Franco Harris e la Immaculate Reception

Immaginate che, per lavoro o per piacere, un giorno dobbiate atterrare all’aeroporto di Pittsburgh in Pennsylvania, in questo caso una delle cose che vi capiterà di vedere appena arrivati è la statua che vedete nella foto, e se siete appassionati di NFL, riconoscerete subito il personaggio in questione, e la storia che rappresenta.

Franco Harris statue

Se invece non siete grandi appassionati, questa è l’occasione giusta per venire a conoscenza di uno degli eventi più leggendari che siano mai avvenuti nella storia ormai quasi centenaria della NFL.
Con questo articolo infatti vogliamo ricordare il perchè c’è quella statua a Pittsburgh e cosa è successo da quelle parti ormai oltre 40 anni fa.

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Prima di tutto teniamo a mente una cosa: la storia della NFL è arricchita di alcune partite che sono diventate leggendarie per via di grandi prestazioni in campo oppure per momenti che hanno deciso le sorti non solo di quella specifica partita, ma intere epoche ed una cosa che personalmente invidiamo agli americani è la loro grande capacità di creare un’aura leggendaria su quelle che alla fine sono semplici partite di football.
Per queste partite, la stampa americana ha coniato dei nickname appositi ed oggi vi parliamo di una di quelle più famose: la Immaculate Reception.

Come avrete intuito siamo a Pittsburgh, è il 23 Dicembre del 1972 ed al Three Rivers Stadium si sta disputando il Divisional Playoff della AFC tra i Pittsburgh Steelers e gli Oakland Raiders.
L’incontro non fu esattamente esaltante, infatti per quasi tutta la durata della partita si videro pochissime azioni salienti, ed il punteggio a 22 secondi dalla fine dell’ultima frazione di gioco vedeva i Raiders in vantaggio per 7-6, e gli Steelers che si trovano ormai con le spalle al muro: quarto down e 10 da giocare sulle proprie 40 yard e senza timeout. A meno di miracoli, questo quarto down è la loro ultima possibilità per vincere questa partita.

Il coach degli Steelers Chuck Noll chiama lo schema “66 Circle Option” che consiste in un gioco di passaggio per Barry Pearson, ma il quarterback Terry Bradshaw si vede braccato dai defensive lineman dei Raiders Tony Cline ed Horace Jones e non riesce ad eseguire lo schema. Ormai disperato, lancia la palla in avanti verso il runningback John Fuqua che si trovava all’altezza della linea delle 35 yard il quale viene colpito dalla safety dei Raiders, Jack Tatum, esattamente al momento in cui la palla arriva verso di lui.

Il pallone pare colpire entrambi e vola all’indietro di parecchie yard e, un attimo prima che tocchi terra, viene raccolto da un runningback alla sua prima stagione in NFL, Franco Harris, il quale si invola sulla sideline di sinistra, corre per quasi 50 yard e segna il touchdown che porta in vantaggio Pittsburgh con soli 5 secondi rimasti da giocare.
Qui sotto potete vedere il grafico di come si è svolta l’azione (fonte Wikipedia.com)

Immaculate_Reception_diagram

Questa è la mera cronaca, quello che segue è invece diventato leggenda.
Per le regole NFL dell’epoca il pallone non poteva essere toccato da due giocatori di attacco, dopo che il quarterback aveva lanciato in avanti, quindi se la palla avesse colpito Fuqua, il touchdown sarebbe stato da annullare, il passaggio sarebbe dovuto essere chiamato incompleto ed il possesso di palla passare ai Raiders, consegnando loro la qualificazione all’AFC Championship Game.

Gli arbitri non sono d’accordo nel giudicare l’azione, il back judge Adrian Burke segnala subito il touchdown, mentre gli altri non segnalano nulla. Dopo un breve conciliabolo anche un secondo arbitro è concorde nel chiamare il touchdown, ma questo non è sufficiente e a questo punto il capo arbitro Fred Swearinger chiede ad un dirigente degli Steelers di potere parlare al telefono e contatta il supervisore degli arbitri della NFL Art McNally, il quale gli riferisce che dalle immagini televisive lui ha avuto l’impressione che solo Tatum avesse toccato il pallone, e gli domanda cosa avessero visto gli altri arbitri in campo.

Dopo avere detto che almeno due arbitri affermano che entrambi avessero toccato in contemporanea il pallone, McNally comunica a Swearinger di andare avanti con la decisione presa in campo ed il capo arbitro convalida il touchdown creando un’immediata invasione di campo da parte dei tifosi Steelers.
Ci vollero 15 minuti per sgombrare la folla e permettere agli special teams di giocare il calcio di trasformazione che portò il punteggio sul 13-7 per gli Steelers.
La NFL all’epoca non prevedeva che si usasse l’instant replay come ora, quindi negò fortemente che venne usato l’ausilio delle immagini e affermò che la decisione venne presa solamente dagli arbitri in campo.

Su questo evento sono nate tantissime leggende, una delle quali afferma che Swaringer non chiamò mai il supervisore degli arbitri NFL, ma semplicemente l’ufficio di polizia dello stadio per chiedere se ci fossero stati sufficienti poliziotti a proteggerlo appena avesse dichiarato incompleto il passaggio. Una volta scoperto che non sarebbero stati protetti a sufficienza convalidò il touchdown di Franco Harris.

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Nemmeno i diretti interessati dall’azione si sbilanciarono, ne Tatum ne Fuqua hanno mai ammesso di avere toccato il pallone e ancora adesso, dopo oltre 40 anni questa azione è oggetto di dibattito tra gli appassionati. Non nominatela mai ad un tifoso dei Raiders, potrebbe rispondervi male, o nel migliore dei casi, rinominarla in Immaculate Deception.

Nemmeno noi prendiamo posizione, ma vi proponiamo il video preso direttamente dalla diretta televisiva di quel giorno.

Lasciamo a voi il giudizio finale su questa azione, quello che sappiamo però è che nonostante gli Steelers andarono poi a perdere l’AFC Championship per 21-17 contro i Miami Dolphins, come è scritto proprio sotto la statua di Franco Harris che vi abbiamo mostrato all’inizio, questa azione pose le basi per la grande dinastia degli Steelers degli anni ’70 che vinsero il Super Bowl nel 1974, 1975, 1978 e 1979.

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Gabriele Garoldi

Appassionato di Sport USA, baseball e football in particolare, fin dai lontani anni '80, con tifo sfegatato per i nativi americani.

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