[NFL] Week 3: A Rodgers basta un tempo (Detroit Lions vs Green Bay Packers 27-34)

Esordio casalingo in chiaro-scuro per i Green Bay Packers che alla fine portano comunque a casa una preziosa vittoria 34-27 contro i Detroit Lions che invece confermano una tradizione al Lambeau Field che definire “terribile” è un sottile eufemismo visto che i blu del Michigan hanno perso 25 degli ultimi 26 match disputati in Wisconsin.

Grazie a questo successo i Packers restano da soli in scia agli imbattuti Vikings con un record di 2-1, davanti agli stessi Lions che invece dopo la vittoria in casa di Indianapolis sono al secondo stop consecutivo. Il match del Lambeau Field, il numero 174 fra i due team che si affrontano annualmente dal lontano 1932, è stato decisamente singolare, con i padroni di casa che hanno dominato per i primi 29 minuti, col tabellone che a quel punto diceva 31-3.

Poi ad una manciata di secondi dall’intervallo, il protagonista di giornata per Detroit, il neoacquisto Marvin Jones, seminava il cornerback Randall ed andava a segnare dopo una galoppata di 73 yard il 10-31. Nel secondo tempo poi la luce si spegneva completamente per Green Bay che metteva a segno appena tre punti ma riusciva a resistere all’assalto finale dei Lions.

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Nelle prime due gare della stagione 2016 l’attacco dei Packers, notoriamente uno dei migliori della Lega, aveva onestamente deluso, con Rodgers che aveva segnato appena 3 mete in 70 passaggi tentati; stavolta sono arrivati 34 punti e 4 td pass del prodotto di Cal in un solo tempo…

Dunque il malato è in via di guarigione ? Beh la risposta dovrà attendere ancora qualche settimana: nel primo tempo l’attacco delle Cheesehead è stato letteralmente devastante: cinque drive, 31 punti, 211 yard di cui 170 di passaggio.

 

Poi onestamente cosa sia successo nell’intervallo è un mistero, fatto sta che nella seconda metà del match Rodgers ha passato per appena 31 yard e buon per Green Bay che Lacy abbia trovato quella che è stata di gran lunga la sua miglior giornata fin qui: il potente runner da Alabama ha portato a casa 104 yard in 17 portate, molte delle quali conquistate dopo il primo contatto, ed è stato decisivo nel congelare il possesso nel finale, quando i Packers erano chiaramente in debito di ossigeno.

Rodgers ha dominato la prima metà gara in cui è sembrato ritrovare la connessione con Nelson dei tempi migliori (da cineteca il passaggio al numero 87 sul drive del secondo touchdown e quello della meta del 31-3) ma poi nel secondo tempo è nuovamente sparito dal campo, e infatti il suo tabellino finale parla di 15 passaggi completati su 24 per 205 yard e quattro mete.

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A sprazzi si è anche rivisto il Nelson “arma letale”: il receiver da Kansas State ha chiuso la gara con 6 ricezioni per 101 yard e due mete. Il problema per Green Bay è che dopo di lui c’è stato il deserto, visto che l’uomo con più yard all’attivo è stato Cobb con 33 (tutte arrivate con una sola ricezione) e quelli che hanno catturato più palloni sono stati Adams e Richard Rodgers con 2.

La difesa ospite era priva di ben quattro titolari, il tackle Guion, il fortissimo linebacker Clay Matthews, il cornerback Shields e la safey Burnett, e in alcuni frangenti la cosa si è notata vistosamente. Soprattutto il secondario è stato spesso in balia del passing game di Detroit con Stafford che ha chiuso con 385 yard lanciate e tre mete.

Il peggiore del reparto di coach Capers è stato a sorpresa Damarious Randall che dopo una partenza eccellente nella gara di Jacksonville, ha infilato due prestazioni da dimenticare. Contro Detroit, Randall ha sì letteralmente strappato la palla dalle mani di Ebron dando il là al drive del 24-3, ma è stato anche la vittima preferita di Marvin Jones cui ha concesso quattro ricezioni per 115 yard e una meta.

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Molto meglio è invece andata col front seven che ha limitato il rushing game di Detroit ad appena 50 yard e saccato Stafford tre volte. A livello di linea e linebacker i migliori sono stati l’end Daniels, costante spina nel fianco dell’attacco di Detroit, e il linebacker Perry cha ha contribuito con 7 tackles e due sack.

Anche per l’attacco di Detroit è stata una domenica in agrodolce: naturalmente spiccano le 205 yard ricevute da Marvin Jones, l’ottava prestazione di sempre per un WR in maglia Lions in una singola partita, e le 385 yard lanciate da Stafford che è diventato il primo quarterback della storia della NFL a completare 2300 passaggi prima di aver disputato 100 gare.

Inoltre è da menzionare la buona prova del tight end Ebron che ha aggiunto 5 ricezioni per 69 yard. Al contrario, il rushing game, privo del runner titolare Abdullah, è stato praticamente nullo, con un totale di appena 50 yard guadagnate, il grosso delle quali ottenute dal rookie Washington.

A proposito di esordienti, il tackle Decker, la prima scelta assoluta per la franchigia del Michigan nel draft 2016, dopo due buone partite, è stato deludente venendo spesso battuto dal linebacker in blitz, che fosse Perry o Fackrell poco cambia e dando poco aiuto anche nel rushing game.

La difesa, priva del forte end Ansah, ha faticato tremendamente a generare un minimo di pass rush, con l’unica eccezione di Ngata autore di un sack e di un hurry ai danni di Rodgers. L’altro sack è arrivato grazie al rookie Hyder che con due placcaggi ed un hurry è stato fra i migliori insieme al linebacker Van Noy, mentre il secondario, senza una pass rush degna di questo nome, ha patito terribilmente soprattutto Nelson.

La partita è iniziata come detto con la dominazione assoluta da parte di Green Bay con Rodgers che nel primo drive completava quattro passaggi sui cinque tentati per 64 yard e mandava in meta con l’ultimo di questi Adams che sfruttava l’errore di Diggs il quale sbagliava completamente il tempo del bump sul receiver ospite.

Detroit riusciva comunque a rispondere, anche se solo con tre punti, soprattutto grazie alle prodezze di Ebron che nella serie riceva tre palloni per 38 yard, mentre il rushing game veniva letteralmente annientato dalla difesa di Green Bay. Il secondo drive dei Packers partiva dalle già dalle 40 yard, e Rodgers non perdeva tempo per portare subito i suoi nuovamente vicino alla meta dei padroni di casa grazie ad un gran lancio a Nelson per 49 yard. Sul terzo e sette ancora la coppia Rodgers-Nelson confezionava il 14-3.

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Sul rovesciamento di fronte Stafford per due volte mancava largamente il bersaglio ma la difesa dei Lions non faceva molto meglio, con Lawson che si vedeva fischiata contro una penalità di pass interference da 66 yard. Sul primo and goal dalle 2 era un gioco da ragazzi per Aaron Rodgers servire il quasi omonimo Richard per il 21-3.

Per i tifosi di Detroit l’incubo non era terminato: Stafford trovava Marvin Jones che bruciava Randall per un completo da 38 yard, poi però pochi giochi dopo lo stesso cornerback di Green Bay si prendeva la rivincita andando letteralmente a strappare la palla dalle mani di Ebron. Stavolta la difesa di Detroit teneva e Green Bay doveva accontentarsi del field goal.

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Con dieci minuti da giocare nel primo tempo i Lions sembravano finalmente trovare un po’ di continuità in attacco grazie a Tate e al solito Ebron, ma sulle 25 di Green Bay due incompleti di Stafford facevano andare in stallo il drive. La distanza dai pali non era certo proibitiva, ma Prater falliva il calcio da 43 yard.

Chi invece non falliva un colpo era l’accoppiata Rodgers-Nelson: dopo un’ottima corsa di potenza di Lacy per 25 yard, l’ex Golden Bears serviva quattro palloni consecutivi a Nelson, l’ultimo dei quali in meta per il 31-3 con 70 secondi da giocare.

A questo punto la partita sembrava morta e sepolta e invece Randall e la difesa di Green Bay si dimenticavano Marvin Jones, risultato: td pass da 73 yard e lumicino di speranza ancora acceso per gli ospiti. Tanto più che in avvio di terzo quarto finalmente Riddick riusciva a produrre qualcosa sulla terra, Tate si faceva ancora vivo con una ricezione da 15 yard, poi, alla fine, su un disperato quarto e due era il veteranissimo Boldin a segnare la meta del 17-31.

Dalla parte opposta invece Green Bay stava rapidamente finendo la benzina: con gli ultimi sussulti, Lacy e Rodgers in scamble facevano arrivare i Packers fin sulle 28 di Detroit da dove Crosby non sbagliava il calcio che portava i padroni di casa a +17. In avvio di ultimo quarto Prater si faceva perdonare l’errore precedente infilando un field goal dalle 50, poi due sack inflitti a Stafford facevano deragliare il successivo possesso dei Lions.

Con cinque minuti da giocare Detroit recuperava nuovamente il possesso dell’ovale e in poco più di un minuto i Lions accorciavano ancora sull’asse Stafford-Marvin Jones. Coach Caldwell optava per non andare all’onside kick anche perché mancavano ancora più di tre minuti e mezzo, ma gli ospiti non sarebbero più riusciti a recuperare il pallone perché Green Bay riusciva a congelare il possesso fino alla fine ancora grazie alle corse di Lacy e Rodgers.

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2 Commenti

  1. Ciò che è successo nel secondo tempo purtroppo non è un mistero…è infatti una pratica ormai assodata di McCarthy “addolcire” il playbook per far scorrere il cronometro quando la partita per lui “sembra” chiusa…naturalmente è una tendenza pericolosissima ed infatti a Seattle la pagammo con il Championship…bombolone ancora non ha capito che il pedale del gas va tenuto sempre abbassato e che la partita va giocata fino alla fine…quello che in America chiamano killer instinct a green bay non sanno neanche cosa vuol dire…ecco perché Rodgers è sparito nel secondo tempo…semplicemente in mezz’ora di gioco, il game plan aveva previsto per lui solo 6 lanci…non ci andrà sempre bene giocando in questo modo ma MMC ancora non gli è entrato in testa

  2. Io prima di dire che Rodgers è tornato in forma aspetterei qualche partita un po’ più impegnativa, ai Lions in difesa mancava davvero troppa gente
    Anche perché secondo me continua a mostrare gli stessi difetti di un anno a questa parte: troppo lento nel rilascio (coi Lions si è visto meno perché non avevano pass rush), non fa girare l’attacco ma solo i ricevitori che si è scelto lui o quelli che pensa abbiano un match up facile e in genere cerca troppo la giocata facendo stancare senza motivo linea e non mettendo in moto l’attacco.
    Comunque non è adesso che devono essere in forma, però questo continuar a essere forti coi deboli e deboli coi forti che ha l’attacco mi preoccupa in ottica play off.
    Invece mi ha sorpreso piacevolmente Perry, speriamo sistemino anche quel problema della secondaria, che doveva pure essere la forza di quest’anno, boh 😕
    Io non so se tutte le colpe sono di Randall, in uno dei big play di Detroit sembrava fosse Hawkins in copertura e mi sembra pure che anche le safety in qualche caso non stiano supportando bene le coperture sui ricevitori avversari.

    Visto che tutti i problemi offensivi sono iniziati col bye dello scorso anno, speriamo che quello di quest’anno serva a invertire la tendenza, magari iniziamo anche a dare un senso ai 7 WR portati a roster, perché finora mica ho capito perché ne hanno portati così tanti se poi non li usano (special team a parte).

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