[NFL] Week 6: Tutto, ma proprio tutto sulla sesta giornata NFL

In questa sesta settimana di football riposano i Cowboys, che si godono il derby tra Eagles e Giants in NFC East, oltre a Raiders, Rams e Buccaneers, tre squadre che da tempo sognano riscossa. Nel frattempo, però, 14 sfide entusiasmanti hanno avuto luogo in lungo e in largo nella NFL. Si parte!

Cinque squadre, dunque, restano ancora senza macchia a due giornate dal giro di boa di questa regular season. A sorprendere maggiormente sono i Panthers, capaci di andare a vincere al CenturyLink Field contro i Seahawks. Il tragico inizio da parte di Cam Newton coincide con la fuga di Seattle, che sembra aver già chiuso il match quando si trova avanti 20-7 nel punteggio, grazie ai touchdown del rientrante Marshawn Lynch, ancora sottotono (17 portate per 54 yard e 1 TD), e di Ricardo Lockette su lancio di un mai scoppiettante Russell Wilson (18/30 per 241 yard e 1 TD). Nonostante la prima, straordinaria prestazione di Jimmy Graham in città (8 ricezioni per 140 yard), l’attacco dei padroni di casa da qui in avanti produrrà appena un field goal del perfetto Steven Hauschka (3/3).
Nel frattempo si sveglia Newton, capace prima soltanto della segnatura da 2 yard che aveva regalato il vantaggio iniziale ai suoi, e Jonathan Stewart spezza due volte le resistenze avversarie sulla goal line, riportando i suoi in partita. È una sfida anche tra due grandi reparti difensivi, guidati rispettivamente da Luke Kuechly (14 tackle) e Kam Chancellor (10 tackle, 1 INT), con Kawann Short da un lato e Bruce Irvin dall’altro che si regalano 2 sack a testa. Seattle (2-4), a 3 minuti e spiccioli dal termine, spreca l’ennesima azione offensiva e concede agli ospiti la possibilità di conquistare il successo. Newton guida un drive stellare, concluso con l’ennesima connection con il devastante Greg Olsen (7 ricezioni per 131 yard e 1 TD) per 26 yard. È il colpo del KO, inaspettato, sanguinoso per i Seahawks (2-4), ora in seria difficoltà, meraviglioso, estasiante per i Panthers (5-0), che balzano in testa alla NFC South.

Non sono certo più una sorpresa i Packers, ma rischiano di finire sorpresi dagli ostici Chargers. L’inizio è tutto in favore dei padroni di casa, che mettono a segno due touchdown con James Starks, il primo su lancio di un buon Aaron Rodgers (16/29 per 255 yard e 2 TD pass), mentre il secondo, devastante, con una corsa da 65 yard palla alla mano. Josh Lambo e Mason Crosby si scambiano i favori ai field goal, mentre un indemoniato Philip Rivers (43/65 per 503 yard e 2 TD pass) lancia la rimonta con il TD pass per Dontrell Inman allo scadere del primo tempo di gioco.
Rivers replica poi dopo l’intervallo verso Ladarius Green, ma dall’altra parte c’è un certo Rodgers, capace di rivitalizzare ulteriormente James Jones, alla sesta segnatura stagionale. San Diego sembra comunque lanciata, con un superbo Keenan Allen (14 ricezioni per 157 yard), ma nell’ultimo quarto di gioco segna appena 3 punti grazie a Lambo, cui risponde Crosby con la medesima moneta. L’ultimo drive disponibile per gli ospiti viene fermato a ridosso della goal line. Tanto basta ai Packers (6-0) per avere la meglio dei Chargers (2-4) per 27-20.

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James Starks Packers

La prima dei Patriots al Lucas Oil Stadium, dopo le polemiche seguite allo scorso Championship Game, non ha il sapore della vendetta per i Colts. Andrew Luck si regala uno splendido rientro (30/50 per 312 yard e 3 TD pass) ed inizia subito alla grande lanciando Donte Moncrief in end zone per il 7-0 iniziale, pareggiato, però, subito da Julian Edelman, su lancio di un egregio Tom Brady (23/37 per 312 yard con 3 TD pass e 1 INT). Il secondo quarto è una girandola di emozioni, aperte dal primo intercetto stagionale dell’ultimo citato, riportato da Mike Adams per 14 yard fino al touchdown. LaGarrette Blount trova un buco da 38 yard fino alla end zone avversaria per rimettere New England in carreggiata, ma T.Y. Hilton è in grado di ristabilire le gerarchie. Il secondo field goal di giornata per Stephen Gostkowski chiude la prima parte di gara.
Nel terzo quarto Rob Gronkowski si apre la strada per 25 yard e regala il vantaggio agli ospiti, prima che Blount salga a quota due segnature in giornata, di cui quest’ultima su ricezione. L’ottima posizione di campo da cui partono Brady e compagni è frutto di una delle peggiori trick plays mai viste, costruita in collaborazione tra Griff Whalen e Colt Anderson, al posto di un semplice punt. Whalen stesso prova a farsi perdonare e riceve da Luck in end zone sul finire del match, ma è troppo tardi. L’onside kick non porta a nulla di buono per i Colts (3-3), che perdono 27-34 contro i Patriots (5-0).

C’è un dato eloquente più di ogni altro nella stagione sin qui perfetta dei Broncos: 54 sono i punti costruiti finora dall’attacco, mentre la bellezza di 85 arrivano dalla difesa e dallo special team. Una statistica incredibile, confermata dall’ennesima, inguardabile prestazione di Peyton Manning (26/48 per 290 yard con 1 TD pass e 3 INT) che, nonostante tutto, non porta alla sconfitta per Denver. Merito di un Aqib Talib al terzo intercetto stagionale, il secondo dei quali riportato nella end zone avversaria, merito di un Brandon McManus quasi perfetto a livello di field goal (4/5), merito di Demaryius Thomas ed Emmanuel Sanders, capaci di ottimizzare la scarsa vena del loro quarterback per ben 220 yard.
Dall’altra parte Cleveland ce la mette tutta e riesce, grazie alle 117 yard in 9 ricezioni di Travis Benjamin, ai due touchdown di Gary Barnidge e, soprattutto, ai due intercetti di un fenomenale Karlos Dansby (7 tackle, 2 INT), di cui uno riportato in touchdown per 35 yard, a guadagnarsi l’overtime. Nel supplementare gli ospiti soffrono e rischiano moltissimo, ma una difesa fantascientifica li tiene in piedi. Ai Broncos (6-0) basta il field goal da 34 yard di McManus per vincere il match, 26-23 contro i Browns (2-4).

break

Per un Manning che scende, un Andy Dalton che scala posizioni settimana dopo settimana. La sua ennesima, fantastica prestazione (22/33 per 243 yard e 3 TD pass) guida Cincinnati all’agile vittoria contro Buffalo, che in cabina di regia sostituisce l’infortunato Tyrod Taylor con un buon EJ Manuel (28/42 per 263 yard con 1 TD pass e 1 INT), capace anche di regalarsi la segnatura palla alla mano che sblocca il match. All’intervallo, a parità di touchdown, due per parte, decide il field goal di Mike Nugent da 47 yard.
Di pura agilità quello messo a segno da Jeremy Hill, di potenza quello di Giovani Bernard, di paura quello di Sammy Watkins, perché, in seguito alla ricezione, il receiver torna negli spogliatoi infortunato e non farà più capolino sul campo per il resto della sfida. Nel terzo periodo si scatena Dalton, che lancia dapprima un fenomenale Marvin Jones e poi il prediletto compagno di giochi Tyler Eifert in end zone. Gli ultimi 15 minuti sono una pura formalità, con Nugent che colpisce nuovamente, da 39 yard, e LeSean McCoy che corona una buona prestazione (17 portate per 90 yard e 1 TD) con la segnatura che mette la parola fine sul match. Vincono i Bengals (6-0) per 34-21 contro i Bills (3-3).

Gli unici imbattuti a crollare in questa Week 6 sono dunque i Falcons, sconfitti dai Saints, finalmente convincenti. Un cinico Mark Ingram (20 portate per 46 yard e 2 TD) mette da subito i padroni di casa avanti nel punteggio, prima che la storia, ormai diventata leggenda, decida di ripetersi. Michael Mauti blocca un punt di Matt Bosher, come a suo tempo fece Steve Gleason, in una giocata rappresentata, tra le altre, in una statua presente al Superdome. Gleason, affetto da SLA e presente allo stadio, si regala un momento di gioia twittando “Hey Falcons. #neverpunt”.

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Roddie White prova a riaprire il match su lancio di un ottimo Matt Ryan (30/44 per 295 yard e 2 TD pass), ma Drew Brees ha in serata un prode alfiere nell’uomo che non ti aspetti, Benjamin Watson (10 ricezioni per 127 yard e 1 TD). Devonta Freeman continua la sua stagione indiavolata combinando 13 portate per 100 yard ed un touchdown palla alla mano, con un secondo in una delle 8 ricezioni di giornata, per 56 yard. Nonostante tutto, però, il muro dei Saints resiste ed Ingram sale a quota due viaggi in end zone da 1 yard. Tanto basta ai Saints (2-4) per far cadere i Falcons (5-1) dal loro trono di imbattibilità, vincendo 31-21.

Brutta sconfitta quella patita dai Cardinals lontano da casa contro gli Steelers. Incredibile come possa Arizona macinare la bellezza di 469 yard nel corso del match, molte più di quelle fatte segnare dai padroni di casa (310), ma mettere a segno appena 13 punti totali. Colpa di un Carson Palmer in grado di guadagnare ben 421 yard, di cui 196 per il solo, leggendario John Brown, ma con appena un TD pass, oltre a due intercetti.
Pittsburgh vive una giornata incredibile, con Michael Vick che si accomoda infortunato in panchina dopo un delirante inizio da 3/8 per 6 yard ed un Landry Jones, che ne prende il posto, capace, in 8 completi su 12 tentativi, di pescare nel cilindro 168 yard e 2 TD pass, entrambi per il rientrante Martavis Bryant, a dir poco terrificante (6 ricezioni per 137 yard e 2 TD). Al resto pensa il 4/4 ai field goal del rookie Chris Boswell ed una meravigliosa difesa, guidata da Lawrence Timmons (6 tackle, 1 INT) e Antwan Blake (12 tackle). Vincono e convincono gli Steelers (4-2) per 25-13 contro i Cardinals (4-2).

La partita più scoppiettante di giornata è quella che vede di fronte Lions e Bears. La stellare prestazione di un Matthew Stafford sulla graticola come non mai (27/42 per 405 yard con 4 TD pass e 1 INT), si accompagna alla giornata di grazia di Calvin Johnson e Lance Moore, in grado di combinare ben 272 yard ed aggiungere anche un touchdown a testa. È proprio Moore a sbloccare un punteggio che sale vertiginosamente fino all’intervallo, cui si arriva sul 21-13 per i padroni di casa. Infiammate le polemiche per il touchdown di Golden Tate, arrivato a ridosso della pausa lunga, per una ricezione in end zone che non sembra propriamente saldissima tra le mani del receiver. Tant’è, nel terzo periodo Robbie Gould e Matt Prater si scambiano un botta e risposta ai field goal, prima che un devastante Alshon Jeffery (8 ricezioni per 147 yard e 1 TD) riceva l’unico TD pass di giornata di un modesto Jay Cutler (26/41 per 353 yard con 1 TD pass e 1 INT).
Matt Forte allunga con la segnatura palla alla mano, ma Prater, da 32 yard, ridona speranza ai suoi. Dopo un drive buttato dagli ospiti, a 22 secondi dalla fine Stafford trova Megatron per il touchdown del sorpasso, ma incredibilmente la difesa di Detroit non riesce a contenere Cutler nei pochi spiccioli rimasti. 49 yard di Jeffery ed una pass interference fischiata a Darius Slay portano Chicago in raggio da field goal e Gould pareggia la sfida da 29 yard. L’overtime è deciso dopo oltre dieci minuti da una ricezione di 57 yard di Johnson a ridosso della end zone avversaria, che rende tutto facile per Prater da 27 yard per chiudere il match. Vincono i Lions (1-5) 37-34 sui Bears (2-4).

A proposito di quarterback in fase di redenzione, Colin Kaepernick ritrova sé stesso ed infligge ai Ravens l’ennesima sconfitta stagionale. All’intervallo sarebbe una sfida di field goal tra Phil Dawson, perfetto in giornata (4/4), e Justin Tucker, impreciso (2/3), non fosse per il touchdown da ben 76 yard del grande ex Torrey Smith. Kaep gioca alla grande (16/27 per 340 yard e 2 TD pass), mentre altrettanto non riesce a fare uno spento Joe Flacco (33/53 per 343 yard con 2 TD pass e 2 INT).
Il rientrante Steve Smith riapre una partita che gioca, come al solito, in maniera eccelsa (7 ricezioni per 137 yard e 1 TD), ma Baltimore si trova spesso la strada sbarrata dallo scatenato duo composto da Navorro Bowman (15 tackle) e Michael Wilhoite (13 tackle, 1 INT). Quando Quinton Patton visita la end zone avversaria nel quarto periodo sembra tutto finito, ma Kamar Aiken prova a rilanciare gli ospiti verso la vittoria. Flacco, però, non riesce a costruire un altro drive vincente e si deve arrendere. Vincono i Niners (2-4) per 25-20 sui Ravens (1-5), i quali hanno ora il peggior record in AFC.

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Chi aveva già dimostrato il meglio la scorsa settimana, proprio contro San Francisco, ha mostrato invece il peggio in questa Week 6. Eli Manning gioca una tragica partita contro gli Eagles (24/38 per 189 yard con 1 TD pass e 2 INT), per colpa anche di un Larry Donnell incapace di trattenere tra le mani il pallone, rendendo i Giants incapaci di sfruttare i tanti errori di un Sam Bradford ancora una volta non all’altezza della situazione (24/38 per 280 yard con 1 TD pass e 3 INT).
Philadelphia deve ringraziare un DeMarco Murray finalmente scatenato (22 portate per 109 yard e 1 TD) ed una solidissima difesa, con sugli scudi Jordan Hicks (10 tackle) e Nolan Carroll (6 tackle, 1 INT), il quale riporta l’intercetto a Manning per 17 yard nella end zone avversaria. Gioca male Byron Maxwell, ma peggio ancora si comporta il front seven degli ospiti, al contrario di una secondaria che invece convince nonostante le tante assenze. Gli unici punti segnati dai Giants (3-3) sono frutto del touchdown di Odell Beckham Jr. nel primo drive del match, il che permette agli Eagles (3-3) di portare facilmente a casa la sfida per 27-7.

La NFC East è oggi più aperta che mai, ma i Redskins fanno un ulteriore passo indietro, sconfitti dai Jets. Il TD pass per Pierre Garcon che sblocca il punteggio è l’unica gioia di giornata per un Kirk Cousins sempre più deludente (25/43 per 196 yard con 1 TD pass e 2 INT), ma New York ci mette poco a pareggiare i conti, grazie ad uno straripante Chris Ivory (20 portate per 146 yard e 1 TD), arrivato a quota 460 yard in stagione in appena cinque gare giocate. Nick Folk e Dustin Hopkins segnano un paio di field goal a testa, prima che la partita si trasformi nel regno di Ryan Fitzpatrick.
Il quarterback dei padroni di casa dapprima si incammina con le proprie gambe per 18 yard fino alla end zone avversaria, con uno slalom magistrale, poi lancia nell’ordine un incredibile Brandon Marshall (7 ricezioni per 111 yard e 1 TD) ed Eric Decker per i punti che sbattono la porta in faccia agli ospiti. Vincono 34-20 i Jets (4-1) lanciati in AFC, perdono i Redskins, ora nei piani bassi della NFC.

È crisi nera per i Chiefs, giunti alla quinta sconfitta consecutiva, puniti questa volta dalla difesa dei Vikings. Senza Jamaal Charles il conto delle rushing yard si ferma ad appena 57 ed Alex Smith, nonostante giochi un’onesta partita (22/37 per 282 yard e 1 TD pass), non è in grado di produrre granché nelle tante occasioni avute. Eric Kendricks (10 tackle, 1 sack) guida una difesa quanto mai arcigna ed è una fortuna per Minnesota, considerando che l’attacco non è di certo in una delle sue migliori giornate. I punti a tabellone sono frutto dell’unico TD pass di un Teddy Bridgewater in vistoso e costante calo (17/31 per 249 yard con 1 TD pass e 2 INT) e dei tre field goal dell’infallibile Blair Walsh. I Chiefs (1-5) non riescono a produrre nulla più che il touchdown di Albert Wilson per 42 yard ed un field goal di Cairo Santos, uscendo sconfitti 10-17 contri i Vikings (3-2).

Vikings inside linebacker Eric Kendricks

Esplosivo successo dei Dolphins, guidati dal nuovo mentore Dan Campbell. Il touchdown che sblocca il match è una perla da 22 yard palla alla mano di un roccioso e determinato Jarvis Landry. Le corse di Miami funzionano alla perfezione, soprattutto grazie a Lamar Miller (19 portate per 113 yard e 1 TD), mentre Ryan Tannehill latita ancora una volta al lancio (22/29 per 266 yard con 2 TD pass e 2 INT). Nonostante tutto, comunque, il quarterback degli ospiti gioca molto meglio dell’avversario Marcus Mariota (21/33 per 219 yard con 1 TD pass, 2 INT e 2 fumble persi), sostituito per poco anche da Zach Mettenberger (5/8 per 63 yard).
La difesa degli ospiti, nonostante un Ndamukong Suh ancora simile ad un fantasma (1 tackle), si lascia guidare da uno spaventoso Cameron Wake (4 tackle, 4 sack, 2 FF) e da un fantastico Reshad Jones (8 tackle, 1 INT), capace di riportare il suo intercetto a Mariota per 30 yard fino alla end zone avversaria. I touchdown di Dion Sims e Jordan Cameron nel quarto periodo mettono il punto esclamativo su una vittoria nettissima dei Dolphins (2-3) sui Titans (1-4). Il finale scrive 38-10 per gli ospiti.

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Non lo diciamo ad alta voce, ma sembra che i Texans possano aver trovato un quarterback. Brian Hoyer gioca una partita straordinaria (24/36 per 293 yard e 3 TD pass), accompagnato da un DeAndre Hopkins in uno stato di grazia assolutamente impossibile da contenere (10 ricezioni per 148 yard e 2 TD) e arrivato in stagione a numeri da lasciare senza fiato (52 ricezioni per 726 yard e 5 TD). Arian Foster sembra più attivo in ricezione, 5 per 59 yard e 1 TD, che alla portata, 18 per 53 yard, ma riesce comunque a sbloccare la partita sul 7-0 per i suoi.
Blake Bortles aggiunge 3 TD pass alla sua giornata da 30 completi per 330 yard, ma ci mescola insieme anche tre intercetti, decisivi per la sconfitta dei suoi. Non basta a Jacksonville la prima segnatura tra le sue fila di un Julius Thomas all’esordio stagionale, perché la difesa degli ospiti è maiuscola e mette in fila prestazioni fenomenali: Brian Cushing si regala 12 tackle, A.J. Bouye 7 con 1 intercetto, mentre Andre Hal scrive 3 tackle e 2 intercetti, dei quali uno riportato per 31 yard fino alla end zone avversaria. Poco da fare, dunque, per i Jaguars (1-5) che perdono 20-31 contro i Texans (2-4).

È ancora presto per parlare di playoff, ma certamente il Thursday Night sarà già decisivo per i Seahawks, che sfidano i 49ers. A riposare saranno tre delle cinque squadre imbattute, Bengals, Broncos e Packers, oltre ai Bears, i quali dovranno riflettere non poco sulla sconfitta contro i Lions. La Week 7 è già pronta a cominciare. E noi siamo pronti ad accoglierla!

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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