Sarà il 2015 l’anno della rivincita dei running back?

Decadenza. Questa è la parola migliore per descrivere la condizione nella quale oggi versa uno dei ruoli da sempre più ammirati e celebrati del glorioso gioco del football americano: il running back.

Già, proprio loro, che si schierano nelle retrovie ad attendere che il loro quarterback decida di non lanciare lungo l’ennesima volta per la gloria del ricevitore di turno, ma di affidare il pallone e la responsabilità di quell’azione alle loro gambe possenti pronte a schizzare verso la meta, non sono più molto considerati nella NFL.
Infatti sembra finita l’era dei Marcus Allen, degli Eric Dickerson, degli Emmitt Smith e dei Jerome Bettis, grandi eroi del più o meno recente passato.

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I libri paga lo testimoniano.
Se uno di questi già nominati vecchi campioni, o anche chi, più o meno, una decina di anni fa entrava nella lega per fare la fortuna del ruolo come Adrian Peterson o Chris Johnson, riceveva proposte di contratti stellari per le sue prestazioni, ora non è più così.
Ma questo perché?

Innanzitutto non dimentichiamo che il running back è, con tutta probabilità, il giocatore che riceve più colpi in campo, visto che deve attraversare ad ogni azione una marea di individui che si trovano li unicamente allo scopo di farlo fuori (metaforicamente parlando!).
Questo fatto porta con se problemi legati agli infortuni e alla durabilità di un interprete di tal ruolo, la cui carriera nella lega, di solito, non è particolarmente longeva.
Inoltre la odierna NFL viene considerata come una lega pass-happy, ovvero caratterizzata dal fatto che le squadre fanno molto più affidamento sugli schemi offensivi di lancio e sulle abilità di quarterback e ricevitori per ottenere la vittoria finale.

La svalutazione del ruolo si ripercuote anche sul Draft.
Bishop Sankey TitansLe squadre fanno sempre più fatica a trovare il coraggio di selezionare running back provenienti dai college con scelte alte, anche se talentuosi.
Ad esempio nell’ultimo Draft il primo rb ad essere stato scelto è stato Bishop Sankey, nel secondo giro (dai Titans con la 54esima chiamata), così come Giovanni Bernard l’anno precedente (dai Bengals con la 37esima chiamata).
Inoltre l’ultimo giocatore nel ruolo considerato all’altezza di un’alta chiamata, ovvero Trent Richardson, scelto dai Colts con la terza assoluta del 2012, si è praticamente rivelato un buco nell’acqua.

Ma tutto questo potrebbe cambiare.

Infatti, a detta di tutti i maggiori esperti, quella di quest’anno è una classe di runnig back di alto livello e molto profonda, come non ce n’erano da anni.
Basti pensare che Melvin Gordon, di Wisconsin, ha corso per 2.587 yard in questa stagione, risultando secondo, nell’intera storia della massima divisione del football collegiale, solo al leggendario Barry Sanders, ex rb dei Detroit Lions.
Anche Todd Gurley, giocatore proveniente da Georgia, stava meravigliando scout ed esperti di tutta la NFL, prima che un infortunio al ginocchio lo costringesse a terminare la stagione anzitempo.
Gordon e Gurley, che sono considerati giocatori da primo giro al Draft e hanno scomodato paragoni importanti, sono i due migliori prospetti di questa classe, ma non sono gli unici.

ameer abdullah 2La profondità a cui si accennava prima è data da altri talenti nella posizione, magari non del livello dei primi due, ma che possono sostenere una produttiva carriera tra i professionisti.
Alcuni esempi sono Ameer Abdullah (Nebraska), Duke Johnson (Miami), T.J. Yeldon (Alabama), Jay Ayaji (Boise State) e David Cobb (Minnesota).

Le schede di questi giovani running back le troverete prossimamente su “La Strada verso il Draft“.

Se questi ragazzi non deluderanno le grandi aspettative riposte in loro e si renderanno protagonisti di una buona stagione, allora, chissà, forse potremmo assistere ad una rivalutazione del ruolo e tornare a vedere con maggiore frequenza quelle cavalcate verso la end zone tanto entusiasmanti.
Io tifo per loro.
Il 2015 potrebbe trasformarsi nell’anno della rivincita dei running back.

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Luca Pangrazi

Studente di 23 anni innamoratosi del football guardando video delle gesta di Michael Vick e DeSean Jackson, come logica conseguenza ciò mi ha portato a tifare Philadelphia Eagles.

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