[NCAA] Il riassunto della quinta settimana NCAA

Quinta settimana di College Football NCAA e come sempre abbiamo qualche risultato a sorpresa mentre ci avviciniamo sempre di più al fatidico giorno in cui uscirà il primo BCS Ranking.

Clamoroso tonfo di Ole Miss che subisce venticinque punti nel solo primo tempo e cade a Gainesville, casa dei Florida Gators. 38-10 il risultato finale con ben quattro touchdown pass (tutti nel primo tempo) di Will Grier che costano ai Rebels ben undici posti in classifica nel ranking AP permettendo ai Gators di issarsi fino alle porte della top ten.

Ole Miss Florida

Scende dal podio Michigan State, troppa fatica per battere Purdue in una partita dai due volti con gli Spartans subito avanti per 21-0 a fine primo tempo. La ripresa è tutta per Purdue che arriva a giocarsi il drive finale per il pareggio/vittoria, ma non riesce a convertire un quarto down nella metà campo degli avversari. Due runningback sugli scudi: LJ Scott degli Spartans che ha corso per 146 yard e due touchdown, mentre Markell Jones si “ferma” a 157 yard con due segnature anche per lui.

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Ad Ohio State serve un intero primo tempo per riprendere il filo della matassa contro Indiana. Due field goal non bastano per tenere il ritmo degli Hoosiers che chiudono il primo tempo avanti di quattro, ma nulla possono contro le corse di Ezekiel Elliot che segna tre touchdown correndo per un totale di 247 yard.

Chiudiamo questo veloce recap con il tracollo di UCLA che perde l’imbattibilità, e tredici posizioni nel ranking, contro Arizona State. 38-23 il risultato finale di una partita in cui i Sun Devils sono sempre stati in vantaggio contenendo il recupero dei Bruins nel quarto quarto. Josh Rosen qb di Ucla chiude con un onesto 22 su 40 per 280 yard, due touchdown e un intercetto.

Alabama vs Georgia 38-10

Un capolavoro difensivo di Kirby Smart. Così possiamo definire la batosta che i Crimson Tide, dati per sfavoriti da bookmakers e addetti ai lavori, hanno inflitto a domicilio ai Bulldogs. Ed è stata una partita senza storia dato che l’attacco di Georgia è stato annullato completamente dall’asfissiante difesa di Alabama che non ha lasciato raggio di azione né ai due QB che si sono alternati durante la partita e né a Nick Chubb che, nonostante abbia corso per la 13esima volta consecutiva oltre 100 yard, ha avuto difficoltà enormi a superare il front seven di Nick Saban.

Con questa vittoria i ‘Tide tornano prepotentemente in corsa per un posto nei playoff ed anche Jake Coker, che non aveva brillato nelle precedenti partite, sembra aver trovato il giusto equilibrio. Per Georgia invece si tratta di una sconfitta pesante, figlia dei tantissimi turnover, che ridimensiona i sogni di gloria; per i ragazzi di Mark Richt però niente è perduto e le prossime sfide, tutte tostissime, ci diranno se i Bulldogs saranno in grado di riprendersi per conquistare perlomeno la vittoria di division.

Alabama Georgia

A causa di una pioggia fortissima che durerà per tutta la partita, l’inizio della sfida è molto lento con le due squadre che non riescono mai ad avvicinarsi alla red zone. Solo alla fine del primo quarto Alabama mette a referto i primi tre punti con un calcio di Griffith mentre Georgia ha molte difficoltà nel muovere l’ovale. Ad inizio secondo quarto la gara però si anima ed al pareggio dei Bulldogs con un fg di Morgan, risponde subito Alabama con Henry che trova il pertugio giusto e conclude la corsa di 30 yard in endzone. A questo punto la squadra di casa perde la bussola ed i ’Tide ne approfittano; nel giro di due drive infatti, prima Fitzpatrick blocca il punt riportandolo in endzone, poi Coker trova Ridley wide open per il punto 24.

Al rientro dall’intervallo lungo Georgia continua a non trovare soluzioni offensive e il QB Ramsey, chiamato a sostituire Lambert, al primo lancio si fa intercettare da Jackson che va in TD dopo 50 yard di ritorno. Nel drive successivo gli ospiti vanno ancora a segno con Coker in situazione di goal line chiudendo di fatto la partita nonostante manchino ancora 25 minuti alla fine. La pioggia infatti non permette molto margine di manovra e i Bulldogs continuano a non trovare varchi; infatti sarà il solito Chubb in chiusura di terzo quarto a fissare il punteggio definitivo con una grande corsa di 83 yard.

https://www.youtube.com/watch?v=UUVz38h6nbI

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Notre Dame vs Clemson 22-24

Non è bastata una grande prestazione di Kizer ai Fighting Irish per assicurarsi la vittoria nel college gameday; dopo una partita accorta, attenta e cinica sono infatti i Tigers a festeggiare quella che è una vittoria pesantissima, ottenuta contro una grande squadra e che proietta Clemson nell’olimpo del football che conta. La squadra di Dabo Swinney continua quindi il suo cammino da imbattuta dimostrando di avere testa, oltre che fisico, e lanciando un segnale chiarissimo: chiunque si troverà ad affrontare i Tigers infatti dovrà fare attenzione perché è una squadra veramente messa bene in campo, concentrata e cattiva al punto giusto; gli avversari sono avvisati.

Notre Dame invece deve cedere l’onore delle armi dopo una gara giocata a sprazzi ed in maniera confusa; troppi infatti gli errori dei giocatori di coach Brian Kelly che sono apparsi distratti per buona parte della sfida e con un Prosise che ha sofferto tantissimo la difesa avversaria. Tuttavia una sconfitta con una squadra di questo livello ci può stare e spetterà ora a Kelly, grandissimo motivatore, il compito di riattivare gli impulsi giusti e far dimenticare presto ai suoi questa sconfitta.

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Anche qui la pioggia non risparmia i 22 giocatori in campo ma Clemson sembra non farci molto caso; al primo drive infatti Watson completa per Legget che va a segnare i primi 7 punti. Che l’inizio della partita per Notre Dame non è dei migliori lo si capisce subito perché nel secondo drive di giornata i Tigers, dopo aver costretto al punt gli avversari, segnano ancora sempre con un passaggio di Watson stavolta per Scott. Notre Dame, ancora scossa, prova a riorganizzarsi e con Keizer, che riesce a far muovere la palla, si avvicina alla redzone avversaria mettendo a referto i primi tre punti con un calcio di Yoon.

Nel secondo quarto il campo pesante inizia a farsi sentire e le due squadre, che attaccano senza particolare convinzione, chiudono il primo tempo senza sussulti particolari. Alla ripresa delle ostilità ecco il gioco che spacca definitivamente la partita; gli Irish infatti perdono l’ovale, prontamente recuperato da Fuller, e consentono poi a Watson di entrare direttamente in endzone nel drive successivo. Con 18 da recuperare la squadra di Kelly si butta in avanti alla disperata ma riesce a muovere il punteggio solo ad inizio dell’ultimo quarto con un lancio di 56 yard di Kizer per Prosise.

Clemson allunga ancora con un calcio di Huegel e sembra ormai finita per Notre Dame ma Kizer non è d’accordo e prima segna personalmente dopo una corsa di 3 yard, poi a soli 7 secondi dalla fine fa tremare il  Memorial Stadium mandando in TD Hunter. Agli Irish serve obbligatoriamente la conversione da due punti per pareggiare ma il muro eretto dalla difesa dei Tigers regge e stadio e giocatori, dopo essersi liberati dalla paura, possono finalmente festeggiare.

West Virginia vs Oklahoma 24-44

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Con l’ennesima grande prestazione di Baker Mayfield, anche Oklahoma continua il suo cammino da imbattuta vincendo in casa contro i Mountaineers. La squadra di coach Bob Stoops inizia dunque alla grande il cammino nella conference, anche se con una partita in meno, dimostrando molta solidità nonostante qualche amnesia difensiva di troppo. I Sooners hanno dimostrato un’ottima organizzazione offensiva guidati da un Mayfield che ogni giornata che passa migliora sempre di più, mentre in difesa hanno saputo neutralizzare un attacco tra i migliori della nazione sopratutto nel gioco aereo.

West Virginia dal canto suo, nonostante non abbia giocato una brutta partita, è stata vittima dei suoi stessi errori, anche a causa di un ottima difesa di Oklahoma, con Skyler Howard che ha lanciato addirittura tre intercetti. E’ chiaro che con questi numeri vincere era difficilissimo e le troppe amnesie del reparto arretrato, sopratutto nel momento migliore dei Mountaineers, non hanno certo aiutato. La squadra allenata da Dana Holgorsen adesso si trova di fronte ad un mese infuocato in cui affronta in rapida successione Oklahoma State, Baylor, TCU e Texas Tech; vincere almeno due partite su quattro vuol dire rimanere a contatto con i primi posti della classifica, dato che i primi due gradini del podio sembrano ormai assegnati.

west virginia oklahoma

La partita, sopratutto nella prima parte, è un monologo della squadra di casa che riesce a far muovere la catena in maniera sistematica grazie ai passaggi di Mayfield; proprio grazie ad un’assistenza del #6 i Sooners passano in vantaggio dopo 5 minuti con Andrews. West Virginia palesa qualche difficoltà in attacco e riesce ad arrivare fino alla endzone grazie ad un drive spinto sopratutto dalle penalità di Oklahoma e proprio ad inizio secondo quarto gli ospiti pareggiano con una corsa di 5 yard di Shell. Oklahoma però non si fa intimorire e, complici le mancate coperture in difesa di Wv, colpiscono per ben tre volte con Shepard, che corre indisturbato in endzone dopo il passaggio di Mayfield, con un calcio di Seibert e con Mixon che si infila nel buco lasciato libero dal front seven avversario concludendo in TD la corsa da 35 yard.

Al rientro dagli spogliatoi però i Mountaineers sembrano un’altra squadra ed accorciano con una corsa di Durante e con un fg di Lambert prima di concedere altri tre punti a Seibert dopo che i Sooners avevano recuperato un fumble. La partita entra nel vivo qualche minuto dopo quando Howard si incarica personalmente di andare in TD concludendo una corsa da 50 yard ma proprio nel momento migliore West Virginia si dimentica completamente di marcare Neal che corre indisturbato per 71 yard dopo il passaggio di Mayfield nel drive successivo. Gli ospiti a questo punto vanno in bambola e per i ragazzi di Stoops l’ultimo quarto serve solo per incrementare il punteggio; prima Evans, che va a segno dopo aver recuperato un fumble e poi un altro fg di Seibert, mettono la parola fine ad una partita bellissima e molto divertente.

La corsa all’Heisman Trophy vede sempre in pole position Leonard Fournett, runningback di LSU che nella facile vittoria contro Eastern Michigan supera ancora la soglia delle 200 yard a cui aggiunge tre touchdown.
La sconfitta di Georgia contro Alabama costa a Nick Chubb il podio nonostante le 146 yard su corsa e il touchdown segnato. Approfittano della situazione Trevone Boykin quarterback della imbattuta TCU che nella facile partita contro Texas porta a casa un rating di 184 e Ezekiel Elliott di cui abbiamo già parlato in questo articolo.

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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