[NFL] Week 16: Ancora playoff (Cincinnati Bengals vs Houston Texans 10-12)

Il field goal sbagliato all’ultimo secondo da Bullock regala il titolo divisionale agli Houston Texans che conquistano così la seconda qualificazione consecutiva ai playoff. La prima da titolare di Tom Savage, dopo la scelta di panchinare Osweiler, ha portato il successo che serviva ma non sembra poter essere la soluzione al cronico problema texano in fatto di signal caller.

L’ultimo drive di Cincinnati, con un 4° down convertito e la corsa da 9 yard per permettere a Bullok di mettere i 3 punti della vittoria, vanificato poi dall’errore del kicker, sintetizza bene una stagione complicata che i Bengals vedranno di archiviare (e dimenticare) subito dopo l’ultima partita con i Ravens.

Houston scende sul gridiron cosciente che con una vittoria, vista la sorprendente sconfitta dei Titans a Jacksonville, si assicurerà il titolo divisionale evitando di doversi giocare tutto all’ultima giornata proprio contro Tennessee.

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Il primo tempo offensivo della sfida con i Bengals si riduce però ad una manciata di yard ed una dozzina di punt che valgono lo zero scritto a tabellone con cui i padroni di casa vanno al riposo. Merito di una difesa, quella dei Bengals, che riesce a portare tanta pressione su Savage e annulla Alfred Blue, in campo per l’infortunato Lamar Miller, in difficoltà anche solo a “riconquistare” la los.

Andamento speculare per i Bengals che vengono travolti dall’aggressività della difesa texana senza riuscire a trovare contromisure, fatta eccezione per l’ultimo drive del secondo quarto dove una bella ricezione di Boyd permette a Bullock di infilare i pali per il 3-0 con cui Cincy va al riposo.

texans bengals

Il primo possesso del secondo tempo è dei Texans che risalgono fino a metà campo con le ricezioni di Fiedorowicz e Fuller, entrano in redzone per un face mask di Dunlap e chiudono con il calcio da 25 yard che vale il pareggio. I Bengals continuano a girare a vuoto e restituiscono immediatamente lo sferoide ai padroni di casa che tra una buona giocata e qualche flag generosa entrano nell’ultima frazione ancora in possesso dello sferoide.

Il passaggio di Savage per Hunt porta i Texans sulle 6 avversarie ma la diesa di Cincinnati tiene e Houston si deve accontentare nuovamente di un FG che vale comunque il primo vantaggio di giornata. La partita sembra prendere definitivamente la direzione dei texani quando un lancio un po’ alto di Dalton non viene controllato da Boyd e finisce nelle mani di Demps. Houston però non sfrutta l’occasione, punta dopo solo tre giochi e viene sorpresa da una normalissima slant di Lafell che si invola per 76 yard.

10-6 Cincy e lo spettro di uno spareggio all’ultima giornata sempre più concreto per i Texans.

Nel momento di massima difficoltà Houston si comporta da grande squadra e in 4 giochi si riprende la partita: alle ricezioni di Fuller e Hopkins si aggiungono le corse di Savage e quella di Blue, propiziata da un clamoroso blocco di Hopkins, che vale il +2 per i padroni di casa (l’extra point viene bloccato).

I Bengals non riescono a rispondere subito e sono costretti all’ ennesimo punt ma hanno un’ultima possibilità con 3:46 da giocare. Il FG allo scadere di Bullock è però wide right e consegna il secondo titolo consecutivo della afc south ai Texans.

Come scritto in apertura questa sconfitta è lo specchio di una annata che ha visto troppo spesso Cincinnati dare un calcio al secchio del latte trasformando quella che poteva essere la stagione della svolta in un incubo senza fine fatto di troppe sconfitte e continue frustrazioni.

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Geno Atkins, Michael Johnson, Tom Savage

Difficile trovare un solo colpevole, soprattutto in quello che è lo sport di squadra per eccellenza, più giusto invece sottolineare come, a fasi alterne, ci siano stati problemi in tutti i reparti della squadra e che le aspettative verso un gruppo che sembrava poter andare oltre la qualificazione alla post season erano evidentemente eccessive.

Già contro Houston si è iniziato a lavorare per il futuro con qualche cambio nella depth chart e sarà ovviamente così anche nell’ultima uscita stagionale con i Ravens ma, dopo una stagione come quella appena vissuta, preceduta dalle tante delusioni del recente passato, potrebbe essere lecito iniziare pensare più ad una rivoluzione che al semplice cambiamento

Houston riesce in quella che molti ritenevano una impresa fuori dalla loro portata e si riconferma la propria leadership nella AFC South. I 72 milioni di dollari regalati ad Osweiler sono un peccato che la franchigia texana inevitabilmente dovrà pagare, nel frattempo, favoriti dal disastro di Indianapolis e dal suicidio “sportivo” di Tennesse, nel Texas festeggiano la seconda qualificazione ai playoff, sperando poi che accada il miracolo.

La sensazione, anche dalle parole degli stessi giocatori di Houston, è che ci sia la consapevolezza di essere un’intrusa al ballo delle migliori e l’accoppiamento con KC, vista la reazione mostrata dalla franchigia del Missouri con i Broncos, rischia di non essere il miglior elisir per l’autostima presente e futura ma si giocherà a Houston e quella dei Texans rimane una delle migliori difese della lega. Per il salto di qualità definitivo servirebbe riuscire a mettere fine alla maledizione del signal caller, il problema è che ci provano da quando esistono.

Ultima di RS ininfluente per entrambe le squadre: Cincy di scena a Baltimora mentre i texans affronteranno Tennessee.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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