Uno sguardo al 2017: Washington Redskins

A stagione conclusa, vi proponiamo la review della stagione 2017 delle trentadue squadre NFL. Oggi è il turno dei Washington Redskins.

COME DOVEVA ANDARE…

I Redskins hanno conquistato i playoff appena due volte nelle otto stagioni che hanno preceduto la scorsa e in post-season non vincono una partita dal 2005. La squadra della capitale non si aspettava di essere tra le favorite per il Lombardi Trophy, ma di battagliare il più possibile in una NFC East almeno apparentemente infernale. Kirk Cousins, dopo essersi guadagnato un franchise tag da quasi 24 milioni di dollari grazie a una stagione da record nella storia della franchigia, doveva quantomeno dimostrare di essere il leader di cui Washington ha disperatamente bisogno. Obiettivo playoff, o almeno qualcosa che si avvicinasse a essi.

…E COME E’ ANDATA

I Redskins, però, hanno presto abbandonato il treno che porta alla gloria, per vivere una stagione mediocre e, addirittura, chiusasi con un negativo 7-9 di record. Un calendario a dir poco complesso non ha favorito il team di Jay Gruden, che però ha vinto appena una partita, contro i già derelitti Giants, sulle sei totali contro avversarie dirette in NFC East. Washington non è mai realmente rimasta in partita nel poker di sfide contro Eagles e Cowboys e ciò, insieme ai ben più sofferti KO contro Vikings e Saints, ha presto chiuso le porte dei playoff alla squadra.

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cousins redskins

COSA HA FUNZIONATO…

Cousins è riuscito a chiudere una solida stagione da 4.093 yard, comunque quasi un migliaio al di sotto dell’anno precedente, nonostante l’assenza di un ricevitore che sia andato oltre le 789 yard di Jamison Crowder. Nel backfield gli infortuni l’hanno fatta da padrone e soltanto la grinta del rookie Samaje Perine, spintosi fino a quota 603 yard, ha evitato il disatro più totale. La difesa ha avuto un protagonista su tutti: il devastante Zach Brown, che ha chiuso con numeri stratosferici a 127 tackle, 2.5 sack, 12 tackle for loss e 2 pass deflected. Impressionanti i 13 sack del leader Ryan Kerrigan, insieme agli 8 con 2 intercetti di un Preston Smith tuttofare. In secondaria, ottimo lavoro per D. J. Swearinger e Kendall Fuller, capaci di collezionare 20 pass deflected e 8 intercetti, equamente suddivisi. Per il resto, però, davvero poche eccellenze.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

L’attacco ha vissuto soltanto delle fiammate di Cousins. Il quarterback ha spesso iniziato le partite da protagonista, salvo poi perdere di efficacia nel corso dei match, quando si è entrati nel vivo. Un backfield da 1.448 yard in totale e l’assenza di un wide receiver cui affidarsi con costanza, però, hanno pesato come un macigno. Delusione assoluta per Terrelle Pryor, grande preoccupazione per le condizioni fisiche di Jordan Reed e la consapevolezza che, al di fuori dei 6 touchdown in totale, Josh Dotcson abbia ancora tanto da dimostrare. In difesa poco hanno brillato i rookie, soprattutto Jonathan Allen, fermato troppo presto da un brutto infortunio al piede. Soprattutto, però, Washington ha avuto poche soddisfazioni da Josh Norman, per la prima volta in carriera senza intercetti in una stagione con almeno dieci partite giocate.

pryor redskins

E ADESSO?

Il primo botto di una offseason ricchissima di colpi di scena l’ha fatto esplodere Washington, portando Alex Smith in città dai Chiefs. Cousins è andato ad arricchirsi ai Vikings e, francamente, appare difficile considerare il cambio al timone dell’attacco come un passo in avanti per i Redskins. Restano ancora tante questioni insolute in free agency, su tutte quella che riguarda lo stratosferico Brown. L’impressione è che la squadra, a meno di colpi di scena, sia ancora incompleta e incapace di arrivare ai playoff da protagonista. O, forse, di arrivare ai playoff e basta.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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