La famiglia Walton-Penner è (quasi) la nuova proprietaria dei Denver Broncos
Nella notte di italiana tra martedì 7 e mercoledì 8 giugno, i Denver Broncos hanno annunciato – con una mossa sorprendente, nei tempi ma non nella conclusione – che la famiglia Walton-Penner sarà (probabilmente) la nuova proprietaria della franchigia del Colorado.
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Ora dobbiamo fare però qualche passo indietro. Ci eravamo lasciati qualche tempo fa con la franchigia che stava per essere messa all’asta da parte della Famiglia Bowlen e vi devo la descrizione di qualche passaggio che, visti i tempi a sorpresa, non mi è stato possibile scrivere.
Josh Harris, proprietario dei 76ers in NBA e i Devils in NHL, e Rob Walton, ereditiere della catena Walmart, con il genero Greg Penner erano i due nomi già ben noti al tempo. Insieme a loro risultava anche quello di Todd Boehly, CEO di Eldridge oltre che proprietario di qualsiasi franchigia a Los Angeles all’infuori della NFL, che avrebbe dovuto capitanare una cordata; ebbene con l’acquisizione del Chelsea quest’ultimo ha poi deciso di retrocedere nella secondaria del gruppo lasciando il posto a Jose E. Feliciano, businessman portoricano con un patrimonio superiore ai tre miliardi che avrebbe soddisfatto appieno la volontà della NFL di far entrare nella lega un proprietario proveniente da delle minoranze. Gli altri due nomi sono venuti fuori con molta fatica ma alla fine sono usciti dall’oscurità e si sono rivelati essere Mat Ishbia e Byron Allen. Ishbia, che aveva messo in piedi una cordata insieme al fratello Justin e altri imprenditori, è CEO della United Wholesale Mortgage mentre Byron Allen è riconosciuto come produttore cinematografico e regista.
Nel tempo intercorso tra i vari rumors e l’annuncio di avvenuta vendita, i possibili compratori hanno visitato l’headquarter dei Broncos nelle varie settimane precedenti ad oggi. Tutti tranne uno: Josh Harris. Harris era il candidato cardine della NFL voluto fortemente da Roger Goodell e Robert Kraft al fine di inserire questo proprietario NFL proveniente da minoranze che tanto stanno bramando all’interno del management federale. Inutile dire come la mancata visita agli HQ di Denver aveva posto di fatto già la fine alla sua candidatura portando la corsa alla ownership dei Broncos ad una gara a quattro, ma è altrettanto utile considerare quanto avvenuto una nettissima sconfitta da parte del Commissioner della NFL che si è esposto, quasi, pubblicamente per spingere una figura che di fatti non era nemmeno così interessato ad acquistare una franchigia. O per lo meno non i Denver Broncos.
Interesse fortissimo che invece avevano a questo punto, senza dubbio alcuno, Walton e famiglia. Che la combo Walton-Penner fosse la favoritissima di questa gara alla proprietà dei Broncos era il segreto di pulcinella. Erano il “team” economicamente più potente ed in un’asta al rialza questo fa tutta la differenza del mondo. Oltre alla determinazione nel voler ottenere un qualcosa ovviamente. 4,6 miliardi di dollari sono “bastati” per vincere l’asta.
La domanda che tutti quanti però si pongono è quanto vi sarà di interesse nel cercare di essere fin da subito una franchigia vincente. Di base nessun entra in un contesto del genere per essere un perdente, tutti puntano a vincere e subito. L’ultimo esempio lampante è quello del proprietario dei Carolina Panthers David Tepper che tuttavia sta fallendo miseramente riuscendo nella miracolosa impresa di far peggio ogni anno che passa. Non si vince solo con i soldi, cosa che Walton decisamente ha, ma anche con idee e circondandosi di gente esperta in un ambiente pieno di vipere.
Walton-Penner saranno dunque i proprietari dei Denver Broncos da oggi fino a chissà quando nella speranza possano bissare l’era di fortune, ci si augura senza tutte le sconfitte al Super Bowl subite ma intanto basterebbe anche arrivarci, dell’ex owner Pat Bowlen. O meglio, quasi. Quasi perché nonostante l’annuncio da parte dei social network della franchigia manca un passaggio fondamentale per ratificare il tutto, il quale appare scontato ma che può regalare sorprese: l’accettazione da parte degli altri proprietari di franchigie di far entrare Walton e famiglia nel mondo NFL. Sarà infatti messo al voto l’entrata e saranno necessari ben 24 voti su 32 per poter avere accesso a questo universo che sembra quasi “elitario”.
Ratificato questo sarà il momento di annunciare di fatto la nuova composizione del management. Quello che è certo è che Rob Walton, vista anche l’età, avrà un ruolo più di controllo che di gestione vera e propria rimanendo di fatto owner per nome. Il ruolo operativo l’avranno la figlia Carrie Walton Penner ed il marito Greg Penner. Al loro fianco è già stata annunciata la presenza come importante azionista la figura di Mellody Hobson, prima donna afroamericana a guidare una società S&P 500 quando divenne nel 2022 presidente della Starbucks Corporation. Nel suo passato anche la presidenza della DreamWorks Animation e dell’Economic Club di Chicago, Hobson è inoltre la moglie del regista e produttore cinematografico George Lucas.
Uno spot del Walmart aveva come slogan “Save money. Live better”: speriamo che il save money venga messo da parte, che i soldi vengano spesi per far rendere al meglio questa franchigia e tornare a farla brillare come un tempo. Vivere bene invece ce lo teniamo stretto. Ovviamente nel football americano, come in un qualsiasi sport, per vivere bene bisogna vincere. E tanto. Questo è quello che mi auguro da questa nuova era che sta nascendo all’ombra delle Rocky Mountain.
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