[NFL] Week 2: A furia di sack (Seattle Seahawks vs Chicago Bears 17-24)

La nostra settimana è stata lunga. Ogni minuto trascorso dopo la sconfitta di Green Bay è focalizzato al Monday Night Football.
In otto anni di Wilson, Seattle è partita sotto 0-2 solo una volta nel 2015, ma come vi dicevo la settimana scorsa, l’orso è affamato e deve mangiare. Per quelli che hanno visto la sfida, il godimento di sentir entrare Khalil Mack ringhiando sul terreno del Soldier Field è qualcosa che va oltre.
La sua fame è contagiosa e l’appetito vien mangiando; in metà gara i Bears mettono a segno 5 sacks (6 ora della fine), demolendo Russell Wilson e gli attacchi inefficaci della sua manovra.

Mack è un mostro, il Mack Attack è spietato. Non si fanno prigionieri.

Il primo drive di Mitchell è da manuale e l’intesa con Allen Robinson II inizia a fare scintille. Il vantaggio con uno shovel pass a Burton è da Luna park.
Il Soldier si diverte e alza la voce.

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Seahawks_Bears_Wilson

La linea offensiva di Seattle sente la pressione e la difesa di casa se ne giova abbondantemente, ma l’attacco non conclude e Trubisky si fa intercettare da Griffin, autore di una partita coraggiosissima, un paio di lanci che potevano cambiare la sfida. Non capitalizzando rischiamo di ripetere gli errori della sconfitta contro i Packs. In questo momento Russell Wilson è un po’ come il LeBron James dei Cavs, tiene l’intera franchigia sulle spalle. Solo che le spalle di Wilson sono larghe la metà di quelle di LeBron. Il QB di Seattle trova Lockett per un TD che è la brutta copia di quello di Rodgers della settimana scorsa, risvegliando brutti demoni a Chicago. Il Soldier Field chiama la difesa e Prince Amukamara alza la cornetta per rispondere nel migliore dei modi, intercettando un lancio di Wilson e mandando ko i Seahawks a pochi minuti dalla fine con il touchdown della liberazione.
Danny Trevathan e Leonard Floyd mettono la ciliegina sulla torta combinando rispettivamente un fumble e un recupero. Wilson le tenta tutte, mandando in TD Dissly e andando sotto di sette, ma ormai non c’è più tempo. L’orso morde e quando chiude le fauci non c’è via di scampo.

Questa difesa è da favola e le favole ci piacciono anche se siamo diventati grandi.
Trubisky deve crescere tanto, 2 touchdown sono il suo career-high fin qui, il che fa sorridere; ma l’azione offensiva di Chicago è imprevedibile.
Nagy al primo snap di Green Bay aveva messo in campo la storica T formation per onorare l’orgoglio e la gioia dell’Illinois schierando 2 tight end, 2 fullback e 1 runningback come ai vecchi tempi, mentre ieri sera ci ha fatto vedere altre varianti offensive interessanti, dinamiche, che possono ingannare anche la più astuta delle difese.
La duttilità di Gabriel, utilizzato sulle corse in un paio di drive, ha spinto avanti il gioco in maniera sorprendente. Cohen è una mina vagante e Howard, se pur leggermente in ombra, spinge sempre come un bulldozer.

Coehn Bears Seahawks

Nella notte in cui i Chicago Bears celebrano il loro ex capitano Brian Urlacher, aggiungendo una stella al cielo limpido che accoglie il primo abbraccio autunnale, la nostra difesa detta legge e tradizione dominando una partita insidiosa dal primo all’ultimo minuto. Guardando Brandon Marshall c’è più nostalgia che timore di essere colpiti nelle retrovie, ma con le mani di un Robinson in grado di afferrare al volo anche le mosche, la nostalgia passa veloce.

Detroit è andata in ginocchio contro i Niners, e poco prima i Vikings, col loro kicker dai piedi a ferro da stiro, hanno pareggiato una partita incredibile contro i Packers permettendoci di risalire la NFC North agganciando i rivali.
Usciamo da week 2 come unici vincitori della nostra Division e prepariamo le borse per la partita contro i Cardinals in Arizona, partita che peraltro se dovessimo giocare con questa intensità potremmo portare a casa senza troppi problemi.
I Cardinals sono stati letteralmente umiliati dalla possente difesa dei Rams e soffrono i lanci come poche squadre in NFL; inoltre Gurley ha sfondato la goal line per 3 volte infilando il muro difensivo di Arizona con semplicità disarmante.

Jordan Howard e Allen Robinson sono ancora a secco, ma si stanno già sfregando le mani.

Let’s go Bears!

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4 Commenti

  1. Imbattuti? Contro GB abbiamo perso.
    E infatti siamo terzi in Division visto che solo i Lions han fatto peggio.
    L’articolo dice che siam stati gli unici a vincere in week 2 della nostra division, è un po’ diverso 😉

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