[NFL] Week 2: Buona la prima nella nuova casa (Green Bay Packers vs Minnesota Vikings 14-17)

I Minnesota Vikings festeggiano nel migliore dei modi il loro esordio assoluto nel nuovissimo (e costosetto… siamo oltre il miliardo di dollari) U.S. Bank Stadium battendo 17-14 i Green Bay Packers, vale a dire la più pericolosa contendente per il titolo divisionale, e sono già l’unico team imbattuto della NFC North.

Il successo degli uomini di Zimmer è stato per altro in agrodolce, visto che è arrivato in concomitanza con il k.o. di Adrian Peterson. Il formidabile runner, uscito dal campo chiaramente dolorante, alla fine se l’è cavata, se così si può dire, con la rottura del menisco del ginocchio, infortunio che lo porterà ad una assenza dai campi tutt’ora non quantificabile, dato che dipenderà da quale decisione i medici vorranno prendere riguardo la  cura, anche se è prevedibile che Peterson resterà fuori qualche mese.

In realtà comunque fino al momento dell’infortunio poco dopo la metà del terzo quarto, Peterson era stato letteralmente annullato dalla difesa dei Packers. Matthews e compagni avevano concesso ad AP appena 19 yard in 12 portate, eseguendo alla perfezione un piano difensivo molto chiaro: fermare il gioco sulla corsa e costringere i padroni di casa a vincere il match per via aerea, avendo in cabina di regia quel Sam Bradford che tre settimane fa era sotto contratto con Philadelphia e che era all’esordio assoluto in maglia Vikings.

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Quello che però ha fatto deragliare i piani degli ospiti è stata la grande prestazione dell’ex regista di Eagles e Rams: 22 su 31 per 286 yard e due touchdown. La prima meta Bradford l’ha segnata grazie ad un delizioso lancio su una traiettoria ad uscire al tight end Rudolph, mentre il secondo l’ha messo a referto in collaborazione con un Stefon Diggs che ha letteralmente fatto impazzire la difesa delle Cheesehead ed ha chiuso la giornata con 9 ricezioni per 182 yard.

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Bradford ha offerto una prestazione eccellente nonostante una linea che a detta dello stesso Zimmer è stata deficitaria sia sul passaggio che sulla corsa. E la prima scelta assoluta nei draft 2010 non ha convinto i suoi nuovi tifosi solo per la precisone nei passaggi: il primo touchdown l’ha segnato poco dopo aver subito un colpo notevole da Clay Matthews, mentre il lancio a Diggs del 17-7 è arrivato con il linemen Daniels che stava arrivando in piena velocità per livellarlo al suolo.

Addirittura, prima del lancio incompleto a Diggs con 100 secondi ancora da giocare nel match, Bradford aveva un QB rating di 125,1, che sarebbe stato  la seconda migliore prestazione della sua carriera.

L’altro elemento chiave della vittoria dei “Norsemen” è stato il front seven che ha annullato il rushing game ospite, messo a terra Rodgers 5 volte, causato 4 fumble e recuperato due palloni. Joseph è stato come al solito devastante contro la corsa, ma a turno Hunter, Griffen, Tom Johnson, Robison e lo stesso Joseph hanno creato parecchi problemi a Rodgers.

Il pacchetto linebacker non è stato da meno con un Kendricks che soprattutto nl primo tempo sembrava dappertutto ed un Barr che è venuto fuori alla distanza così come la safety Harrison Smith. Il secondario era privo del cornerback Rhodes, ed ha vissuto invece una giornata difficile, con una marea di penalità soprattutto contro Waynes, che però nel finale si è, almeno parzialmente, riabilitato con l’intercetto chiave che ha di fatto consegnato la partita ai Vikings.

L’attacco di Green Bay ha invece confermato che i campanelli d’allarme suonati la prima giornata a Jacksonville non erano casuali. Rodgers è stato decisamente impreciso anche quando la sua linea gli dava tempo per lanciare, e soprattutto, quando Minnesota ha blizzato, situazione in cui di solito l’ex Cal Bears  eccelle, ha completato appena 7 passaggi su 18 per 71 yard. Rodgers ha comunque chiuso 20 su 36 per 213 yard un TD ed un intercetto, ma dopo trenta minuti di football il suo tabellino diceva 59 yard lanciate, statistica tutt’altro che… Rodgeriana.

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Il receiver più cercato e più prolifico è stato nuovamente Jordi Nelson il quale ha si messo in cascina 73 yard, ma su 11 palloni lanciati nella sua direzione ne ha agguantati appena 5, lo stesso numero di ricezioni di Cobb che ha però chiuso con 42 yard. In quel di Minneapolis si è fatto vedere anche il neo acquisto Jared Cook autore di 4 ricezioni per 31 yard.

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Per altro le cose non sono certamente andate meglio a livello di rushing game: Lacy ha trovato due buone  corse, una da 13 ed una da 12 yard, ma per il resto è stato annullato dalla difesa di casa ed ha fatto fatica a far valere la sua fisicità anche se alla fine 30 delle 50 yard guadagnate dal prodotto di Alabama sono arrivate dopo il primo contatto.

Per la difesa vale invece lo stesso discorso fatto per i Vikings: ottimo front seven mente il secondario ha lasciato parecchio a desiderare. Anche i Packers lamentavano un’assenza pesante, quella del cornerback Shields, però la prestazione soprattutto di Damarious Randall, che era stato invece eccellente contro Jacksonville, è stata decisamente da dimenticare, come dimostrano le sette ricezioni per 161 yard ed una meta concessi ai receiver in viola.

Come dicevamo invece, linea e linebacker si sono interamente guadagnati la pagnotta: Daniels è stato una spina nel fianco costante per la linea di Minnesota ed ha chiuso con un sack, un colpo su Bradford e due hurries, mentre anche il rookie tackle Kenny Clark, buttato nella mischia per l’infortunio già nel primo quarto al titolare Guion, non ha demeritato.

Anche il trio di linebackers Peppers, Ryan e Perry ha contribuito a mettere parecchia pressione su Bradford annullando in contemporanea il rushing game di casa, in grado di guadagnare la miseria di 30 yard.

In una giornata negativa per i Packers, almeno Jordi Nelson avrà qualcosa da ricordare visto che la sua meta siglata dopo dieci minuti di gioco, è stata la prima mai segnata all’U.S, Bank Stadium.

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A parte questo episodio, nel primo quarto succedeva però ben poco, mentre in avvio di seconda frazione Minnesota finalmente si svegliava: Bradford completava un passaggio a Rudolph per 19 yard, poi due a Thielen per un totale di 20 yard. Sulle 14 di Green Bay, i Vikings subivano però due penalità e si ritrovavano a giocare un primo e 20, ma Bradford non si scomponeva e dopo aver trovato Peterson (7 yard) e Diggs (9), pescava in end zone ancora Rudolph che riceveva l’ovale nonostante la buona guardia della safety Burnett.

Nel resto del secondo quarto Rodgers non riusciva mai a dare ritmo all’attacco dei Packers, mentre sul finire della frazione Bradford serviva Diggs che veniva fermato dopo un guadagno di 44 yard e alla fine era il calcio di Walsh a siglare il 10-7 quasi allo scadere.

Il terzo quarto si apriva con due punt, poi si assisteva alla prima svolta del match, con Green Bay che pur faticando arrivava fin sulle 14 dei Vikings. Qui su un terzo e due Rodgers non riusciva a servire Nelson e coach McCarty optava per giocarsi il quarto down anziché calciare l’agevole field goal. La corsa di Starks veniva però subito bloccata dalla coppia Joseph e Robison e Minnesota restava a +3.

Anzi sul rovesciamento di fronte i Vikings allungavano ancora anche se sul drive perdevano Peterson che si infortunava quando la sua gamba restava sotto il corpo del linebacker Fackrell  durante il placcaggio. Tre azioni dopo Bradford trovava Diggs con un lancio da 25 yard ed era 17-7.

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I Packers avevano però un sussulto e tornavano immediatamente sotto: una penalità di pass interference da 28 yard contro Waynes ed un gran pallone, finalmente, di Rodgers a Nelson per 39 facevano approdare gli uomini di McCarthy sulle 10 avversarie, da dove lo stesso Rodgers si incaricava di segnare la meta del 14-17.

Negli ultimi 10 minuti Green Bay avrà ancora la possibilità di segnare ma a conferma della giornata storta, Rodgers sarà protagonista in negativo di entrambi i drive, prima con la palla persa sul sack di Robison poi  con l’intercetto-redenzione di Waynes.

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