[NFL] (TOP &) FLOP della stagione 2014: Chicago Bears

Mancano 46 secondi alla fine della regular season, per l’una o per l’altra squadra che esca sconfitta dal Soldier Field. Il punteggio scrive 28-27 per i Bears, il campo dice 4&8 per i Packers al livello delle 44 yard. Rodgers, gets out, throws it.. COBB, TOUCHDOWN! La magia del quarterback avversario mette la parola fine sulle speranze dei Chicago Bears di proseguire la propria stagione ai playoff. Ma, se non altro, ci hanno potuto credere fino all’ultimo secondo. Quest’anno la musica è stata ben diversa.

jay cutler bearsLa scelta di confermare il 30enne Jay Cutler, per un altro con un contratto assurdo da 7 anni e 126 milioni di dollari, di cui 54 garantiti, era sembrata davvero poco oculata già alla vigilia, anche dopo una mezza stagione per lui di buon impatto. La questione ha assunto toni ben più negativi per i tifosi degli Orsi dopo che Cutler si è dimostrato sopravvalutato ed incapace di guidare un attacco stratosferico durante l’anno passato.
Il reparto offensivo dei Bears avrebbe certo meritato un rendimento diverso da 3.812 yard e 28 TD pass, per altro accompagnati da 18 intercetti, season-high tra i quarterback, e 12 fumble, di cui 6 persi, con un QB rating di 88.6. Considerare che parte di questi numeri sono arrivati a risultato ormai acquisito (per gli avversari) non fa che peggiorare le carte in tavola e spiegare la scelta di schierare Jimmy Clausen titolare contro i Lions. Non che questa potesse essere una mossa in grado di spostare gli equilibri e tale si è dimostrata per l’ormai ex squadra di Marc Trestman.

A spostare gli equilibri potevano e dovevano essere le bocche da fuoco di Chicago: Alshon Jeffery è uno dei migliori wide receiver da lungo raggio in tutta la NFL e ha messo insieme una stagione da 1.133 yard, con 85 ricezioni (su ben 145 target, però) e 10 touchdown, anche se spesso non è stato messo in condizione di sfruttare le sue straordinarie doti atletiche; Brandon Marshall non ha certo bisogno di introduzioni, e, sebbene la sua stagione si sia interrotta nella sfida contro i Cowboys per un brutto infortunio alle costole, ha comunque macinato 721 yard in 61 ricezioni (105 target) con 8 touchdown; Martellus Bennett ha giocato la sua miglior stagione in carriera, portando a compimento il suo processo di maturazione fino a quota 916 yard e 6 touchdown.
Il pacchetto è stato supportato, nel backfield, da un Matt Forte quest’anno a livelli atomici. Il nativo di Lake Charles ha abbinato 266 portate per 1.038 yard e 6 touchdown al numero record, per un runningback, di 102 ricezioni, su appena 130 target, con l’aggiunta di altre 808 yard e 4 viaggi extra nelle end zone avversarie.

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Nonostante questo, gli Orsi hanno segnato appena 319 punti quest’anno, 19.9 di media a partita, con Cutler che ha messo insieme 6.8 yard di media a giocata, il dato più basso tra i primi 18 quarterback per yard guadagnate su lancio. Non che la difesa sia stata all’altezza, anzi. Chicago ha subito la bellezza di 442 punti, 27.6 a partita, subendo 377.1 yard di media dagli attacchi avversari e 6 per ogni giocata. Se per numero di tackle (1.041) e sack (39) i Bears sono ampiamente nella media NFL, calano visibilmente in termini di intercetti (14), ma soprattutto pass deflected (67). Ben 18 i fumble forzati, di cui 10 poi recuperati dalla retroguardia.
Se la difesa sulle corse avversarie si è stanziata a metà classifica, con 1.803 yard lasciate macinare ai runningback avversari, 112.7 a partita e 4.3 a giocata, con 12 touchdown subiti a 10 giocate da oltre 20 yard, quella sul passing-game è stata a dir poco tragica: le yard salgono vertiginosamente a 4.230, 264.4 a partita e 8.1 a giocata, terz’ultimo risultato complessivo davanti soltanto a Eagles e Falcons. Spicca il 66.8% concesso ai playmaker avversari, insieme ai ben 34 touchdown scaturiti dal computo. Un disastro, come, nel complessivo, è stata l’intera stagione dei Bears.

Ryan Mundy BearsGrande annata, parlando di singoli della retroguardia, è stata quella vissuta da Ryan Mundy, autore di 103 tackle, 1 sack, 6 pass deflected e ben 4 intercetti, di cui uno riportato in touchdown, senza dubbio la migliore della sua carriera dopo i mezzi passi falsi con Steelers e Giants. Niente male nemmeno ciò che ha saputo combinare il rookie Kyle Fuller, arrivato in punta di piedi e tra molti dubbi con la 14° chiamata assoluta nello scorso Draft, capace di una fantastica stagione d’esordio da 64 tackle, 10 pass deflected e 4 intercetti, riportati per ben 81 yard totali, oltre a 3 fumble forzati.
Le delusioni assolute, in un reparto che per il resto non ha fatto parlare di sé, se non per i già citati aspetti negativi, si chiamano Jared Allen e Lamarr Houston: il loro arrivo low cost, rispetto al contratto di Julius Peppers finito ai Packers, è stato low anche nel rendimento totale di 66 tackle totali, 6.5 sack e 5 pass deflected. Per sapere cos’ha combinato Peppers nella sua nuova squadra basta guardare l’articolo cronologicamente precedente a questo.

La stagione dei Bears comincia con una convincente prestazione contro i Bills, contro cui, però, gli Orsi non hanno la meglio nei regolamentari e vengono puniti, dopo un pessimo drive di Cutler, da Dan Carpenter in overtime, con il field goal del 23-20 finale. La vittoria all’esordio dei 49ers al Levi’s Stadium è di quelle da scrivere negli annali ed è marchiata a fuoco dai tre touchdown di Marshall e dalla cassaforte Fuller, che intercetta due volte Kaepernick e guida Chicago ad un successo senza tempo. Un’altra buona prova di Cutler, questa volta in premiata ditta con Bennett, guida i Bears al secondo successo consecutivo contro i Jets dello sciagurato Geno Smith. I Packers si confermano un avversario stregato, ma la sconfitta non pregiudica un comunque buon inizio di stagione. Il peggio è in arrivo. Chicago perde incredibilmente contro i Panthers, dopo essersi trovata avanti 21-7, senza che l’attacco riesca a trovare risposte adeguate ad un’ottima giornata di Cam Newton.

lamarr houston bearsForte dimostra tutta la sua potenza straordinaria contro i Falcons e guida un reparto offensivo finalmente esplosivo ad una facile vittoria. Subito cancellata, però, dalle sfide alle ultime due rappresentanti dell’AFC East. Cutler perde nettamente il confronto con Ryan Tannehill e la difesa non riesce a contenere le scorribande avversarie, mentre si tratta di vero e proprio disastro contro i Patriots. Tom Brady schernisce l’inguardabile quarterback avversario con 5 touchdown pass, di cui 3 per il terrificante Rob Gronkowski, e New England arriva anche a condurre per 45-7. Sotto di 25 punti nel punteggio, Houston trova il tempo e il modo (imbarazzante) di festeggiare un sack e di procurarsi un infortunio che lo terrà fuori per il resto della stagione. Chicago arriva alla bye week con un record di 3 vittorie, 5 sconfitte e il morale ampiamente sotto i piedi.

Aaron Rodgers pensa giustamente di tramortire le speranze residue degli Orsi sparando sei touchdown pass nel solo primo tempo della successiva partita, chiuso sul 42-0 per Green Bay. Il resto del match non necessita di spiegazioni. Jeffery è un macinatore di yard, Marshall mette insieme due touchdown e i Bears hanno ragione dei Vikings nella loro prima vittoria in casa dell’anno, salvo poi ripetersi la settimana successiva contro i Buccaneers, guidati dal solito Forte in forma spaziale.
Difficile immaginare che sarebbe stata la quinta e ultima gioia stagionale di Chicago in una regular season dai toni grotteschi. Cutler e Jeffery dominano il primo quarto del Thanksgiving Day contro i Lions, ma Calvin Johnson ha in mente di festeggiare col tacchino tra i denti e gli Orsi non trovano valide armi da opporgli. Il giovedì successivo i Cowboys, guidati da un DeMarco Murray in forma idilliaca, si portano avanti 35-7 e, non senza qualche brivido, controllano il match, imponendo l’ottava sconfitta stagionale ai Bears e, di fatto, buttandoli fuori da ogni possibile corsa per i playoff.

Chicago BearsCutler è ormai a livelli sciagurati e Drew Brees conduce i Saints ad un facile successo nel Monday Night della quindicesima settimana di gare. Contro i Lions è Clausen il quarterback titolare, ma la musica non cambia e gli Orsi perdono nuovamente, regalando i playoff agli avversari di NFC North. La triste, abulica, arida stagione dei Bears si chiude con una partita del medesimo stampo, che la squadra perde 9-13 contro i Vikings, chiudendo ultima nel proprio raggruppamento.

A seguito delle 5 vittorie ed 11 sconfitte stagionali, Trestman è cacciato dalla guida della squadra, sostituito da John Fox, in arrivo dai Broncos. Vic Fangio è il nuovo defensive coordinator. I cambiamenti più importanti a livello di roster sono la partenza di Marshall verso i Jets e l’arrivo di Eddie Royal dai Chargers per sostituirlo, benché sarà difficile sui medesimi livelli di rendimento. Ottimo innesto la safety Antrel Rolle dai Giants, mentre, per il resto, tutto è rimasto invariato in attesa del Draft. Sperando che, nella prossima stagione, i Bears possano offrire uno spettacolo migliore di quello messo in mostra quest’anno.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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