[NFL] Week 5: Non basta un super Foster, Dallas si aggiudica il derby texano (Houston Texans vs Dallas Cowboys 17-20)

Dallas si aggiudica il derby del Texas contro Houston, sale a quattro vittorie ed una sola sconfitta per la prima volta dal 2008 e mantiene la vetta della NFC East in coabitazione con i Philadelphia Eagles. Ma soprattutto, i Cowboys sembrano aver finalmente imparato come vincere le partite che si risolvono sul filo di lana. In realtà, anche contro Houston, Dallas ha rischiato di buttare via un match già praticamente vinto, ma con ogni probabilità lo scorso anno una gara del genere l’avrebbe addirittura persa. Anche quando la giornata non è di quelle indimenticabili, l’attacco assicura sempre un bel gruzzolo di punti ma, soprattutto, i vari Murray, Bryant e Williams sono in grado di produrre la gran giocata al momento decisivo.
La difesa dal canto suo, deve assolutamente imparare a “sigillare” le partite, ma il reparto sta acquisendo dimestichezza con i nuovi schemi difensivi e sotto il nuovo coordinator Marinelli, tutti gli uomini stanno giocando al massimo delle loro possibilità e, forse, anche un po’ oltre.
Houston invece si vede agganciata da Indianapolis con un record di 3-2 e onestamente lascia sul terreno dell’AT&T Stadium più di un rimpianto perché se si fossero visti i Texans di fine partita anche nel resto del match, probabilmente saremmo qui a raccontare una storia completamente diversa.

Arian Foster TexansAlla fine la gara ha vissuto soprattutto sul duello a distanza fra i due runner, da un parte DeMarco Murray, dall’altra un Arian Foster che sembra tornato quello di due anni fa. Il duello alla fine l’ha vinto proprio quest’ultimo che ha portato a casa 157 yards e due mete, ma è stato supportato troppo poco da un passing game abulico per quasi tutta la partita.
Romo dal canto suo non è stato quello praticamente impeccabile visto contro New Orleans, ma il suo bottino parla di 324 yards con due mete ed un intercetto. E contro Houston non hanno impressionato nemmeno i suoi terminali preferiti: Bryant ha il grande merito di aver compiuto una ricezione assolutamente da fantascienza che ha permesso a Dallas di calciare il field goal decisivo, ma nel resto della partita è stato ben contenuto dal cornerback Joseph, anche se alla fine sono arrivate 85 yard. Terrance Wiliams ha fatto decisamente peggio, ricevendo appena due dei sei palloni lanciati verso di lui. Vero, l’ex Baylor ha segnato con una spettacolare ricezione da 43 yards, ma contro avversari più efficaci in attacco, questa inconsistenza può costare cara.
Contro Houston Romo ha fatto ampiamente ricorso ai passaggi corti, e con buon successo visto che Murray, Witten, Beasley e Harris hanno ricevuto ben diciassette dei venti palloni a disposizione per 168 yards.

Murray è andato ancor una volta ben oltre le 100 yards di corsa, 136 per la precisione, ma ha rispolverato la pessima abitudine di perdere il pallone e in generale deve ringraziare una linea offensiva che continua a fare meraviglie: stavolta sono state le guardie Leary e Martin ad essere efficacissime anche quando, ed è successo spesso, sono stati mandati in pull. Non solo ma Leary si è trovato spesso davanti un cliente terribile come JJ Watt ed è riuscito a contenerne la furia egregiamente. La difesa è stata decisamente meno punitiva rispetto alla partita contro i Saints: un po’ tutta la linea, a parte l’end Selvie, è stata spesso presa d’infilata dal rushing game ospite, mentre fra i linebacker, all’ottima prova di Durant ha fatto da contraltare un McClain che invece ha disputato il peggior match stagionale in entrambe le fasi del gioco. Note invece decisamente positive per un secondario che merita in toto un’ampia sufficienza, a partire da un ottimo Scandrick, ben supportato però dalla safety Wilcox e dall’altro cornerback Carr.

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DeMarco Murray CowboysHouston ha invece dimostrato una preoccupante fragilità in attacco a livello di passing game, mentre Arian Foster, sfruttando i blocchi di tutta la linea offensiva, ha calpestato senza pietà la difesa con la stella sul casco. Fitzpartrick ha invece fatto suo compitino, completando sedici passaggi sui venticinque tentati per 154 yard con un intercetto e senza touchdown. L’ex Bills ha avuto grande merito nel trascinare i suoi ad un recupero quasi miracoloso sul finire del match, però le 34 yards “ammassate” in tutto il primo tempo sono un dato da dimenticare. E con un passing game così abulico non c’è stata occasione per brillare per i due receiver titolari Andre Johnson e Hopkins, anche se quest’ultimo è stato bravissimo nel ricevere tutti e sei i palloni lanciati nella sua direzione per 63 yards.
La difesa è stata ancora una volta trascinata da JJ Watt, che stavolta, contro una linea di attacco fra le migliori del torneo, è stato decisamente meno dominante del solito ma è stato anche uno dei pochi a reggere la baracca contro Murray e soci. La nose tackle Pickett ha infatti faticato moltissimo a contenere il rushing game del team di casa, imitato in questo dagli end Crick e Jamison che quando sono stai chiamati in casa per dare un minimo di respiro ai titolari si sono spesso rivelati non all’altezza degli uomini che sostituivano.
Fra i linebacker miglior prestazione stagionale per Brooks Reed, mentre Mercilus ha confermato, anche contro Dallas, di essere in grossa difficoltà soprattutto quando deve portare pressione sul regista avversario. Nel secondario la safety Lewis è stato bravo a chiudere i buchi che la linea di Dallas apriva nel cuore della difesa di Houston ed è stato anche autore dell’unico intercetto dei Texans mentre dalla parte opposta Joseph riusciva a limitare per lunghi tratti Bryant.

La storia del match, soprattutto nel primo tempo, racconta di una partita dominata dalle due difese con attacchi che ne combinavano un po’ di tutti i colori. Dallas partiva con un tre e fuori, poi nel secondo drive grazie ai completi di Romo, arrivava fin sulle 12 di Houston, dove però su un placcaggio, Murray perdeva l’ovale recuperato dal linebacker Tuggle. I Texans impiegavano ben due serie per guadagnare il primo down, ed addirittura nella seconda Fitzpatrick trovava anche modo di farsi intercettare dall’ottimo Scandrick. Poi, finalmente, al terzo tentativo Foster di down ne chiudeva addirittura due ma la serie degli ospiti si arenava a metà campo.
Stessa sorte toccava al drive di Dallas che apriva il secondo quarto, quindi, su una azione di punt return, proprio i Cowboys ne combinavano un’altra, con il ritornatore Harris che perdeva l’ovale sul placcaggio del linebacker Tarpinian. Nemmeno però la possibilità di partire dalle 43 avversarie svegliava però dal letargo l’attacco ospite che in tre giocate guadagnava appena un paio di metri. Finalmente negli ultimi cinque minuti del primo tempo, l’offense di Dallas dava segni di vita e anche se alla fine arrivavano solo tre punti, almeno era la prova che anche gli attacchi fossero in campo, anche perché dopo 30 minuti di gioco il tabellino per Houston alla voce offense riportava 24 giochi, 86 yards, di cui 36 su passaggio, ed un intercetto.

Bailey CowboysIl terzo quarto iniziava con un altro drive inconcludente di Dallas, poi finalmente la gara prendeva quota ed il primo colpo lo batteva Arian Foster: in cinque portate l’ex Volunteer guadagnava 59 yard e grazie ad una corsa da 15 portava a sorpresa avanti Houston. Dallas però rispondeva immediatamente: Romo trovava prima Witten con un passaggio da 34 yards, poi Terrance Williams con un siluro da 43 e i Cowboys rimettevano il naso avanti.
In avvio di ultimo quarto ancora i Cowboys arrivavano fin sulle 20 di Houston, ma stavolta era un intercetto di Romo che tentava di mandare in end zone Bryant, a privare Dallas di altri punti preziosi. L’attacco di Houston però non era proprio in partita ed anche lo special team ci metteva del suo: il returner di Dallas Harris si faceva perdonare il fumble perso e ritornava il calcio di Lechler per 38 yard fin sulle 30 di Houston. Da qui Murray trascinava i Cowboys con tre portate consecutive da 17, 6 e 5 yard, quindi Romo trovava in meta Bryant per il 17-7.
A questo punto mancavano nove minuti al termine e molti team avrebbero semplicemente chiuso la porta in faccia ai Texans, ma non i Cowboys di quest’anno: complice anche un Fitzpatrick che iniziava ad ingranare, Houston impiegava quasi sette minuti ma segnava il field goal del -7. Ma il vero “capolavoro” i Cowboys lo conservavano per gli ultimi 150 secondi: con palla in mano Romo riusciva a farsi fischiare un delay of game dopo un time out, e poi un intentional grounding. Gli uomini di O’Brien recuperavano così palla sulle 45 di Dallas al two minutes warning, e grazie a due completi di un Fitzpatrick finalmente in partita, i blu ospiti arrivavano fino alle 5 di Dallas, da dove Foster con due corse segnava il secondo, meritatissimo touchdown di giornata per il pareggio a quota 17.
I Cowboys avevano un ultimo sussulto e riuscivano a portare Bailey in raggio da field goal, ma il kicker da Oklahoma State metteva l’ovale largo sulla sinistra interrompendo così la striscia positiva di 30 calci di seguito tutti in mezzo ai pali. Era così overtime, che per Houston inziava benissimo con una corsa da 24 yards di Foster. Il drive dei Texans si interrompeva però a metà campo e Dallas ripartiva dalle 10. Qui Murray chiudeva due down di corsa, poi Bryant si inventava la ricezione da circo che dava la possibilità a Bailey di redimersi, il buon Dan non falliva dalle 31 di Houston regalando a coach Garrett il quarto successo consecutivo.

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