[NFL] Week 11: Sfida tra punter (Oakland Raiders vs San Diego Chargers 6-13)

I San Diego Chargers ospitano gli Oakland Raiders al Qualcomm Stadium per la seconda sfida stagionale tra le due squadre californiane. Nella prima partita l’attacco dei Silver & Black era sembrato finalmente degno di una squadra NFL e Derek Carr aveva lanciato per 282 yard, 4 TD e 1 intercetto, facendo registrare il miglior passer rating della sua carriera con 107.7. I Raiders avevano risposto colpo su colpo a Rivers e compagni, e nel finale di partita si stavano velocemente avvicinando alla zona di campo dalla quale Janikowski avrebbe potuto calciare il FG del pareggio, ma Carr aveva deciso di andare per la giugulare ed aveva tentato un lancio lungo per Brice Butler che era stato intercettato da Jason Verrett condannando i nero-argento all’ennesima sconfitta.
Quello che sembrava un punto di partenza si è in realtà rivelato un fuoco di paglia, e da quella partita l’attacco dei Raiders è scomparso dai radar. Mentre la difesa iniziava a farsi valere il running game ha latitato e Derek Carr ha iniziato a far vedere i limiti tipici di un rookie.

SITUAZIONE INFORTUNI

Per la sfida di San Diego i Raiders devono fare a meno ancora una volta del rookie Gabe Jackson, del CB Carlos Rogers e del TE David Ausberry, fermi per problemi alle ginocchia, ai quali si è aggiunta anche la S Jonathan Dowling, che sta soffrendo di problemi alla schiena.
I Chargers hanno perso per infortunio alla spalla l’eroe dalla prima sfida contro i Raiders. Il rookie CB Jason Verrett è stato inserito nella Injured Reserve list e quindi non vedrà più il campo per il resto della stagione. La squadra di Mike McCoy può però contare nuovamente sul LB Melvin Ingram, attivato dalla IR/Designated for Return list per prendere il posto lasciato libero da Verrett. Recuperato Ingram, i Chargers hanno tagliato il collega di reparto Cordarro Law ed hanno promosso dalla practice squad la S Adrian Phillips.

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LA PARTITA
Malcom Floyd ChargersRaiders Inactives: QB Matt McGloin, WR Vincent Brown, CB Carlos Rogers, S Jonathan Dowling, G Gabe Jackson, G Tony Bergstrom, TE D. Ausberry
Chargers Inactives: WR D. Inman, RB Ronnie Brown, CB Richard Crawford, S Jahleel Addae, LB Reggie Walker, NY Damian Square, NT S. Lissemore

La sfida inizia subito male per i Raiders; il C Stefen Wisniewski, interpretando male i segnali di Derek Carr, effettua il primo snap della partita quando il suo QB non è pronto a riceverlo e il fumble viene recuperato dai Chargers sulle 22 di Oakland. Bastano due giochi a Philip Rivers per mandare il solito Malcom Floyd in end zone. I fan dei Silver & Black non hanno neanche avuto il tempo di sedersi sugli spalti che già pensano di fare ritorno ai parcheggi e prendere la strada per casa; si prospetta una lunga serata.
In realtà il TD di Rivers per Floyd sarà l’unica scintilla della partita, per il resto noiosa e priva di spunti anche per la critica. Quella che segue al TD iniziale è una lunga battaglia per la posizione di campo, con i due attacchi incapaci di pungere e le due difese decisamente superiori alle rispettive controparti. Alla fine si assiste ad un clinic sull’arte di calciare i punt, con il punter dei Chargers Mike Scifres a fare da professore e quello dei Raiders Marquette King a fare da assistente.

La partita si riassume così: nove punt per squadra, con Scifres a fare la parte del leone con ben 5 calci piazzati dentro le 20 avversarie e King a rispondere con una media di 49.6 yard a calcio e due punt dentro le 20 di San Diego.
L’attacco dei Raiders, partendo con le spalle al muro (la posizione media di partenza dei Raider è sulle proprie 18), è incapace di mettere insieme dei drive lunghi e si deve accontentare di un paio di field goal di Janikowski. Anche Rivers e compagni di reparto si fanno ingabbiare dalla difesa avversaria e al TD iniziale si aggiungono solo due field goal di Novak, quanto basta per condannare i derelitti Raiders ad un record di 0-10.
Ancora una volta il running game della squadra di Tony Sparano si è dimostrato imbarazzante. In totale i Raiders hanno corso solo 19 volte, racimolando appena 71 yard. Per confronto Ryan Mathews dei Chargers ha corso da solo 16 volte per 70 yard totali.

Andre Holmes, Shareece WrightIl gioco di corsa dei nero-argento sarebbe stato ancora più improduttivo se Greg Olson e Tony Sparano non avessero finalmente deciso di dare fiducia al giovane RB da UCF Latavius Murray, che entrato in campo nel secondo tempo ha contribuito alla causa con 4 corse per 43 yard ed una media di 10.8 a portata. I più famosi e ben più pagati compagni di reparto Darren McFadden (8 corse per 21 yard ed una media di 2.6) e Maurice Jones-Drew (4 corse per 6 yard ed una media di 1.5) si sono ancora una volta rivelati una delle cause della pochezza dell’attacco di Oakland. Se davvero i Raiders vogliono iniziare a pianificare per il futuro è ora di schierare Murray titolare e parcheggiare DMC e MJD in panchina, in attesa di cancellare i loro stipendi dal libro paga insieme a quello dell’OC Greg Olson.

Come detto le difese hanno dominato contro degli attacchi spuntati, ed entrambe le squadre hanno messo a segno due sack. I LB Kavell Conner e Jeremiah Attaochu hanno abbattuto il rookie Derek Carr, mentre il ninja Antonio Smith e la matricola-fenomeno Khalil Mack hanno steso Rivers.
Alla fine è arrivato il primo sack per Khalil Mack. Il LB da Buffalo è considerato uno dei migliori LB della NFL nonostante sia solo un rookie; definito imbloccabile da molti critici, Mack stava facendo vedere ottime cose contro le corse e stava mettendo moltissima pressione ai QB avversari, tuttavia non era ancora riuscito a spuntare la voce sack dalla sua lista, anche per via di qualche holding di troppo non chiamato dalle varie crew arbitrali.

I Raiders non vincono una partita della regular season da un anno esatto, e dopo la sconfitta subita a San Diego hanno incrementato il poco invidiabile record di umiliazioni consecutive a 16. I Chargers si portano sul 6-4 ed inseguono l’accoppiata Chiefs-Broncos, che hanno entrambe un record di 7-3.

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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