[NFL] Week 3: Sempre più buio (Cincinnati Bengals vs Baltimore Ravens 28-24)

Mai, in vent’anni di storia dei Baltimore Ravens, la squadra era partita con tre sconfitte consecutive, mai. Proprio nell’anno in cui ricorre il ventesimo anniversario però, i ragazzi di coach John Harbaugh perdono completamente la bussola e scrivono lo stesso identico copione delle prime due settimane. In svantaggio subito, rimonta con giocate spettacolari nei quarti centrali e contro-rimonta nell’ultimo quarto da parte degli avversari che lascia con l’amaro in bocca. Questa settimana sono i Cincinnati Bengals ad approfittarne, portando a casa la vittoria per 28 a 24.

Il primo tempo di Baltimore nel suo M&T Bank Stadium è un incubo. I Bengals non hanno difficoltà nel percorrere tutto il campo e arrivare, nemmeno sette minuti dopo il fischio d’inizio, in touchdown per la prima segnatura di giornata. È Andy Dalton (20/32 per 383 yard, 3 TD, 1 INT) stesso a chiudere l’azione con una corsa di 7 yard. La reazione offensiva dei Ravens latita. Prima Justin Tucker sbaglia un field goal dalle 50 yard, poi un Joe Flacco (32/49 per 362 yard, 2 TD, 1 INT) ancora in carburazione si fa intercettare da Adam Jones e, qualche secondo dopo, Dalton connette per 16 yard con Marvin Jones per il 14 a 0 con cui i Bengals stordiscono il chiassoso pubblico di Baltimore. Per fortuna dei Ravens, nei minuti finale del secondo quarto, il possibile colpo del k.o. definitivo, inflitto da Tyler Eifert, viene rivisto dagli arbitrati che decretano un incompleto e permetto alla squadra di casa di andare negli spogliatoi con due, e non tre, possessi di svantaggio.

Dopo due quarti terribili, Jimmy Smith arresta l’emorragia difensiva intercettando Dalton, ma la riscossa nero-viola è tutta firmata Steve Smith. Il touchdown spettacolare con il quale riaccende l’entusiasmo del pubblico e dei suoi compagni incarna alla perfezione il suo spirito guerriero. Ricevuto un passaggio corto di Flacco, rompe due tackle, si invola per 50 yard, resiste all’assalto finale del cornerback e trascinandosi dietro l’avversario entra in end zone. Il touchdown sveglia la squadra che si muove con molta più energia e fluidità sul terreno di gioco. L’attacco muove bene la palla, la difesa è galvanizzata e produce un’azione importantissima. Elvis Durmevil agguanta Dalton per il suo primo sack stagionale ma, non contento, gli strappa anche la palla che viene recuperata dal fenomenale C.J. Mosley che si invola per 41 yard in touchdown, portando per la prima volta in vantaggio i suoi.

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La grinta del guerriero Steve Smith
La grinta del guerriero Steve Smith

Potrebbe essere il momento della svolta, ma ogni volta che i Ravens vedono A.J. Green, sembra che in loro scatti una paura ancestrale. Sta diventando ormai una consuetudine che il fortissimo ricevitore dei Bengals ammazzi le speranze dei Ravens con dei touchdown lunghissimi e, allo stesso tempo rocamboleschi. È successo nel 2013, è successo nel 2014 ed è successo anche in questo 2015. Green scatta, brucia il suo diretto marcatore, riceve, Smith e Will Hill si involano per fermarlo, ma si scontrano, Green incredibilmente resiste all’impatto e da solo entra in end zone, lasciando lo stadio completamente ammutolito.

Gli unici a non cedere sono Flacco e Steve Smith che provano a ridare speranza ai Ravens. L’esperto ricevitore è un rebus per i cornerback avversari e porta a scuola tutti quando, di mestiere, riceve il passaggio da 16 yard che permette a Baltimore di riportarsi in testa sul 24 a 21. Alla difesa non resta che cementare il risultato bloccando Dalton, ma il reparto inspiegabilmente continua a concedere guadagni lunghissimi agli avversari. Il touchdown dello scatenato Green è solo una ovvia conseguenza di un ultimo drive gestito malissimo e il 28 a 24 con cui i Bengals escono vittoriosi da Baltimore è un’altra mazzata per una squadra partita con ben altre ambizioni.

Cincinnati (3-0) torna in Ohio con la consapevolezza di essere al comando solitario della division e di saper trovare una soluzione ad ogni difficoltà. Il gioco non è certo brillante, ci sono alti e bassi, ma alla fine conta il risultato e i Bengals, da questo punto di vista, possono solo gioire per le tre importanti vittorie portate a casa. Green (10 ricezioni per 227 yard, 2 TD) è stato devastante, distruggendo le speranze dei Ravens con una prova mostruosa. È bastata la sua prestazione a sconfiggere gli avversari, un segnale di forza che fa ben sperare in vista del prossimo match contro i Chiefs.

A.J. Green: unstoppable
A.J. Green: unstoppable

I Ravens (0-3), oltre a dover sopportare l’onta della peggior partenza nella loro storia, escono da questo match con le ossa distrutte e il morale a terra. Incapaci, per la seconda settimana consecutiva, di chiudere il match dopo essere stati in vantaggio a pochi minuti dal fischio finale, incapaci di trovare un rimedio a Green ed incapaci di correre. Questi fondamentalmente i tre motivi della dolorosa sconfitta. E non bastano un buon Joe Flacco, uno strepitoso Smith (13 ricezioni per 186 yard, 2 TD) e il fenomenale Mosley (6 tackle, 1 PD, 1 QB hit, 1 fumble recuperato e riportato in TD) per vincere le partite, serve trovare una compattezza di squadra inspiegabilmente smarrita. Come giustamente sottolineato da Harbaugh, anche le penalità sono un grosso problema avendone commesse ben 13 per 116 yard. In una division difficile come la AFC North un 0-3 di partenza è quasi una condanna e giovedì, nel tesissimo match con gli Steelers, i Ravens si trovano già ad un bivio. Per la banda di Harbaugh è, semplicemente, vietato sbagliare.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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