo tempo contro New York: Burress e Holmes sono stati tenuti a 4 ricezioni, ma i danni maggiori li hanno fatti il TE Keller e Tomlinson nel mezzo, il solito vecchio discorso della coperta corta.
Un altro grosso problema, ormai decennale, sono le penalità, statistica nella quale Oakland primeggia incontrastata; cambiano i giocatori, gli allenatori e gli assistenti, ma il refrain è sempre lo stesso, nella prima partita sono state ben 15 le flag lanciate contro i Raiders, senza contarne altre 2 o 3 declinate.
Grosso grosso problema.
Ma veniamo alle note positive, tre nomi su tutti: Jason Campbell, Darren McFadden e Denarius Moore: QB, RB e WR.
Zuppa Campbell sembra essere in controllo dell’attacco, non gli si chiede di strafare e lui esegue il compito senza
sbavature, con buona presenza nella tasca e distribuzione di palloni, McFadden dopo due anni difficili è esploso la scorsa stagione, ma attualmente si sta dimostrando uno dei migliori RB della lega, dannoso sulle corse e pericoloso fuori dal backfield, non è escluso che anche i Raiders tirino fuori dal cilindro qualche schema in wildcat per lui.
Moore è la classica perla nascosta da draft. Scelto al quinto giro, già al training camp aveva già raccolto “ooh” e “aah” dagli addetti ai lavori, soprattutto per l’abilità a ricevere nel traffico e in particolari condizioni dove la coordinazione è primo requisito da avere.
Dobbiamo riconoscere però che i tre suddetti non avrebbero la possibilità di splendere se non ci fosse alle spalle l’enorme lavoro che sta facendo la linea offensiva. I Raiders sono i migliori sulle corse e Campbell ha subito pochi sack, una delle sorprese più piacevoli rispetto alle previsioni iniziali sono proprio le prestazioni fornite dai 5 là davanti.
Da segnalare anche la continuità del miglior punter della lega, Shane Lechler e del kicker Janikowski, autore a Denver del FG più lungo della storia, 63 yards, condiviso con Dempsey e Elam.
Una menzione particolare anche a Hue Jackson, il coach, che ha dato una nuova impronta ai Raiders, più fantasia e aggressività in attacco e un grandissimo lavoro ai fianchi dei giocatori, abituati da troppo tempo a perdere, finora ha avuto ragione lui, senza la pazzia di Buffalo, Oakland sarebbe a 3-0, impensabile per tutti all’inizio.
Ora due partite complicate, Brady verrà in città a lanciare le sue solite 400 yards, mentre la domenica successiva gita a Houston, altro team che fa del gioco aereo la sua forza; saranno due partite ad alto punteggio, viste le difese in campo, è probabile che vincerà chi avrà la palla in mano per ultimo.
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