[NFL] Week 13: Speranze di playoff (Washington Redskins vs Arizona Cardinals 23-31)

Gli Arizona Cardinals piegano 31-23 i Washington Redskins e mantengono così ancora una piccola chance di accedere ai playoff.

Con questo k.o. invece gli uomini di Gruden perdono momentaneamente l’ultimo posto buono per la offseason, ora in mano ai Tampa Bay Buccaneers che precedono gli “indiani” però solo di mezza partita ed i Red Birds di una e mezza.

Era la gara numero 122 fra Redskins e Cardinals, con i primi che hanno un vantaggio schiacciante, 76-42-2 negli scontri diretti, ma soprattutto era la sfida fra il secondo miglior passing game della NFL, Washington, e la seconda miglior difesa sul passaggio, quella dei Cardinals.

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E pur privo di un’arma importante come il tight end Reed, l’attacco dei Redskins rimane una pessima gatta da pelare, e infatti la difesa dei Cardinals, anche lei senza una pedina fondamentale come il defensive back Tyrann Mathieu, se l’è cavata piuttosto bene, concedendo 271 yard ma saccando Cousins due volte, una delle quali con fumble perso, e infliggendogli un intercetto.

Proprio l’autore dell’intercetto, Patrick Peterson, è stato il migliore del secondario di casa insieme a Tyvon Branch che rientrava dopo oltre due mesi di inattività per infortunio, mentre fra i linebacker sono da segnalare le prestazioni soprattutto dei due rusher Chandler Jones e Markus Golden che insieme hanno messo a segno tre hit su Cousins e un passaggio difeso.

La palma del migliore nella difesa di Arizona spetta però al sempreverde Calais Campbell, che oltre ad essere stato il protagonista della giocata che ha fatto girare il match, ha costantemente messo sotto pressione la linea dei Redskins chiudendo con un sack e quattro hurries.

L’attacco degli uomini di Arians ha confermato pregi e difetti di questa stagione 2016: anche se il gioco che ha definitivamente fatto pendere l’ago della bilancia a favore dei padroni di casa è stato un lancio lungo, il passing game dei Red Birds è stato ancora una volta molto poco “verticale” e infatti, se si esclude la bomba finale a Nelson, il guadagno più lungo è stato di 25 yard e più della metà dei passaggi ha viaggiato per meno di dieci yard.

Per altro sulla prestazione complessiva del regista di casa Palmer nulla da dire: l’ex quarterback da USC ha sfoderato alcuni pezzi di bravura, sia a livello di precisione che a livello di potenza, come i td pass a Floyd e a Nelson.

Ancora una volta comunque i terminali su cui Palmer ha potuto contare maggiormente nel passing game sono stati soprattutto Fitzgerald e David Johnson: il primo ha chiuso con dieci ricezioni per 78 yard, diventando durante la gara di domenica, il terzo ricevitore di sempre nella NFL per palle catturate; il secondo si è invece fermato a quota 9 ma per 91 yard e una meta.

Tutto sommato contro i Redskins un buon contributo è arrivato anche da Gresham (5-52) mentre J J Nelson ha ricevuto un solo pallone, ma di importanza capitale, da 42 yard. David Johnson ha invece trascinato il rushing game di casa ed ha fatto ammattire anche la difesa dei Redskins sfiorando a fine gara le 200 yard di bottino totale (84 di corsa e 91 su ricezione) cui sono da aggiungere due mete, risultando l’assoluto mvp della gara.

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Washington ha invece pagato a carissimo prezzo le due palle perse: con un computo delle yard molto simile infatti sono stati i due turnover alla fine a fare la differenza. Cousins è stato meno preciso del solito (21 su 37 per 271 yard), è stato protagonista di entrambe le perdite di possesso dell’attacco e in più ha faticato contro la tenace pass rush dei locali, ma sul profondo ha lanciato comunque alcuni traccianti notevoli come le gran palla messa in mano a Jackson per 59 yard e la meta per Crowder.

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Nel rushing game molto bene sia Kelley (14 portate per 63 yard) che Thompson (2-24) col primo bravo a trovare alcuni spazi anche quando la sua linea non riusciva ad aprirglieli. Fra i receiver, il più continuo è stato di gran lunga Garcon (sette ricezioni per 78 yard), mentre Crowder ha confermato la sua grande pericolosità negli spazi stretti ed ha portato a casa tre palloni per 42 yard. Ancora da menzionare anche il tight end Vernon Davis (5-47) e l’unica ciliegina (da 59 yard) di un Jackson impalpabile, ma che basta perdere una volta per pagare un prezzo decisamente salato.

In difesa è proseguita anche in Arizona la stagione da incorniciare della coppia Baker (tackle) e Kerrigan (end) anche se contro i Cardinals non è spiaciuto pure l’end di riserva Jean Francois. Nel secondario ancora una grande prestazione per Josh Norman, ma anche Breeland ha confermato di attraversare un buon momento di forma dopo un avvio di stagione travagliato.    

Venendo alla cronaca, in avvio di match i Cardinals partivano subito alla grande, con David Johnson a dominare la scena. Il runner da Northern Iowa chiudeva un down di corsa con un guadagno di 10 yard poi trasformava, grazie al passaggio di Palmer, un terzo e 11 ancora in un primo down con una ricezione da 13 yard.

Quindi lo stesso Johnson rischiava a grosso perché su un’altra corsa da 11 yard perdeva l’ovale sul placcaggio di Breeland, e buon per lui che il veterano Iupati fosse lì a recuperare il fumble. I Cardinals si trovavano poi a giocare di nuovo un terzo e lungo, un terzo e 12 per l’esattezza, e nuovamente Palmer toglieva le castagne dal fuoco ai padroni di casa pescando Gresham fermato sulla 1 dei Redskins.

Qui, naturalmente, palla a Johnson e sei punti in cassaforte più la trasformazione di Catanzaro. I Redskins non riuscivano a chiudere neppure un down, complice anche il sack di Minter su Cousins, però quando i Cardinals recuperavano il possesso, la musica era molto diversa rispetto al loro primo drive: Palmer trovava Fitzgerald per tre yard poi però mancava due passaggi consecutivi ed era nuovamente tempo di punt.

L’offense di Washington, sempre priva del fortissimo tackle Trent Williams, che sta scontando una sospensione di 4 gare per uso di sostanze non consentite, produceva poi un paio di buoni primi down grazie ad una buona corsa di Kelley e alla ricezione di Garcon, ma una palla droppata di Crowder fermava nuova l’attacco ospite.

Arizona ripartiva profonda nella sua metà campo e grazie ad un miracolo di Fitzgerald arrivava fin sulle sue 26 ma qui un grande intervento della safety Cravens impediva a David Johnson la ricezione, ed il punter Butler era nuovamente chiamato in causa.

Dopo più di un quarto di quasi totale inattività, finalmente l’attacco dei Redskins si ricordava di essere uno dei migliori della Lega e arrivavano due ottime giocate, un passaggio da Cousins a Thompson per 21 yard e una galoppata di Kelley da 19, che facevano approdare Washington sulle 28 di Arizona. Qui però su un terzo e 11, Cousins lanciava una palla inguardabile a Thompson e alla fine i punti arrivavano si, ma solo grazie al piede di Hopkins.

Dall’altra parte però l’attacco dei Cardinals aveva decisamente smarrito il bandolo della matassa, ed anche il drive seguente era un “tre e fuori” per gli uomini di Arians, cortese omaggio di un intervento da urlo di Josh Norman su David Johnson e di una penalità per offensive pass interference.

A esasperare il pubblico dell’University of Phoenix Stadium arrivava anche un pessimo punt di Butler che regalava la palla ai Redskins a metà campo. E Washington sembrava poter sfruttare al meglio il regalo, visto che grazie alla ricezione di Garcon e alle due palle catturate da Grant approdava fin sulla 1 dei Cardinals. Qui però una corsa di Kelley da 0 ed un incompleto da Cousins a DeSean Jackson costringevano gli uomini di Gruden ad accontentarsi nuovamente dei tre punti.

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All’interno del two minutes warning del primo tempo finalmente l’attacco dei Cardinals dava nuovamente segni di vita: due pezzi di bravura di Carson Palmer facevano guadagnare 24 yard a Fitzgerald e poi, su un terzo e 12 a causa di un sack di Kerrigan, 23 yard a Johnson.

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Quindi, a sedici secondi dal termine della frazione, con la palla sulle 10 avversarie, Palmer commetteva uno dei pochi sbagli della sua giornata, non vedendo un Fitzgerald completamente libero: il lancio dell’ex Raider andava invece in direzione di Floyd che, controllato benissimo da Norman, non riusciva a catturare il pallone. Alla fine il field goal di Catanzaro fissava il punteggio sul 10-6 con cui si chiudeva il primo tempo.

La seconda frazione si apriva invece in modo trionfale per Washington: Cousins trovava prima Garcon con un passaggio da 10 yard, poi sparava un missile terra-aria a DeSean Jackson che seminava il secondario dei Cardinals e veniva fermato solo dopo aver guadagnato 59 yard. Sulla linea delle 5 di Arizona, Kelley guadagnava 4 yard, poi era Cousins che si incaricava personalmente di varcare l’area di meta per il primo vantaggio ospite.

Arizona però sembrava poter rispondere subito, e con un buon mix di corse e passaggi arrivava fin sulle 23 avversarie. Qui però un long incompleto a David Johnson ed una corsa da -2 di Ellington costringevano Palmer e compagni a giocarsi uno scomodo terzo e 12. E le cose per i Cardinals peggioravano ancora, perché Palmer veniva steso da Trent Murphy, un “local lad” per usare una definizione cara agli inglesi, visto che il linebacker ha giocato, e alla grande, a livello di high school proprio in Arizona.

Il sack di Murphy oltre a tutto portava Catanzaro a tirare un field goal da 53 yard, compito arduo quest’anno per l’ex Clemson, che infatti calciava l’ovale a sinistra dei pali. Washington sembrava ora aver l’inerzia dalla sua parte, ma l’illusione era brevissima: due giochi dopo l’errore di Catanzaro infatti, uno scatenato Calais Campbell “asfaltava” la povera guardia Lauvao e saccava Cousins che perdeva l’ovale, recuperato dal linebacker Golden il quale lo riportava sulle 10 avversarie.

Nonostante la partenza favorevolissima, Arizona doveva ricorrere al terzo down e ad un lancio pazzesco di Palmer a Floyd in mezzo ad un traffico che definire intenso è un eufemismo, per tornare nuovamente in vantaggio.

Ormai però i due attacchi avevano preso le misure alle difese e sul rovesciamento di fronte Washington ribaltava nuovamente la situazione: Cousins pescava ancora Garcon per 28 yard, poi un’ottima corsa di Thompson da 16 yard portava gli ospiti sulle 26 locali. Da qui sul terzo e dieci Cousins beneficiava di un gran blocco del piccolo runner Thompson per servire a Crowder la palla del 20-17 Washington.

L’ultimo quarto iniziava con gli uomini di Arians ancora in attacco: Gresham chiudeva un down travolgendo letteralmente Norman, poi David Johnson mostrava il perché è una delle armi più temute nella NFL oggi: dopo aver ricevuto una palla corta di Palmer, il runner accelerava in modo impressionante in mezzo ai difensori ospiti per terminare la corsa in meta dopo 25 yard.

Cousins faceva il possibile per riportare avanti i suoi ed un bel passaggio a Crowder per 14 yard veniva poi “bissato” da uno a Vernon Davis per 11, ma sulle 35 di Arizona il drive andava in stallo. Coach Gruden si fidava del piede di Hopkins che da 55 yard non sbagliava, mettendo a segno il field goal più lungo della stagione di Washington fin qui.

Ora solo più a +1 i Cardinals ripartivano dalle loro 25, ma grazie ad un grande intervento di Norman che fermava David Johnson dopo un guadagno minimo, si trovavano sul quarto e 1 sulle loro 34. Arians optava per la giocata d’azzardo e i fatti (leggi David Johnson) gli davano ragione: 14 yard con una corsa centrale e drive salvato.

Anzi dalle 42 dei Redskins l’asse Palmer-Nelson confezionava il capolavoro della partita: lancio lungo del numero 3 e ricezione pazzesca del piccolo wideout con il cornerback Dunbar appiccicato stile edera. I Redskins erano comunque a -8 con due minuti ancora da giocare, dunque le chance per recuperare c’erano ancora tutte, ma Peterson intercettava Cousins sulle 28 di casa con 48 secondi da giocare, lasciando un piccolo lumicino di speranza in fondo alla stagione per Arizona. 

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