[NFL] Week 4: Brissett calpestato dai bufali (Buffalo Bills vs New England Patriots 16-0)

I Buffalo Bills (2-2) travolgono i New England Patriots (3-1) e, lasciando a 0 la voce “punti segnati” del Gillette Stadium per la prima volta dalla sua apertura nel 2002, si aggiudicano uno scontro divisionale cruciale per rilanciarsi nella lotta al dominio della AFC East.

La stampa a stelle e strisce ha già indicato questo match come “sorpresa della stagione”.
La nomina è forse un po’ prematura visto che, essendo solo alla quarta giornata, ovviamente nessun verdetto è stato ancora sancito ma, ben che non fosse così impronosticabile che una delle migliori difese della lega dominasse un attacco rimaneggiato come quello dei Pats, gli 0 punti finali sono a dir poco sorprendenti.

Anzi, questo risultato rischia di assumere connotazioni storiche se si considera che in Massachusetts una sconfitta “shutout” non accadeva da ben 23 anni.

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I precedenti pendevano incredibilmente dalla parte della squadra di Boston rendendo impietosi i dati sugli scontri diretti sia per i Bills, che erano riusciti a violare il fortino patriota solo una volta negli ultimi 16 incontri; sia per il suo coach Rex Ryan, che, nelle precedenti 7 visite a Foxborough, era sempre tornato a casa con le ossa rotte.

Queste schiaccianti statistiche però erano state scritte da interpreti ben diversi da quelli che sono andati in scena questa domenica; su tutti pesa come un macigno l’assenza forzata del QB Tom Brady, artefice principale dei trionfi sopracitati ma rimasto lontano dal campo per scontare l’ultima delle 4 giornate inferte dalla lega per lo scandalo “deflategate” (per chi non ha seguito la vicenda, quello in cui gli si imputa di aver contribuito a sabotare, utilizzando palloni più sgonfi di qualche bar, un incontro di championship dominato e vinto 45 a 7).

Oltre al celebre numero 12, anche Jimmy Garoppolo, suo backup naturale, aveva smorzato le speranze dei fan dicendo nell’intervista pre-gara di non avere ancora smaltito l’infortunio alla spalla, conferendo di fatto i gradi di timoniere al giovanissimo Jacoby Brissett.

Attribuire tutte le colpe della sconfitta all’assenza di Brady però, oltre a non rendere giustizia alla prestazione sontuosa della difesa bianco-blu, sarebbe eccessivamente severo nei confronti di Brissett che, dopo essere piombato senza preavviso da terzo QB rookie, a direttore dell’attacco più complesso dell’intera NFL, aveva disputato un discreto debutto da titolare nella netta vittoria per 27-0 a Houston dello scorso Thursday Night, consacrando l’ennesimo esperimento di Bill Belichick.

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Il fatto che chiunque venga plasmato dal coach dei Patriots, finisca con lo stupire tutti sfoggiando prestazioni ben al di sopra delle attese, dovrebbe essere una legge ormai assodata da annoverare nel regolamento di questo sport.

Miracolo però riuscito solo a metà per il Re Mida del Massachusetts che questa volta ha visto la sua intuizione venire letteralmente schiantata, poco prima di trasformarsi in oro, da un branco di bufali più che mai determinato a saccheggiare l’accampamento dei patrioti.

L’estenuante pressione del formidabile front seven di Rex Ryan ha evidenziato le lacune della OL dei Patriots, acuite dall’assenza per infortunio del tackle Vollmer, che è ben lontana dalla diga impenetrabile di qualche anno fa.
Per arginare i blitz che penetravano da ogni spiraglio, Belichick ha tentato il tutto per tutto giocandosi la carta Gronkowski come bloccatore, ottenendo però solo la dimostrazione di come la superstar sia molto più abile nel ricevere il pallone piuttosto che nel proteggere chi deve passarglielo.

Il risultato è stato un match nel quale in troppe occasioni una maglia bianca è riuscita a mettere le mani su Brissett, con colpi spesso ben più duri del necessario, costringendo il QB a tentare giocate più incentrate sull’evasione dalla pressione che non focalizzate nella ricerca di un bersaglio smarcato.

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Proprio da una di queste situazioni è nato il sanguinoso fumble che, sul risultato di 13 a 0, ha negato ai Pats l’unica chance di riaprire la partita. 3rd e 11 sulle 8 avversarie e Brissett che, non sentendosela di rischiare un passaggio a difesa schierata, si avventura in una corsa solitaria contro la retroguardia dei Bills che però termina contro il durissimo tackle di Zach Brown; il pallone sfugge inesorabilmente dalle mani del QB per essere ricoperto poco più in là dall’altro Brown, Preston.
Il 53 bianco completerà la sua straordinaria prestazione forzando un altro fumble a cui aggiungerà 1 sack e 18 tackle che, sommati a quelli delle precedenti partite lo portano in testa alle classifiche NFL (54).

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I ragazzi in maglia blu non riusciranno più a mettere piede nella red zone avversaria e sprecheranno la seconda (e ultima) occasione di mettere punti a tabellone con il field goal da 48 yard calciato a lato da Gostkowski, kicker generalmente tra i più affidabili.
Molto più preciso Carpenter che invece ne realizzerà 3 su 4; i 9 punti derivanti, sommati al TD iniziale di LaSean McCoy, andranno a comporre il risultato finale.

L’attacco dei Bills, pur non brillando, ha mostrato una prestazione matura e orientata al controllo del cronometro.
Dopo il lunghissimo drive iniziale, condotto oltre la linea di touchdown dal duo Taylor-McCoy, l’imperativo è stato di evitare tournover in modo da non concedere possessi extra ad una squadra molto più incline a gestire i vantaggi che non a rincorrere.

Il copione è stato interpretato magnificamente dai Bills che, con schemi corti e sicuri, hanno macinato secondi finendo la partita con circa 13 minuti di possesso palla in più rispetto ai rivali.
Alla fine le yard per il Tylor saranno 246 con 1 TD e nessun intercetto mentre il suo pari-ruolo chiuderà con 17 completi in 27 tentativi per 205 yard, 109 delle quali ricevute da un Martellus Bennett in gran spolvero.

Ottima infine la prestazione di LaSean McCoy che con 108 yard complessive, guadagnate con le sue tipiche corse elusive, ha dimostrato di meritare il soprannome “Shady”.

Malgrado lo scivolone i Patriots rimangono in testa alla divisione ma dovranno guardarsi le spalle dal ritorno di una Buffalo che ora è ad una sola vittoria di distanza e con lo scontro diretto a favore. I Bills, calati nel ruolo di ammazza-grandi già la scorsa settimana contro i Cardinals, andranno a Los Angeles in visita ai sorprendenti Rams (3-1).

Bill Belichick ritroverà Brady e Gronkowski vogliosi di tornare a dominare i campi da football e vendicare immediatamente la batosta subita. Con il duo più terrificante della lega di nuovo arruolabile, i Patriots torneranno ad avere piena potenza di fuoco, che con ogni probabilità verrà scaricata sui malcapitati Cleveland Browns, unica squadra ad averle perse tutte fin qui.

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Gabriele Morelli

Ingegnere 26enne di Torino, appassionato cronico di sport trova nel football l'unione perfetta di tutti i suoi interessi. Non chiamatelo di notte... potreste disturbarlo mentre guarda una partita!

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