[NFL] (TOP &) FLOP della stagione 2015: San Diego Chargers

Ci sono stagioni stregate, che sfuggono di mano in un attimo, quando sembrano ancora pronte a regalare soddisfazioni. Di solito lasciano una lunga scia oscura dietro sé. È ciò che i San Diego Chargers non si augurano, nonostante una offseason finora tra luci ed ombre.

Un solo uomo ha provato a fermare la tragica emorragia vissuta dai californiani e risponde al nome di Philip Rivers. Il quarterback ha lanciato con grande intelligenza e precisione (66.1%) pur in un reparto che ha ampiamente deluso le attese e ha prodotto la bellezza di 4.792 yard totali, 283 a partita, con l’aggiunta di ben 29 touchdown pass, a fronte di 13 intercetti. È soltanto grazie a lui se l’attacco di San Diego si situa al nono posto assoluto con 371.8 yard a partita, pur con la 26esima produzione totale di punti a tabellone, appena 320, 20 esatti di media.

Il passing-game di squadra è stato il quarto per yard complessive ed il 13esimo per numero di touchdown pass, a breve distanza, però, dalle prime posizioni. Nel caso di Rivers, il 93.8 di passer rating, a giudicare da ciò che diremo a breve, ha le sembianze di un miracolo.

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philip rivers san diego chargers

Basti dire che è stato un runningback il miglior ricevitore su cui il quarterback ha potuto contare: Danny Woodhead è stato magistrale dall’alto delle sue 80 ricezioni in 106 target, con 755 yard prodotte e 6 touchdown, che diventano 9 se si aggiunge quanto fatto su corsa, oltre a 336 yard extra senza alcun fumble. Nessuno ha fatto meglio di lui. Sfortunato Keenan Allen, capace di mettere insieme 725 yard (90.6 a partita) in 67 ricezioni, con 4 touchdown, in poco più di otto match disputati, prima di abbandonare la squadra per un serio problema ad un rene.

Senza il proprio miglior ricevitore, Rivers si è affidato nella maggior parte dei casi all’infinito Antonio Gates, a 35 anni ancora in grado di produrre 630 yard e 5 touchdown. Anche perché tra Malcom Floyd, Stevie Johnson, Dontrelle Inman e Ladarius Green è arrivata la modesta cifra di 1.973 yard complessive, condita da 13 touchdown, per altro con appena 147 ricezioni su 262 target, una discrepanza davvero notevole.

Se i Chargers possono recriminare sui risultati del proprio passing-game, quando si passa alla produzione su corsa i dati si fanno spaventosi. In negativo. Il rookie Melvin Gordon, 15esima scelta assoluta dello scorso Draft, ha vissuto una tragica prima stagione nella Lega, fermandosi ad appena 641 yard in 184 portate (3.5 di media), senza alcun touchdown segnato e con la bellezza di 5 fumble, di cui 4 andati perduti. Detto di Woodhead, Branden Oliver ha deluso le attese, mancando di confermare quanto di buono fatto vedere durante la scorsa regular season e producendo appena 108 yard in 31 portate (3.5 di media), anche qui senza alcuna segnatura. Leggermente meglio, ma non abbastanza, è stato fatto da Donald Brown, fermatosi a 229 yard in 59 portate (3.9 di media) e due touchdown.

Non è un caso, dunque, il penultimo posto di San Diego nel computo di yard prodotte su corsa, appena 1.358, per un misero totale di 84.9 a partita in 24.6 attacchi tentati (3.5 di media). Il dato è il peggiore in NFL, così come il numero di 4 touchdown totali palla alla mano, a dir poco scandaloso.

Passando alla difesa la situazione non è poi tanto migliore. I Chargers hanno subito la bellezza di 398 punti totali (24.9 di media), oltre che ben 361.9 yard a partita e 6 a giocata, quinto peggior risultato nella Lega. La difesa contro il passing-game avversario è rimasta nella media, subendo 236.6 yard a partita, che equivalgono, però, a ben 7.9 a giocata su 328 completi, il quarto peggior score in assoluto. Buona la percentuale concessa ai quarterback avversari (64.3%), così come il numero di touchdown pass subiti (22), anche se con appena 11 intercetti messi a segno. Le prestazioni contro i running-game avversari, invece, sono state di ben altra fattura.

Anche qui, però, in negativo. San Diego ha concesso 2.005 yard in 417 portate totali (4.8 di media). È il secondo peggior dato in assoluto (Saints, 4.9), così come il numero di 17 touchdown subiti su corsa (49ers, 20). I Chargers hanno raggiunto i 1.000 tackle esatti, ma hanno deluso tanto in termini di sack messi a segno (32), quanto parlando di pass deflected (72). Uno soltanto il touchdown prodotto dalla difesa, nessuno ritornando i 9 fumble recuperati, su 11 forzati.

melvin ingram san diego chargers

Individualmente parlando, balza subito agli occhi la grande stagione di Melvin Ingram, spintosi a ben 10.5 sack, con 6 tackle for loss, 6 pass deflected e 3 fumble forzati. Al suo fianco non ha mal figurato Jeremiah Attaochu, arrivato a 55 tackle, 6 sack, 9 tackle for loss e 2 fumble forzati, mentre Manti Te’o, oltre a 83 tackle totali, non ha affatto stupito nelle restanti statistiche. Spostandosi sul profondo, viene ancor più complicato trovare un protagonista di valore. Eric Weddle ha lasciato San Diego con una stagione al di sotto delle precedenti, fermatosi a 78 tackle e 6 pass deflected. Jason Verrett e Patrick Robinson hanno unito le forze per 20 pass deflected e 4 intercetti, mentre, per il resto, la rotazione di corneback e safety visti in campo ha prodotto davvero troppo poco per poter identificare qualche prestazione da ricordare.

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E dire che la stagione dei San Diego Chargers comincia con una bella vittoria contro i Lions, propiziata da 404 yard di Rivers e da due touchdown di Woodhead. Andy Dalton e Tyler Eifert rattristano senza preoccupare i tifosi, ma ai Bengals fanno seguito i Vikings, trascinati da Adrian Peterson oltre l’ostacolo californiano. Tutto sembra comunque essere nella norma, visto che San Diego ha ragione di Cleveland allo scadere, grazie a Josh Lambo da 34 yard. Nessuno si aspetta che, per quasi due mesi, la squadra non porterà più a casa nemmeno una vittoria, compromettendo irreparabilmente la propria stagione.

Il turning point arriva nella giornata del touchdown numero 100 in carriera per Gates e risponde al nome di Le’Veon Bell, autore della yard decisiva per il successo Steelers allo scadere. Rivers sale a quota 503 yard contro i Packers, ma l’attacco è poco incisivo ed Aaron Rodgers ne ha ragione, ancora una volta, in volata. Il quarterback, sconsolato, partecipa al delirio collettivo contro i Raiders da protagonista, mentre Justin Tucker punisce fin troppo duramente, a favore dei suoi Ravens, un’ottima San Diego, arrivata a metà stagione con appena due vittorie in tasca ed un carico di delusioni già altissimo.

Malcom Floyd Chargers

L’ennesima partenza sprint contro i Bears conduce all’ennesima sconfitta nel finale, propiziata da un touchdown di Zach Miller. Le speranze svaniscono completamente quando Kansas City, nel mezzo di una storica striscia vincente, concede appena 201 yard totali all’attacco avversario e li demolisce per 33-3. Rivers non si perde d’animo e conquista praticamente da solo la vittoria contro i Jaguars, ma San Diego sigla appena 6 punti in totale nelle due successive sfide contro Broncos e Chiefs. La difesa fa un ottimo lavoro, ma Gordon, che produce 90 yard complessive nei 120 minuti di gioco, spreca la maggior parte dei drive offensivi della propria squadra, rendendo disastrosa la produzione offensiva.

Fortuna che Woodhead fa per quattro (touchdown) contro i Dolphins e li demolisce senza pietà, prima che la stagione dei Chargers subisca nuovamente una spinta verso il basso con le sconfitte contro Oakland e Denver, a chiudere una regular season disastrosa da appena 4 vittorie e ben 12 sconfitte.

L’offseason ha portato con sé partenze eccellenti: Eric Weddle si è accasato ai Ravens, Ladarius Green è ora in forza agli Steelers, Patrick Robinson è volato ai Colts, mentre Kendall Reyes ha raggiunto i Redskins. Fondamentali i rinnovi ad Antonio Gates, Joe Barksdale e Dontrelle Inman, importanti gli arrivi di Travis Benjamin, fulmineo ricevitore ex Browns, Casey Hayward, cornerback proveniente dai Packers, e Dwight Lowery, safety capace di quattro intercetti l’anno passato ai Colts.

La terza scelta al prossimo Draft arriverà dopo quelle di Titans e Browns. È difficile capire chi potrà essere il designato con assoluta precisione, ma senz’altro i San Diego Chargers avranno necessità di puntellare la difesa, che sia con una safety, Jalen Ramsey se dovesse essere disponibile, che sia con un defensive end, DeForest Buckner, a meno che un prospetto ancor migliore possa attirare l’attenzione, come l’offensive tackle Laremy Tunsil.

È da qui che deve ripartire San Diego, lasciandosi la scia oscura alle spalle.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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