[NFL] Wild Card: Smashmouth (Tennessee Titans vs Kansas City Chiefs 22-21)

Smashmouth: spaccamascella. Un paio di off season fa, Coach Mularkey definì con questa espressione, accompagnata dall’aggettivo exotic, il nascente attacco di Tennessee. Di mascelle, se non proprio frantumate, sicuramente ne sono cascate tante dopo aver assistito al secondo tempo del match. Il primo Wild Card game del week end ha visto contrapporsi all’Arrowhead Stadium di Kansas City i Titans, detentori del seed numero 5, e i Chiefs, vincitori della Afc West. Questi ultimi godevano ampiamente dei favori del pronostico, forti delle 4 vittorie consecutive con le quali hanno chiuso la stagione. Tennessee, al contrario, prima della W nella partita finale contro Jacksonville, ne aveva perse 3 di fila.

La partenza dei padroni di casa è bruciante. Nel secondo possesso offensivo  l’OC Nagy sfodera le armi più pericolose del proprio arsenale. Una ricezione a testa per Hill e Kelce da 45 e 27 yard, e, per concludere, la corsa di Hunt in end zone: 0-7. La reazione di Tennessee è tutt’altro che veemente: rapido 3 and out. Il drive successivo, invece, K.C. raddoppia il vantaggio. In palese difficoltà il rookie cornerback Jackson: prima concede a Hill una ricezione da 26 yard, poi si fa pizzicare dalla crew arbitrale per un illegal use of  hands ai danni di Kelce. Lo stesso Kelce è autore del touchdown dello 0 a 14. Primo quarto stratosferico di Alex Smith che registra il proprio career high con 154 yard lanciate.

Dall’altra parte i Titans fanno davvero fatica a muovere la catena. Mariota riesce a chiudere il primo down dei suoi con le proprie gambe, ma è poco coadiuvato dai compagni. Henry commette un fumble che, per sua fortuna, non viene ricoperto dalla difesa dei Chiefs. Decker, in occasione di un terzo down, non trattiene un pallone agevole  che avrebbe condotto Tennessee all’altezza delle 35 avversarie. Nel possesso seguente al punt di Kansas City i Titans sembrano trovare il giusto ritmo. Finalmente viene coinvolto il TE Walker con due completi di fila. Una solida corsa centrale di Henry e una ricezione di Matthews fruttano altre 20 yard, conducendo l’attacco di Tennessee a ridosso della red zone. Mariota cerca nuovamente Walker sul lato destro. Quello, però, è il territorio di caccia preferito di Peters che si avventa sul pallone, come un falco ghermisce la sua preda, e lo intercetta.

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Titans Chiefs

Un calcio dalle 49 di Succop, a 2 minuti dalla fine della prima metà di gara, regala i primi punti agli ospiti. Poco dopo si verifica un episodio che influirà pesantemente sul prosieguo. Kelce riceve in mezzo al campo, viene placcato da Brown e, in caduta, riceve un colpo violento, casco contro casco, da Cyrpien, proveniente dal lato opposto rispetto al compagno. Il TE fatica a rialzarsi, e, una volta sollevatosi, visibilmente scosso, non mantiene nemmeno l’equilibrio senza l’appoggio di un uomo di linea. Accompagnato fuori dal terreno di gioco gli verrà diagnosticata una concussion e non sarà più in grado di rientrare. Fino a quel momento aveva ricevuto 4 palloni su altrettanti target per 66 yard e un Td.

Sale in cattedra il WR Robinson, che riceve 3 dei 4 palloni della sua partita in questo drive, segnando anche il Td del 3 a 21. Primo tempo caratterizzato, dunque, dal dominio dei Chiefs in entrambe le fasi del gioco. Nella ripresa, però, lo spartito cambia radicalmente. Il direttore d’orchestra è il veterano Dick LeBeau, Defensive coordinator di Tennessee. Ottant’anni e non sentirli: il vecchio Dick è tra i professionisti addirittura da prima che Titans e Chiefs esistessero. Fu selezionato, infatti, al draft del 1959 dai Browns. Un anno dopo furono fondati i Dallas Texans, che nel ’63 si trasferirono a Kansas City divenendo gli attuali Chiefs. Stesso anno di origine per gli Houston Oilers, che nel ’97 si sono riaccasati a Nashville rinominandosi Titans.

Insomma, LeBeau, forte della sua esperienza inestimabile, e, senz’altro agevolato dall’uscita di scena di Kelce, appronta le contromisure adeguate per arginare lo strapotere offensivo dei Chiefs. Nel secondo tempo Smith e soci non riescono più a segnare nemmeno un punto. Non solo: ottengono la miseria di 49 yard. In regular season la difesa dei Titans si è classificata al quarto posto per minor numero di yard concesse contro le corse. Hunt, leading rusher della lega con 1327 yard, si è arenato contro il front seven di Tennessee (solo 11 portate per 42 yard e 1 Td), il che non ha consentito a Kansas City di gestire il cronometro e bruciare secondi preziosi per mantenere il vantaggio.

La difesa è stata formidabile, ma occorreva anche recuperare punti. Per sbloccare la situazione, probabilmente, serviva una giocata estemporanea. E così è avvenuto. Il primo Td dei Titans è, infatti, un passaggio di Mariota ricevuto da … Mariota! Il Qb al terzo anno da Oregon, su un 3rd & goal, dopo un lungo scramble lancia quasi a cavallo della linea di scrimmage verso la end zone. Il pallone viene deviato da Revis ma ripiomba proprio tra le mani di Mariota che, prontamente, si tuffa in direzione del piloncino e segna. Il capo arbitro Triplette (che ha annunciato il proprio ritiro dopo la partita) spiega poi che Mariota, in quanto partito dalla shotgun formation, era un ricevitore legittimo. In realtà, da regolamento, dopo che un lancio viene toccato da un difensore, qualsiasi giocatore diviene un elegible receiver a prescindere.

Titans Chiefs

La difesa compie il proprio dovere e costringe l’attacco di K.C. ad uscire dal campo. Jackson, però, “muffa” il punt. Il pallone viene così recuperato dallo special team dei Chiefs sulle 30 di Tennessee. Kansas City, tuttavia, non inferisce il colpo di grazia. Butker, infatti, colpisce il palo esterno sul tentativo di field goal dalle 48 yard. Ciò costituisce un ulteriore iniezione di fiducia alle velleità di rimonta dei Titans. Quando Henry varca la goal line dopo aver perforato l’intera difesa con una corsa da 35 yard le velleità si trasformano in aspirazioni concrete. La distanza fra le due squadre è ridotta ad un solo possesso sul 16 a 21. Non si concretizza, infatti, il tentativo di conversione da 2 punti.

L’attacco di Kansas City non trova più il bandolo della matassa ed è costretto ad un altro punt. Pare inarrestabile, al contrario, Tennessee: 6 successi su 6, nel secondo tempo, quando si sono trovati ad affrontare la chiusura dei terzi down. A 6 minuti dalla fine Mariota pesca Decker in end zone per il sorpasso. Altra 2 point conversion fallita e punteggio che rimane sul 22-21. La palla torna ai Chiefs che, con qualche patema, avanzano fino alle 44 di Tennessee. Coach Reid, a 2.15 dalla fine, decide di giocarsi un 4th & 9: Smith cerca Wilson sul profondo, il ricevitore, in mezzo a due defensive back, riesce appena a sfiorare e il passaggio cade incompleto.

Ai Titans non rimane altro che amministrare il vantaggio faticosamente conquistato. La portata di Henry vale un primo down e si giunge al 2 minutes warning. La palla viene consegnata nuovamente nelle mani del back da Alabama. Arriva come un missile Peters che, penetra nel backfield e lo placca. Il pallone sfugge e viene recuperato da Johnson che si invola verso la end zone spinto dal tripudio dell’Arrowhead. Tutto inutile: le terga di Henry avevano già toccato il suolo prima che lo sferoide gli venisse strappato. Una gran bella botta di … verrebbe da dire.

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Enorme sospiro di sollievo per Tennessee, ma non è ancora finita. C’è da giocare un secondo e lungo, mancano 1 minuto e 57 secondi e Kansas City ha ancora due time out a disposizione. Sul terzo e 10 Mariota, dopo l’hand-off, si protende a bloccare l’arrembante Zombo, consentendo a Henry di chiudere il down decisivo.

Titans Chiefs

La gara si conclude con la victory formation dei Titans. I numeri di Mariota non sono stati strabilianti. Ha completato 19 lanci su 31 tentativi per 205 yard, 2 Td e un intercetto, a cui vanno aggiunte 46 yard su corsa in 8 portate e la peculiare ricezione da Td. Però il ragazzo hawaiano ha saputo caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti topici realizzando un’impresa notevole. Questo match potrebbe rappresentare il trampolino di lancio per il balzo definitivo verso una grande carriera. Henry, approfittando dell’assenza dell’infortunato Murray, con 156 yard e il Td conquistati in 23 tentativi, ha voluto dimostrare di essere pronto ad assumere un ruolo preponderante nel gioco di corsa. A Mularkey, confermato ufficialmente anche per il 2018, il compito di proseguire il percorso di crescita di questi giovani talenti, a partire dalla sfida di settimana prossima contro i Patriots.

Si perpetua la maledizione dei Chiefs in post season. Una sola vittoria nelle ultime 10 apparizioni ai play off. Mura amiche che si confermano stregate: nella storia della franchigia 2 soli successi (risalenti al ’91 e al ’93) in 9 partite disputate all’Arrowhead. Per Kansas City, Reid, e Alex Smith è sempre più difficile scrollarsi di dosso la nomea di eterni incompiuti.

Gli highlight della partita

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Lorenzo Contini

Ho una passione sconfinata per il football. Tifo Redskins e Hurricanes grazie al leggendario Sean Taylor, il mio idolo sportivo: gone but never forgotten.

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