[NFL] Week 6: tutta la giornata in un solo articolo

In week 6 i Buccaneers e gli imbattuti Vikings si fermano per il turno di riposo, in una NFC che scalpita con ben 11 squadre con un record dal 50% in su. La AFC, invece, trova nuovi protagonisti in vetta dopo le tante cadute eccellenti della settimana. In totale fanno 15 partite ed una scoppiettante Week 6 tutta da vivere!

Con i perfetti Vikings a riposo, sono Patriots e Cowboys a dominare la scena e a raggiungere quota cinque vittorie stagionali. Che dire di Tom Brady? Anche contro la tenace difesa dei Bengals, il numero 12 scrive una performance spaventosa (29/35 per 376 yard e 3 TD pass), con l’aiuto di un Rob Gronkowski tornato incontenibile per qualunque avversario (7 ricezioni per 162 yard, career-high, e 1 TD). All’intervallo è il field goal di Stephen Gostkowski da 46 yard a fare la differenza tra i due touchdown di un modesto Andy Dalton (21/31 per 254 yard e 1 TD pass) e di James White.

Brandon LaFell porta i suoi in vantaggio con il viaggio in end zone del grande ex di giornata, ma Brady alza il ritmo e per Cincinnati sono dolori. Un Dont’a Hightower terrificante (13 tackle, 1.5 sack) propizia una safety sul quarterback avversario, ma sono Gronk e nuovamente White a siglare la fuga, con i touchdown da 4 yard. Mike Nugent prova a dare una speranza agli ospiti da 25 yard, ma Gostkowski replica da 31 ed è LaGarrette Blount a mettere il punto esclamativo con la corsa vincente da 1 yard. I Patriots (5-1) non si fermano e vincono 35-17 sui Bengals (2-4), in grave crisi di risultati quest’anno.

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Avviso ai lettori: potrebbero essere finiti gli aggettivi per descrivere le prestazioni di Dak Prescott (18/27 per 247 yard con 3 TD pass e 1 INT) ed Ezekiel Elliott (28 portate per 157 yard). Il quarterback, prima di lanciare il primo intercetto stagionale tra le mani dell’ottimo Morgan Burnett (10 tackle e 1 INT), scrive la storia raggiungendo i 176 lanci without picks to start a career, 14 in più dei 162 di Brady tra il 2000 ed il 2001. Il runningback, invece, raggiunge quota 703 rushing yard, a sole 86 dal record di sempre di Eric Dickerson nelle prime sei partite in carriera.

Non bastasse, la difesa costruisce una prestazione meravigliosa, con Anthony Brown (10 tackle e 1 FF) ed un eccezionale David Irving (4 tackle, 1 sack e 3 FF) a farla da padrone contro un Aaron Rodgers ancora sottotono (31/42 per 294 yard con 1 TD pass, 1 INT e 2 fumble), a guidare un reparto arido di giocate vincenti. I tre field goal di Mason Crosby, da 37, 43 e 34 yard, restano le uniche gioie per i padroni di casa fino al quarto periodo inoltrato, quando Dallas, però, ha già marchiato a fuoco il match. Cole Beasley sigla due touchdown, mentre il terzo è a opera di Brice Butler. Elliott non si prende un attimo di tregua, Dan Bailey colpisce da 44, 22 yard e 32 yard ed a nulla serve la segnatura di Randall Cobb da 6 yard. I Cowboys (5-1) dominano i Packers (3-2) per 30-16.


La maggior parte delle partite si chiude entro il possesso di distanza, dimostrando quanto questa Week 6 sia stata scoppiettante. Senz’altro, le migliori emozioni arrivano dal Superdome, nella sfida tra Saints e Panthers. Una partita tanto irrazionale non può che essere aperta da un touchdown su corsa di Coby Fleener, che di mestiere fa il tight-end. Drew Brees non ci mette molto a far capire che per lui sarà nuovamente giornata di grazia (34/49 per 465 yard con 4 TD pass e 1 INT), lanciando nell’ordine un Brandin Cooks strepitoso (7 ricezioni per 173 yard e 1 TD), per la bellezza di 87 yard, e Michael Thomas in end zone, fissando un 21-0 iniziale devastante. Carolina, nel sentire la più profonda mancanza di Josh Norman, si desta ed un Cam Newton in crescita (27/47 per 322 yard con 2 TD pass e 1 INT) trova i lanci vincenti per Devin Funchess ed Ed Dickson, con una magnifica giocata fuori equilibrio, a cavallo dell’intervallo.

Graham Gano e Will Lutz si scambiano un favore da 42 e 33 yard, ma la difesa degli ospiti, non appena la squadra torna a contatto, lascia un altro squarcio, in cui Fleener vola per 50 yard fino al touchdown. New Orleans allenta di colpo la pressione e consente a Jonathan Stewart di gioire per due volte in un amen, con le corse vincenti da 2 ed 1 yard. Gano è sciagurato nel fallire uno dei due extra point e nel drive successivo i padroni di casa trovano il bellissimo touchdown di Josh Hill, abilissimo a ricevere la quarta pepita di Brees. Tutto finito? Neanche per sogno, perché Newton non vuole mettere a taccuino un’altra sconfitta e costruisce un drive magistrale, concluso dal suo touchdown su corsa da 2 yard, con conversione da due punti a segno per Funchess. I Panthers (1-5), però, sono troppo distratti nel reparto che più li ha contraddistinti negli ultimi anni e garantiscono un’opportunità a Lutz per chiudere i conti da 52 yard. Il rookie non soffre la pressione, centra i pali, ed i Saints (2-3) vincono per 41-38. Carolina è sempre più in caduta libera.

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Si chiude al supplementare la sfida tra Texans e Colts, dopo una rimonta spettacolare dei padroni di casa. All’intervallo il match sembra saldamente sui binari di Indianapolis, con Adam Vinatieri a rendere la propria stagione ancor più perfetta (16/16 finora) con i field goal da 41 e 37 yard, e Jack Doyle a siglare il touchdown da 22 yard su lancio di un Andrew Luck a due facce. Il quarterback non convince ancora al lancio (21/32 per 252 yard con 1 TD pass e 1 INT), ma trova anche 7 portate per 53 yard ed aggiunge un viaggio in end zone per rendere migliore la propria prestazione. Nick Novak da 27 yard ed il primo touchdown stagionale di un Lamar Miller finalmente devastante e decisivo (24 portate per 149 yard e 1 TD) accorciano le distanze per i padroni di casa a fine terzo quarto. Luck, però, vola in touchdown per 14 yard palla alla mano, Vinatieri è infallibile da 36 yard (e fa 41 di fila a bersaglio) e la questione sembra in archivio in favore degli ospiti.

Hey, ma Brock Osweiler? Il quarterback ex Broncos ricorda di essere parte del match al momento migliore e serve un’eccezionale rimonta al pubblico dell’NRG Stadium. Miller fa gli straordinari con un touchdown pazzesco su ricezione da 10 yard, il drive avversario si incaglia subito dopo ed Osweiler fa il bis da 26 yard per C.J. Fiedorowicz, impattando il punteggio. La difesa dei Texans (4-2), con Benardrick McKinney a guidare le operazioni (12 tackle, 1 sack), sale di colpi nel supplementare e l’attacco riesce a mettere Novak in condizione di colpire da 33 yard per il successo. I Colts (2-4) escono nuovamente sconfitti, questa volta per 23-26.


Il match tra Giants e Ravens dimostra la scarsa maturità di due squadre preda di tanti errori, ma che sanno far emozionare i propri tifosi fino all’ultimo minuto. Gli ospiti dominano nel primo quarto e sembrano potersi lanciare verso un agile successo, grazie ad un field goal di Justin Tucker da 23 yard ed al primo touchdown di giornata di un prolifico quanto letale Terrance West, capace di abbinare 87 yard in 23 portate, con due viaggi in end zone palla alla mano, e 36 yard extra in 4 ricezioni. Di qui fino al quarto periodo inoltrato, però, uno spento Joe Flacco (26/48 per 307 yard) verrà tenuto a bada splendidamente dalla difesa in blu, guidata da un Landon Collins in forma straripante (12 tackle, 1 sack).

Al contrario, New York ritrova un Eli Manning di altissimo livello (32/46 per 403 yard con 3 TD pass e 2 INT), ma soprattutto la sua connection con un Odell Beckham di rara bellezza (8 ricezioni per 222 yard e 2 TD). Il wide receiver comincia il match con un fumble ed un lieve problema fisico, facendo preoccupare non poco il pubblico di casa. Il touchdown da 75 yard con cui regala il primo vantaggio ai suoi, però, lo sblocca, soprattutto psicologicamente, e la pur ottima difesa ospite non può più contenerlo. Dopo i field goal di Tucker e Josh Brown, West sfrutta una pass interferience molto criticata ai danni di Dominique Rodgers-Cromartie, a ridosso della end zone, per la corsa vincente da 2 yard, ma Manning ha ancora un asso nella manica. Su un quarto & 1 delicatissimo, il quarterback vede il magico taglio di Beckham, che si invola per altre 66 yard ed artiglia il match. Flacco è abulico nel drive finale ed i Giants (3-3) vincono per 27-23 sui Ravens (3-3), alla terza sconfitta consecutiva.


Sfida tra due grandi della NFC quella che vede di fronte Seahawks e Falcons. Atlanta sembra poter fare un passo indietro rispetto alle magiche prestazioni delle due settimane appena trascorse e all’intervallo resta in panne nel punteggio, con i padroni di casa a farla da padrone. Un cinico Christine Michael (18 portate per 64 yard e 2 TD) non lascia scampo da 9 yard e, dopo un field goal di Matt Bryant da 33 yard, Alex Collins replica da 2 yard, prima che Steven Hauschka fissi il 17-3 con il colpo da 42 yard. Russell Wilson guida le offensive con saggezza, mentre Matt Ryan sembra in difficoltà contro una difesa stellare, comandata da Bobby Wagner (14 tackle) e Cliff Avril (4 tackle, 2 sack e 1 FF). Il rientro dalla pausa lunga, però, accende il quarterback degli ospiti di fiamma viva (27/42 per 335 yard con 3 TD pass e 1 INT). Julio Jones non soffre la pressione della secondaria ospite (7 ricezioni per 139 yard e 1 TD) e riapre la questione da 36 yard, mentre Mohamed Sanu da 10 yard e Levine Toilolo da 46 regalano un sorpasso quanto mai sorprendente.

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Wilson, però, nonostante non trovi alcun touchdown pass, porta i suoi nuovamente a ridosso della end zone avversaria ad inizio quarto periodo e Michael è pungente da 1 yard. L’intercetto di Earl Thomas a Ryan consente ad Hauschka di ribaltare il punteggio con il field goal da 44 yard. Nell’ultimo drive a disposizione dei Falcons (4-2), un intervento al limite di Richard Sherman su Jones chiude i conti per i Seahawks (4-1), vincenti per 26-24.


È una sfida tra due quarterback scatenati, come non accade con regolarità, quella tra Lions e Rams. Matthew Stafford conferma il fenomenale inizio di regular season con un’altra prestazione da ricordare (23/31 per 270 yard e 4 TD pass), mentre un Case Keenum incredibilmente salito di colpi (27/32 per 321 yard con 3 TD pass, 1 INT e 1 fumble) si arrende soltanto nel finale alla tenacia dei padroni di casa. La questione resta in bilico nel corso dell’intero match, con le due squadre a scambiarsi touchdown a ripetizione. Marvin Jones sblocca il punteggio, un Kenny Britt indiavolato (7 ricezioni per 136 yard e 2 TD) e Keenum, con la corsa vincente da 1 yard, lo ribaltano, ma altrettanto fanno Andre Roberts ed Anquan Boldin a cavallo dell’intervallo.

Il saliscendi non è ancora finito, però, perché Lance Kendricks prima e l’unstoppable Britt poi fanno sognare nuovamente gli ospiti. Stafford ha in Golden Tate un’arma letale in giornata (8 ricezioni per 165 yard e 1 TD) e la sfrutta magistralmente per il proprio quarto touchdown pass, da 23 yard, che vale il pareggio. I Rams (3-3) sprecano in attacco e lasciano l’occasione del successo ai padroni di casa. Il quarterback da Georgia non si ferma e costruisce l’occasione d’oro per Matt Prater, il quale sigla il successo finale con il field goal da 34 yard. Rafael Bush intercetta Keenum ed i Lions (3-3) la spuntano per 31-28.

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Il derby di NFC East tra Redskins ed Eagles si chiude con la fondamentale vittoria dei padroni di casa. Gli ospiti soffrono la prima giornata completamente negativa di Carson Wentz (11/22 per 179 yard), ma trovano punti extra dallo spettacolare kickoff return vincente da 86 yard di Wendell Smallwood e dall’intercetto di Malcom Jenkins, riportato per 64 yard fino alla end zone avversaria. Fino ad allora, però, un Kirk Cousins spentosi alla distanza (18/34 per 263 yard con 2 TD pass e 1 INT) aveva dominato la sfida con i due touchdown pass a breve distanza di tempo per Jamison Crowder e Vernon Davis.

Prima dell’intervallo un devastante Matt Jones (16 portate per 135 yard e 1 TD) trova nuovamente la via della end zone e riporta Washington in vantaggio. Dopo la pausa lunga sono le difese a dominare, con Ryan Kerrigan (4 tackle, 2 sack) e Rodney McLeod (13 tackle) a capo dei rispettivi reparti. Dustin Hopkins va a bersaglio da 32 e 50 yard, Caleb Sturgis replica da 38 e 28 yard, ma, se i Redskins (4-2) possono accontentarsi, gli Eagles (3-2) sperano nella rimonta firmata Wentz, che stavolta, però, non arriva. La squadra della capitale conquista il successo per 27-20.


I Jaguars si salvano all’ultima chance utile contro i Bears, ora tra le peggiori compagini nella Lega con cinque sconfitte. La partita è a senso unico per tre quarti, con Jacksonville preda dei tanti errori dell’attacco e di Blake Bortles (20/33 per 271 yard con 1 TD pass, 1 INT e 1 fumble), incapace di sfruttare l’arma Chris Ivory nel backfield e di contenere le sgroppate di Cameron Meredith (11 ricezioni per 113 yard), lanciato da un Brian Hoyer senz’altro produttivo (30/42 per 302 yard e 1 fumble).

Il touchdown di Jordan Howard ed i field goal di Colin Barth da 36 e 24 yard portano i padroni di casa sul 13-0, prima che il runningback ex Jets trovi finalmente la via della end zone con la corsa vincente da 1 yard nel quarto periodo. Hoyer non riesce ad essere decisivo nella parte più calda del campo e Barth ci mette una pezza da 32 yard. Il field goal di Jason Myers da 30 yard mette il fiato sul collo a Chicago, che spreca offensivamente. Bortles smette di scherzare col fuoco e lancia la pepita da 51 yard per Arrelious Benn, abilissimo a lanciarsi in end zone per i punti del decisivo sorpasso. I Jaguars (2-3) la spuntano per 17-16 sui Bears (1-5).


Ci provano in tutti i modi i Browns, ma escono nuovamente sconfitti e restano gli unici ancora senza gioie dopo il KO contro i Titans. Rishard Matthews ed uno straordinario Kendall Wright (8 ricezioni per 133 yard e 1 TD) scaldano il primo tempo dei padroni di casa e dell’ottimo Marcus Mariota (17/24 per 284 yard con 3 TD pass e 1 INT). Cleveland, però, resta a contatto grazie all’encomiabile prestazione di Cody Kessler (26/41 per 336 yard e 2 TD), il quale, nonostante subisca la bellezza di 6 sack dalla difesa avversaria, in grande forma, riesce comunque a costruire ottimi drive per i suoi.

Peccato che, in mezzo ai due touchdown del sempre più sorprendente Terrelle Pryor, Tennessee riesca a colpire con altre due segnature, una su corsa da 3 yard di DeMarco Murray, l’altra su ricezione da 15 di Anthony Fasano. I Browns (0-6) mettono insieme un’altra azione vincente grazie a Kessler e al touchdown da 1 yard di Duke Johnson, ma il seguente onside kick finisce fuori dal campo e i Titans (3-3) tirano un sospiro di sollievo, vincendo per 28-26.


Cadono tre grandi compagni della AFC: Broncos, Steelers e Raiders. I campioni in carica incappano nella seconda sconfitta consecutiva in un match a dir poco delirante. Per tre quarti e passa l’attacco degli ospiti è soltanto spettatore non pagante della sfida, reso inerte dalla spettacolare difesa di San Diego, guidata da un Jatavis Brown in grandissima forma (14 tackle, 1 sack e 1 FF). Nel frattempo, i lanci di un Philip Rivers a corrente alternata (18/29 per 178 yard e 1 TD pass) e le corse di un Melvin Gordon da 94 yard in 27 portate consentono ai padroni di casa di costruirsi un buon margine, a partire dal touchdown di Hunter Henry e passando per i quattro field goal a segno di Josh Lambo, nell’ordine da 37, 21, 31 e 32 yard, cui Brandon McManus risponde con appena uno da 29 yard.

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La flag fischiata a Russell Okung in end zone non fa che peggiorare le cose con una safety a suo carico, ma, incredibilmente, ha l’effetto di svegliare il dormiente Trevor Siemian (30/50 per 230 yard e 1 TD pass). Bennie Fowler raccoglie il suo lancio vincente da 5 yard e lancia la rimonta, cui si aggiunge McManus da 46 yard. La situazione è disperata, ma Denver è in grado di recuperare l’onside kick dello stesso kicker con 27 secondi rimasti sul cronometro e di avere tra le mani un’ultima chance di impattare il punteggio. Siemian, però, spreca ed i Chargers (2-4) la portano a casa per 21-13 sui Broncos (4-2).

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Basta forse un nome per raccontare il nettissimo successo dei Dolphins a sorpresa sugli Steelers: Jay Ajayi, straripante e capace della bellezza di 204 yard in 25 portate, con due touchdown compresi nel prezzo. Miami riesce a costruire un numero sconfinato di occasioni offensive, sfruttando la vena (redzone a parte) di Ryan Tannehill (24/32 per 252 yard) e le sgroppate del fenomenale runningback, ma lascia una porta aperta al recupero degli ospiti per troppo tempo. Pittsburgh però, in giornata soffre di tutti i problemi di cui è preda Ben Roethlisberger (19/34 per 189 yard con 1 TD pass e 2 INT).

Il quarterback, per altro, nel corso del match subisce una distorsione al menisco che gli costerà un intervento e qualche settimana ai box. C’è tempo, quindi, per i padroni di casa di mettere a segno tre field goal con un Adam Franks comunque impreciso (3/5 in giornata), rispettivamente da 30, 23 e 30 yard, oltre che di trovare un touchdown su corsa da 1 yard a testa per Damien Williams ed Ajayi. Le 60 yard palla alla mano fino alla end zone avversaria scritte da Darrius Hayward-Bey nel primo quarto passano presto in secondo piano e, quando Cobi Hamilton prova a ridare un’ultima speranza agli Steelers (4-2), Ajayi ha pronta la risposta da ben 62 yard e chiude i conti. Vincono i Dolphins (2-4) per 30-15.


Basta una brutta prestazione di Derek Carr (22/34 per 225 yard con 1 TD pass, 1 INT e 2 fumble) ed i Raiders smarriscono sé stessi nel confronto contro i Chiefs, guidati da una difesa a cassaforte, con Dee Ford (5 tackle, 2 sack e 1 FF) a dominare indisturbato. Alex Smith è alquanto preciso (19/22 per 224 yard), ma, quando si avvicina alla end zone avversaria, lascia il compito di colpire al proprio backfield, con Spencer Ware sugli scudi (24 portate per 131 yard e 1 TD), ma anche il rientrante Jamaal Charles e Dontari Poe (di professione nose tackle) a colpire con un touchdown ciascuno.

Cairo Santos fa il resto con due field goal da 22 e 44 yard, mentre Sebastian Janikowski fa 1/2 e centra i pali soltanto da 46 yard. Non fosse per le 129 yard in 10 ricezioni di Amari Cooper e per l’incredibile touchdown iniziale di Andre Holmes, le offensive di Oakland sarebbero soporifere e senza successo. I Chiefs (3-2) non hanno comunque difficoltà a sbarazzarsi dei Raiders (4-2) per 26-10.


Durano un tempo le speranze dei 49ers contro i Bills, prima che il ritrovato attaccato dei padroni di casa cominci a schiacciare gli avversari senza pietà. LeSean McCoy in giornata si eleva oltre l’umana comprensione (19 portate per 140 yard e 3 TD), siglando due touchdown nella prima mezz’ora e mantenendo a distanza San Francisco, a segno con due field goal di Phil Dawson da 33 e 48 yard, oltre che con l’unica pepita di giornata, da 53 yard per Torrey Smith, per un discreto Colin Kaepernick. Il quarterback, al rientro da titolare, alterna una modesta prestazione al lancio (13/29 per 187 yard e 1 TD pass) a ben 66 yard in 8 portate, pur con un fumble.

Per gli ospiti, però, non c’è storia. Il touchdown da 30 yard di Justin Hunter scalda le mani di un ottimo Tyrod Taylor, tanto al lancio (17/26 per 179 yard e 2 TD pass), quanto su corsa (8 portate per 68 yard). Nel quarto finale, poi, dopo il field goal di Dawson da 47 yard, McCoy fa tris con il viaggio in end zone da 18 yard, seguito da quello di Robert Woods su ricezione e dall’ennesima segnatura palla alla mano di giornata, per ben 44 yard ad opera di Mike Gillislee. I Bills (4-2) vincono la quarta partita di fila, demolendo i 49ers (1-5) per 45-16.


I Jets continuano nella loro ecatombe offensiva contro i Cardinals ed escono sconfitti senza possibilità di replica. Bastano un Carson Palmer a mezzo servizio (23/34 per 213 yard e 1 TD pass) ed un David Johnson fantascientifico (22 portate per 111 yard e 3 TD) per sorpassare senza problemi l’ostacolo biancoverde, incapace di costruire nulla più di un field goal di Nick Folk, a segno da 39 yard.

I viaggi in end zone di Johnson, rispettivamente da 58, 2 e nuovamente 2 yard anticipano quello finale di Michael Floyd su lancio di Palmer, mentre, nel nulla offensivo dei Jets (1-5) entra in campo persino Geno Smith a sostituire il pessimo Ryan Fitzpatrick (16/31 per 174 yard e 1 TD). Smith, però, riesce a far peggio del suo predecessore (4/6 per 31 yard con 1 INT e 1 fumble) ed i Cardinals (3-3) passeggiano per 28-3.

Comincia con il derby di NFC North tra Packers e Bears la Week 7, che vedrà Giants e Rams impegnate a Londra domenica, prima che Eagles-Vikings, Steelers-Patriots e Cardinals-Seahawks infiammino il giorno di festa. Riposano Cowboys e Panthers. Si entra nel vivo, ogni sfida conta sempre di più, sbagliare non è più ammesso.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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