NFL Preview 2016: Buffalo Bills

I Bills, probabilmente, nemmeno ricordano più che cosa significhi essere ai playoff. Era il XX secolo, il 1999, quando giocarono per l’ultima volta in post-season e, per altro, hanno perso al Wild Card Game nelle ultime due apparizioni.

Dopo ben tre regular season consecutive con un record di 6-10 (quattro in cinque anni), però, ecco l’incoraggiante salto di qualità delle ultime due annate: un record complessivo di 17-15, un quarterback affidabile trovato pressoché dal nulla in Tyrod Taylor e tutte le migliori intenzioni di tornare protagonista nella Lega.

L’8-8 messo insieme dai Bills nel 2015 avrebbe potuto essere migliore, con un po’ di fortuna e capacità in più. In estate qualche partenza eccellente ha senz’altro tolto esperienza, soprattutto in difesa, ma anche possibili problemi con giocatori che non si sono trovati a loro agio con coach Rex Ryan.

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Nel reparto in questione la qualità sembra comunque non mancare, anche se Buffalo deve fare i conti con la sfortuna, in particolare considerando i giovani prospetti in arrivo dal Draft. L’attacco, infine, manca della dovuta profondità per dare la giusta tranquillità a Taylor.

OFFENSE

Ad essersi rinforzata, durante questa offseason, è senz’altro la forte linea offensiva. Cordy Glenn e Richie Incognito hanno dato vita ad una delle migliori coppie di left tackle-left guard l’anno passato e sono stati entrambi confermati, il primo con un quinquennale da 60 milioni di dollari, il secondo con un triennale da 15 abbondanti.

Jordan Mills ha firmato per un annuale dal peso esiguo, mentre dai Panthers è arrivato Fernando Velasco, un centro con esperienze anche da guardia.

Taylor ha firmato per 5 anni a 90 milioni di dollari, un azzardo che Buffalo ha dovuto rischiare, dopo l’exploit da 3.035 yard e 20 touchdown pass, con appena 6 intercetti, nelle 14 partite giocate nella scorsa reguar season, in cui ha anche aggiunto 568 yard su corsa, con 4 touchdown.

Tyrod Taylor

Ciò considerato, è incomprensibile la scelta di draftare Cardale Jones alla numero 139 del Draft. Il quarterback da Ohio State è senz’altro dotato di un braccio di potenza spropositata, ma è anche il peggiore tra le possibili scelte in termini di precisione tra le 6 e le 30 yard.

Si sarebbe potuto optare per un wide receiver, considerando che tra gli affidabili si contano praticamente soltanto Sammy Watkins e Robert Woods, con Marquise Goodwin e Greg Salas a fare da backup.

Watkins, pur afflitto da problemi fisici, ha scritto 1.047 yard e 9 touchdown, mettendo nuovamente in mostra il proprio eccezionale talento. Charles Clay dovrà continuare ad un essere un silenzioso fattore ed alle sue spalle è arrivato Jim Dray dai Browns, abile se non altro come pass-blocker.

Nel backfield, invece, le opzioni non mancano, anche dopo la dipartita del sorprendente, ma indisciplinato, Karlos Williams. LeSean McCoy e Mike Gillislee dovranno salire di colpi se l’attacco vuole provare a guidare la squadra verso traguardi importanti.

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DEFENSE

I Bills hanno perso tre starter a seguito delle partenze di Mario Williams, finito ai Dolphins, Nigel Bradham, volato tra gli Eagles, e Bacarri Rambo, tuttora free agent. Tutti e tre, però, avevano vissuto una stagione negativa nel 2015 ed il sacrificio pare aver senso all’interno del progetto di Ryan.

Gli infortuni si sono accaniti con i talentuosi rookie arrivati dal Draft. Shaq Lawson, 19esima scelta assoluta, è un defensive end di estrema abilità contro le corse, ma anche nel contenere i quarterback avversari. Dovrà recuperare da un problema alla spalla e non sarà disponibile almeno fino alla Week 7.

Shaq Lawson

E’ andata peggio a Reggie Ragland, arrivato alla numero 41. Prospetto da primo giro, abile contro i runningback avversari e come pass-rusher, seppur non eccezionale atleticamente. Il grave infortunio al ginocchio subito in estate lo terrà lontano dal campo per l’intera regular season che sta per cominciare.

Adolphus Washington completa le scelte nei primi tre giri del Draft, ad aggiungere ulteriore profondità e qualità ad un front seven che vede tra i suoi protagonisti soprattutto Jerry Hughes e Marcell Dareus, 103 tackle, 7 sack e 7 tackle for loss insieme l’anno passato.

La secondaria si affida al giovane estro di Ronald Darby e Stephon Gilmore, tra i cornerback più in crescita nel panorama NFL, mentre le safety Duke Williams e, soprattutto, Corey Graham (127 tackle, 1 sack, 4 tackle for loss, 4 pass deflected e 2 intercetti l’anno passato) hanno maggiore esperienza nel ruolo. E’ davvero un peccato che i problemi fisici tengano a freno Lawson e Ragland, altrimenti la difesa di Buffalo sarebbe ancor più competitiva.

COACHING STAFF

Confermato Rex Ryan in cabina di comando, dopo una stagione di ambientamento tra alti e bassi, ma in cui si è vista chiaramente l’impronta del coach ex Jets. La difesa è il punto focale del lavoro di Ryan, anche se è l’attacco a necessitare di uno slancio in positivo per alzare ulteriormente l’asticella della franchigia.

rex ryan bills

Anche per Greg Roman sarà la seconda annata ai Bills, dopo i grandi successi vissuti negli anni ai 49ers. Pur con pochi uomini di valore a disposizione, l’offensive coordinator può lavorare con giocatori di livello assoluto come Watkins e McCoy, oltre a proseguire nel magistrale lavoro portato avanti con Taylor nella scorsa regular season.

Come defensive coordinator è stato chiamato il fratello dell’head coach, Rob Ryan, rilasciato dai Saints. Gli insuccessi messi insieme da quest’ultimo negli ultimi anni parlano chiaro: la scelta in famiglia proprio non convince.

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I nostri voti

Offense - 6.5
Defense - 6.5
Coaching Staff - 6

6.3

Un coaching staff che non convince completamente dovrà cercare di far uscire il meglio da due reparti certamente buoni, ma, per motivi diversi, ancora non eccezionali. I playoff potrebbero dover aspettare un altro anno prima di tornare ad emozionare Buffalo.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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