Incontro tra pesi massimi (San Francisco 49ers vs New Orleans Saints 48-46)
Al Superdome di New Orleans continua per i 49ers il tour di squadre con un record eccellente (è la prima volta che nell’era del Super Bowl in questo periodo della stagione una squadra aveva affrontato tre o più franchigie con un record di vittorie pari o superiore all’80%), dopo aver affrontato in 5 settimane: Seattle Seahawks, Green Bay Packers, Baltimore Ravens e New Orleans Saints.
I quali Saints si sono già affrancati quali campioni divisionali della NFC South la scorsa giornata e lottano per il primo posto nella National Football Conference, che gli garantirebbe un round di riposo ai playoff; al contrario i 49ers sebbene la stagione stratosferica, al momento della partita contro i Saints erano sotto i Seahawks nella loro stessa divisione, cosa che li avrebbe costretti a giocare tutte le partite di postseason fuori casa, compreso il wildcard round.
Cronaca
Il primo possesso dei Saints dà il senso di quella che sarà la contesa, dalle 38 dei 49ers Brees arretra di qualche passo dopo aver ricevuto lo snap, lancia nel mezzo del campo oltre i linebacker dove il tight end Cook si è liberato su una post route, anche grazie alla disattenzione della safety Harris, che sostituisce il titolare Tartt; il tight end ex Raiders elude il suo placcaggio ed entra in end zone. 0-7
Garoppolo sul primo drive trova i suoi ricevitori numero 1 e 2, Sanders e Samuel, bravi a tramutare le ricezioni in quasi il doppio delle yard, con eccellenti corse dopo la presa, guadagnando il primo 31 yds, il secondo 25. Su 3rd & Goal dalle 6 avversarie, Garoppolo connette con Bourne in end zone, bravissimo nel posizionare il corpo a scudo su Lattimore per la ricezione da touchdown. 7-7
I Saints non hanno nessuna intenzione di mollare in questa esibizione di attacco, dimostrato anche dal ritorno di Harris fino alle proprie 46. Dalle 26 avversarie Brees arretra, Cook va verso l’esterno per poi tagliare al centro del campo, lasciato ancora una volta incustodito dai defensive back dei Niners, riceve allungandosi in end zone, ma subisce un duro colpo dal numero 23 Williams, che sebbene non intenzionalmente, gli causa una concussion che lo terrà fuori il resto della partita. Sean Payton ha capito, però, che sarà una partita vinta da colui il quale avrà per ultimo il possesso, e vuole accelerare immediatamente, andando per la conversione da 2 punti: la palla viene affidata su una sorta di jet sweep al “coltellino svizzero” Taysom Hill che però viene fermato agevolmente prima che possa guadagnare anche solo un centimetro. 7-13
Sul ritorno del punt di Wishnowsky, Harris prende ai suoi un’altra eccellente posizione di campo, l’attacco guidato da Brees riparte dalle 29 di San Francisco. Giunti alle 3 il quarterback ex Purdue va in play action fingendo di consegnare la palla a Murray, che subito dopo la finta fa inciampare, buttandosi ai suoi piedi, Nick Bosa, Brees ha dunque tempo per lanciare per Josh Hill che ha seminato Harris, decisamente non in serata, sull’angolo sinistro della end zone. 7-20
Kyle Shanahan non ci sta, il primo lancio è un missile, sull’ennesimo play action con la linea offensiva che si sposta lateralmente, per Emmanuel Sanders uno contro uno con Marcus Williams, il ricevitore tira la maglia dell’avversario che però, probabilmente, perde l’equilibrio più perché sta arretrando guardando in alto il pallone che sibila nella sua direzione, a prenderlo è solo il ricevitore ex Broncos che corre nella end zone avversaria: 1 azione, 75 yds. 14-20
I Saints allungano ancora, è una partita feroce, che si gioca su 4 down, difatti su 4th & Goal dalla 1 di SF, Brees tiene la palla dopo lo snap di McCoy, si allunga in alto oltre uomini di linea alleati e nemici, quanto basta per far toccare alla sfera lo spazio immaginario della end zone, per poi ritrarla immediatamente per evitare un fumble. 14-27
I Niners in quest’avvio macinano yard con pochi schemi ma spettacolari, dopo 21 yard su passaggio per Samuel, e una corsa da 19 di Mostert, Shanahan ne inventa una delle sue: Garoppolo riceve lo snap e con la linea offensiva si muove verso destra, affida la palla a Samuel che viene dalla direzione opposta, il quale poi la appoggia a Sanders, che da non quarterback, lancia una splendida palla, cadendo, senza equilibrio, per Mostert, libero sulla sideline, che “surfa” in end zone(la Billabong gli aveva offerto un contratto come surfista, non a caso la sua esultanza mima proprio questo, cavalca le onde della cupola di New Orleans). 21-27
Dopo il primo punt dei Saints, i 49ers riescono ad andare in vantaggio prima di metà tempo: in un drive che parte dalle proprie 20, aiutato da una grande corsa di uno dei tre runningback, Breida, che dopo un perfetto taglio sulla sinistra galoppa 28 yds. Su 1st & Goal dalle 10 la sfera viene affidata al runningback principale di serata, Mostert, che affonda nelle linee in collisione fino in end zone, troppo lenta la reazione del linebacker Robertson, titolare per le assenze di Alonso e Klein. 28-27
A inizio secondo tempo Jimmy Garoppolo “sporca” il suo passer rating, fino a quel momento perfetto, con un intercetto su cui non ha nessuna colpa, il passaggio per Sanders che sta attraversando il campo su una crossing route è perfetto, ma il ricevitore si fa scivolare la sfera dalle mani facendola cadere comodamente in quelle di Robertson, che si rifà della manchevolezza precedente.
L’attacco di New Orleans ancora una volta parte da una posizione di campo favorevole, le 40 avversarie, ma non riuscirà a scucire da questo possesso più che un field goal, che segna il controsorpasso. 28-30
Dopo un raro 3 & out dei 49ers, i Saints pensano bene di restituire il favore del turnover, e Kamara perde la palla dopo un colpo ben assestato del defensive tackle DJ Jones, poi recuperata da DeForest Buckner, si tratta della prima fumble in attacco persa dai Saints in stagione.
Jimmy Garoppolo & Co si ritrovano catapultati immediatamente nella red zone, dopo una buona ricezione e corsa da 15 yds su play action del fullback Juszczyk, su una situazione simile il quarterback ex East Illinois lancia per Kittle, il quale si tuffa sfiorando con la punta dello sferoide lo spazio valido 6 punti della end zone. 35-30
New Orleans un’altra volta mette in campo un drive più spezzettato rispetto a quelli folgoranti dei Niners, venendo fermati alle 30 in territorio nemico, da dove l’affidabile Lutz esegue su calcio piazzato. 35-33
In seguito a un altro 3 & Out, anche i Saints giungono in una situazione di down critica, su 4th & 18 Taysom Hill lancia profondo sulla sideline per Tre’Quan Smith, ostacolato in maniera evidente da Moore che lo trattiene lungo tutta la traccia, impedendone, come ultimo effetto, la presa. Payton, visto il passato recente dei Saints, fa rimostrazioni evidenti alla squadra arbitrale, che però non lancia alcuna flag non esistendo pass interference su una formazione di punt.
Turnover on downs, l’attacco dei Niners riprende da metà campo; in questo caso costruisce un drive maggiormente meticoloso rispetto ai precedenti, in red zone su 2nd & Goal, Garoppolo dimostra grande consapevolezza della pressione e si sposta sulla sinistra, il ricevitore Bourne è bravo a improvvisare tagliando verso il centro della end zone, dopo aver corso la sua traccia nel verso opposto, andando a ricevere per 6 punti. 42-33
I Saints rispondono con una splendida azione sull’asse più prolifico dell’attacco, Brees-Thomas (il quarterback ha completato l’80% dei passaggi indirizzati al ricevitore ex Ohio State), Drew lancia uno splendido passaggio a lob oltre il cornerback Williams, impressionante anche la tecnica di Thomas, che allunga le braccia e posizione le mani in modo da non dover neanche sforzarsi per eseguire la presa. Ciò che segue è un’azione stile “Madden”, il celebre videogioco di football americano, con Thomas che corre a “zig-zag” facendo venire il mal di testa a Ward che alla fine riesce a buttarlo fuori dal campo. Thomas corona questo possesso di cui è protagonista con un touchdown, Brees lo trova sulla sinistra dove ha eluso i defensive back con la sua eccellente tecnica nella corsa delle tracce, ottenendo quelle 3 yard di separazione che gli permettono di entrare in end zone agevolmente. 42-40
I 49ers trovano una grande giocata in pieno stile Niners di quest’anno, Deebo Samuel riceve su un end around e corre, sfruttando l’ottimo blocco di Kittle, usufruibile anche in questo fondamentale, volando 31 yds. Fermati su un 4th & 9, San Francisco allunga con un field goal del veterano Gould. 45-40
A 1 minuto dalla fine, questa battaglia sembra volgere verso il lato dei “santi”, Brees lancia per Smith che taglia verso l’esterno, Fred Warner manca il placcaggio, così come Whiterspoon, troppo molle nel suo tentativo, il ricevitore al secondo anno entra in posa per il touchdown del sorpasso, e potrebbe sembrare, della vittoria. Visto però che avere 1 o 2 punti di vantaggio non cambia nulla, poiché si rimane sorpassabili con un calcio, i Saints vanno per la conversione da 2, ancora, e ancora una volta si conclude in nulla perché il passaggio di Brees per Smith è troppo basso e esterno.
I Niners riprendono il campo della “Dome” a meno di un minuto dalla fine ma con tutti e tre i timeout.
Su 4th & 2 si verifica l’azione marchio di questo grande match: Kittle batte facilmente in uno contro uno Gardner-Johnson, riceve e corre sulla sideline, lo raggiungono tre difensori dei Saints che si aggrappano a lui come bambini con il loro padre, uno di loro addirittura lo afferra per la griglia del casco, aggiungendo al già corposo guadagno di 39 yds, una penalità di 15.
Dopo una corsa di Mostert che fa spendere ai Saints il loro ultimo timeout, Kyle Shanahan lascia consumare il cronometro fino a 2 secondi dalla fine, quando è lui a chiedere l’interruzione del tempo, e consegnando al suo kicker veterano un abbordabile calcio da 30 yds, che puntualmente realizza, facendo prevalere i 49ers in quella che è stata una lotta tra due pesi massimi. Finisce 48-46.
Se le due franchigie non fossero state nella stessa conference, si sarebbe potuto parlare di Super Bowl anticipato, ma è probabile e possibile che si rivedranno, forse a Santa Clara, proprio per la finale della National Football Conference, che decreterà colei la quale sfiderà a Febbraio all’Hard Rock Stadium di Miami, la rappresentante della AFC.
Considerazioni
Partendo dai vincitori 49ers, domenica sera, com’è prevedibile, è stata messa in mostra una prestazione spettacolare soprattutto dal punto di vista offensivo: 516 yds totali, con 162 yds su corsa combinate tra Mostert (uomo sorpresa della serata), Breida e Samuel, che nelle sue tipiche portate su end-around ha guadagnato 33 yds complessive.
Jimmy G ha eseguito una partita perfetta, 26/35, 349 yds, 4 TD e 1 intercetto, come detto in cronaca non attribuibile a lui. Certo è stato favorito dal lavoro della linea offensiva, impressionante per la facilità con cui muoveva lateralmente quella difensiva dei Saints, non composta da sprovveduti, su corse o play action; pur avendo perso il centro Richburg a inizio terzo quarto hanno continuato a dominare, in certe situazioni Garoppolo ha avuto fino a 4-5 secondi per lanciare, un’enormità nella NFL.
Difensivamente, come lato opposto della medaglia, e il discorso sarà lo stesso per i Saints, i defensive back hanno sofferto, Sherman è stato claudicante fin dall’inizio quando su un tentativo di tackle è stato colpito duro al bicipite destro e anche tardi nella partita è dovuto uscire per riceve le cure dello staff medico; la safety Harris ha peccato in alcune circostanze così come quello che sarebbe il cornerback numero 1 o 2, a seconda di come considerate Sherman, Whiterspoon, che non è riuscito a contenere Thomas, o come nel caso del secondo TD di Cook, non ha avuto la prontezza sufficiente per mollare il suo uomo e tagliare verso il centro, dove era indirizzata la palla.
La defensive line è stata anch’essa imponente, soprattutto ai lati, con Nick Bosa e Armstead che hanno dato incubi ai tackle Ramczyk e Armstead, al rientro da un infortunio (cosa che si è notata); in particolare il rookie da Ohio State (Bosa), futuro defensive rookie of the year, è stato esaltante quando ha bloccato il tentativo di conversione di terzo down su corsa di Taysom Hill, subendo holding da Ramczyk, ma anche ad esempio deviando un passaggio diretto verso Kamara sulla flat, dove sarebbe stato pericolosissimo.
Dalla parte dei Saints, anche loro offensivamente hanno fatto una prestazione superlativa: 465 yds totali, con Brees che dimostra ancora di poter dire la sua, 29/40 per 349 yds e 5 TD senza intercetti.
Sul gioco di corse è stato più rilevante Latavius Murray rispetto ad Alvin Kamara, è stato infatti utilizzato variamente anche in posizione di fullback e per eseguire chip block su Bosa, affinchè rallentassero il defensive end fenomenale. Con la metà delle portate (7 vs 13) Murray ha ottenuto più del doppio delle yard di Kamara (69 vs 25), che ha eseguito anche un fumble in una corsa tra i tackle.
Michael Thomas è nella discussione per il ricevitore numero 1 nella lega, e ieri sul drive che si è concluso con il suo touchdown si è visto perché: grande controllo del corpo, conoscenza delle tracce da correre e mani forti e sicure.
Difensivamente, ovviamente, anche i Saints non hanno impressionato, ma i pezzi, il materiale da Super Bowl ci sono, ieri è stato il primo TD concesso dalla difesa di New Orleans sul possesso iniziale degli avversari. Discutibile la scelta di mettere un solo uomo, Gardner-Johnson, su Kittle in occasione della conversione di 4th & 2 che avrebbe deciso le possibilità di San Francisco di rimontare, è vero che il cornerback rookie sopra citato aveva fermato Kittle sul terzo down immediatamente precedente, ma è prevedibile che per un down così importante come questo Garoppolo avrebbe guardato il suo uomo migliore e più affidabile, appunto il tight end ex Iowa, senza contare la distanza degli altri difensori da Kittle, che ha corso 39 yds prima di essere trascinato a terra da tre avversari.
Detto ciò, come titolato, è stato un incontro tra pesi massimi, combattuto a pari livello, dove ognuno dei due avrebbe potuto vincere, ma nessuno è finito KO, San Francisco ha vinto ai punti.