[NFL] Wild Card: Rodgers versione playoff (Green Bay Packers – Washington Redskins 35-18)

La prima tappa della corsa per il Vince Lombardi Trophy mette di fronte le uniche due squadre che qualche decennio prima avevano visto proprio il leggendario “the pope” seduto sulla propria panchina e, alla fine, premia quei Packers che, lui più di ogni altro, aveva contribuito a far entrare nella storia.
Il celebre coach si definiva più un maestro che un allenatore e un estratto dei suoi discorsi recitava:

“The spirit, the will to win and the will to excel — these are the things what will endure and these are the qualities that are so much more important than any of the events themselves.”

Che in soldoni significa:
“Lo spirito, la volontà e la voglia di eccellere – queste sono le cose che dureranno e sono qualità molto più importanti di ogni altro evento”

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Sicuramente dietro la vittoria dei giallo-verdi di domenica, ci sono insegnamenti e schemi ben diversi da quelli che professava Lombardi oltre mezzo secolo fa, ma le sue parole sono l’immagine perfetta di quello che si è visto in campo perché, solo con lo spirito, la volontà e la voglia di eccellere di cui sopra, si può spiegare la partita interpretata da Rodgers e compagni.
I Packers erano reduci da una stagione quanto mai contraddittoria che rendeva molto complessa un’analisi in vista playoff.
Ad inizio anno, infatti, erano considerati tra i papabili contendenti per il Super Bowl e, anche dopo il grave infortunio del loro miglior ricevitore Jordy Nelson, avevano scacciato ogni ragionevole dubbio vincendo le prime 6 partite della regular season.

Dopo la bye week la squadra aveva però cambiato completamente volto, alternando prestazioni discrete a sconfitte schiaccianti e chiudendo la stagione con un 10-6, che, oltre al primato della NFC North a scapito dei rivali vichinghi, era costato lo svantaggio di dover giocare i playoff sempre lontana dalle mura amiche del Lambeau Field.

Kirk Cousin Washington Redskins

I padroni di casa arrivavano da un’annata diametralmente opposta.
Ai blocchi di partenza erano considerati poco più che comparse in una NFC East che prometteva scintille e, nella prima metà di stagione, avevano mostrato tutte le proprie lacune mantenendo un record negativo che, non li aveva estromessi dalla lotta per la leadership, solo grazie al livello mediocre delle rivali di division.

Dopo un esaltante finale di stagione però, Washington schierava a difesa del proprio FedExField una squadra reduce 5 vittorie nelle ultime 6 partite che, capitanata da un Kirk Cousins in stato di grazia, era determinata a legittimare il 9-7 che era valso una wild card.
Le due squadre, che inizialmente si dividevano equamente i favori del pronostico, promettevano una battaglia serrata nella quale l’equilibrio, sarebbe stato infranto da chi avesse meglio interpretato i matchup traendo vantaggio dai punti di debolezza, che per tutta la stagione regolare avevano caratterizzato i due team.

In realtà i fattori determinanti di questa partita erano gli stessi che decidono qualsiasi altra partita di football: OL, turnover, 3rd down efficiency.
Ma se è sempre valido che la QB protection è un fattore cruciale per ogni squadra, nel caso dei Green Bay Packers questo diventava il vero fulcro su cui avrebbe poggiato l’intera partita. In season, questa ha concesso il secondo maggior numero di sack della lega (46), 13 dei quali solo nelle ultime due partite dove è pesata drasticamente l’assenza del left tackle David Bakhtiari, che però non recupererà neanche per i Redskins.

Dalla protezione che la linea gialla avrebbe concesso a Rodgers derivavano in maniera direttamente proporzionale tutti gli altri fattori.
Se infatti, anche in questo caso, è vero che i turnover determinano la stragrande maggioranza dei match, i ragazzi di Mike McCarthy ne hanno concessi 8 nelle ultime 3 partite e scendendo nel dettaglio intercetti, i Green Bay Packers vantano un record di 6-2 quando Rodgers non ne ha lanciato neanche uno, contro un 3-4 quando ciò è avvenuto.
Per il discorso 3rd down le considerazioni sono più o meno le stesse: Green Bay ha chiuso al penultimo posto con un misero 33,7% di conversioni ma anche questo dato è affetto dalle ultime pessime prestazioni.

Non c’è quindi da meravigliarsi del fatto che i ragazzi di coach Jay Gruden abbiano portato una pressione estenuante fin dalle prime battute dell’incontro forzando Rodgers, costretto ad anticipare i lanci per evitare di essere atterrato, a mancare i propri bersagli di parecchio.
Il risultato è un inizio da 1/8 aggravato da una safety causata da un bel sack del rookie Preston Smith che, nell’unica volta in cui il 12 in maglia bianca ha provato a concedersi qualche secondo in più per la scelta del ricevitore, ha schiantato un JC Tretter schierato occasionalmente left tackle, proprio per sopperire al forfait di Bakhtiari, prima di placcare il QB nella propria end zone.

In risposta il primo tempo di Cousins è stato in linea con il suo finale di stagione che gli ha permesso di chiudere l’anno con la più alta percentuale di completi (72,4%).
Nei primi possessi ha cercato di coinvolgere il suo vasto arsenale di ricevitori e avrebbe anche concluso il drive con un pregevole TD pass per l’ex Eagles DeSean Jackson, se solo questo fosse entrato nella end zone con più convinzione.
Dopo l’official review la segnatura verrà annullata e Washington infrangerà per due volte contro il muro bianco le sue corse, prima che la safety Clinton Dix esegua, su un passaggio magistralmente effettuato da Cousins, una difesa che varrà 4 punti.
A fine primo quarto, con la difesa in totale controllo, i Redskins hanno iniziato a caricare la vera arma anti-Packer.

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Washington Redskins tight end Jordan Reed

Il pericolo più temuto nel Wisconsin, rispondente al nome di Jordan Reed, ha preso parte allo show del suo QB dimostrando, come molti avevano preannunciato, che il TE sarebbe stato il grande problema da gestire per la difesa dei Green Bay Packers.
Le doti fisiche della safety Micah Hyde non potevano competere con la statura dell’86 amaranto e tanto meno le scarse abilità di difesa del gioco aereo del line backing corp.
Ciò ha costretto Dom Capers, defensive coordinator dei Packers dal 2009, a dover obbligatoriamente giocare in double coverage sul TE, lasciando però due ottimi ricevitori come Pierre Garcon e DeSean Jackson, costantemente in testa a testa con i rispettivi corner back.

La ricezione ad una mano in traffico, con cui Reed ha chiuso un terzo e lungo, è stata, per tradurre letteralmente dall’americano le parole del commentatore, insana ed ha aperto il drive che lo porterà, qualche snap dopo, a bruciare la marcatura proprio del malcapitato Hyde, e convertire in TD un passaggio millimetrico di Cousins.
Dopo l’extra point sbagliato da Hopkins, l’attacco dei Green Bay Packers è tornato in campo sotto 11-0 e, ovviamente, l’onere di provare a riaprire la partita è toccato ad Aaron Rodgers che negli ultimi 7 tentativi non era mai riuscito a recapitare l’ovale nelle mani dei suoi.

Ma se i campioni si vedono proprio nei momenti difficili, i fenomeni in quelli ai limiti dell’impossibile e così il 2 volte MVP NFL ha iniziato ad aggiustare la propria linea di scrimmage e a giocare in no huddle, chiamando giochi veloci in modo da non concedere alla difesa il riposo e l’organizzazione che sono necessari per portare a buon fine i blitz.
Il risultato è stato un drive perfetto concluso con un’ennesima furbizia di Rodgers che ha chiamato lo snap un secondo prima che la difesa potesse chiedere il time out per riposizionarsi, connettendo così con Randall Cobb un TD pass da 12 yard ad avversari praticamente fermi.

È stata la classica svolta che cambia la partita; la segnatura ha mandato in fiducia la difesa dei Packers portando Cousins, alla prima apparizione ai playoff, a commettere il tipico errore del novizio; penetrazione di Mike Neal, sack e fumble ricoperto dai bianchi. Rodgers ha avuto la palla del primo inaspettato sorpasso ma il suo braccio si è rivelato, ancora una volta, più profondo di quanto potessero correre le gambe dei suoi ricevitori, costringendo Green Bay ad accontentarsi di 3 punti.
La stessa chance di concludere il primo tempo avanti, si è presentata poco dopo nel pieno dei 2 minutes warning e questa volta Rodgers ha trovato le mani di Davante Adams, dimenticato nella end zone, per il 17-11 su cui si è andati a riposo.

James Starks, Will Blackmon

Nella ripresa la reazione dei pellerossa è stata veemente e, dopo un 4th e 1 chiuso dal solito Reed, Cousins ha siglato il contro-sorpasso con una straordinaria corsa da 3 yard.
Sul punteggio di 18-17 la partita sembrava essere finalmente tornata in una situazione di equilibrio ma, non appena la difesa giallo-rossa era finalmente riuscita a prendere le misure a Rodgers, i Packers hanno sfoderato un gioco di corsa totalmente imprevedibile. Lo spettacolo mostrato da Eddie Lacey e James Starks, che nella prima metà erano stati poco più che spettatori non paganti, è stato sicuramente agevolato da una difesa sfiancata nella prima metà e dall’inerzia del match ma alla fine è valsa 141 yard complessive e 2 TD (uno di Lacey e uno di Starks) che, complice un altro field goal di Crosby, hanno fissato il risultato finale su un netto 35-18.

Negli ultimi disperati giochi ci sarà ancora il tempo per il quinto sack (in tutto saranno 6), che fermerà un 4th tentativo dei Redskins, e per la magnifica ricezione di Reed che gli permetterà di diventare il primo TE di Washington a superare le 100 yard in una partita di play off (chiuderà con 9 ricezioni per 120 yard e 1 TD).

La vittoria dei Green Bay Packers chiude questo assurdo week end che, per la prima volta nella storia, ha visto trionfare tutte e 4 le squadre in trasferta, con una vittoria di puro carattere che lascia ben sperare per il prosieguo.
La testa dei giallo-verdi è già all’insidiosissima trasferta in Arizona, dove solo 2 settimane fa erano stati umiliati 38-8 da Palmer e soci.
La ritrovata condizione di Rodgers e il possibile recupero del CB Sam Shields, lascia immaginare una partita totalmente diversa da quella ma Mike McCarthy dovrà fare i conti con l’aggressivissima difesa dei Cardinals, che in quel massacro aveva totalizzato ben 9 sacks.

I Redskins chiudono una stagione che comunque è stata al di sopra delle aspettative. Rimane il rammarico di non essere riuscita a vincere un singolo match contro squadre con record positivo ma, la nota lieta per gli anni a venire, è certamente la scoperta che Kirk Cousins, che domenica ha poi chiuso con un rispettabile 29/46 per 329 yard e 1 TD, possa stare comodamente a questi livelli.

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Gabriele Morelli

Ingegnere 26enne di Torino, appassionato cronico di sport trova nel football l'unione perfetta di tutti i suoi interessi. Non chiamatelo di notte... potreste disturbarlo mentre guarda una partita!

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