Guida al Super Bowl LVI per assoluti principianti

Il football è uno sport fantastico, ma ha sicuramente un difetto: fa di tutto per respingerti, per sbatterti in faccia un muro di pause interminabili e regolamenti oscuri che gli impediscono di farti vedere quanto di bello ha da offrire. Come una persona che sembra burbera e scontrosa e poi una volta che la conosci ti dimostra di avere un cuore d’oro. Per 364 giorni all’anno la NFL resta una lega complessa, criptica e persino incomprensibile ai non adepti. Poi arriva il giorno 365, quello in cui il football finalmente ammicca anche a chi già non lo segue. Ovviamente parliamo del giorno del Super Bowl, un evento che profuma di Stati Uniti come gli hamburger e la torta di mele e che forse per questo riesce almeno ad incuriosire tante persone che normalmente non si approccerebbero mai alla NFL.

Se state leggendo queste righe probabilmente fate parte di questa categoria di persone scettiche e interessate allo stesso tempo. Magari vi ha taggato un amico con una fissa per la palla ovale (da queste parti la chiamiamo “sferoide prolato”) che non avete mai capito del tutto. Tanti di voi quindi sono nella situazione di Norberto, un amico che mi contattò via Twitter l’anno scorso per chiedermi come prepararsi alla prima partita di football della sua vita, il Super Bowl:

«Albi ho deciso che il Super Bowl di questanno sarà la mia prima partita di football. Cosa devo sapere per riuscire a seguire la partita? La mia totale conoscenza sul football si basa sui giocatori Nba che ogni tanto commentano e sullaver visto Blue Mountain State. Cosa devo sapere per riuscire a seguire la partita?».

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Anche a un anno di distanza dallo scorso Super Bowl, e a pochi giorni da quello che ci aspetta, rispondere a queste curiosità mi sembra un ottimo modo per rivolgermi a tutti voi che vi apprestate a godervi il vostro primo incontro di football.

Siamo pronti? Blue 15, set hut!

Partiamo col dire che le domande di Norberto mi hanno colpito perché mi hanno riportato alle prime partite di football che ho visto nella mia vita, ovviamente tutti Super Bowl, e ricordo distintamente il misto di stupore e frastornamento che ho provato. Nelle risposte al suo messaggio gli ho scritto tutti i consigli che avrei voluto qualcuno avesse dato al me 17 enne alle prese con il primo quarto di Packers-Steelers nel 2010.

Mi auguro che queste dritte vi permettano di godervi il più possibile il vostro primo appuntamento con lo sport più bello del mondo, sperando che quella di domenica sia la prima di una lunga serie di domeniche passate davanti ad una partita NFL.

Consiglio preliminare: DOVE GUARDARLA

Il Super Bowl sarà trasmesso in diretta da DAZN con studio pre-partita a partire dalle 23.55, commento in lingua italiana di Roberto Gotta e Matteo Gandini e sarà disponibile per qualche giorno sulla piattaforma. La finale dovrebbe essere trasmessa in chiaro su un canale Rai, (probabilmente con ospiti pre kickoff) e ovviamente commento in italiano. Il Super Bowl sarà disponibile anche sul Game Pass, il servizio di streaming online della NFL, con copertura totale per tutta la settimana e possibilità di rivederlo nei giorni successivi.

Primo consiglio: ENJOY THE SHOW

Il primo consiglio che vi do è anche il più semplice: godetevi lo spettacolo. La tattica, la tecnica e la strategia imparerete ad apprezzarli col tempo, ma quello che potrete ammirare da subito è vedere i migliori atleti del mondo fare cose che si possono fare solo su un campo da football: bisonti di 140 kg muoversi con la coordinazione di una ballerina, centometristi strappati alle olimpiadi muoversi a velocità che non credevate possibili, centauri mezzo uomo-mezzo cannone che riscrivono le regole della balistica umana ad ogni lancio. Quindi godetevi touchdown, ricezioni, placcaggi, collisioni e apprezzate il livello di atletismo che solo la NFL può regalare.

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Secondo consiglio: IMPARATE LE REGOLE DI BASE

Ok i fuochi d’artificio, ma un minimo di regole dingaggio bisogna conoscerle. Vi giuro che sono meno complicate di quello che sembra, soprattutto perché per guardarvi una partita vi basterà sapere quelle di base. Per vostra fortuna, qualche tempo fa Emanuele Sortino ha condensato l’ABC regolamentare in un fantastico video, cliccate sull’immagine che trovate qui sotto per guardarlo. Poi certo, la cosa migliore è sempre guardarla insieme ad un amico più esperto che sappia rispondere ai vostri dubbi.

come si gioca a football the bootleg

Terzo consiglio: OTTIMIZZARE LE PAUSE

Uno degli aspetti più repellenti del football è sicuramente il numero di pause che spezzano il ritmo del gioco, insopportabile soprattutto per chi è abituato allo scorrere placido e regolare del tempo nelle partite di calcio. Vorrei trovare un modo per nobilitare queste interruzioni, ma vi mentirei se vi dicessi che dopo anni di football mi sono abituato a timeout e two minute warning. Quello che ho imparato a fare, però, è rendere fruttuosi i tempi morti della partita. Come, direte voi? Beh, se non possiamo renderle più brevi, almeno possiamo renderle appetitose. Si stima che durante la domenica del Super Bowl gli americani consumino 325 milioni di galloni di birra e più di un miliardo di alette di pollo. Se volete provare l’esperienza completa del football americano finire la partita a stomaco vuoto non è un’opzione. Per fortuna i nostri Giorgio Prunotto e Gabriele Balzarotti hanno scritto il libro perfetto per imbastire al meglio la vostra tavola. Si chiama Football a morsi ed è esattamente quello che sembra: una guida gastronomica alle 32 franchigie della lega, comprensiva di altrettante ricette e aneddoti sulle squadre e sulle città che le ospitano. Io andrò di buffalo wings, le saporitissime alette di pollo consumate dai tifosi dei Bills, ma il libro è davvero in grado di soddisfare tutti i palati.

Per quanto mi riguarda, durante le pause uso la mano che non sta reggendo una birra o una fetta di pizza per fare un salto su Twitter a leggere opinioni, riguardare gli highlights e gustarmi la vagonata di meme prodotta dall’internet. Insomma, tra un giro sui social network e un giro di nachos anche l’interminabile Half time show passerà veloce come un punt return di Devin Hester.

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Ok, forse ho esagerato, niente è più veloce di un punto return di Devin Hester

Quarto consiglio: CONOSCETE I PERSONAGGI

È vero, bardati dietro casco e para spalle i giocatori di football sembrano soldatini tutti uguali. In realtà la NFL offre un bestiario di personaggi che non ha niente da invidiare a nessun altro sport (diciamo che Blue Mountain State esagerava, ma fino a un certo punto), quindi sfruttate i giorni che vi separano da domenica per provare a conoscerne il più possibile tra quelli di Rams e Bengals, guardatevi qualche video per capire che ruolo e che giocatore vi incuriosisce di più. Questo secondo me è il consiglio più importante. Lo sport è fatto di storie, e il football ne ha per tutti i gusti: di rivalsa, di redenzione, di successo, di sconfitta. Qui sotto vi presenterò brevemente alcuni dei personaggi più interessanti tra quelli che scenderanno in campo.

Partiamo dai quarterback. Quest’anno si sfidano due esordienti assoluti al Super Bowl, Joe Burrow e Matt Stafford. Al di là del fatto di essere debuttanti e di essere stati la prima scelta assoluta del rispettivo Draft, i due arrivano alla partita più importante della loro vita da strade diverse.

Il 34enne Stafford è un veterano che calca i campi della NFL dal lontano 2009, ma quella scorsa è stata la sua prima stagione in maglia Rams. Le prime 12 le ha spese a Detroit nel vano tentativo di risollevare con il suo braccio un franchise decrepito e condannato alla mediocrità. Stafford era un grande quarterback senza una grande squadra, i Rams erano una grande squadra senza un grande quarterback. Facendo 2+2, il coach dei Rams Sean McVay ha pagato ai Lions un riscatto da re per aggiungere il pezzo mancante al suo puzzle a forma di Lombardi Trophy. Alla sua prima e forse unica occasione in carriera, Stafford avrà la possibilità di riscattare una carriera di delusioni cocenti. Se vi piacciono le redemption stories, il vostro quarterback è lui.

Ps: a proposito di redemption stories, la moglie di Matt Stafford, Kelly, è recentemente guarita da un tumore al cervello. Questa è stata la sua reazione quando i Rams di suo marito hanno raggiunto il Super Bowl.

A undici anni distanza dal draft di Stafford, Joe Burrow è stato chiamato allo stesso, impossibile compito: resuscitare i Cincinnati Bengals, una franchigia povera, sfiduciata e intrappolata in una division (i “mini gironi” che racchiudono 4 alla volta le 32 squadre) di pesi massimi. Nessuno, tranne forse il già citato Giorgio Prunotto, avrebbe mai nemmeno immaginato che nel giro di due anni Burrow potesse portare non solo rimettere i Bengals sulla mappa, ma trascinarli fino a vincere la division, la prima partita di playoff da quando sono stati inventati gli SMS e, potenzialmente, il primo Super Bowl di sempre per i Bengals. Capirete anche voi perché Joey è una sorta di figura messianica a Cincinnati. Del resto Joey “Brrrrrrr” ha dimostrato di avere le spalle abbastanza larghe per sostenere le aspettative di un’intera città, sia per come gioca sul grid iron, sia per lo swag che trasuda in ogni intervista, in ogni outfit e praticamente in qualunque cosa faccia.

Diciamoci le cose come stanno: Burrow e Stafford sono due ottimi quarterback e hanno anche storie interessanti, ma non sono esattamente due pilastri della lega per palmarès e spessore mediatico. Buon per noi e per voi che il resto dei giocatori di Rams e Bengals. Scorrendo brevemente il menù di questo cinquantaseiesimo Super Bowl vediamo i Rams offrire tre dei migliori difensori dell’ultimo decennio (Jalen Ramsey, Von Miller e Aaron Donald, tutti in maglia Rams), il miglior ricevitore della stagione (il caucasico Cooper Kupp) e il ricevitore più elettrizzante e controverso degli ultimi vent’anni, Odell Beckham Jr, che forse anche voi appassionati in erba avrete sentito nominare con l’acronimo OBJ.

I Los Angeles Rams sono indiscutibilmente una squadra di superstar – come si conviene alla squadra della città delle stelle – ma anche la meno glamour Cincinnati non è del tutto avara di storie e giocatori interessanti. Quando attacca Cincy occhi sul ricevitore Ja’Marr Chase, il rookie dell’anno in pectore, che con i suoi catch spettacolari ha trascinato la squadra ai playoff.

https://twitter.com/NFL/status/1477711919255490560

Quando i Bengals difendono occhi su… la difesa? Il reparto non ha giocatori d’élite ma è il classico esempio di come a volte nel football il tutto sia superiore alla somma delle parti e addirittura superiore al più grande quarterback in attività, Patrick Mahomes, che è stato clamorosamente neutralizzato dai Bengals nel secondo tempo della partita che ha spedito Cincy al Super Bowl.

All’ultima domanda di Norberto non ho saputo rispondere l’anno scorso e non saprei rispondere nemmeno ora. «Per chi devo tifare?». Non ho potuto dirgli per chi tifare perché nessuno “deve” tifare e nessuno “sceglie” chi tifare, così come nessuno sceglie di chi innamorarsi né di una persona, né di una squadra e né di uno sport. Non vi preoccupate: se il football vi farà innamorare ve ne accorgerete presto, e magari l’anno prossimo sarete voi a taggare un vostro amico che non capisce fino in fondo la vostra passione per lo sferoide prolato.

 Nel frattempo, buona prima partita di football!

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Alberto Cantù

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2 Commenti

  1. Proprio un bell’articolo, semplice ed interessante, seguo il football da 40 anni viste diverse partite negli states mai visto partita di calcio manco i mondiali

  2. <>

    Sottoscrivo: è la squadra per cui tiferai che ti sceglie (per esempio i Rams nel mio caso, 34 anni fa).

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