
[NFL] Week 8: I Redskins si piegano ma non si spezzano (Washington Redskins vs Dallas Cowboys 20-17)
Dopo le recenti, convincenti vittorie contro New Orleans, Houston, Seattle e New York Giants, per i lanciatissimi Dallas Cowboys la sfida casalinga di domenica scorsa contro Washington, costretta a schierare il terzo quarterback, non sembrava certo insidiosa. Ed invece l’imprevedibilità della NFL colpiva ancora, con i Redskins che espugnavano l’AT&T Stadium 20-17 in overtime fermando a sei la striscia di successi consecutivi dei ragazzi di Garrett.
I Cowboys, che avevano fatto della concretezza il loro marchio di fabbrica, sono apparsi quasi deconcentrati: i due fumble persi, i cinque sack subiti, massimo in stagione, ed un drive nell’overtime confusionario, sono stati chiari segnali che i Cowboys di domenica non erano certo nella loro migliore edizione. Certo, l’infortunio a Romo non ha aiutato, però i due fumble sono arrivati con il regista in campo e, comunque, nel finale di partita Romo era regolarmente al suo posto. Per ironia della sorte, i Cowboys sono stati affossati da un texano quasi doc; quel Colt McCoy, nativo del New Mexico, che però in Texas è cresciuto ed ha trascorso tutta la sua carriera universitaria nelle fila dei Texas Longhorns. A McCoy va simbolicamente il titolo di mvp del match: venticinque completi su trenta passaggi tentati, 299 yards, una meta su corsa e i cinque completi su cinque nel drive del field goal decisivo, sono argomentazioni più che sufficienti per consegnargli la palla della partita.
DeSean Jackson è riuscito a litigare anche con i difensori dei Cowboys, ma ha dimostrato ancora una volta di essere un funambolo con la palla per aria ed ha portato a casa 136 yards con sette ricezioni. Il bersaglio principale per McCoy è stato invece Jordan Reed che ha catturato tutti e sette i palloni lanciati nella sua direzione, per però sole 40 yards. Giornata invece molto “quieta” per Pierre Garcon che ha totalizzato appena 4 ricezioni per 47 yards. La notizia positiva più importante della giornata per i Redskins arriva però dall’ottima prestazione di un rushing game che finora era risultato piuttosto deficitario: dopo aver faticato in avvio di partita, Morris ha poi guadagnato 73 yards in diciotto portate più una meta, mentre Helu ha contribuito con altre 29 yards in sei portate.
La difesa dei Pellerossa non è stata però di meno dell’attacco: contro un reparto fortissimo, gli uomini di Haslett, privi di due pedine importantissime come il cornerback Hall e il linebacker Orakpo, ormai out per la stagione, hanno offerto una prestazione maiuscola. Vero, Murray è stato ancora una volta devastante, con 141 yards guadagnate, però i Redskins non hanno subito mete su corsa, hanno “saccato” Romo cinque volte, causato e recuperato due fumble e coperto benissimo nel drive dell’overtime.
La safety Meriweather ed il cornerback rookie Breeland sono stati i due eroi di giornata: il primo ha beneficiato della difesa aggressiva messa in piedi dal coordinator Haslett, che ha mandato spesso in blitz gli uomini del secondario, ed ha messo a segno due sack. Il rookie da Clemson è stato decisivo nel terzo quarto allorquando, con i Cowboys all’interno delle 6 dei Redskins, ha messo le mani due volte su lanci di Romo, costringendo Dallas al field goal. Poi lo stesso Breeland è stato l’uomo che ha deviato lontano dalle mani di Bryant il lancio della disperazione di Romo in overtime. Degne di nota sono state anche le prestazioni dell’ex Hatcher e ancora di Meriweather nel rushing game.
I Cowboys sono invece piaciuti decisamente meno rispetto alle ultime uscite anche se con le dovute eccezioni. La prima è evidentemente un Murray risultato assolutamente devastante anche contro i Redskins. Le yards totali (141) e quelle per portata (7,4) sono la testimonianza più evidente del dominio del runner da Oklahoma che ha un unico, pesante difetto: il fumble, handicap che lo ha afflitto anche contro i Redskins, contro cui il buon DeMarco ha perso il quinto pallone in otto partite. A Romo invece non sono riusciti i miracoli delle gare precedenti ed il regista da Eastern Illinois ha chiuso con appena 209 yards lanciate.
Nella delusione per il k.o. subito, c’è però una buona notizia per i tifosi dei Cowboys, cioè l’aver visto Romo finire la partita: in avvio di terzo quarto infatti il quarterback di casa, operato un paio di volte alla schiena nelle ultime due stagioni, è stato placcato duramente dal linebacker Robinson. Nel cercare di ripararsi però Romo ha dato la schiena al difensore ospite che naturalmente l’ha colpito in pieno nella parte più delicata del corpo del regista, rimasto poi alcuni minuti a terra dopo il contatto ed uscito poi visibilmente sofferente. Dopo gli accertamenti del caso, Romo è tornato in campo, anche se in sua assenza la riserva Weeden se l’era cavata più che bene (quattro su sei per 69 yards ed una meta). Romo ha ripreso il suo posto all’interno del two minutes warning ma i suoi ultimi due drive, compreso quello dell’overtime, sono risultati inconcludenti, mentre i due orchestrati da Weeden avevano totalizzato ben dieci punti.
Fra i terminali del passing game di Dallas decisamente sotto tono Bryant, autore si di una meta ma di ben poco d’altro, mentre molto bene hanno giocato sia Williams (6 ricezioni per 69 yards) che Witten (5 per 70 ed una meta) che Murray importantissimo anche nel passing game con le sue 80 yards scaturite dai 4 palloni catturati. La linea offensiva ha ancora una volta aperto delle voragini per Murray ma sovente è andata in confusione sui continui blitz dei Redskins che hanno messo in difficoltà soprattutto il centro Frederick.
La difesa ha invece mostrato molti dei limiti che fin qui il coordinator Marinelli era riuscito a nascondere. Hayden, Mincey, McClain e la safety Church hanno “rivitalizzato” un rushing game dei Redskins fin qui decisamente deficitario, mentre dei titolari, nessuno è riuscito a fornire una pass rush consistente, tranne Mincey. L’mvp difensivo è così stato Melton che pur con un utilizzo limitato (appena 27 snap), ha totalizzato due sack, due hit a McCoy ed alcune ottime azioni sul rushing game. Per quanto riguarda le coperture sul passaggio, molto bene la safety Wilcox e malino il collega di reparto Church, mentre tutti i linebacker, da McClain a Durant a Carter, non sono riusciti ad arginare il gioco di passaggi corti dei Redskins. La notizia peggiore però per Dallas è arrivata con l’infortunio muscolare di Durant, uno dei migliori del reparto di coach Marinelli, che si è rotto il bicipite ed ha concluso anzitempo la stagione.
La storia del match, soprattutto nel primo tempo, è la cronaca di una gara che Dallas è sembrata sul punto di far sua più volte senza mai riuscirci (per demeriti propri per lo più). Dopo un drive iniziale dei Cowboys concluso grazie ad un sack su Romo di Meriweather, i Redskins segnavano un field goal con Forbath, poi un secondo drive dei Cowboys terminava nuovamente con un sack, stavolta di Riley. I Cowboys recuperavano poi palla ma riuscivano a fare ancora peggio, con Randle che perdeva l’ovale sulle proprie 25. I Redskins cercavano di approfittare subito del regalo però appena due azioni dopo il fumble di Randle, McCoy si faceva intercettare in end zone. Ma la saga dell’errore non era terminata e proseguiva nella serie seguente: Murray, stavolta nella veste di receiver, catturava un lancio corto di Romo e si involava verso la meta avversaria. Sulle 8 dei Redskins veniva fermato e mentre cercava disperatamente di guadagnare altre yards veniva scippato della palla da Breeland, con l’ovale che veniva poi raccolto da Meriweather.
Al quinto tentativo Dallas riusciva finalmente a mettere punti sul tabellone grazie al secondo e terzo sforzo di Bryant che riceveva palla da Romo e allungandosi nonostante avesse Clark “pitonato” alle caviglie, poggiava l’ovale oltre la linea di meta. Si andava così all’intervallo sul 7-3 ma il differenziale a favore di Dallas a livello di yards era notevole (218 a 127). In avvio di terzo quarto si svegliava finalmente anche un Morris fino a quel momento in letargo: il runner di Washington portava palla tre volte per 39 yards ed andava personalmente a siglare la meta del 10-7. Sul drive seguente, Dallas perdeva Romo, k.o. dopo il sack di Robinson, ma Murray sembrava non far rimpiangere l’assenza del suo regista e con una fantastica galoppata da 51 yards portava Dallas sulle 6 dei Redskins. Qui però Breeland si ergeva a protagonista, deviando due lanci consecutivi di Weeden, ed i Cowboys si dovevano accontentare del field goal. Ma ormai anche l’attacco dei Redskins era entrato in partita ed il match diventava equilibratissimo: McCoy orchestrava alla grande il drive seguente, completava tutti e cinque i passaggi tentati per 72 yards poi, su un terzo e 7, sorprendeva la difesa di Dallas con una corsa personale, e mentre tre difensori con la stella sul casco cercavano di fermarlo siglava la meta del 17-10.
Weeden (che detiene tutt’ora il record come giocatore più vecchio draftato al primo giro dalla NFL dato che fu scelto dai Browns a 28 anni) però non era da meno e a sua volta faceva 4 su 4 con l’ultimo lancio che terminava nella manone di Witten per il 17 pari. Tra l’altro in questo frangente si assisteva anche ad un curioso siparietto con Jerry Jones, il padre padrone dei Cowboys, che scendeva negli spogliatoi per sincerarsi delle condizioni di Romo, e poi compariva sulla sideline per avvisare il suo head coach Garrett delle condizioni del regista. Dopo due drive inconcludenti, si arrivava in overtime e McCoy era nuovamente infallibile, anche se il drive dei Redskins si fermava sulle 22 dei Cowboys. Forbath però con grande calma centrava i pali da 40 yards lasciando agli uomini di Haslett il compito di difendere i tre punti. Il drive decisivo partiva benissimo per Dallas, con una corsa da 8 yard di Murray, però poi Romo serviva lo stesso Murray che perdeva addirittura una yarda, e quindi cercava Witten ma il suo passaggio veniva deviato da Riley.
Dallas arrivava così al lancio della disperazione con Romo che circondato da maglie “burgundy” riusciva a scappare dalla pressione ma lanciava in direzione di Bryant un pallone troppo corto che veniva facilmente deviato da Breeland.
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