[NFL] Week 3: Colori, episodi ed emozioni

Chi si sarà confermato e chi avrà, invece, deluso in questa Week 3 di NFL? Andiamo insieme alla scoperta delle 16 gare di questa terza settimana di regular season.

La differenza tra Giants e Texans è tutta, o quasi, nella tranquillità con cui un finalmente superbo Eli Manning (21/28 per 234 yard e 2 TD pass) guida l’attacco dei padroni di casa, insieme con un indiavolato Rashad Jennings (34 portate per 176 yard e 1 TD). Al contrario, Houston paga la mancata scelta ai piani alti del Draft di un quarterback affidabile e si ritrova con un Ryan Fitzpatrick in giornata da incubo (20/34 per 289 yard con 1 TD pass e 3 INT). Victor Cruz (5 ricezioni per 107 yard e 1 TD) sembra tornato in sé, dopo un paio di prestazioni tragicomiche, e sigla il bellissimo touchdown del 7-0 Giants. New York, dopo l’ennesima palla persa iniziale, un fumble di Larry Donnell nella red zone avversaria, grazie ad una secondaria finalmente di assoluto livello, riesce a produrne in quantità agli avversari e Jennings approfitta dell’intercetto di Antrel Rolle, riportato fino a ridosso della end zone, per entrare nella stessa poco dopo, palla alla mano.
Il field goal di Josh Brown, che apre la ripresa, mette i Texans sotto di 17 lunghezze e ancora senza punti a tabellone. Un field goal di Randy Bullock e il touchdown di Damaris Johnson, però, regalano più di una speranza di rimonta a Houston. E’ ancora l’accoppiata Manning – Jennings a portare, nell’ordine, l’attacco a due nuovi field goal a segno di Brown, inframmezzati, per altro, dal touchdown su ricezione di Daniel Fells. La corsa da 1 yard di Fitzpatrick, per il secondo touchdown degli ospiti in giornata, serve solamente a fissare il punteggio sul 30-17 finale per i Giants (1-2) sui Texans (2-1).

Aaron Rodgers è solito superare record di ogni genere, non certo abituato a siglare la sua seconda partita su tre sotto le 200 yard (16/27 per 162 yard e 1 TD pass), tanto che ciò non accadeva dal lontano 2008. Non che Matthew Stafford faccia molto meglio (22/34 per 246 yard e 2 INT). E allora chi decide lo scontro della NFC North tra Packers e Lions? La difesa di Detroit, senza dubbio, guidata da un eccelso DeAndre Levy, leader di  tackles (9+1), di cui uno da safety, e con una punta di diamante nel fumble recuperato e riportato per 40 yard fino alla end zone di Green Bay da parte di Don Carey. Se quest’ultimo apre le marcature, Rodgers, con una delle sue poche fiammate di giornata, serve, poco dopo, Andrew Quarless per il touchdown del pareggio a quota 7.
Prima dell’intervallo ci pensano un mostruoso Levy, con il tackle da due punti su Eddie Lacy, che cercava di uscire dalla sua end zone, e un field goal di Nate Freese a mettere cinque lunghezze tra Detroit e gli ospiti. Nonostante Freese sbagli, ad inizio quarto periodo, l’ennesimo field goal fattibile della sua stagione, è Reggie Bush, con un touchdown da 26 yard su corsa, a chiudere la partita, qualche drive dopo, sul definitivo 19-7 dei Lions (2-1) sui Packers (1-2). Freese, nel frattempo, è stato sostituito da Alex Henery, ex kicker degli Eagles.

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Certo, la difesa dei Jaguars non sarà tra le migliori nella Lega, ma è il caso di chiamarlo comunque player of the day. Andrew Luck (31/39 per 370 yard con 4 TD pass) insegna qualche nozione basilare all’esordiente Blake Bortles (14/24 per 223 yard con 2 TD pass e 2 INT) su come si vincono e di dominano le partite. All’intervallo, grazie ai touchdown di Ahmad Bradshaw, Dwayne Allen e Coby Fleener, oltre ai tre field goal di Adam Vinatieri, Indianapolis sente di aver già portato a casa la prima vittoria stagionale, conducendo per 30-0. La ripresa, però, dopo una mezz’ora di oscenità per Chad Henne (4/7 per appena 33 yard), è, come detto, il momento dell’esordio assoluto di Blake Bortles in NFL. Il quarterback, dopo un terzo quarto di studio, che porta solamente a un field goal realizzato da Josh Scobee da 41 yard, si prende il palcoscenico, nel bene e nel male, nell’ultimo periodo di gioco.
Hakeem Nicks apre i restanti 15 minuti con un touchdown, cui Bortles, però, replica con un intercetto, catturato dall’ottimo Vontae Davis. Il rookie, però, si riprende subito, propiziando la magia di Allen Hurns, per 61 yard fino alla end zone avversaria. Successivamente arriveranno anche il secondo intercetto, questa volta riportato in touchdown per 47 yard da Greg Toler, ed infine un altro passaggio da 7 punti, questa volta diretto verso Cecil Shorts. L’attacco, dal suo ingresso, è comunque sembrato più pimpante ed in partita rispetto ad inizio partita. Senz’altro, però, resta la schiacciante vittoria per 44-17 del grande Luck e dei suoi Colts (1-2) sul giovine Bortles ed i suoi Jaguars (0-3).

andy dalton touchdown catch bengalsE’ una giornata strana, la domenica a Cincinnati. Succede che un poliedrico Mohamed Sanu lanci più passaggi da touchdown di un essenziale Andy Dalton (15/23 per 169 yard e 1 INT), ma che, quest’ultimo, festeggi più volte in end zone una ricezione rispetto al suo compagno, che di mestiere sarebbe wide receiver. È proprio lo strano caso di Dottor Dalton e Mister Sanu, dopo un field goal di Mike Nugent da 29 yard, ad aprire le danze nel primo quarto, seguito, nel corso dei tre successivi, da  una safety a carico di Zaviar Gooden, che commette holding su Quentin Groves nella sua end zone, da due touchdown di un prepotente Giovani Bernard e da una terza segnatura su corsa, questa volta ad opera di Jeremy Hill. Risultato? I Titans cominciano l’ultimo periodo di gioco sotto 33-0, distrutti in ogni aspetto del loro gioco, dal derelitto attacco, con al timone il discontinuo marinaio Jake Locker (16/32 per 185 yard e 2 INT) e che non trova nemmeno gioia dal nuovo arrivato, Ryan Succop (0/2 ai field goal), alla tremenda difesa, che regala, tra le altre, un placido rientro ad A.J. Green (6 ricezioni per 102 yard). Il touchdown su corsa di Shonn Greene non può bastare per evitare la nettissima sconfitta dei Titans (1-2) contro gli scatenati Bengals (3-0) per 7-33.

La partita fra i Chargers, freschi vincitori di una contesa da urlo contro i Seahawks, e i Bills, a quota due vittorie e nessuna sconfitta, è una sfida per molti versi davvero interessante. San Diego comincia la sfida sentendo la mano caldissima di Philip Rivers (18/25 per 256 yard e 2 TD pass), ma, purtroppo, dovendo sopportare un altro infortunio incisivo sul proprio running game, dopo quello della scorsa settimana al promettente Ryan Mathews. E’ Danny Woodhead a lasciarci il piede nella sua prima corsa di giornata e la baracca è affidata principalmente a un non straordinario Donald Brown (31 portate per 62 yard) per il resto della giornata. Fortuna che l’attacco guidato da Rivers funziona a dovere e la difesa fa ottima guardia su un temibile EJ Manuel (23/39 per 238 yard e 1 TD pass) e sulla scatenata gamma di corridori e ricevitori in maglia Bills.
All’intervallo due field goal di Nick Novak da una parte e uno di Dan Carpenter dall’altra, che sono seguiti al touchdown iniziale di Eddie Royal, fissano il punteggio sul 13-3 per i Chargers. Royal non ha, però, ancora finito di regalare gioie agli ospiti e  mette altre 7 lunghezze di distanza nel terzo periodo, ma ottiene in risposta la segnatura di un Fred Jackson migliore nel ruolo di receiver (8 ricezioni per 78 yard e 1 TD), rispetto che nel suo naturale (6 portate per 34 yard). Ci sarebbe tutto il tempo per recuperare per Buffalo, ma l’unico evento degno di nota del quarto periodo è una safety a carico di Manuel per intentional grounding, mentre si trovava in end zone. I due punti a sue spese fissano il punteggio sul 22-10 per i Chargers (2-1) sui Bills (2-1).

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Nei primi due quarti si sarebbe potuta definire the field goals’ game, ma nei restanti due ha dimostrato di essere tutt’altro, la sfida tra Panthers e Steelers. Tre calci a segno di Shaun Suisham e uno, in apertura, di Graham Gano fissano il 9-3 per Pittsburgh con cui si va all’intervallo di una partita non certo emozionante. Il terzo periodo inizia a far intravedere quale sarà uno dei fattori decisivi per la vittoria degli ospiti, ovvero il gioco di corse, anche se il palcoscenico lo rubano un preciso Ben Roethlisberger (22/30 per 196 yard e 2 TD pass) con il compagno di scampagnate Antonio Brown (10 ricezioni per 90 yard e 2 TDs). Greg Olsen, con la ricezione e il successivo touchdown da 37 yard, su passaggio di un solido Cam Newton (24/35 per 250 yard e 1 TD pass), prova a lanciare la rimonta, ma ecco che ci pensano ancora LeVeon Bell (21 portate per 147 yard) e LaGarrette Blount (10 portate per 118 yard e 1 TD). I due siglano, insieme, la bellezza di 265 yard palla alla mano, che, se comparate al totale di rushing yards di Carolina, ovvero 41, rende il leitmotiv del confronto, almeno dal punto di vista offensivo.
Ci si mettono poi il fumble di Philly Brown vicino alla end zone, recuperato per il touchdown da Robert Golden, e un probabile riacutizzarsi dell’infortunio al quarterback dei padroni di casa a rendere la serata ancora peggiore per i Panthers. Fortuna che l’accoppiata Derek Anderson (5/6 per 80 yard) – Kelvin Benjamin (8 ricezioni per 115 yard e 1 TD), per quanto in un breve scampolo di match, a partita ormai chiusa, non sembri soffrire l’assenza di Newton e sigli a tabellone i 7 punti del definitivo 37-19 a favore degli Steelers (2-1) su Carolina (2-1).  Unica pecca di serata per gli ospiti sono gli infortuni a Ryan Shazier, Jarvis Jones e, soprattutto, ad Ike Taylor, che si rompe un braccio in un terribile scontro con un compagno.

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Il match di cartello della giornata era la replica, in versione regular season, del Super Bowl della passata stagione tra Seahawks e Broncos. Le emozioni non sono mancate. Il primo quarto è di studio e si chiude con un field goal segnato a testa. La partita si infiamma quando Russell Wilson (24/34 per 258 yard con 2 TD pass e 1 INT) trova Ricardo Lockette per il touchdown da 39 yard. Prima dell’intervallo ancora Wilson serve uno scatenato Marshawn Lynch (26 portate per 88 yard e 1 TD oltre a 3 ricezioni per 40 yard e 1 TD) per il 17-3 con cui si chiude il primo tempo di gioco. Replica del Super Bowl e partita già in cassaforte per Seattle? Nemmeno per sogno. Dopo un terzo quarto ancora dormiente, Peyton Manning (31/49 per 303 yard con 2 TD pass e 1 INT) e i Broncos cambiano marcia. Lynch viene braccato nella sua end zone e non riesce ad uscirne: T.J. Ward sigla la safety che sblocca Denver. Wilson si fa intercettare, lanciando dalle sue 20 yard, da Chris Harris nel drive successivo e la partita è riaperta, dopo che Julius Thomas sigla il suo quinto touchdown stagionale, sul 17-12 per i Falchi Marini.
L’attacco dei padroni di casa stenta ancora paurosamente. Quando, però, Kam Chancellor intercetta Manning e ritorna per 52 yard, a due minuti dalla fine, sembra tutto finito. Steven Hauschka sigla il field goal del 20-12, ma gli ospiti hanno ancora una possibilità, benché senza timeout, a 51 secondi dalla fine. Ci pensa un indiavolato Emmanuel Sanders (11 ricezioni per 149 yard) a spostare la catena oltre la metà campo e, dopo un drive meravigliosamente condotto, Jacob Tamme entra in end zone per il touchdown. C’è ancora una conversione da due punti tra i Broncos e il pareggio, ma Demaryius Thomas porta a termine l’arduo compito ed è 20-20 al termine dei regolamentari. In overtime, però, Seattle non si scompone e, guidata da un Wilson d’annata, porta Lynch in condizione di siglare il touchdown decisivo. Vincono i Seahawks (2-1) 26-20 nuovamente sui Broncos (2-1).

Altre due sfide al cardiopalma mettevano di fronte Cardinals e Niners da una parte e Redskins e Eagles dall’altra. San Francisco, we have a problem! Ancora una volta, dopo un primo tempo per lunghi tratti dominato da Colin Kaepernick (29/37 per 245 yard e 1 TD pass) e compagni, Frisco si spegne improvvisamente e non mette a tabellone nemmeno un punto per tutta la durata della ripresa. Il touchdown di Michael Crabtree e la prima segnatura nella NFL per il rookie Carlos Hyde, replicati solo in parte da due field goal di Chandler Catanzaro, mettono 8 lunghezze tra gli ospiti e Arizona all’intervallo. Come detto, però, i Niners escono dalla partita e i Cardinals la ribaltano a loro favore, grazie ai due touchdown di John Brown su lancio di un buon Drew Stanton (18/33 per 244 yard e 2 TD pass). Nel quarto periodo è ancora una volta Catanzaro, che conclude la giornata perfetta dei rookie di Arizona, a trovare i pali per i tre punti che chiudono la sfida sul 23-14 con cui i sempre più sorprendenti Cardinals (3-0) sconfiggono i sempre più deludenti 49ers (1-2).

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Ma che partita esce fuori tra Nick Foles (27/41 per 325 yard e 3 TD pass), accompagnato dai suoi prodi scudieri Jeremy Maclin (9 ricezioni per 154 yard e 1 TD) e Jordan Matthews (8 ricezioni per 59 yard e 2 TD), e Kirk Cousins (30/48 per 427 yard con 3 TD pass e 1 INT), con al fianco, invece, i compari Pierre Garcon (11 ricezioni per 138 yard e 1 TD) e il terribile ex DeSean Jackson (5 ricezioni per 117 yard e 1 TD).  Sono, però, Darrel Young e Chris Polk, con un kick-off return da 102 yard, a siglare il 7-7 iniziale. Garcon e due volte Matthews, con in mezzo due field goal di Kai Forbath, stampano il 21-20 per Philadelphia con cui si va all’intervallo. Due field goal di Cody Parker allungano il distacco, ma è Jackson ad alzare irrimediabilmente la temperatura con touchdown da 81 yard e relativa esultanza a schernire i suoi ex tifosi. È 27-27. Maclin e Parker, nel quarto periodo, allungano nuovamente per Philly, Roy Helu prova a rispondere, ma Washington ha finito le cartucce. Finisce 37-34 per gli imbattuti Eagles (3-0) sui Redskins (1-2).

Ad altissimo punteggio, ma diametralmente opposte, sono le sfide tra Cowboys e Rams e tra Falcons e Buccaneers. Dallas e St. Louis si sfidano fino all’ultimo snap, con i padroni di casa che, nei primi due quarti, volano sul 21-0 grazie ai due passaggi da touchdown del discontinuo Austin Davis (30/42 per 327 yard con 3 TD pass e 2 INT), a Lance Kendricks prima e Brian Quick poi, ed al ritorno di intercetto di Janoris Jenkins per 25 yard fino alla end zone avversaria.
Gli ospiti, però, si lanciano in una grande rimonta, guidati, ancora una volta, da DeMarco Murray (24 portate per 100 yard e 1 TD).  Tra il secondo e il terzo quarto la segnatura di quest’ultimo e quella di Dez Bryant da 68 yard, inframmezzate da due field goal di Dan Bailey, riportano i Cowboys a contatto sul 20-21. Quanti errori seguiranno in red zone per St. Louis, i quali costeranno la vittoria ai padroni di casa. Greg Zuerlein prova ad allungare, ma Terrence Williams sigla il sorprasso con un touchdown su passaggio di un buon Tony Romo (18/23 per 217 yard con 2 TD pass e 1 INT). Ci pensa poi Bruce Carter ad intercettare Davis e a riportare il pallone per 25 yard in touchdown.  La segnatura di Austin Pettis serve soltanto a fissare il punteggio sul 34-31 con cui Dallas (2-1) supera i Rams (1-2).

Devin Hester FalconsTutto facile, invece, per Atlanta nel superare Tampa Bay, nella serata in cui si festeggia una partita epica per Devin Hester. Non bastassero il touchdown su corsa da 20 yard e i due fumble recuperati in situazioni importantissime per i padroni di casa, ecco che arriva il record assoluto di ritorni di punt e kick-off in touchdown nella storia della NFL (19). Superato l’hall of famer Deion Sanders. Al resto pensano un precisissimo Matt Ryan (21/24 per 286 yard e 3 TD pass), un devastante Julio Jones (9 ricezioni per 161 yard e 2 TD) e tre touchdown su corsa di tre diversi giocatori.  Al termine del terzo quarto, i Falcons conducono 56-0 su una ridicola compagine ospite. Fortuna che Mike Glennon (17/24 per 121 yard e TD pass), subentrato ad un disastroso Josh McCown (5/12 per 58 yard e 1 INT), inizia almeno ad azzeccare qualche lancio e arrivano i primi punti per Tampa Bay nel match. Al termine i Buccaneers (0-3) perdono 14-56 contro i Falcons (2-1).

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A basso punteggio sono invece le vittorie dei Saints sui Vikings e dei Patriots sui Raiders. New Orleans, dopo due sconfitte consecutive, mette subito in chiaro le cose contro Minnesota: i due touchdown di Pierre Thomas e Josh Hill, su lancio di un convincente Drew Brees (27/35 per 293 yard e 2 TD pass), sono un chiaro segnale per gli ospiti che i Saints non sono intenzionati ad uscire Mercedes-Benz Superdome a mani vuote. Matt Cassel non convince ancora, ma si infortuna ad inizio del secondo periodo. È il momento di Teddy Bridgewater! Non sarà un esordio ricco di soddisfazioni, ma comunque il quarterback completa 12 passaggi su 20 per 150 yard guadagnate e porta il pallone 6 volte per altre 27 yard extra, aiutando la rimonta dei Vikings, firmata da tre field goal di Blair Walsh. Rimonta incompleta, però, perché, nel quarto periodo, Brees trova Marques Colston per il touchdown del definitivo 20-9 con cui i Saints (1-2) hanno la meglio dei Vikings (1-2).

Partita soporifera quella tra New England e Oakland, il cui punteggio finale, 16-9 per i Patriots (2-1) sui Raiders (0-3), contiene nel tabellino un solo touchdown, quello di Rob Gronkowski su passaggio di Tom Brady, tantissimi errori, soprattutto dei receiver, in red zone e, di conseguenza, ben sei field goal a segno, tre per parte, siglati dagli infallibili Sebastian Janikowski e Stephen Gostkowski. La giornata degli owski si conclude con il decisivo intercetto di un leggiadro Vince Wilfork a Derek Carr, ancora incapace di guidare i suoi ad un successo in regular season.

Knile Davis ChiefsSe i Patriots raggiungono i Bills in testa alla AFC East, perdono colpi sia i Dolphins, contro i Chiefs, che i Jets, contro i Bears. Miami è ancora senza il suo miglior giocatore offensivo, Knowshown Moreno, ma Lamar Miller (15 portate per 108 yard), suo sostituto, non delude. Chi, invece, ancora deve dimostrare il suo talento è l’eterno incompiuto Ryan Tannehill (21/43 per 205 yard e 1 TD pass), che sembra possa essere messo alla porta a breve. Kansas City ringrazia uno straordinario Knile Davis (32 portate per 132 yard e 1 TD), oltre che un Alex Smith da ben tre passaggi da touchdown, di cui due diretti verso Joe McKnight, senza intercetti. Pur guidata da un fantastico Jelani Jenkins, che sigla 14 tackles e 1.5 sack, oltre ad un fumble forzato ed una safety, la difesa dei Dolphins non riesce a tenere testa alle offensive avversarie e l’attacco non ha modo di replicare a dovere, segnando un solo touchdown con Brian Hartline e due field goal con Caleb Sturgis. Finisce dunque 34-15 per i Chiefs (1-2) su Miami (1-2).

A proposito di eterni incompiuti, chi meglio di Geno Smith (26/43 per 316 yard con 1 TD pass e 2 INT) rappresenta la categoria. Il quarterback dei Jets regala un pallone d’oro a Ryan Mundy, che lo riporta per 45 yard in touchdown per il 7-0 iniziale a favore di Chicago. Martellus Bennett raddoppia il distacco, prima che il touchdown di Jeremy Kerley, il quale segue due field goal di Nick Folk da una parte e uno di Robbie Gould dall’altra, fissi il 17-13 per gli ospiti con cui si va all’intervallo.  Non mancano le polemiche per un paio di decisioni arbitrali discutibili, che avrebbero potuto spostare la partita sul binario di New York. Nella ripresa, un convincente Jay Cutler (23/38 per 225 yard con 2 TD pass) trova con continuità Alshon Jeffery in profondità e costruisce un altro drive vincente, con Bennett che festeggia il suo secondo touchdown di giornata. Il rookie Kyle Fuller trova il suo terzo intercetto stagionale e da qui in poi si segnalano soltanto altri due field goal a segno per Folk e uno per Gould, che fissa il punteggio finale sul 27-19 con cui i Bears (2-1) superano i Jets (1-2).

La sorpresa di giornata per i Ravens, che li spinge a superare i Browns a domicilio, ha nome italiano: Lorenzo Taliaferro porta palla 18 volte per 91 yard e firma anche il suo primo touchdown nella NFL in una giornata, per lui, storica. Chi decide il match, contro una Cleveland ottimamente guidata da Brian Hoyer (19/25 per 290 yard e 1 TD pass), non è tanto Joe Flacco, ancora troppo discontinuo (19/31 per 217 yard con 1 TD pass e 1 INT), bensì Asa Jackson, che blocca un field goal di Bill Cundliff nel quarto periodo, e, soprattutto, Justin Tucker, che già l’anno passato aveva tolto molte castagne dal fuoco per Baltimore. Il kicker sigla tre field goal su tre tentativi, di cui uno allo scadere, che permette il sorpasso dei Ravens (2-1) sui Browns (1-2) per il definitivo 23-21 finale.

Anche questa terza settimana si è conclusa, ma si comincia già la quarta, nella notte, con l’intrigante sfida targata NFC East tra Giants e Redskins!

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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