[NFL] Preview 2015: Dallas Cowboys

Gli amici di “Quel che passa lo sport” hanno deciso di inaugurare il nuovo e bellissimo sito con le preview delle 32 squadre NFL. Abbiamo chiesto di poterle ripubblicare su Huddle Magazine aggiungendo i voti ad attacco, difesa, coaching staff e offrendo anche a voi la possibilità di votare.

Il cuore dei tifosi Cowboys si è fermato su quel booth review, su quella ricezione nel quarto periodo in un quarto down di Dez Bryant che poi gli arbitri hanno deciso che ricezione non fosse. Non vorrei ritornarci sopra ora, resto dell’idea che la dinamica sia tale da far propendere più per l’incompleto che per il primo down Dallas, si può disquisire sul fatto che la football move sia avvenuta, ma così è andata e resta il fatto che ormai a mesi di distanza il cuore di quei tifosi può tornare a battere in ottica stagione 2015.

È dal 1996 che i texani non hanno due stagioni consecutive con almeno 10 vittorie (lì ce ne furono addirittura 6, una dopo l’altra). Dopo 3 stagioni concluse 8-8, l’anno scorso i ragazzi di Garrett hanno sorpreso molti degli appassionati e degli addetti ai lavori e non sono pochi quelli che, anche giustamente per certi aspetti, si professano ancora scettici sul reale valore della squadra, ben al di sotto di quanto un 12-4 e un Divisional giocato alla pari con i Packers possa far trasparire.

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OFFENSE

Lanciare meno, lanciare meglio. Questo è il mantra che ha ispirato l’attacco dei Cowboys nel passato campionato e questa è la via da seguire anche quest’anno per Tony Romo e per chi lo guida dalla sideline. Il 69,9% di completi è il massimo in carriera, le 247 yard lanciate a partita sono il minimo (escluso l’anno del debutto), il rating stagionale a 113,2 non credo abbia bisogno di ulteriori commenti. Romo quindi a 34 anni e con gli ormai cronici problemi alla schiena, ha giocato la sua migliore stagione, ma gran parte del merito non va tanto a un suo rinnovato talento (so che molti suoi detrattori non saranno mai d’accordo, ma che Tony fosse un giocatore di talento, tra i migliori della lega, era evidente anche nelle passate stagioni), piuttosto a un suo utilizzo più intelligente: sarà possibile proseguire su questa stessa strategia l’anno prossimo senza DeMarco Murray?

Can Randle handle it?!
Can Randle handle it?!

Il reparto dei RB, che dovrebbe permettere di rispondere sì alla precedente domanda, è quello che al momento genera più curiosità e più nervosismo tra i tifosi: rifirmare Murray per 8 milioni all’anno, con una buona dose di garantito, è sempre sembrato ai più una mossa difficile da attuare. Al tempo stesso però c’era chi sperava in una firma/trade di nomi altisonanti (Adrian Peterson!), c’era chi sognava la scelta di un bel rookie al draft (d’altronde Murray era stato un terzo giro), ma in pochi potevano prevedere che la soluzione sarebbe stata “si fa con quello che si ha, al massimo prendiamo Darren McFadden“. L’ex Raiders (ed ex giocatore?) è forse l’ultimo cruccio che Jerry Jones s’è voluto togliere, che per lui stravedeva sin dai tempi del draft 2008. Le condizioni fisiche non sono le uniche remore che si hanno sul suo conto, benché la carta di identità reciti 1987 come anno di nascita (Murray in fondo è del 1988). Il posto da titolare non è per nulla garantito, con Joseph Randle in primis, ma anche con Ryan Williams sulla via del recupero (fece abbastanza bene nella scorsa preseason) e con il gadget player Lance Dunbar tutto si deciderà nel training camp e l’aspettativa di una rotazione molto accentuata non è del tutto campata in aria….

….d’altronde sono ormai mesi che stanno cercando di auto-convincersi che la vera differenza nel running game la fa la linea offensiva. Affermazione che può anche essere condivisa, ma che, secondo me, sottovaluta sin troppo il talento necessario nel ruolo del RB. In fatto di OL comunque a Dallas hanno poco da imparare dagli altri: in 3 4 anni hanno rifondato e costruito uno dei reparti più dominanti della Lega. A colpi di primi giri e contratti rinnovati, hanno cementificato un gruppo che quest’anno vede l’aggiunta di altri 2 mattoncini di prospettiva. La perdita di Jermey Parnell, che era ormai sulla soglia del posto da RT titolare, è stata tamponata con la scelta al terzo giro di Chaz Green da Florida; mentre l’opportunità colta con La’El Collins meriterebbe un articolo a parte, un prospetto da primo giro che in un modo bizzarro è arrivato a Dallas via free agency dei “non scelti” e che ora tra guardia e tackle troverà spazio se non immediato, almeno nel lungo medio periodo.

Romo lancerà meno, ma di certo non ha visto diminuire i target in questi anni. Qui poco è cambiato, con Jason Witten che resta il suo migliore amico, sin in senso lato che in senso stretto, e con Dez Bryant che ha fatto soffrire non poco i tifosi con il suo braccio di ferro con la dirigenza con tanto di minacce di saltare le prime partite. Alla fine il contratto a lungo termine è arrivato in extremis (quinquennale a 70 milioni complessivi) e sembrano tutti felici. Anche perché Bryant è uno che negli ultimi 3 anni ha ricevuto per quasi 4000 yard e per 41 TD. Le frecce in faretra, sia da un punto di vista numerico che da un punto di vista tattico, sono completate da Cole Beasley (underneath) e da Terrance Williams (buono per allungare il campo), con una manciata di giocatori, guidati da Devin Street, che cercheranno di farsi spazio prima nel training camp e poi in stagione (un occhio particolare per Antwan Goodley e Deontay Greenberry) e con Escobar che continuerà a vivere all’ombra di Witten.

DEFENSE

Randy Gregory tiene lontane le tentazioni…
Randy Gregory tiene lontane le tentazioni…

Gli scettici di cui si diceva ad inizio articolo è qua che trovano linfa. È indubbio che la difesa dei Cowboys l’anno scorso abbia giocato ampiamente al di sopra della somma dei singoli atleti. Molto è stato il merito del coaching staff, ma a maggior ragione ci si chiede se quelle prestazioni potranno essere confermate e quanto sia stato invece solo un “colpo di fortuna” di un’annata che in qualche modo ha mascherato il vero punto debole che negli ultimi anni aveva ancorato a stagioni mediocri questa squadra.

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Dopo che avrai letto tutto il preview guarda i voti che abbiamo assegnato ad offense, defense e coaching staff ed esprimi la tua valutazione sui Dallas Cowboys 2015.

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[review]

I voti di Gabriele Balzarotti

Offense - 80%
Defense - 65%
Coaching Staff - 65%

70%

Quella che vedete a destra è la media matematica dei due reparti più coaching staff. Dopo aver letto tutto l'articolo votate anche voi, da 1 a 10 decimali inclusi, per dirci qual'è il valore dei Cowboys 2015 oppure lasciate un commento.

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“Datemi un divano e vi racconterò il mondo (sportivo)” o ancor meglio “un corpo immerso in un evento sportivo riceve una forza uguale e contraria che lo spinge a dire necessariamente la sua opinione a riguardo”.

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