NFL Preview 2016: New York Giants

Dopo la stagione punto a punto vissuta l’anno passato, in cui un record positivo ed i conseguenti playoff sono sfumati spesso negli ultimi secondi di partita, i New York Giants in free agency hanno fatto fuochi d’artificio, per portarsi a casa uomini che fossero decisivi da subito.

Non sempre spendere molto è la soluzione ai problemi, ma Olivier Vernon, Janoris Jenkins e Damon Harrison, soltanto per ricordare i tre pezzi più pregiati della campagna newyorkese, non sono propriamente degli sprovveduti. Ed il reparto difensivo, spesso poco decisivo nei momenti chiave, ora non teme confronti.

Quando otto delle dieci sconfitte stagionali maturano entro il possesso di distanza, in quattro casi entro il field-goal, la ferita per ciò che sarebbe potuto essere fa ancora più male. Servono forze fresche, dunque, per non focalizzarsi troppo sul passato.

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La prima giornata di Draft si è chiusa con l’enigmatica scelta di Eli Apple, il miglior prospetto “without issues” per Jerry Reese, ma certamente sopravvalutato per una 10° chiamata assoluta. New York, però, si è rifatta alla grande nei giorni successivi, potenziando un arsenale offensivo tra i più interessanti sulla piazza, benché protetto da un’offensive line di livello mediocre.

OFFENSE

Eli Manning, reduce da una stagione da 4.436 yard e con un career-high da 35 touchdown pass, guida un reparto di grande talento. Il rientro di Victor Cruz è quanto mai atteso, mentre l’arrivo dal Draft di un ricevitore abile come Sterling Shepard, capace di raccogliere il 64.7% dei lanci sul profondo a lui indirizzati, aumenta la qualità di un reparto in cui Dwayne Harris ha regalato sorprese l’anno passato e Myles White è stato rifirmato in estate.

Senza aver ancora citato la punta di diamante, quell’Odell Beckham Jr. che sta riscrivendo i record per il ruolo ed ha confermato la magica annata da rookie con 1.450 yard e 13 touchdown nella scorsa regular season.

Paul Perkins, scelta del terzo giorno con la numero 149, è stato l’interessante upgrade in un ricco backfield, con Rashad Jennings atteso ad una maggiore costanza di rendimento, Andre Williams a disposizione per spingere quando servono un paio di yard e Shane Vereen funambolico protagonista per uscire dall’ordinario.

Odell Beckham Jr
Odell Beckham Jr in estensione

Will Tye ha dimostrato un ottimo rendimento l’anno passato quando ha sostituito Larry Donnell da tight-end titolare e l’aggiunta di Jerrell Adams, in un Draft tanto povero nel ruolo, è quanto di meglio si potesse ottenere.

Peccato non aver rinforzato la linea, che è rimasta la stessa dell’anno passato, non fosse per la dolorosa perdita di Geoff Schwartz. Ereck Flowers è atteso ad una crescita soprattutto mentale, Justin Pugh dovrà confermarsi da leader del reparto e Marshall Newhouse, sostituto del partente, dovrà far bene da subito sul lato destro.

Un reparto tanto completo ed intrigante, però, avrebbe meritato miglior protezione di fronte a sé.

DEFENSE

Una difesa che ha chiuso all’ultimo posto assoluto, con 420.3 yard di media lasciate agli avversari a partita, aveva bisogno di una scossa immediata. Certo, 85 milioni di dollari per Vernon e 62.5 per Jenkins, spalmati sui prossimi cinque anni, non sono per niente pochi.

Lo sforzo economico, però, andava fatto, ed ora i New York Giants possono vantare un reparto senz’altro competitivo, nonostante le partenze di Robert Ayers e Prince Amukamara, due tra i più convincenti esponenti l’anno passato.

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La coppia di defensive end composta dall’ex Dolphins e da Jason Pierre-Paul, confermato per un anno a 10 milioni di dollari, sulla carta è esplosiva, ma al momento è niente più che un’incognita. Harrison nel mezzo darà sicurezza alla linea difensiva, mentre l’aggiunta di Keenan Robinson dai Redskins alza il livello tra i linebacker.

Se gli infortuni dovessero lasciare in pace la Grande Mela, con Devon Kennard e J.T. Thomas si può costituire un buon trio a completare il front seven. Occhio al rookie B.J. Goodson, tra le possibili e probabili sorprese del quarto giro, con un fisico statuario che può dare man forte al reparto.

Jason Pierre Paul Giants
Jason Pierre-Paul e Cam Newton

La secondaria ha in Dominique Rodgers-Cromartie e nel talento in arrivo dai Rams due certezze tra i cornerback, anche se Jenkins in particolare dovrà dimostrare di valere l’investimento economico profuso.

Interessante l’innesto di Apple, senz’altro più abile nel difendere in man coverage che nello spazio. La scelta di Darian Thompson con la numero 71 è di buon valore per un terzo giro e si innesta perfettamente con Landon Collins, scommessa per ora ancora da definire dopo un anno da rookie tra alti e bassi.

La mancanza di esperienza, oltre che uno stato di salute nel ruolo che ha già escluso Nat Behre e Mykkele Thompson dal numero a disposizione, potrebbero costare caro alle safety newyorkesi.

COACHING STAFF

Difficile pronosticare come possa evolversi la squadra sotto la guida di Ben McAdoo, mai head coach da nessun’altra parte prima d’ora. Senz’altro elogiabile la scelta di andare oltre il meraviglioso legame con Tom Coughlin, soprattutto per trattenere McAdoo, capace di estrapolare il meglio dalle mani di Manning e fondamentale guida per gli ultimi anni di carriera del numero 10, nel momento in cui è stato adocchiato da altre squadre per il ruolo di capo allenatore.

Ben McAsoo Giants
Ben McAdoo, nuovo Head Coach dei New York Giants

Si sentirà la mancanza del vecchio saggio, che ha portato a due vittorie al Super Bowl, ma era tempo di un cambiamento. La mancanza di esperienza ai posti di comando è comune anche a Mike Sullivan, nuovo offensive coordinator, che ha vissuto soltanto una stagione simile ai Buccaneers nel 2012-2013, prima di tornare ai New York Giants, dove in precedenza era rimasto dal 2004 al 2011, per diventare allenatore dei quarterback.

Una scelta in un certo senso obbligata, che attende la conferma del campo per essere giudicata a dovere. Non manca di esperienza Steve Spagnuolo, confermato al timone della rinnovata difesa e senz’altro di fondamentale importanza per aiutare McAdoo e Sullivan a costruire il futuro proprio e dei New York Giants.

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I nostri voti

Offense - 7
Defense - 7
Coaching Staff - 6

6.7

La media voto

Un attacco di grande prospettiva, guidato da un Manning voglioso di successo, una difesa ricostruita per vincere con una dispendiosa free agency, in mano ad un coaching staff giovane e pronto a stupire. Si aspettano grandi cose dai Giants, da settembre in avanti.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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