[NFL] Week 1: Indianapolis Colts vs Denver Broncos 24-31

Peyton Manning c’è. E ci vuole riprovare. È il primo Sunday Night della stagione a mandare il messaggio, forte e chiaro, con una sfida dal sapore sempre speciale per il quarterback dei Denver Broncos. Gli Indianapolis Colts, avversari inaugurali 2014, sono stati “suoi” per 14 anni. Ostacolo saltato, peraltro più in scioltezza di quanto reciti il 31-24 finale. L’anno passato Andrew Luck e compagni furono una delle sole tre “L” nella stagione regolare da 13 “W” dei Broncos.
Allo Sports Authority Field si sono fatti sorprendere dall’avvio in sesta degli arancioblù, ansiosi di passare oltre (cancellarla è impossibile) la dolorosa sconfitta nel Super Bowl XLVIII. La vittoria regala a Manning anche un record da condividere con Brett Favre: quarterback capace di sconfiggere tutte 32 le franchigie NFL.

È soprattutto la difesa di Denver a cominciare fortissimo, togliendo ai Colts ogni automatismo. Il gioco di corsa poi è e rimane uno dei nodi di Indianapolis. Tanti sbuffi, al massimo qualche sospiro quando la palla non viaggia per vie aeree. Zero sgravi dalle spalle di Luck. Non che il running game di coach John Fox faccia faville, ma tra Montee Ball e Trent Richardson è scontato scegliere il primo.

Julius Thomas BroncosIl primo quarto scorre via in sordina, anche perché Manning e Demaryius Thomas sono su due pagine del playbook diverse. Quando sarà tolta un po’ di ruggine i fuochi d’artificio torneranno anche sull’asse 18-88. Nel mentre emergono Emmanuel Sanders, innesto di pregio specie dopo la squalifica per quattro giornate di Wes Welker (doping), e Julius Thomas. Il tight end è la miccia che fa detonare l’attacco dei Broncos. I tre punti di separazione creati in 15 minuti dal field goal di Brandon McManus (sostituto dell’altro squalificato Matt Prater, quattro gare per problemi legati all’alcol) esplodono nel secondo quarto.
Tre touchdown in quindici minuti a firma Manning-Julius. Il primo è immediato e conclude un drive iniziato nell’altra direzione prima che il cronometro arrivasse a zero. Thomas segna e comincia lo show. L’attacco biancoblù entra ed esce altre due volte e l’80 punisce. Un martello: il secondo è una volata da 35 yard in cui umilia D’Qwell Jackson che può solo scortarlo sino alla end zone restandogli in scia. Il terzo è di una semplicità disarmante. Snap sulle 5 yard. Un passo e mezzo indietro. Sguardo a destra e passaggio. Thomas taglia verso il centro e riceve tutto solo. La difesa dei Colts per nutrire ambizioni deve fare almeno tre passi avanti.

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Ne compie qualcuno dopo la pausa. All’intervallo però si va con il tabellone che scrive 24-7 e l’ipoteca sulla partita è stata messa. I punti di Indianapolis li porta in end zone Luck in prima persona. Prima di andare a sentire le parole del suo allenatore negli spogliatoi. La prima mezz’ora ha detto che riavere in campo Reggie Wayne aiuta. Per risolvere in ogni modo serve di più. Più tempo a Luck, più pressione in difesa, più giocate di Ty Hilton.
La pancia dei Broncos al rientro è quasi piena. Controllano l’orologio. Si inceppano su qualche passaggio. Luck le vuole provare tutte per rientrare subito in partita. Azzarda anche un quarto e uno sulla una yarda. La difesa arancioblu risponde presente. Un elogio a parte lo merita il rookie Bradley Roby. Il giovane cornerback è chiamato spesso in causa e lui fa vedere di che pasta è fatto. Così Indianapolis si deve accontentare di tre punticini più tardi.

Andrew Luck ColtsCon gli ultimi 15 minuti da giocare e un altro touchdown di Denver nel libro delle statistiche, di quel Ball che la pagnotta se la guadagna, il ribaltone si fa complicatissimo nonostante Manning abbia scalato parecchi marce. Un barlume di speranza lo offre non tanto il td di Dwayne Allen che accorcia, quanto l’onside kick ricoperto da Studebaker per far felici i tifosi biancoblù. Peccato per Indianapolis che sia vanificato dall’intercetto di Rahim Moore. Il lancio di Luck è alzato da Coby Fleener e finisce nelle braccia del difensore dei Broncos. Tempo ce ne sarebbe ancora, anche perché l’ex New York Giants Hakeem Nicks trova la sua prima ricezione da sei punti con la nuova maglia. A dire no è la difesa di Denver che dopo il “two minute warning” stoppa il quarto tentativo di Luck per Wayne (ancora Roby) e manda i titoli di coda.

Manning e Denver ci sono, i meccanismi da sistemare pure (in primis la connection Manning-Demaryius Thomas), come è normale alla prima giornata. Indianapolis è rimandata. Difesa e gioco di corse sono davvero troppo leggere. Luck ha bisogno di aiuti maggiori per ricevere l’accredito da contender.

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