XFL: i Renegades vincono il Championship

Quello che pochi si aspettavano accadesse é successo: il Championship XFL é andato agli “underdogs” degli Arlington Renegades contro i superfavoriti D.C. Defenders a dimostrazione che le partite “do or die” possono essere molto diverse da quelle di regular season. 

I texani sono arrivati a giocarsi il titolo partendo da un record 4-6 in regular season e scavalcando, nell’accesso ai play-off, i St. Louis Battlehawks, eliminati al tie-break da Seattle nonostante un ottimo 7-3. Al di là delle polemiche sulla formula, che può anche essere discutibile, ma che era nota fin dall’inizio, resta il fatto che i Renegades nell’ultimo mese hanno cambiato passo e hanno vinto con pieno merito le partite che contava vincere. La trasformazione della compagine di Bob Stoops da week 8 in poi ha un nome e un cognome: Luis Perez, quarterback veterano delle leghe di primavera, che ricordiamo l’anno scorso con i Generals della USFL, con i New York Guardians della XFL 2020 e prima ancora con i Birmingham Iron della AAF 2019. Quest’anno ai Vegas Vipers le cose per Perez non erano andate come previsto: il sistema di gioco non era quello che poteva esaltare le caratteristiche di un QB fortemente orientato al passaggio, tanto da essere avvicendato da Brett Hundley, un QB più incline a portar palla.

I Renegades, nella prima fase, si erano distinti per la difesa molto aggressiva ed efficiente, che aveva tenuto in linea di galleggiamento la squadra nonostante un attacco fortemente deficitario in cui il gioco aereo aveva come unico target affidabile il TE Sal Cannella. L’arrivo di Perez, ha permesso a Stoops di esprimere un passing game efficace, che ha dato anche respiro al RB DeVeon Smith e al running game. Nonostante i forti segnali di miglioramento e la convincente vittoria su Houston nel Divisional, pochi pensavano che i Renegades avrebbero fermato l’avanzata dei Defenders, dominatori del torneo e obiettivamente in possesso dell’assetto di squadra più completo: attacco ben bilanciato tra running e passing game, un RB, Abram Smith, da più di 100 yard/game e un gruppo di ricevitori affidabili soprattutto nel profondo, gente da 15 yard di media per ricezione e una difesa capace di provocare turnover sia con gli intercetti che con i fumble.

E invece sabato é successo quello che nessuno si aspettava: Arlington é partita a mille con due touchdown nei primi due drive che hanno messo i Defenders in una situazione cui non erano abituati e cioé quella dei trailers costretti a forzare i tempi e i giochi per recuperare il gap. Contro una squadra dalla difesa forte, essere costretti ad inseguire può costituire un handicap anche per chi ha un attacco esplosivo, e infatti Washington ha realizzato delle giocate ad alto guadagno, sia con le corse che con i passaggi, ma é anche incappata i tre turnovers che alla fine sono risultati determinanti. Vediamo come é andata.

Arlington Renegades vs D.C. Defenders 35-26

Il primo possesso é dei Renegades che raggiungono velocemente il territorio di Washington. Qui Perez commette un fumble forzato da un intervento di Devin Bellamy, ma riesce a ricoprire lui stesso la palla e conservare il possesso. Scampato il pericolo, Perez si fa perdonare con un passaggio per Sal Cannella che riceve sulle 30 e corre in end zone per il 6-0. Poi, dopo un punt dei Defenders, Arlington gestisce un altro drive vincente in cui deve risalire il campo per quasi 90 yard. Dopo un paio di corse di DeVeon Smith e un incompleto, Perez infila un filotto di sei passaggi che portano i Renegades sulle 25 di Washington. Da lì, con due corse di Kelly Bryant e una ricezione di Cannella, il QB dei Renegades può concludere l’opera col TD pass di 9 yard per Tyler Vaughns. La trasformazione da due punti, un passaggio per D Smith, porta il punteggio sul 14-0.

Washington si scuote e Jordan Ta’amu si erge a protagonista con due bei passaggi per Lucky Jackson e per Briley Moore-McKinley e poi con una corsa d 13 yard che lo porta in vista dell’area di meta avversaria. Qui però il suo passaggio inteso per Chris Blair viene intercettato in end zone da Joe Powell, un signore non nuovo a questo tipo di imprese con i suoi quattro intercetti in regular season. Arlington capitalizza in parte il takeaway con un drive in cui Perez, oltre che ai passaggi, si affida alle corse di Leddie Brown, ma arrivato in vista del traguardo deve cedere a Tyler Russolino la responsabilità di segnare il field goal da 29 yard. Sul kick-off il solitamente infallibile Russolino calcia corto e non raggiunge la target zone, infrazione che consegna la palla ai Defenders sulle 45 di Arlington. Dalla favorevole zona di partenza i Defenders si affidano alle corse di Abram Smith che va anche a concludere con un rush di 2 yard. Ora é la volta di Matthew McCrane di sbagliare il kick-off mandandolo fuori e concedere ai Renegades la partenza dalle 45 di Washington. A Perez basta un passaggio di 17 yard per Vaughns per arrivare in area di field goal quando sono rimasti due secondi prima del riposo. Russolino trasforma da 51 yard e si va negli spogliatoi sul 20-6.

Il terzo periodo vede i Defenders risalire a fatica il campo dalle proprie 30 fino alle 48, poi su una situazione di “quarto e uno” decide giustamente di giocarsela: Ta’amu dà l’hand-off a Smith che corre in touch down per 51 yard. I Defenders sono sotto lunghezze e Perez sale di nuovo in cattedra guidando un drive da autentico leader che oltre ad usare il braccio, esce da un terzo e otto correndo da scrambler per 12 yard, una cosa che fa raramente. Il drive termina con la corsa in end zone di Leddie Brown per il 26-12. I Defenders però, da squadra di razza, non si arrendono e, dopo un punt a testa, una volta tornato in possesso, Ta’Amu dalle proprie 28 pesca sulle 30 avversarie Josh Hammond che riceve e corre in end zone per un TD da 72 yard. La trasformazione va a buon fine e Washington dimostra di poter colpire velocemente e di essere ancora in partita. 26-20.

Peccato che per comportamento antisportivo e per il successivo kick-off di Mc Crane ancora una volta falloso, la palla venga restituita ai Renegades sulle 30 di Washington. A Perez basta un gioco, serve Leddie Brown che riceve sulle 25 e corre in touch down per il 32-20 Adesso Ta’amu deve affrettare i tempi e nel drive successivo, dopo due buoni passaggi, nel tentativo di servire un Chris Blair in giornata no, si vede intercettare il passaggio da Brandon Rusnak. L’intercetto frutta ad Arlington altri tre punti per il FG di Russolino da 33 yard. Ormai la partita é segnata, ma prima del termine c’é un fumble di Luis Perez che dà a Ta’amu la possibilità di mostrare il proprio talento guidando un drive vincente in cui con sei completi su sette manda ancora Josh Hammond in end zone per il 35-26. Segue il doveroso tentativo di convertire il “quarto e quindici” per mantenere il possesso, ma il passaggio di Ta’amu viene intercettato da Cre’Von LeBlanc.

Tra i protagonisti di questa finale va citata la performance dell’MVP Luis Perez che ha fatto un 26 su 36 per 288 yard e tre TD pass, coadiuvato in questo dalla grande partita dei suoi ricevitori, Tyler Vaughns in testa con otto prese su otto per 83 yard e il solito Sal Cannella che con quattro ricezioni su cinque ha guadagnato 71 yard. Ottima, come sempre, la prova della difesa: limitare Washington a 26 punti, gli ultimi dei quali arrivati a risultato acquisito, non é impresa da poco.

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Washington esce certamente delusa per la mancata vittoria, ma ha poco da recriminare. Jordan Ta’amu é stato meno brillante del solito ma ha pur sempre guadagnato 245 yard con i passaggi. Bene il solito Abram Smith con 90 yard e il ricevitore Josh Hammond, sei ricezioni su nove per 127 yard e due TD per non smentire l’abilità di Ta’amu e compagni nei passaggi a lunga gittata.

La prima stagione, speriamo di una lunga serie, della XFL di Wayne Johnson e Dany Garcia si chiude con un buon successo. Le partite sono state di buon livello e, dopo le prime giornate, sempre più equilibrate ed incerte. Tanti giocatori si sono messi in luce e sono stati invitati ai training camp della NFL. Speriamo che, come per la USFL, sia la volta buona per la sopravvivenza del football di primavera.

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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