[NFL] Week 8: Il robot e le prove da Broncos (San Diego Chargers vs. Denver Broncos 19-27)
In una AFC West dai record impressionanti si sta assistendo a una lotta dall’intensità frenetica al termine della quale la classifica sarà il risultato di quanto il sistema di gioco delle squadre coinvolte saprà svettare sugli altri.
Se i Chiefs hanno il loro collaudato sistema che garantisce loro solidità e i Raiders hanno trovato un attacco prepotente, le due squadre che tentano di assomigliarsi maggiormente sono proprio i Chargers e i Broncos, che si sfidavano a Denver nel weekend.
La squadra di Gary Kubiak arriva da una serie preoccupante di infortuni: C.J. Anderson, runningback, e Aqib Talib, cornerback, i più riconoscibili.
Il primo possesso in arancio testimonia l’assenza di un gioco di corse, o il tentativo di dare ad esso il peso minore possibile. Sul primo secondo down dell’incontro va in scena la famosissima bootleg con lancio a incrociare che dall’era Manning ha portato tanti guadagni all’attacco di Denver.
Peccato San Diego reagisca e la safety segua il ricevitore per rompere un passaggio accurato di Trevor Siemian (una sola sconfitta da titolare quest’anno). Una play action e un tentativo dopo è Jordan Taylor a ricevere, questa volta indisturbato, per un vantaggio gargantuesco su una traiettoria cross.
I Broncos muovono il tabellone e lo portano sul 3-0.
I Chargers rispondono con una chiave riconosciuta per battere gli avversari di giornata: giocare sullo spirito ultra-reattivo della difesa di Wade Phillips. Mentre Philip Rivers guarda a sinistra, Derek Watt si smarca a destra; tutta la difesa di casa è sul lato forte e Watt ha 50 yard vuote davanti a sé. Quando Rivers lo trova sono 53 yard guadagnate, e poco dopo Antonio Gates riceve il touchdown del 7-3 per i californiani.
Si fa male Devontae Booker, sostituto di Anderson, costringendo i Broncos a lanciare: il robot che risponde al nome Siemian obbedisce, ma non riesce a stupire. I Chargers usano la four-man rush per mettergli pressione e nel contempo avere abbastanza uomini per coprire i ricevitori. Funziona anche perché questo è il primo di, auspichiamo, molto anni di Joey Bosa a San Diego. Il robot diminuisce il tempo di ogni lancio, ma i risultati non sono apprezzabili.
Le due squadre si scambiano three&out per grandissima parte del primo tempo, fino a quando Bradley Roby non converte in 6 punti un intercetto su Rivers, il primo dei tre in partita per Denver; la pressione interna si fa sentire e il QB seconda scelta assoluta lancia una palla facile davanti a sé, che esce però alta rispetto alle mani del ricevitore. Tyrell Williams la alza, Roby è dietro di lui e può raccoglierla completando la giocata bruciando tutti gli uomini di San Diego per il 10-7.
Roby, cornerback al secondo anno, finirà la gara come miglior giocatore di Denver (fonte PFF), impersonificando la clamorosa reattività di una retroguardia mitica. È esattamente quello che i Chargers vogliono raggiungere, lo status nel quale vogliono portare la loro difesa, e poco dopo l’intervallo hanno un’altra occasione per ispirarsi.
Il tackle di destra di San Diego, Joe Barksdale, cede per l’ennesima volta a DeMarcus Ware, che costringe Rivers a lanciare con l’ex Cowboys appeso alla vita. La palla è contesa cinque yard più in là da un ricevitore e un linebacker, si impenna e finisce tra le mani di Darian Stewart, che la ritorna 25 yard, accorciando il campo per la segnatura di Booker, tornato in campo. +10, a tutta difesa!
Rivers ormai vede doppio: due minuti dopo lancia il terzo INT, questa volta unicamente per colpa sua mancando il suo ricevitore e centrando T.J. Ward. Non ne escono punti perché Booker commette il fumble che tiene la partita aperta, provvidenzialmente per lo spettatore non tifoso.
Quello tifoso di sponda Chargers, invece, inizia a essere deliziato. Se non per la difficile (non disperata) situazione di classifica, quantomeno per ciò che vede in difesa. Melvin Ingram e Joey Bosa chiudono la gara da veri e propri dominatori. San Diego è riuscito a equivalere i Broncos nella pass rush, e questo è il più grande lascito di questa partita.
Partita che nonostante il divario va avanti e sembra poter cambiare ancora padrone quando nel terzo parziale Melvin Gordon mostra i recenti progressi e quanto il suo incidere possa aiutare contro difese aggressive. Il runningback corre sette volte nel drive che, concluso da Travis Benjamin, porta al -4 (Josh Lambo viene bloccato sul punto addizionale).
Peccato che il robot, dall’altra parte, risponda con quello che probabilmente è l’unico drive degno di nota del pomeriggio del Colorado. Virgil Green e Devontae Booker si prendono sulle spalle un paio di terzi down a testa per consentire a Juwan Thompson di chiudere con il +11.
Siemian però non vuole sfigurare con il dirimpettaio, e lancia un intercetto simile al secondo di Rivers. Casey Hayward ringrazia per i brividi di Halloween che addossa ai tifosi in blu e arancio nell’ultimo quarto, ritornando il pick in zona di meta. Il lancio non è avventato, è solo forzato dalla velocità della linea difensiva e deviato dal ricevitore, poco attento.
Lo scontro diventa questione di un touchdown (+8) durante l’ultimo drive dei Chargers, fermato a due yard dalla Red Zone dalla migliore difesa della NFL, che per quattro volte consecutive non consente il recapito del passaggio del possibile pareggio a uno dei due tight end di Mike McCoy. Alla fine di una partita a corrente alternata, i Broncos si ritrovano con una W in più e con uno dei nemici, questi Chargers talentuosi e mai domi, probabilmente fuori dalla lotta per i Playoff.
Al mercoledì Bradley Roby viene eletto giocatore difensivo della settimana. Scorrendo le statistiche andiamo a scoprire che i due quarterback hanno giocato quelle che essenzialmente sono state le loro due peggiori prestazioni dell’anno.
Avevamo ragione: mentre Kansas City e Oakland vanno per la loro strada, quella di San Diego è la stessa di Denver.
Molto spesso si vince con la difesa. Ancora più spesso è facile ritrovarsi in postseason grazie a essa. Denver ha un terzo Vince Lombardi esclusivamente per quello. San Diego spera prima o poi di avere il suo primo: Bosa-Ingram come Ware-Miller, potrebbe non essere l’equazione più sbagliata di questa stagione.
Nel frattempo Trevor Siemian vede il suo eseguire essere migliore del suo essere: se riconosce il blitz è molto preciso (9/12 per 151 yard), contro la sola linea difensiva fa molta più fatica. Stessa cosa per Philip Rivers, che ha lanciato i tre intercetti in situazione di mancanza di blitz.
San Diego e Denver stanno diventando la stessa cosa, e una nuova era di questa rivalità sta nascendo.
Difesa contro difesa sullo sfondo di una division estremamente competitiva.