[NCAA] Il riassunto della seconda settimana

Non poteva che essere all’insegna delle sorprese, e degli upset clamorosi, anche la seconda giornata di college football, appena andata in onda.

Nonostante non presentasse scontri tra squadre di ranking, questa week 2 di NCAA, ha comunque lasciato il segno per alcuni risultati sorprendenti e per alcune piacevoli conferme.

 

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A comandare il ranking troviamo sempre Alabama che, a dispetto di qualche problema in attacco, si è sbarazzata agevolmente di un cliente scomodo come Western Kentucky; per la squadra di Saban si è trattato praticamente di un allenamento in vista di quella che è una sfida cruciale sabato prossimo contro Ole Miss.

Clemson perde il secondo posto per via della vittoria a fatica su Troy; i ragazzi di Dabo Swinney continuano a trovare difficoltà nel muovere l’ovale e sembrano aver perso quel killer instinct che li ha contraddistinti nel 2015. Ne approfitta così Florida State, che balza al posto #2 dopo la vittoria contro Charleston Southern, Ohio State, che inizia con il freno a mano ma poi dilaga contro Tulsa e Michigan che ad Ann Arbor seppellisce di punti la malcapitata UCF.

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Confermano i posti nel ranking della scorsa settimana anche Houston, Stanford e Washington mentre continua ad avanzare a grandi falcate Louisville, che grazie ad un Lamar Jackson in versione superman, vince facilmente in casa di Syracuse; il nuovo #1 nella corsa all’Heisman Trophy, ha infatti concluso con altri 5 TD totali, portando il bottino personale a 13 segnature in due sole partite e mostrando un bagaglio di alternative offensive veramente sterminato.

Salgono anche Iowa e Tennessee, vincenti rispettivamente contro Iowa State e Virginia Tech in quella che è stata ribatezzata “the battle of Bristol” mentre compie un deciso passo indietro Georgia, che si libera a fatica di Nicholls in una partita che è rimasta sempre in bilico. La supremazia della squadra di Kirby Smart nella SEC East, è sempre più in discussione.

Continua l’ascesa anche di Texas A&M, che dopo UCLA si sbarazza di Prairie View, Baylor, che nel secondo tempo dilaga contro SMU e Oregon che passeggia in casa contro Virginia mentre il primo upset clamoroso lo abbiamo avuto nel pomeriggio di sabato dove Oklahoma State, che si presentava come la squadra #22 del ranking, è stata sconfitta in casa da Central Michigan, in quella che è una delle partite più controverse degli ultimi anni.

Altra sorpresa di giornata è la vittoria di Arkansas in casa di TCU, che si arrende solo al secondo overtime alla squadra di Bret Bielema; per il team di Gary Patterson invece, sembrano ormai lontani i tempi di Boykin e Doctson.

Central Michigan vs Oklahoma State 30-27

Clamoroso a Stillwater. Parafrasando un classico del giornalismo calcistico italiano, possiamo sintetizzare così quello che è successo sabato pomeriggio nella partita tra Chippewas e Cowboys. Le polemiche non sono ancora finite e anzi si parlerà ancora a lungo del finale di questa sfida ma certo è che il tempo di recriminare è finito per la squadra di Mike Gundy.

Nonostante la vittoria di Central Michigan sia arrivata grazie ad un’irregolarità arbitrale, la squadra di casa ha di che arrabbiarsi con se stessa per come si è giunti al finale punto a punto.

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[NCAA] Il touchdown della vittoria che non doveva esserci

I Cowboys infatti sono stati incapaci di chiudere il discorso quando ne avevano la possibilità ed hanno sottovalutato l’avversario, che ha iniziato un po’ in sordina ma poi è riuscito a prendere le misure. Per i ragazzi di Gundy adesso si tratta solamente di resettare tutto e ricominciare da capo, anche perché li attende un trittico di partite veramente difficile.

Central Michigan invece festeggia un risultato insperato non solo per come è maturato nel finale ma anche per il pronostico, che era totalmente sfavorevole. La squadra allenata da John Bonamego però non ha calcolato tutte queste variabili ed alla fine, con un gioco molto paziente, con dei grossi attributi e con un Cooper Rush “on fire”, è riuscita a portare a casa l’intera posta in palio.

La partita è iniziata molto in sordina con due punt a testa, fino a quando Mason Rudolph si è messo in moto e nel giro di due drive ha messo a referto due TD pass, uno per McCleskey e uno per Veatch, in chiusura di primo quarto. I Chippewas però, accorciavano ad inizio secondo quarto grazie ad un TD di Conklin, e poi un FG per parte chiudeva il primo tempo con i padroni di casa in vantaggio di un possesso.

Al rientro dagli spogliatoi gli ospiti paiono più carichi e Cooper Rush sembra più impalla; grazie ad un drive lunghissimo infatti, il QB in maglia bianca riusciva a ricucire lo strappo grazie ad un passaggio per il solito Conklin. Nonostante Oklahoma State passi nuovamente in vantaggio per via di un FG di Grogan, sono ancora gli ospiti ad andare al bersaglio grosso stavolta con Spalding; a 5 dalla fine però ancora Grogan porta i suoi sul +3 e il successivo intercetto di Rush sembra decretare la fine della partita.

I Cowboys infatti, forti di tre minuti sul cronometro da gestire ed al fatto che Central Michigan ha finito i time out, cerca solamente di far passare il tempo. L’ultima azione tuttavia è alquanto strana; con soli 5 secondi sul cronometro, Rudolph decide di lanciare in una zona morta del campo, con gli arbitri che segnalano la flag per intentional grounding.

Le lancette dell’orologio segnano 0.00 e secondo regolamento la partita deve terminare con la vittoria dei Cowboys; la crew arbitrale però non è d’accordo e concede ai Chippewas di giocarsi l’ultima chance per una regola che, secondo la loro interpretazione, porterebbe la squadra avversaria a giocare l’ultimo drive in caso di penalità.

Rush allora non si fa pregare e nell’incredulità generale il suo Hail Mary “hook and ladder” finisce tra le mani del WR Kroll che con un passaggio all’indietro si libera dell’ovale, consentendo poi a Corey Willis di varcare la endzone.

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Arkansas vs TCU 41-38

Risultato a sorpresa anche quello che si è registrato all’Amon Carter Stadium di Forth Worth, dove Arkansas è uscita vittoriosa solo al secondo overtime. L’inizio di stagione per la squadra di Bielema non poteva essere migliore ed i Razorbacks hanno conseguito ampiamente la vittoria. Merito sopratutto del QB Austin Allen, che ha dimostrato una freddezza ed una compostezza nei momenti cruciali da veterano consumato, ed alla difesa degli Hogs, che è riuscita ad imbrigliare Kenny Hill per larghi tratti nonostante abbia rischiato di capitolare nell’ultimo quarto.

Per i ragazzi di Patterson invece si tratta di una sconfitta che brucia per il modo in cui è maturata; una squadra che punta almeno al titolo della BIG XII non può permettersi infatti di giocare solamente un quarto e nonostante Hill sia stato tra i migliori, in più di un occasione non è sembrato a suo agio ed è parso molto fuori dagli schemi del coach. Molto merito va dato anche alla difesa dei Razorbacks, che grazie a delle ottime coperture ed una pressione sempre costante, è riuscita a chiudere gli spazi e non lasciare alternative all’ex giocatore di Texas A&M.

Tutto il primo tempo, a cui si aggiunge il terzo quarto, è solo di marca Hogs con TCU che sembra essere spettatrice non pagante. Austin Allen infatti può fare quello che vuole e la difesa è padrona assoluta del campo. Anche se il primo quarto è stato povero di emozioni, la supremazia di Arkansas si poteva percepire ed era solo questione di tempo prima che i ragazzi di Bielema mettessero punti a referto.

Dopo due FG di Hedlund, i Razorbacks infatti mettevano a segno il primo TD di giornata grazie all’intercetto di Ellis riportato in endzone. I padroni di casa, con un sussulto d’orgoglio, accorciavano con una corsa di Hicks ma ci pensava Morgan a riportare i suoi sul +14 alla fine del terzo quarto. Con l’ultimo periodo da giocare però, Kenny Hill suonava la carica e nel giro di tre drive le Horned Frogs non solo recuperavano ma passavano addirittura in vantaggio grazie alle due corse del #7 e una di Hicks.

Ad un minuto dalla fine però era sempre Allen a decidere che non era finita grazie al TD pass per Hatcher e, grazie alla successiva trasformazione da due punti, si andava all’overtime. Nell’extratime subito botta e risposta tra le due squadre che di conseguenza prolungavano la partita; la difesa di Arkansas costringeva i padroni di casa al FG mentre nel drive successivo Allen si portava la squadra in spalla e si incaricava personalmente d varcare la endzone con una corsa in situazione di goal line.

Virginia Tech vs Tennessee 24-45

Nella stupenda cornice del Bristol Motor Speedway si è svolta la sfida tra i Vols e gli Hokies in mezzo ad una folla oceanica. Alla fine saranno ben 156.000 gli spettatori che hanno assistito alla partita, in quello che è il nuovo guinness dei primati di spettatori presenti ad un evento sportivo. Naturalmente Tennessee, giocando in casa, doveva assolutamente riscattare la bruttissima prestazione offerta contro Appalachian State. Ebbene, la squadra di Butch Jones è riuscita a domare una Virginia Tech sulla carta molto ostica ma in relata molto distratta, e grazie ad un gioco attento ed un Dobbs finalmente convincente, è riuscita a portare a casa il risultato.

Gli Hokies invece, sono stati vittime dei loro stessi errori in quella che è stata un partita che possiamo definire “fantozziana” ; alla fine saranno ben 5 i turnover causati dalla squadra di Fuente, e purtroppo tutti determinanti per il risultato finale. Questa mancanza di concentrazione, magari dovuta anche al fatto di giocare con un pubblico nemico di queste dimensioni, è stata principalmente la differenza tra le due squadre.

All’inizio della partita infatti Virginia Tech stava dominando il campo e solo il primo dei 5 fumble totali degli Hokies, ha fatto riacquistare fiducia ai Vols ed ha fatto pendere l’ago della bilancia in favore della squadra di casa.

Come detto l’inizio della partita è tutto di marca Virginia Tech; nella seconda metà del primo quarto infatti, i ragazzi di Fuente mettono a referto due TD in rapida successione, prima con Rogers e poi con McMillian e la sua corsa da 69 yard. I Vols sembrano frastornati ma in loro aiuto arriva Evans che perde l’ovale nelle proprie 5, consentendo poi a Jennings di varcare la endzone nel drive successivo.

A questo punto Tennessee acquista fiducia e prima della fine del secondo quarto pareggia e supera Virginia Tech con una corsa di Malone, un FG di Medley dopo il secondo fumble recuperato e la corsa personale di Dobbs proprio a 40 secondi dalla fine del primo tempo.

Alla ripresa delle ostilità, il leit motive della partita non cambia e gli ospiti continuano a causare fumble con Tennessee sempre pronta ad approfittarne; prima Medley sbaglia il FG, poi Kamara mette a referto il TD del +17 nella seconda parte del terzo quarto. Nell’ultimo periodo, altri due fumble degli ospiti regalano a Dobbs il secondo TD personale e a Kelly la prima segnatura della stagione anche se l’ultima parola spetta però a Mckenzie che con la corsa da 2 yard fissa il punteggio sul 24 a 45.

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Heisman Watch

Nuovo cambio al vertice nella corsa all’Heisman Trophy, dove entra di prepotenza Lamar Jackson. Con i 5 TD tra passaggi e corse nella vittoria contro Syracuse, il QB dei Cardinals si prende un primo posto più che meritato. La prossima sfida di Louisville contro Florida State ci dirà se Jackson è pronto anche per le difese più toste e se la corsa al titolo può continuare indisturbata.

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Al secondo posto si conferma Christian McCaffrey, anche se il runner up del 2015 non è sceso in campo per via della bye week mentre scenda dalla prima alla terza posizione Nick Chubb, fondamentale con le sue 80 yard e un TD, nella vittoria sofferta di Georgia contro Nicholls.

Si scambiano di posizione invece J.T.Barrett e Greg Wardy, con il primo che non ha messo a referto TD pass contro Tulsa ma ha segnato due TD su corsa mentre il secondo è stato lasciato in panchina precauzionalmente per via di un problema alla spalla, nella vittoria di Houston contro Lamar.

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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