[NFL] Week 4: Green Bay Packers vs Chicago Bears 38-17

La rivalità tra Chicago Bears e Green Bay Packers è la più antica della National Football League. Risalendo la storia della lega professionistica americana, il primo incontro tra le due franchigie avviene nel 1921, quando i Bears si chiamano ancora Decatur Staleys ed i Packers si sono appena trasferiti nella American Professional Football Association (che nel 1922 diventerà definitivamente la National Football League), e sono subito scintille.
Non si sa bene se la causa scatenante fu il pugno con cui John “Tarzan” Taylor ruppe il naso del tackle dei Packers Howard “Cub” Buck nella prima partita tra le due franchigie (vinta dai Bears 20-0), oppure il ricorso che Halas fece, qualche settimana più tardi, perché i Packers avevano utilizzato dei giocatori ancora al College e che fecero espellere Green Bay dalla lega giusto il tempo necessario affinché i Bears mettessero sotto contratto Harry “Hunk” Anderson (uno dei tre universitari utilizzati dai Packers), dopodiché lo stesso Halas si fece promotore presso la NFL di una mozione per il reintegro della franchigia del Wisconsin. Sta di fatto che gli incroci tra le due franchigie sono sempre stati “roventi”, e la partita di domenica al Soldier Field non ha fatto eccezione.

Clay Matthews PackersI Packers provenivano da una delle peggiori prestazioni degli ultimi dieci anni, e sebbene Rodgers avesse cercato di placare gli animi dei tifosi, delusi per la sconfitta per 19-7 a Detroit della settimana scorsa, Green Bay aveva un’enorme pressione su di sé. Dal canto loro, i Bears si gustavano un inizio di campionato decisamente positivo, con un Cutler assai in palla ed una difesa da prima pagina.
Come spesso è successo in questo inizio di stagione, però, quando lo svolgimento delle partite di una determinata settimana ha completamente ribaltato valori e verdetti espressi la settimana precedente, sono stati proprio i Packers ad avere la meglio 38-17 con una prestazione da record, mandando in crisi i Bears, lontani parenti di quelli che solo due settimane or sono vinsero in rimonta una straordinaria partita contro i San Francisco 49ers.
Green Bay ha messo punti sul tabellone in ognuno dei primi sei drive offensivi, prima che Young riuscisse a bloccare il field goal di Crosby nel settimo ed ultimo drive offensivo dei Packers impedendogli di incrementare ulteriormente il punteggio.
Chicago, invece, dopo aver tenuto il passo per tutto il primo tempo, durante il quale le due squadre si alternavano nel punteggio, crollava miseramente nel terzo quarto, quando Cutler si faceva intercettare due volte permettendo ai Packers di prendere il largo.

Al di là dei due intercetti subiti da Cutler, bisogna dire che entrambe le squadre non hanno fornito una grande prestazione difensiva. Basti il dato che nessuno dei due punter è dovuto entrare in campo per il calcio di allontanamento, evento talmente raro che, nei novantaquattro anni di età della NFL, si era verificato solamente in un’altra occasione nel 1992, ma per buon peso ci mettiamo anche il numero di yard concesse (496 per i Packers, 358 per i Bears ma in soli 46 giochi).
Rodgers ha risposto alle critiche piovutegli addosso in settimana con uno stratosferico 22/28 per 302 yard e 4 touchdown pass, che gli è quasi valso un rating perfetto (151,2), grazie anche alla collaborazione della coppia di ricevitori Cobb (7 ricezioni per 113 yard e 2 touchdown) e Nelson (10 ricezioni per 108 yard e 2 touchdown). Ed a questi numeri manca il touchdown più bello di tutti, un passaggio da 34 yards per Adams lanciato quasi alla cieca con un difensore letteralmente addosso, annullato per un holding.

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Rodgers pass

I Packers sono stati tremendamente più efficienti dei Bears, tenendo palla per 46 azioni e 23 minuti e rotti contro le 112 azioni ed i 36 minuti e spiccioli dei Bears, convertendo l’ottanta per cento delle opportunità in red zone contro il cinquanta di Chicago, ma soprattutto senza commettere turnover.

Matt Forte BearsGrazie alle 122 yard totali, Matt Forte ha superato il muro delle diecimila yard corse in carriera, ma la difesa dei Packers è riuscita a tenerlo fuori dalla end zone, limitandone quindi l’apporto al proprio attacco.
Qualche problema in più, per la secondaria dei Packers, a contenere il gioco aereo dei Bears, a cui sono stati concessi i due touchdown di Marshall e Jeffery. Sono anche arrivati due intercetti, ad onor del vero, ma il primo è stato abbastanza fortuito, con il pallone che sembrava all’interno di un flipper impazzito per finire tra le braccia di Clay Matthews, ed il secondo è stato un marchiano errore di Cutler che, non intendendosi con il proprio ricevitore, ha lanciato il pallone esattamente nelle mani di Shields, che ha ringraziato e riportato l’ovale per 62 yard fino alle 11 avversarie.

Con questa vittoria i Packers raggiungono quota 700 nella loro storia, secondi solo agli stessi Bears, che ne contano 732, ma soprattutto dimostrano che quella della scorsa settimana era stata solo una sbandata temporanea, anche se i segnali giunti dalla difesa sono tutt’altro che positivi. Il prossimo test per il reparto guidato da Clay Matthews arriverà già giovedì notte, quando i Packers ospiteranno i Vikings galvanizzati dalla vittoria secca contro i Falcons e con il rookie Bridgwater pronto a ripetere la bella prestazione sfoderata contro Atlanta al suo debutto in NFL.
La pressione, ora, passa tutta sulle spalle dei Bears, che domenica andranno a fare visita ai Panthers, maltrattati dai Ravens ma con un Cam Newton sempre pericoloso.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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