[NFL] Week 6: All’ultimo respiro (San Diego Chargers vs Oakland Raiders 31-28)

TAILGATING – CERIMONIA RITUALE

Dopo la disastrosa partita di Londra contro i Dolphins il GM degli Oakland Raiders Reggie McKenzie, in accordo con Mark Davis, non ha potuto fare altro che licenziare l’head coach Dennis Allen e dare l’incarico di guidare la squadra fino alla fine della stagione all’Assistant Head Coach e Offensive Line Coach Tony Sparano, il quale aveva già una esperienza da HC con i Dolphins. Sparano ha iniziato subito ad apportare cambiamenti: ha modificato il programma degli allenamenti aumentandone al contempo il ritmo, ha fatto traslocare qualche giocatore cambiando di posizione il suo armadietto, ma soprattutto ha compiuto il rituale che ha segnato la svolta della stagione dei Silver & Black.
Riunito il gruppo prima del primo allenamento da lui guidato, Sparano ha parlato alla squadra ed ha fatto in modo che fosse chiaro a tutti che il passato va messo alle spalle e che si ricomincia da zero. Una palla, simbolicamente rappresentante le quattro partite giocate ed il record di 0-4, è stata sepolta a bordo campo dall’Interim HC e dai suoi giocatori. La speranza è che qualcosa cambi e che a fine stagione quella buca non si trasformi in una fossa comune di palloni da football.

https://www.youtube.com/watch?v=6-SzOXEWlIw

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PRE GAME WARMUPS – COME SIAMO ARRIVATI A QUESTO PUNTO

Risultati della giornata precedente:
Raiders – bye week
Jets 0 – Chargers 31

I Raiders iniziano la stagione con questa partita, il passato è stato sepolto con il licenziamento di Dennis Allen. Tony Sparano ha concesso l’amnistia e ripulito la “fedina penale” dei suoi giocatori; anche chi finora ha deluso come il WR Denarius Moore avrà una nuova occasione per dimostrare il suo valore.
Rich Gannon, durante il suo show radiofonico che è seguito alla partita dei Raiders contro i Dolphins, si era lasciato andare ad una filippica che aveva fatto notizia a livello nazionale; frustrato per le prestazioni deludenti dei Silver & Black aveva affermato che la squadra non ha leader e che molti, all’interno dell’organizzazione, rubano lo stipendio e non si impegnano per cambiare le cose perché si sono ormai abituati a perdere. A Gannon, che nel mentre ha ammesso di essersi lasciato andare un po’ troppo, avevano risposto Marcel Reece e Maurice Jones-Drew, invitando l’ex QB ad andare a vedere con quale impegno si allenano i giocatori. Gannon, essendo il commentatore designato dalla CBS per la partita contro i Chargers, ha potuto vedere la squadra all’opera durante la settimana.

I Chargers sono una delle squadre più in forma della NFL. Dopo aver perso la prima stagionale contro i Cardinals hanno iniziato una marcia inarrestabile durante la quale hanno sconfitto i campioni dello scorso anno, i Seattle Seahawks, hanno battuto i Bills a Buffalo, hanno dominato contro i Jaguars ed hanno umiliato i New York Jets. Il QB Philip Rivers è un serio candidato per il premio di Most Valuable Player, assegnato a fine anno al miglior giocatore NFL, con una percentuale di completi del 70.3%, 1443 yard lanciate, 12 TD e solo 2 intercetti. Le sue prestazioni gli son già valse il titolo di AFC Offensive Player of the Month a settembre.

NATIONAL ANTHEM – CERCO UN CENTRO DI GRAVITA’ PERMANENTE…

Oakland Raiders FanI Chargers hanno un QB fenomenale, un TE per il quale le porte della Hall of Fame sono già spalancate e dei ricevitori affidabilissimi, e la difesa ha già messo a segno 12 sack e ha forzato 7 fumble. Eppure non tutto fila liscio a San Diego; in due settori la squadra ha subito perdite pesanti. Con Danny Woodhead finito in IR ad inizio stagione, con Ryan Mathews fuori causa per infortunio al ginocchio e con Donald Brown fuori per i postumi di una commozione cerebrale, i Chargers sembrerebbero aver trovato una gemma nell’undrafted rookie Branden Oliver; il RB da Buffalo ha stupito tutti contro i Jets con una media di 6 yard a portata ed un totale di 114 yard e 1 TD, a cui ha aggiunto per buona misura anche 4 ricezioni per 68 yard e 1 TD. Il problema più serio è invece al centro della linea d’attacco; perso il centro titolare, nonché capitano della squadra, Nick Hardwick, fuori per tutta la stagione, l’HC Mike McCoy si è dovuto affidare al suo backup Rich Ohrnberger. Quando anche Ohrnberger è stato costretto a stare fuori per infortunio i Chargers hanno schierato un terzo centro titolare, Doug Legursky, e anche lui si è infortunato ed è stato inserito nella Injured Reserve list. Se Rich Ohrnberger non recupererà per la sfida di Oakland, San Diego dovrà schierare il quarto C diverso in sei partite.

COIN TOSS – FAMIGLIA DIVISA

Nel Draft 2014 i Chargers hanno preso nel primo round (con la 25a scelta assoluta) il CB da LSU Jason Verrett, originario di Fairfield nella California del nord. I suoi genitori vengono da Oakland e la famiglia al completo tifa per i Raiders; suo fratello più grande addirittura lavora per i Silver & Black come client services representative. Sicuramente sarà una partita particolare per i Verrett. Jason finora ha giocato 4 partite, iniziandone 2 da titolare, ed ha fatto registrare 12 placcaggi e 2 passaggi difesi.

KICKOFF – SI COMINCIA

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Chargers Inactives: CB Steve Williams, RB Ryan Mathews, CB Shareece Wright, RB Donald Brown, LBs Manti Te’o, Reggie Walker, Cordarro Law
Raiders Inactives: QB Matt McGloin, WR Vincent Brown, CB Keith McGill, S Jonathan Dowling, LB Ray-Ray Armstrong, T Khalif Barnes, G Tony Bergstrom

San Diego Chargers v Oakland RaidersI Raiders vincono il lancio della monetina e decidono di ricevere palla; Tony Sparano vuole che l’attacco parta subito forte contro una squadra temibilissima reduce dall’aver lasciato a secco i Jets. La prima novità della sua gestione è TJ Carrie a ricevere il kickoff in sostituzione di Latavius Murray, che aveva lasciato parecchio a desiderare con le sue decisioni nelle uscite precedenti.
Con Khalif Barnes inattivo per infortunio è Menelik Watson a partire titolare come RT; le sue prestazioni da qui a fine anno contribuiranno a decidere il destino del GM Reggie McKenzie, che l’anno scorso lo ha scelto nel secondo round nonostante fosse ancora troppo grezzo per contribuire da subito (infortuni vari hanno poi ulteriormente rallentato la crescita del giovane inglese). La prima azione è una corsa centrale di McFadden, e come da programma il guadagno è di sole 3 yard. Il primo passaggio di Carr è per Marcel Reece e il risultato è un quasi intercetto dopo che la palla è deviata sulla linea dalla SS Marcus Gilchrist. Di fronte ad un fin troppo familiare terzo e 7 è facile immaginare il primo three-and-out della giornata per i Raiders, invece Carr lancia lungo per Andre Holmes che sfugge alla marcatura di Brandon Flowers e si invola indisturbato verso la end zone per un TD da 77 yard.
In settimana Sparano aveva detto che Carr non avrà più tempo per fare il rookie perché la squadra ha bisogno di lui e il QB ha dimostrato ancora una volta che quando la linea gli dà il tempo di cercare il ricevitore giusto lui sa come fargli arrivare il pallone. Dopo soli 52 secondi i Raiders conducono di 7 punti.

L’attacco dei Chargers scende in campo e la buona notizia per Philip Rivers è la presenza di Rich Ohrnberger al centro della linea. In difesa per i Raiders è tornato Sio Moore, costretto a bordo campo da un infortunio per due partite; il LB è impaziente di riprendere da dove aveva lasciato… forse un po’ troppo impaziente, e gli arbitri gli fischiano una Neutral Zone Infraction. Dopo una corsa di Oliver fermata quasi subito, Rivers trova il backup TE Green liberissimo di ricevere e guadagnare poi 27 yard grazie all’involontario blocco di Moore sul compagno Usama Young. Oakland is beating Oakland, come ha detto la settimana scorsa Tony Sparano. Un fumble sullo snap rischia di rovinare i piani di Rivers, ma il QB recupera palla e riesce a sfuggire dalle grinfie di Justin Tuck e a trovare Gates per un buon guadagno. Una penalità contro la difesa mantiene vivo il drive dei Chargers e dopo un paio di corse Rivers lancia lungo in end zone per Royal; Carlos Rogers segue il ricevitore come un’ombra, ma il lancio è perfetto e Royal è bravo a ricevere il TD pass da 29 yard. 7-7.
Il secondo drive offensivo dei Raiders consiste in una pesante dose di Darren McFadden, ma dopo sei azioni King deve andare al punt, anche per via di un incredibile drop di Reece; a causa del fatto che non viene coinvolto con regolarità nelle azioni offensive il FB sta avendo un po’ troppi cali di concentrazione. Marquette King rinuncia alla distanza e piazza il suo primo punt dentro le 20 avversarie mostrando un netto miglioramento rispetto alla sola potenza che lo caratterizzava lo scorso anno.

Floyd Rivers ChargersSan Diego torna in attacco ma il drive non dura molto; la difesa dei Raiders forza un three-and-out grazie ad un sack di CJ Wilson. Scifres va al punt e TJ Carrie inizia a far vedere buone cose con un ritorno da 19 yard.
Pertendo da metà campo Carr ricomincia lanciando lungo per McFadden sulla sideline di destra, il lancio è buono ma il RB non trattiene. I Raiders non sfruttano la buona posizione di campo e dopo solo tre giochi King è costretto a rendere palla ai Chargers e il suo calcio da 31 yard costringe Royal al fair catch sulle proprie 15; ancora una volta il punter di Oakland sacrifica le sue statistiche per la squadra.
I Chargers tornano in attacco e Oliver, Rivers e Floyd guidano la squadra in un drive da 7 minuti e 20 secondi che copre 85 yard in 13 giochi e che si conclude proprio con un TD pass da 5 yard di Rivers per il WR numero 80. In questo drive San Diego converte ben 4 terzi down e prende il comando, 14-7.
Dopo un buon ritorno di Carrie è di nuovo la squadra di casa ad avere la palla in mano. Dopo una corsa senza pretese di Reece è il TE Mychal Rivera ad unirsi alla festa del drop, facendosi cadere dalle mani un pallone lanciato troppo indietro da Carr ma comunque decisamente ricevibile. Sul terzo e 8 la linea apre un’autostrada per McFadden e il RB conquista 12 yard e un nuovo set di down. Ancora un brutto drop per i Raiders, questa volta il colpevole è Andre Holmes. Insieme alle cose negative ci sono quelle positive e Carr, non più tenuto col guinzaglio corto dall’OC Olson, completa passaggi da 17 yard per Jones e da 30 yard proprio per Holmes. I Silver & Black marciano fino alla red zone e Carr trova James Jones in end zone per il TD che vale il momentaneo pareggio; 14-14. Tre sono i terzi down convertiti dai Raiders in questo drive.

I Chargers ripartono e vengono contenuti dalla difesa. Forzato a giocare un terzo e 4 Rivers sembra ingabbiato dalla linea e dai LB in blitz, ma i Raiders non riescono a metter giù il QB nonostante la grande pressione e Rivers sfugge, ha una prateria davanti e guadagna con le sue gambe il primo down. Nel down successivo Rivers lancia lungo e rischia l’intercetto; TJ Carrie fa da ombra a Keenan Allen ed è il rookie CB a mettere le mani sul passaggio di Rivers e ad andare vicinissimo all’intercetto. Dopo una buona copertura di Tarell Brown su Floyd i Chargers vanno al punt, Carrie si fa sfuggire la palla ma ci si tuffa sopra prima dell’arrivo degli avversari.
Carr riprende il controllo delle operazioni e lancia lungo per Rivera, ma Flowers fa un bel lavoro in copertura e forza l’incompleto. L’aver iniziato a lanciare lungo permette ai Raiders di correre meglio, visto che costringono la difesa a giocare a tutto campo; fino ad ora i difensori potevano concentrarsi a coprire la zona vicina alla line of scrimmage visto che gli schemi di Oakland prevedevano corse e passaggi cortissimi. Questa è la prima vera novità positiva della gestione Sparano. Una penalità per offensive pass interference su James Jones e il secondo drop di giornata di Holmes mandano in stallo il drive e Janikowski prova a mandare i suoi negli spogliatoi in vantaggio all’intervallo, ma il suo FG da 53 yard non centra i pali e si va a riposo in parità.

HALFTIME

La partita è combattuta, anche grazie al 7 su 10 in conversioni di terzi down da parte dei Raiders. Anche i Chargers non scherzano con il loro 5 su 7; gli attacchi stanno facendo la loro parte. I Raiders chiudono il primo tempo in vantaggio 242 a 169 come somma di yard guadagnate su corsa e via aria, Andre Holmes ha già più di 100 yard su ricezione e i RB di entrambe le squadre stanno correndo con grande determinazione. La linea d’attacco nero-argento sta proteggendo alla perfezione il prezioso rookie Carr mentre la difesa pressa Rivers ma spesso senza riuscire a toccarlo, e l’esperto QB riesce sempre ad inventare qualcosa per sfuggire alla pressione e completare i passaggi.

SECONDO TEMPO

I Chargers riprendono da dove avevano lasciato, convertendo terzi down dopo terzi down, anche grazie ad un paio di holding non chiamati dagli arbitri su un Khalil Mack che caricava alla caccia di Rivers. San Diego arriva fino alle 20 dei Raiders ma poi inizia la camminata del granchio per via di due costosissime penalità che valgono 20 yard negative. Il FG da 54 yard di Novak va a segno, ma viene annullato per la terza penalità degli indisciplinati Chargers. Costretti al punt su una situazione di quarto e 35 la squadra di San Diego tenta la carta rischiosa con uno snap diretto per la S Weddle, che prova un lancio lungo che cade incompleto, regalando ai Raiders un’ottima posizione di campo.
Partendo dalle proprie 46 Carr rischia di essere intercettato da Butler quando viene colpito da Freeney al momento del lancio al primo down, ma ci mette solo tre giochi a riportare in vantaggio i suoi, con un passaggio per Butler che riceve sulle 42 avversarie e si invola per un TD da 47 yard. I Chargers perdono il CB Brandon Flowers durante questo drive.

Derek Carr RaidersIl vantaggio non dura a lungo visto che Rivers fa marciare i suoi velocemente verso la end zone dei nero-argento. Il gioco più importante del drive è una ricezione bellissima di Malcolm Floyd con Charles Woodson appeso alla schiena come uno zainetto. 44 yard in un colpo solo e i Chargers sono sulle 9 di Oakland. Il drive si conclude con un passaggio da 1 yard che passa giusto giusto sopra le braccia alzate dei difensori e finisce nelle mani di Antonio Gates per il TD del pareggio. 21-21 e la “battaglia aerea” continua tra i due QB.
TJ Carrie è bravo a ritornare il kickoff 38 yard fino alle 35 di Oakland e Carr e l’attacco tornano in campo per i Silver & Black. Il drive parte bene con una bella corsa laterale di McFadden che copre 17 yard, ma poi i Raiders non riescono più a muovere la catena anche per colpa di una falsa partenza di James Jones. King va al punt e ancora una volta il pallone viene fermato dentro le 20 dei Chargers.

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A cavallo tra il terzo e l’ultimo quarto, i Raiders costringono San Diego ad un three-and-out e dopo il punt e un buon ritorno del solito Carrie ripartono in attacco da metà campo.
Il drive dei Raiders si conclude con il quarto TD pass di Carr, ancora una volta per Holmes nell’angolo profondo della end zone, ma il merito della marcia vincente va dato a Darren McFadden e a Maurice Jones-Drew che con le loro corse hanno trascinato la squadra. 21-28 per i padroni di casa e si riparte per questa altalena di emozioni.
Il cuscino concesso ai ricevitori di San Diego dai difensori nero-argento permette a Rivers di completare passaggi su passaggi. Arrivati sulle 9 di Oakland, gli uomini di McCoy non riescono a segnare anche grazie ad un’ottima difesa in end zone di Tarell Brown su Antonio Gates, e devono accontentarsi di un FG che accorcia le distanze.

Verrett ChargersI Raiders hanno l’occasione di far scorrere il cronometro e incrementare il vantaggio, ma l’attacco è bloccato e esce dal campo dopo soli 3 giochi. Il punt di King è lungo, ma Keenan Allen è bravissimo a riportarlo fino alle 39 di Oakland, regalando ai suoi un’ottima posizione di campo per tentare di ribaltare il risultato.
A Rivers e Oliver servono solo 6 giochi per arrivare in end zone con una corsa da una iarda del sosia di Darren Sproles. In questo drive la difesa non è riuscita a contenere il running back. 31-28 per gli ospiti.
A Carr restano poco meno di due minuti per ribaltare il risultato ed il rookie, dopo lo spavento per un fumble perso ma cancellato da una penalità per facemask contro la difesa, sembra riuscire a guadagnare terreno velocemente. Quando i Raiders arrivano a poche yard dalla distanza che permetterebbe a Janikowski di calciare il FG che porterebbe le due squadre all’overtime, Carr sceglie di lanciare lungo verso Brice Butler ben coperto da Verrett vicino alla end zone; la palla è intercettata dal rookie CB e la partita è al sicuro per i Chargers. River si inginocchia tre volte e i Raiders lasciano il campo a testa alta ma ancora una volta sconfitti.

Risultato finale: Chargers 31 – Raiders 28

CURIOSITA’

Derek Carr ha subito solamente 3 sack finora nelle sue prime 167 occasioni di passaggio. Il fratello David con i Texans aveva subito ben 41 sack nello stesso numero di occasioni.
Philip Rivers è diventato il primo giocatore NFL player a far registrare un passer rating di 120 o più in cinque partite consecutive. Contro Oakland il suo passer rating è stato 123.8.

POST GAME

La sconfitta brucia in casa Silver & Black. Giocare bene non è sufficiente, serve vincere e i Raiders sono arrivati ad un preoccupante record di 0-5. C’è da apprezzare il coraggio del coaching staff e di Derek Carr, ma resta il dubbio che forzare il lancio per Brice Butler, poi intercettato, sul finale sia stato un rischio non necessario. La squadra era a poche yard dal poter calciare il FG del pareggio, e c’era ancora tempo per tentare di guadagnare qualche altro primo down.
I Chargers arrivavano alla partita primi nella NFL per punti concessi (solamente 12.6 di media a partita) e i Raiders hanno segnato 28 punti contro una grande difesa, senza concedere neanche un sack. Carr è stato ben protetto ed è stato bravo a non tener palla più del necessario; un aspetto su cui il rookie deve ancora lavorare molto è la precisione sotto pressione: secondo PFF Carr ha completato solo 1 passaggio su 9 per 11 yard quando pressato e in totale solo 3 passaggi su 12 (anche se per 125 yard e un TD) quando gli avversari hanno effettuato blitz. Per confronto Rivers contro i Raiders ha completato 8 passaggi su 10 per 137 yard quando ha dovuto affrontare blitz.

Menelik Watson, titolare per l’infortunio di Barnes, sempre secondo PFF ha concesso solo 2 hurries (quando il QB è costretto ad anticipare il lancio per evitare la pressione) su 38 snap in pass protection. Il ragazzo di Manchester ha bisogno di giocare per essere valutato in vista della prossima stagione; non ha senso continuare con l’anziano (anche se più performante) Barnes quando la squadra è sullo 0-5. E’ arrivato il momento di pensare a costruire per il futuro.
La difesa dei Raiders ha giocato bene contro le corse, ma i Chargers non hanno rinunciato a dare palla a Oliver e alla fine l’undrafted rookie da Buffalo ha guadagnato più di 100 yard (pur con una media di sole 3.9 yard a portata) ed è stato uno degli artefici della vittoria di San Diego. Anche i Raiders, grazie all’aggiunta di passaggi medio lunghi nel gameplan, sono riusciti a correre bene superando le 100 yard di squadra. McFadden ha fatto la parte del leone con 80 yard in 14 portate (5.7 di media) e MJD è stato un ottimo change of pace RB con 4 corse per 30 yard e una media di 7.5 a portata. Il rookie dei Raiders TJ Carrie, oltre che come ritornatore, sta facendo vedere ottime cose in copertura. Due bei TD e due bruttissimi drop per Andre Holmes e in generale luci e ombre per i ricevitori di Oakland.

PRESS CONFERENCE – LA PAROLA AI PROTAGONISTI

Tony Sparano: “I just told the team and we talked about this the entire week, we didn’t walk into this place here today in front of our fans here to play a good game, play a competitive game, do any of those things; we came here to win a football game today. In our league, there’s none of those type of things. There’s no moral victories; there’s none of those things. I did tell them that I was proud of them”.

Mike McCoy: “The great thing is we found a way to win at the end,” McCoy said.  “The only thing that matters in this business is finding a way every Sunday (to win).  It’s not always going to be perfect, there are going to be plenty of things to learn from and plenty of good things too.  As long as you win, you’ll move on to the next one”.

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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