[NFL] Week 11: Colori, episodi ed emozioni

Jets e Jaguars, per loro fortuna, si fermano per una settimana di riflessione sulla loro tragica situazione, mentre avranno di che compiacersi i Cowboys, arrivati al bye da protagonisti assoluti in NFC. Altrettanto non si può dire, in maniera completamente convincente, per i Ravens, che però sono ancora in piena corsa per i playoff. È il momento di concentrarci sulle 14 sfide di questa Week 11!

Tra i migliori di questa settimana non si può non citare, a pieno merito, Le’Veon Bell, che trascina gli Steelers ad un’impegnativa vittoria sui Titans. Il runningback di Pittsburgh chiuderà la sfida con 33 portate per ben 204 yard di guadagno e un touchdown di fondamentale importanza. Il primo quarto è ricco di emozioni. Shaun Suisham apre le marcature da 49 yard e William Gay intercetta un comunque discreto Zach Mettenberger (15/24 per 263 yard con 2 TD pass e 1 INT), riportando il pallone per 28 yard fino alla end zone avversaria. Bishop Sankey accorcia per Tennessee, ma ancora Suisham colpisce da 23 yard. A cavallo dell’intervallo, la situazione si ribalta: Ryan Succop dimezza lo svantaggio da 20 yard, poi, nell’ordine, Nate Washington e Chase Coffman, entrambi lanciati ottimamente da Mettenberger, vanno in touchdown. I padroni di casa sono avanti 24-13, quando si scatena Bell. La sua segnatura mette fiato sul collo ai Titans (2-8), che subiscono la segnatura della beffa da Antonio Brown, il quale riceve, da un assopitosi e risvegliatosi Ben Roethlisberger (21/32 per 207 yard con 1 TD pass e 1 INT), il lancio della vittoria. Finisce dunque 27-24 per gli Steelers (7-4).

È una sciagurata e terrificante prestazione di Eli Manning (22/45 per 280 yard con 1 TD pass e 5 INT) a pregiudicare la vittoria dei Giants sui Niners. Merito alla difesa degli ospiti, che, soprattutto con lo straordinario rookie Chris Borland (12 tackle e 2 INT), mette pressione e sfrutta ogni errore del quarterback, il quale da parte sua, però, deve mangiarsi le mani per aver fatto sprecare una grandissima occasione di rivalsa alla propria squadra. E dire che, con il touchdown di Larry Donnell da 19 yard, la sfida era cominciata al meglio, anche per Eli. Ci pensano i tre field goal dell’infallibile Phil Dawson e il touchdown di Michael Crabtree per 48 yard su lancio di un comunque inefficiente Colin Kaepernick (15/29 per 193 yard e 1 TD pass) a ribaltare il risultato in favore di San Francisco. Nonostante alcuni ottimi drive nella metà campo avversaria inoltrata, Manning non è proprio in giornata e i Giants (3-7) non riescono a smuovere il 16-10 per i 49ers (6-4), che però dovranno cambiare passo se vogliono competere per il Lombardi Trophy, con cui si conclude la sfida.

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Mike EvansBasta un nome soltanto per narrare la vittoria dei Bucs sui Redskins: Mike Evans. Dopo i touchdown di Johnthan Banks, che riporta uno dei due intercetti di giornata lanciati da Robert Griffin per 19 yard fino alla end zone di Washington, e di Roy Helu, su ricezione da 30 yard, e dopo i due field goal di Patrick Murray, rispettivamente da 32 e 38 yard, che danno sei lunghezze di vantaggio a Tampa Bay all’intervallo, è il rookie wide receiver a prendere in mano la partita, forgiandola col suo nome. La sua giornata consterà di 7 ricezioni per la bellezza di 209 yard di guadagno e comprensive dei due touchdown che chiudono i conti, rispettivamente da 36 e 56 yard, su lancio di un ottimo Josh McCown (15/23 per 288 yard e 2 TD pass), abile a sfruttare la giornata strepitosa di Evans. Vincono dunque i Buccaneers (2-8) per 27-7 sui Redskins (3-7).

I Texans cambiano finalmente il proprio timoniere e ottengono un’importante vittoria sui Browns. Ryan Mallett (20/30 per 211 yard con 2 TD pass e 1 INT) si affida a mani sicure per il suo primo touchdown pass in carriera: ebbene si, J.J. Watt (5 tackle, 1 sack e 1 forced fumble) sale a quota quattro segnature stagionali, massimo numero dal 1948 per un lineman, e apre le marcature sul 7-0 per gli ospiti. Andrew Hawkins, su lancio di un Brian Hoyer davvero troppo impreciso (20/50 per 330 yard con 1 TD pass e 1 INT), pareggia i conti, ma ci pensa Garrett Graham a ristabilire le distanze prima dell’intervallo. Nella ripresa Cleveland si addormenta e non produce più nulla di offensivamente rilevante, mentre Houston, grazie soprattutto ad un indiavolato Alfred Blue (36 portate per 156 yard), regala a Randy Bullock l’occasione di siglare un buon 3/4 ai field goal, centrando i pali da 46, 37 e 50 yard. Finisce dunque 23-7 per i Texans (5-5) sui Browns (6-4).

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Cominciano alla grande i Vikings contro i Bears, grazie al field goal di Blair Walsh da 50 yard e al touchdown di Rhett Ellison su passaggio di un Teddy Bridgewater, però, spentosi con l’andare del match (18/28 per 158 yard con 1 TD pass e 1 INT). Proprio l’anemia offensiva di Minnesota, permette a Chicago di rientrare e prendere il comando della partita, grazie alle due fantastiche segnature, su lancio di Jay Cutler, di Alshon Jeffery per 27 yard e di Brandon Marshall per 44 yard. Se il primo riceve e mastica yard con continuità impressionante (11 ricezioni per 117 yard), il secondo, ad inizio dell’ultimo quarto di gioco, fa il bis di viaggi in end zone e conduce i Bears (4-6) alla loro prima vittoria stagionale tra le mura amiche. Ai Vikings (4-6) non basta un altro field goal da 26 yard per salvare la faccia, arriva la sconfitta per 13-21.

Al limite del paranormale è la situazione in NFC South. Al momento, i Falcons (4-6) si qualificano ai playoff con un record ben sotto il 50%, grazie alla vittoria sui Panthers (3-7-1) e alla concomitante sconfitta dei Saints (4-6). La sfida tra Atlanta e Carolina si decide a colpi di field goal: Matt Bryan è infallibile e ne infila quattro, rispettivamente da 34, 42, 26 e 44 yard, su altrettanti tentativi, mentre Graham Gano non è altrettanto preciso e si regala una sola gioia da 23 yard, sbagliando gli altri due calci tentati, che potevano valere la vittoria. A tenere i Panthers in gara e ribaltare il risultato, dopo che, al termine del terzo periodo, Roddie White sigla il touchdown del 16-3 per gli ospiti, è Cam Newton. Il quarterback non gioca una partita stellare (23/37 per 292 yard con 2 TD pass e 2 INT), ma lancia in end zone prima Kelvin Benjamin per 22 yard e poi Philly Brown per 47, permettendo ai padroni di casa di tornare in vantaggio. E’ Bryant, però, l’eroe di serata e il suo ultimo field goal decide la sfida sul 19-17 per i Falcons.

Disastrosa giornata per New Orleans, che perde la sua seconda partita consecutiva in casa dopo un dominio di molte settimane al Superdome. Shayne Graham trova il 3-0 con un field goal da 31 yard e illude i tifosi, ma entro l’intervallo la situazione è già capovolta in favore di Cincinnati, grazie al touchdown di pura potenza di Jermaine Gresham, su lancio di un ottimo Andy Dalton (16/22 per 220 yard e 3 TD pass), e ai due field goal di Mike Nugent, da 22 e 42 yard. Gresham si regala il bis dopo la pausa lunga e allarga la forbice tra le due squadre. Kenny Stills, uno dei nove target di un Drew Brees ancora poco incisivo (33/41 per 255 yard e 1 TD pass), trova la segnatura da 9 yard che potrebbe riaprire il match, ma è un dominante A.J. Green (6 ricezioni per 127 yard e 1 TD) a chiudere definitivamente l’incontro sul 27-10 per i Bengals (6-3-1). Ancora una prova superlativa per l’esplosivo rookie Jeremy Hill (27 portate per 152 yard), che sostituisce l’infortunato Giovani Bernard.

I Rams si regalano un altro scalpo eccellente: dopo aver sconfitto le protagoniste della finale di NFC dell’anno passato e, con esse, i campioni NFL in carica, arriva anche un netto successo contro i finalisti perdenti dello scorso Super Bowl, i Broncos. Che partita straordinaria della difesa dei padroni di casa, guidati da un Alec Olegtree in forma stellare (13 tackle e 1 INT), nel limitare Peyton Manning (34/54 per 389 yard con 1 TD pass e 2 INT), il gioco di corse di Denver, con sole 10 portate e 28 yard di guadagno, e i punti a tabellone degli avversari a soli 7, minimo stagionale per distacco.  L’attacco, poi, condotto egregiamente dal nuovo timoniere Shaun Hill (20/29 per 220 yard e 1 TD pass), ha in Kenny Britt un asso della ricezione pesante (4 ricezioni per 128 yard e 1 TD), in Tre Mason un rookie dalla portata decisiva (29 portate per 113 yard) e in Greg Zuerlein un perfetto maestro di field goal (5/5), anche da 53 e 55 yard, come negli ultimi due casi. Niente da fare per i Broncos (7-3), che segnano soltanto un touchdown con Emmanuel Sanders, e cedono 7-22 ai Rams (4-6). Peccato che St.Louis si distragga e perda terreno con le squadre meno ostiche, oltre a subire infortuni gravi a ripetizione ai suoi pezzi più pregiati, altrimenti i playoff sarebbero assicurati.

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Può un solo giocatore cambiare le sorti di una stagione per la sua squadra? Trattandosi di football americano l’ovvia risposta sarebbe no, ma a giudicare dalle lunatiche prestazioni dei Chiefs con e senza Jamaal Charles, indiavolato anche contro i Seahawks (20 portate per 159 yard e 2 TD), qualche dubbio può anche sorgere. Il primo tempo tra Kansas City e Seattle si chiude sul 14-13 per i padroni di casa, grazie alle due segnature del loro straordinario runningback, replicate solo in parte dal touchdown di Doug Baldwin e da due field goal di Steven Hauschka da breve distanza. Cairo Santos allarga la forbice da 23 yard, ma Tony Moeaki, su passaggio di un modesto Russell Wilson (20/32 per 178 yard e 2 TD pass), ribalta la situazione in favore dei Falchi Marini. Ci pensano ancora il gioco di corse, con il decisivo touchdown di Knile Davis da 4 yard, e, soprattutto, una difesa faraonica, che non concede spazi nei drive conclusivi degli ospiti, a regalare il decisivo 24-20 con cui i Chiefs (7-3) piegano i Seahawks (6-4), che scivolano nuovamente fuori dalle magnifiche sei, virtualmente qualificate ai playoff NFC.

La partita tra Cardinals (9-1) e Lions (7-3), offensivamente parlando, dura soltanto un tempo. Michael Floyd si regala due viaggi in end zone, finanziati dal prode (almeno inizialmente) Drew Stanton (21/32 per 306 yard con 2 TD pass e 2 INT) e Detroit scalda il piede a Matt Prater, che risponde con due field goal a segno, rispettivamente da 50 e 28 yard. That’s it. Le grandissime difese delle due formazioni si chiudono a riccio e il confuso Matthew Stafford (18/30 per 183 yard e 1 INT), con Calvin Johnson chiuso nella morsa di una delle secondarie migliori in NFL e ridotto a sole 59 yard, non riesce nemmeno a riaprire la partita. Vince ancora Arizona (9-1) e si prende di prepotenza una solida leadership in NFC.

I Packers sono ufficialmente tornati tra le pretendenti al titolo. La vittoria schiacciante contro gli Eagles, frutto di un primo tempo magistrale e di una ripresa altrettanto straordinaria, lo dimostra in maniera alquanto evidente. Nel primo quarto c’è soltanto Green Bay: Mason Crosby apre le marcature da 27 yard, Davante Adams riceve dal terrificante Aaron Rodgers (22/36 per 341 yard e 3 TD pass) il primo touchdown pass della sua giornata e la free safety Micah Hide ritorna un punt per 75 yard fino alla end zone avversaria. Cody Parker accorcia da 33 yard, ma l’attacco dei padroni di casa è indiavolato. Jordy Nelson, ormai abbonato alla gioia da touchdown, se ne regala uno da 27 e Eddie Lacy lo segue nei festeggiamenti poco dopo. Parker fa quel che può ancora da 33 yard, ma all’intervallo Green Bay è già avanti 31-6. Dopo la pausa lunga la sinfonia non cambia e Crosby centra i pali dalla fatidica linea da 33 yard, mentre Julius Peppers intercetta un insicuro Marc Sanchez (26/44 per 346 yard con 2 TD pass e 2 INT) e riporta il pallone per 52 yard fino al touchdown. Il rookie Jordan Matthews è il migliore dei suoi (5 ricezioni per 107 yard e 1 TD) e lo dimostra con un touchdown, ma la rimonta è resa impossibile dalle segnature di Lacy, questa volta scatenato su lancio di Rodgers, e di Casey Hayward, che riporta per 49 yard uno dei due fumble di Sanchez. Jeremy Maclin mette la parola fine sul 53-20 con cui i Packers (7-3) demoliscono gli Eagles (7-3).

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La bellissima sfida tra passato, presente e futuro della NFL, racchiusi splendidamente in Tom Brady ed Andrew Luck, finisce sostanzialmente in parità, con il quarterback dei Colts che fa leggermente meglio, lanciando nove volte e per 46 yard in più, con un intercetto in meno. Il tutto viene però oscurato dalla fantasmagorica prestazione di Jonas Gray (37 portate per 201 yard e 4 TD), primo runningback da tempo immemore a siglare quattro touchdown nella stessa partita arrivando alla stessa con zero segnature in carriera e il primo nell’era Super Bowl a mettere a segno almeno il 25% dei touchdown su corsa di una week NFL (4/10), in una settimana con almeno dieci partite. Hakeem Nicks, Timothy Wright, Anthony Castonzo e Rob Gronkowski permettono alle due squadre di dividersi equamente i viaggi in end zone su ricezione, Adam Vinatieri fa 2/2 ai field goal, mentre Stephen Gostkowski non viene chiamato in causa, se non per gli extra-point. Il running-game di New England, però, produce 246 yard e, come detto, quattro touchdown, mentre quello di Indianapolis si ferma alla misera cifra di 19 yard, senza alcun punto prodotto. Vincono dunque 42-20 i Patriots (8-2) sui Colts (6-4).

Continuano i gravi problemi dei Bills in red zone, considerando che Buffalo si presentava alla vigilia con un touchdown segnato nel 41.2% dei casi, peggior percentuale nella NFL, e gli ospiti si giocano la partita proprio a causa di questo. Caleb Sturgis apre le marcature da 38 yard, poi si scatena Dan Carpenter, chiamato in causa tre volte, rispettivamente da 33, 21 e 46 yard. Dopo l’intervallo, però, Ryan Tannehill (26/34 per 240 yard e 2 TD) inizia a dare il meglio di sé e lancia Brandon Gibson in touchdown per il sorpasso dei padroni di casa. A un deludente Kyle Orton (22/39 per 193 yard) viene chiamato intentional grounding in end zone per una safety e, quando Carpenter sbaglia il field goal della possibile parità da 47 yard, i Bills (5-5) si scompongono. Ci pensano Jarvis Landry e ancora Sturgis a legittimare il successo dei Dolphins (6-4) per 22-9.

Non propriamente emozionante la sfida tra Oakland e San Diego. Malcom Floyd riceve da Philip Rivers il lancio del touchdown che sblocca il punteggio sul 7-0 per i padroni di casa. È la segnatura che decide, in pratica, il match. Da lì in poi arriveranno soltanto quattro field goal, due a testa per Sebastian Janikowski e Nick Novak, a smuovere il risultato, ma senza cambiare il leader del match. Vincono i Chargers (6-4) per 13-7 sui Raiders (0-10), ancora senza un successo in questa regular season.

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La prossima settimana riposeranno Steelers e Panthers, ultime due squadre al bye prima del rush finale. Ad oggi Patriots e Broncos in AFC, Cardinals e Lions in NFC sarebbero le dirette qualificate al Divisional round, mentre Bengals, Colts, Chiefs e Steelers da una parte, Eagles, Falcons, Packers e Cowboys dall’altra si giocherebbero tutto nei Wild Card Game. Nella notte Chiefs e Raiders si daranno battaglia, la stagione entra nel vivo!

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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