[NFL] Cinque eroi (non celebrati) del Super Bowl

In inglese il termine utilizzato è unsung e si riferisce a chi ha avuto un comportamento eroico senza però essere celebrato ufficialmente.

La NFL ha deciso di celebrarne cinque di questi eroi e li propone in un video. Potete votare il vostro “eroe non celebrato” a fine articolo.

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Jeff Hostetler – Super Bowl XXV

Hostetler viene scelto al terzo giro dai New York Giants nel draft del 1984 e per sei stagioni non vede praticamente il campo fino a quando nel dicembre del 1990 Phil Simms si infortuna contro i Bills e Jeff entra in campo per sostituirlo. Sconfitta in quella partita, ma vittoria nelle ultime due di regular season e playoff. I Giants battono i Bears e affrontano nel Championship della NFC i 49ers; Hostetler deve uscire nel quarto quarto per un colpo al ginocchio, ma rientrerà e guiderà i Giants alla vittoria in rimonta. Il Super Bowl XXV è contro i favoriti Buffalo Bills, ma i New York Giants riusciranno ad aggiudicarselo grazie ad un calcio sbagliato a tempo scaduto di Norwood. Hostetler chiude la gara con un buon 20 su 32 per 222 yard, un touchdown e nessun intercetto.

Mike Jones – Super Bowl XXXIV

Jones inizia la carriera NFL nel 1991 come undrafted negli allora Los Angeles Raiders e nel 1997 (sopo una parentesi anche nella World League of American Football) arriva ai St. Louis Rams.  Mike Jones diventa famoso quando nell’ultima azione del Super Bowl XXXIV disputato nel 2000 ad Atlanta ferma a poche yard dal touchdown Kevin Dyson, ricevitore dei Titans, impendendo la segnatura che avrebbe dato la vittoria alla squadra di Nashville.

Nel 2001 Massimo Foglio intervistò Mike Jones dopo il suo passaggio dai Rams agli Steelers.

Timmy Smith – Super Bowl XXII

La carriera di Smith è tutta in un’unica partita: il Super Bowl XXII disputato a San Diego nel 1988. In quella partita i Washington Redskins affrontano i Denver Broncos e li tritano sotto 42 punti e 602 yard di total offense. In quella partita Timmy Smith correrà per 204 yard, record di un Super Bowl, segnando due touchdown, ma il titolo di MVP andò a Doug Williams il qb di colore dei Redskins.

Malcolm Butler – Super Bowl XLIX

Siamo ai giorni nostri, a pochi mesi fa, quando Butler con un intercetto a 20 secondi dalla fine ferma l’attacco dei Seattle Seahawks e consegna il Super Bowl XLIX ai suoi New England Patriots. Malcolm Butler non viene scelto al draft 2014, ma firma subito un contratto con i Patriots; nella sua stagione da rookie giocherà in undici partite (una da starter) fino all’apoteosi dell’intercetto su Lockette a Glenville.

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David Tyree – Super Bowl XLII

Il nome di Tyree vuol dire “Helmet catch”, la funambolica ricezione che il ricevitore dei Giants effettuò nel Super Bowl XLII contro i Patriots diventata il marchio di quella partita. Oltre al gesto atletico di Tyree dobbiamo ricordare anche Eli Manning che scappa da ben tre difensori di New England e lancia profondo dove trova il compagno che riesce a far suo il pallone nonostante la pressione di un defensive back dei Patriots. Tyree si è ritirato nel 2009 dopo un anno con i Ravens e lavora per i Giants.

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Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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