[NFL] Week 6: La Rivincita (Baltimore Ravens vs San Francisco 49ers 20-25)

Tanti giorni sono passati dal 3 febbraio 2013, quando San Francisco 49ers e Baltimore Ravens si giocavano la gloria imperitura nel Super Bowl XLVII. La realtà delle due squadre, ad oggi, è alquanto diversa e le ambizioni di entrambe decisamente ridimensionate. Ragioni per sperare nei prossimi anni non mancano, ma per questa stagione, Ravens e 49ers dovranno limitarsi a guardare le altre squadre combattere per l’alloro massimo. In una partita brutta, in cui le due contendenti hanno mostrato tutti i loro limiti attuali, sono stati i californiani ad uscirne vincitori, grazie ad una paio di big play decisivi, con il risultato di 25 a 20.

Il prato del Levis’ Stadium non ha certo l’aspetto di uno stadio d’élite atto ad ospitare il prossimo Super Bowl 50 e la lotta feroce tra le linee avversarie non fa altro che peggiorarne le condizioni. I primi venti minuti di gara sono tutt’altro che emozionanti, in cui sono solamente i kicker a spezzare la monotonia delle azioni. Philip Dawson da 53 e 31 yard e Justin Tucker da 22 yard fissano il punteggio sul 6 a 3 in favore dei padroni di casa. Il placido scorrere dei minuti viene rotto da uno dei giocatori più attesi: l’ex di lusso Torrey Smith. Una pass rushing inesistente del front bianco-viola, lascia a Colin Kaepernick (16/27 per 340 yard, 2 TD) un’eternità di tempo per lanciare, Smith si divora il difensore con la sua proverbiale velocità e il touchdown da 76 yard è servito per la gioia del pubblico di San Francisco.

Torrey Smith (San Francisco 49ers) brucia il difensore e sigla il touchdown da 76 yard
Torrey Smith brucia il difensore e sigla il touchdown da 76 yard

La reazione di Joe Flacco (33/53 per 343 yard, 2 TD, 2 INT) e dei Ravens, come troppo spesso già accaduto in questa stagione, non è quella che ci si aspetterebbe. Il quarterback da Delaware, inspiegabilmente, lancia una palla ad altezza uomo al suo ricevitore in double coverage, e per Michael Whiloite è un gioco da ragazzi allungare le braccia ed intercettare l’ovale. Pochi minuti dopo Dawson allunga ulteriormente il vantaggio sul 16 a 3. Prima della pausa lunga l’unica altra emozione è affidata al piede di Tucker, che accorcia a 10 le lunghezze di svantaggio.

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Il rientro in campo è un incubo per Flacco. Il tackle destro si dimentica completamente il rusher avversario che si lancia all’inseguimento del quarterback, Flacco arretra troppo per potersi mangiare il pallone e prendersi il sack, decide allora di sparare una palla altissima, peccato che la traiettoria lunghissima sia unicamente diretta nelle mani di Kenneth Acker che, non pago del facile intercetto, aggiunge 45 yard di ritorno che posizionano il sempre preciso Dawson sulla linea delle 42 yard, dalle quali il kicker di West Palm Beach scrive 19 a 6 sul cronometro.

Ai Ravens, questa stagione, evidentemente piace essere in difficoltà per tirare fuori la grinta e gli artigli. Quando sembrano ormai prossimi al tracollo, Flacco costruisce un drive intelligente e metodico, che chiude alla grande con un bel lancio di 34 su Steve Smith, il quale prende posizione di forza sul cornerback e si inventa una presa volante da applausi. Il successivo drive offensivo dei Ravens è più macchinoso, ma porta comunque Tucker al field goal da una facile posizione. Il campo del Levi’s però, decide che è venuto il momento di rendersi protagonista e sembra inghiottire il piede d’appoggio del kicker di Baltimore, sbilanciandolo e impedendogli di centrare i pali, peggiorando decisamente la situazione degli ospiti.

Steve Smith, again!
Steve Smith Sr., again!

Kaepernick si dimostra cinico come mai quest’anno, vede ogni falla nella difesa avversaria e arma il cannone che si ritrova al posto del braccio, chiudendo il drive con un pallone preciso e fulmineo lanciato nelle mani di Quinton Patton, lasciato liberissimo in end zone. I Ravens provano in tutti i modi a reagire, Kamar Aiken accorcia le distanze con una presa volante a conclusione di un buon drive costruito dall’attacco ospite, ma l’ultimo possesso è sterile e nemmeno la preghiera lanciata al cielo da Flacco trova la gloria in campo, condannando i Ravens all’ennesima sconfitta di questa sciagurata stagione.

I San Francisco 49ers (2-4), pur non brillanti nel gioco, possono comunque ritenersi soddisfatti, in primis per il risultato e, in secundis, per la buona prestazione offerta da Kaepernick. Il quarterback da Nevada è finalmente apparso lucido e concentrato, prendendo decisioni efficaci e sfruttando tutto il campo, connettendo al meglio sul profondo con i suoi veloci ricevitori. Non sono stati una rarità i guadagni da più di 20 yard, che hanno portato 200 yard e 2 touchdown. Di questo gioco aereo sono stati beneficiari i due ex, Anquan Boldin (5 ricezioni per 102 yard) e Smith (3 ricezioni per 96 yard, 1 TD), ma un apporto fondamentale è anche arrivato da Bruce Miller (3 ricezioni per 89 yard), capace di portare continuo scompiglio nel centrocampo avversario. Giovedì, i ragazzi di Jim Tomsula andranno a scontrarsi contro gli odiati rivali divisionali di Seattle che, negli ultimi confronti, hanno sempre avuto la meglio sulla squadra della baia, ma se Kaepernick e compagni rimarranno concentrati e affamati, potrebbero anche invertire il trend negativo.

I Baltimore Ravens (1-5) si ritrovano sul fondo della Lega per la prima volta nella loro storia. Al momento nulla sembra funzionare in Maryland. La difesa ha problemi nella correlazione dei reparti, che spesso risultano slegati tra loro. Il secondario è stato bersagliato di continuo e non è riuscito ad arginare l’atletismo dei ricevitori avversari. L’attacco commette errori a ripetizione, magari anche di leggera entità, ma che, sommati tra loro, portano sempre i Ravens in una situazione di rimonta a pochi minuti dal termine. Unico a salvarsi costantemente è un indistruttibile Steve Smith (7 ricezioni per 137 yard, 1 TD), autore dell’ennesima prestazione mostruosa, pur con la schiena non ancora al 100%. Contro i Cardinals sarà difficile portare a casa una vittoria, ma sicuramente John Harbuagh impedirà ai suoi ragazzi di darsi per vinti e, anche nel deserto, i Ravens sapranno vendere cara la pelle.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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