[NFL] Analisi di due chiamate arbitrali

Domenica ci sono state due azioni e due conseguenti chiamate arbitrali di cui si è discusso molto a causa della loro particolarità e, diciamolo, della complessità del regolamento NFL.

Cominciamo con la prima.

Ultima azione di Ravens vs Bengals con Baltimore avanti di 7 punti, alle prese con un quarto e otto.

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Come si vede nel video e come ampiamente previsto i Ravens si schierano con la formazione per il punt, ma al posto di calciare il pallone il punter perde quanto più tempo possibile aiutato dalle trattenute plateali dei compagni schierati in linea per evitare che i difensori possano raggiungerlo.

Gli holding sono evidenti e le numerose flag arbitrali sono li a dimostrarlo e riescono nell’obiettivo di far passare gli undici secondi che mancano per poi chiudere la partita con una safety.

Gli arbitri chiedono ai Bengals se vogliono declinare la penalità, quindi prendere i due punti a loro favore, oppure se la accettano, ma con questa scelta comunque la partita si sarebbe conclusa perchè il regolamento NFL non prevede che ci sia un down giocato a tempo scaduto se il fallo viene commesso dall’attacco. Di conseguenza Cincinnati declina il fallo e porta a casa due punti che non servono a nulla per il risultato finale.

Ci sono solo due eccezioni alla regola sopra citata: se la penalità viene commessa in end zone oppure se è da “quindici yard” (ad esempio condotta antisportiva, violenza non necessaria). Da un punto di vista regolamentare quindi l’azione dei Ravens è corretta.

Nelle ore successive si è aperto un dibattito su quanto questo comportamento sia etico e secondo il sito Football Zebras Dean Blandino (responsabile NFL per il settore arbitrale), dopo che qualcosa di simile avevano fatto i 49ers contro i Saints, ha istruito le crew a considerare queste azioni come sleali e quindi oltre alla penalità rimettere sul cronometro il tempo utilizzato per giocarle, ma solo dopo aver avvisato almeno una volta la panchina che ha commesso l’infrazione.

Come potete immaginare è davvero difficile che una squadra esegua per due volte un’azione del genere, quindi sembrano vane e inutili le istruzioni di Blandino. Diversi addetti ai lavori ritengono però che questo sia il primo passo che porterà la NFL ad una rivisitazione della regola in post season per cercare di evitare questi comportamenti.

Il secondo caso si ha nel secondo quarto della partita tra Tampa Bay e Seattle.

I Buccaneers devono giocare un secondo e dieci dalle proprie quattro yard. Winston prende il pallone, arretra e trova Evans per un passaggio che vale il primo down.

Gli arbitri ravvisano un evidente holding del tight end Luke Stocker sul linebacker Frank Clark, lo considerano commesso fuori dell’end zone, quindi passaggio annullato e ripetizione del secondo down dalla linea delle due yard.

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chiamate arbitrali

Dopo qualche conciliabolo e prima che la palla venga rimessa in gioco Pete Carroll head coach dei Seahawks tira la bandierina rossa per chiedere che venga rivisto lo spot del fallo dopo aver dato ascolto e retta a Richard Sherman, cornerback di Seattle.

Sharman ha dimostrato di conoscere meglio del suo allenatore una modifica al regolamento in vigore da questa stagione che rende rivedibile lo spot di un fallo, come ha precisato il solito Dean Blandino.

Dopo aver rivisto l’azione lo spot del fallo del tight end è stato correttamente “spostato” da una yard fuori ad almeno una dentro la end zone e quindi con una safety automatica che ha portato due punti ai Seahawks.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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