Radio Bonanza Power Ranking – Week 5

Torna il Power Ranking di Radio Bonanza, quello che contiene più citazioni al mondo e questa settimana a tema calcistico! Per ogni squadra è indicato il movimento in classifica rispetto alla scorsa settimana.

  1. Philadelphia Eagles (=) – Con una dose di fatica non indifferente nel deserto dell’Arizona, gli Eagles sopravvivono e rimangono undefeated, proprio come gli Invincibili dell’Arsenal 2003-2004. Si proiettano 5-0 e allo scontro contro i Dallas Cowboys per leadership della NFC East.

arsenal power ranking

  1. Buffalo Bills (=) – Basta un tempo a Josh Allen & Co. per annichilire gli Steelers a cannonate per poi gigioneggiare sostanzialmente per 30 minuti. Dispensa cioccolatini e bel giuoco meglio Clarence Seedorf ai tempi in cui si era guadagnato il soprannome di Willie Wonka.
  1. Kansas City Chiefs (=) – Qualcuno nelle scorse settimane aveva segnalato come Mahomes sembrasse cercare spesso soluzioni offensive alternative piuttosto che insistere sulla sua arma migliore. Detto fatto, 4TD per Kelce, che dimostra ancora una volta – come se ce ne fosse bisogno – un bomberismo sottoporta degno di Bobone Vieri. Aspettiamo con ansia l’apertura di un suo canale Twitch. 

Pubblicità
  1. Tampa Bay Buccaneers (+1) – La D# con una gran bella impalcatura per Tom. Più forti delle frecciate di AB84 su Twitter. I Bucs vanno in fuga in una NFC South troppo annacquata e in difficoltà, ne possono approfittare con la continuità del Rosenborg dal 1992 al 2004.

rosenborg power ranking

  1. San Francisco 49ers (+3) – Beh. Facciamoli salire nel PR. La partita contro i Panthers non è ahimè probante. Ma DeMeco Ryans come D# sta mostrando una solidità granitica come la personalità di uno Jaap Stam dominante. Occhi su Nick Bosa e il suo groin injury, ma i 49ers così possono essere moooolto fastidiosi. 
  1. Baltimore Ravens (=) – I have a dream: una sfida all’ultimo calcio tra Justin Tucker e Roberto Carlos. Lamarone continua a giocare da candidato MVP, ma è quel piede chirurgico che non trema mai e regala per la 19esima volta in carriera il game-winning kick (aggiungiamo pure che è 17-17 nell’ultimo minuto o overtime). La mette dove vuole, quando vuole.

  1. Minnesota Vikings (+2) – Che questo 4-1 di O’Connell possa essere un’illusione ottica possiamo farcene una ragione. I progressi dei Viks sono comunque evidenti e a noi piacciono le illusioni, così come ogni anno speriamo in Ligue 1 in una stagione di alto livello dell’OM. Al posto del Mistral mettiamoci il vento sferzante di Minneapolis però.
  1. Miami Dolphins (-4) – Con Skylar Thompson buttato nella mischia l’attacco si ingolfa e annaspa come il Camerun anni 2000 senza Samuel Eto’o. La difesa tiene per un tot ma sbraca male nell’ultimo quarto, quando a momenti anche i massaggiatori Jets stavano per correre in faccia ai ‘Fins. 
  1. Dallas Cowboys (+3) – Il miracolo che tiene in piedi questi Cowboys capitanati da Cooper Rush e una D# che è bella quadrata e decisiva quando conta ci piace. E ci ricorda la Cavalcata della Grecia, Campione d’Europa 2004. CeeDee Lamb come Aggelos Charisteas?

grecia PR

  1. Los Angeles Chargers (+1) – fun fact, i Chargers sono 2-14 quando vanno sotto di 2 TD. Le due vittorie? contro i Browns, che domande. Vanno 3-2 con Ekeler che fa scorribande come Babangida in quella favolosa Nigeria degli anni 90, Herbert-JJ Okocha non ancora al 100% ma regala lampi di classe. Preoccupante la fase difensiva, 122 punti fatti, 136 subiti.
  1. New York Giants (+7) – Possono rimanere a galla in una NFC East altamente competitiva? Questo 4-1 di Daboll mostra una squadra combattiva, capace di reagire anche a situazioni complicate: puntano a una stagione alla Real Sociedad di Nihat Kahveci e Darko Kovacevic del 2002-2003 che sfiorarono la Liga?

real sociedad PR

  1. Green Bay Packers (-5) – Crisi? Crisi. Sono una squadra alla ricerca d’identità – sono apparsi persi nella nebbia. Aaron Rodgers in difficoltà come Klopp in questo inizio di stagione del Liverpool. Il tempo per rialzarsi e prendere in mano l’NFC North c’è tutto.
  1. Los Angeles Rams (-3) – Gli acciacchi post Super Bowl continuano, OL in enorme difficoltà e anche Stafford non è lucidissimo. Dei dolori post titolo che potrebbe avere una Stella Rossa qualsiasi dopo 5 titoli consecutivi. Chi vuole essere il Partizan della NFC West?
  1. New England Patriots (+3) – Sono sempre più dei catenacciari. Dei Mourinho? L’avete detto voi. Difesa arcigna e ripartenze con Stevenson e Harris a fare da workhorse. Difficilmente l’epilogo sarà la vittoria in Conference League, ma non regaleranno vittorie facili.
  1. Cincinnati Bengals (=) – Arriva una schedule più in discesa e la quadra offensiva pian piano sta tornando. Offensivamente sono ancora piuttosto prevedibili e molto meno sexy rispetto alla versione 2021. Un po’ come la Croazia con e senza Modric.
  1. Tennessee Titans (+6) – 3a W di fila dopo avvio disastroso, tornano in vetta alla division visto che i Jaguars han deciso di fare harakiri contro Houston. Rimangono i dubbi sull’effettivo valore di questi Titans, la sensazione è un po’ la stessa che si provava quando il Chievo Verona era lì a giocarsi un posto in Champions. Chi fa Eriberto?

eriberto chievo power ranking

  1. Jacksonville Jaguars (-4) – Alti e bassi tipici di una squadra che sta ancora costruendo la propria identità, soprattutto offensivamente. Tanti errori, polveri bagnate e sconfitta ampiamente evitabile. Ricordano un po’ l’Olanda post Snejder-Robben-Van Persie, però loro avevano Bortles-Fournette-Moncrief.
  1. Cleveland Browns (-2) – Lo strapotere fisico di Nicholas Chubb è stupefacente. In Ohio sono stati abituati per anni ad ammirare King James, ma qui siamo al livello Imperiale più che regale. E di Imperatori di potenza così debordante ce ne ricordiamo uno che bazzicava Milano, buttava giù traverse e regalava sogni.

  1. New Orleans Saints (+8) – Taysom Hill is back. Ritorno sulle scene contro i Seahawks come quel bomber di razza che torna dal nulla e segna una doppietta della W a caso. Possiamo paragonarlo a un Krzysztof Piatek della NFL? La nostra risposta è sì.
  1. Denver Broncos (-6) – protagonisti di quella che sarà probabilmente la partita più brutta dell’anno. Offensivamente sterili come l’attacco del San Marino. Il catenaccio difensivo tiene ma guardarli quest’anno è veramente hardcore.
  1. Atlanta Falcons (=) – Sui Falcons non riesco a decidermi. Ci sono dei segnali incoraggianti, ci sono dei passaggi a vuoto davvero faticosi da digerire. Contro i Bucs -al di là della discussione sul RtP- c’è stata una linea piatta continua, poi dei sussulti. Serve costanza, altrimenti il senso di incompiutezza di un Bursaspor che passa dal top del Campionato Turco alla Retrocessione è vicino. Falchi e coccodrilli.

bursafor PR

  1. Seattle Seahawks (-3) – Geno is balling. Lo accendiamo? Lo accendiamo. Ma la D# proprio non esiste. Nada. Zero. Neanche uno spiraglio di luce. Giocano le partite con tabellini che paiono usciti dall’Eredivisie in un match tipo PSV Eindhoven-Nec Nijmegen 6-4. E i Seahawks sono il Nijmegen.
  1. New York Jets (+5) – Zach Wilson è una ventata fresca, si approfittano del momento particolare dei Dolphins e volano 3-2. Ce lo aspettavamo? No, ma non ci aspettavamo neanche che il Leicester vincesse la Premier.
  1. Indianapolis Colts (+2) – Il bello, si fa per dire, della AFC South è che te la giochi comunque anche se hai una squadra mediocre. E’ tipo il campionato Islandese, ci sono KR Reykjavík, Valur, FH Hafnarfjörður…vabbè avete capito.
  1. Las Vegas Raiders (-2) – perdere contro i Chiefs ci sta, perderne 4 su 5 con distacco inferiore ad un possesso non fa ben sperare però. La difesa continua ad essere brutta, e in attacco serve di più da Carr e tutti quelli che non si chiamano Davante Adams. A livello di Coaching Staff McDaniels trasmette fiducia come Mircea Lucescu durante la parentesi interista. Il clima? Rovente come quello della retrocessione del Saint-Etienne nello spareggio vs l’Auxerre.

  1. Arizona Cardinals (-6) – Il senso incompiuto di questi Cardinals è davvero frustrante. Da inizio stagione ci stanno capendo ben poco e sono davvero difficili da sopportare, soprattutto nel gioco espresso per gran parte dei match. Una delusione perenne come le mancate promozioni dell’HSV Amburgo dalla Zweite Liga.
  1. Detroit Lions (-3) – A sto giro però l’allegro e vibrante team di Dan Campbell non diverte nemmeno. Zero punti contro i Pats e L nettissima, senza contraddittori per quello che era l’attacco #1 della Lega. Si sono inceppati come la carriera di Anelka nei tempi che furono.

anelka pr

Pubblicità
  1. Pittsburgh Steelers (-3) – Si profila una stagione degna dell’Ascoli ‘91-’92, con 14 punti totali o quella dell’Ancona di Mario Jardel. Fortunatamente per i tifosi Steelers non c’è retrocessione, ma opportunità di ricostruire adeguatamente intorno a Pickett.
  1. Chicago Bears (+1) – Hanno lottato, c’è stata la grinta. Ma qui siamo a livelli del Panathinaikos di Malesani: “E si lavora, lasciate Justin Fields… ringraziate mister Fields ringraziatelo, cazo, ‘na brava persona. E aiutatelo Justin Fields, cazo! No contestarlo, il pubblico. Cosa contesta che, il pubblico, cosa vuol contestare, cazo? Cosa contesta? Fields? Ma se se ne v… Dopo se se ne va vedremo dopo, cosa succede. Cazo. Cosa contestiamo, Fields qua?”
  1. Houston Texans (+1) – Nel Piacenza di Dario Hubner lo schema di gioco era semplice: si buttava la palla avanti sperando che la mettesse, e spesso succedeva così. E’ forse Dameon Pierce il Dario Hubner di Houston? sicuramente fuma di meno.
  1. Washington Commanders (+1) – Con Rivera che getta in pasto Carson Wentz pubblicamente e una squadra che pecca di coesione e consistenza, il disastro è assicurato. Stagione già condannata come quella del Treviso 2005-2006 del trittico Ezio Rossi – Alberto Cavasin – Diego Bortoluzzi? McLaurin è Reginaldo?

treviso pr

  1. Carolina Panthers (-3) – l’era di Matt Rhule si chiude con un roboante 1-27 quando gli avversari segnano più di 17 punti. Non c’è neanche una parabola discendente, è proprio una discesa senza fine in un precipizio che ricorda sinistramente l’esperienza europea di Oscar Tabarez.
T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.