[NFL] Attenti al piloncino, può far male!

Li abbiamo sentiti nominare mille volte, li abbiamo visti e rivisti, sono stati i protagonisti di migliaia di azioni spettacolari e testimoni degli sforzi più intensi e addirittura sono stati coinvolti nei festeggiamenti di decine di touchdown, ma nessuno li ha mai degnati più di tanto.

Quando cerchiamo di spiegare questo sport ai neofiti probabilmente sono nominati proprio all’inizio del discorso. Quando descriviamo il campo da gioco sicuramente diciamo qualcosa del tipo “… la end zone, o area di meta, che è delimitata da quattro piloncini, uno per ogni angolo”. E quando spieghiamo in quali casi un TD è valido, ecco che li nominiamo di nuovo.

pylon eagles

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Come sempre nella vita, quando sottovaluti qualcosa rischi sempre di pagarne le conseguenze.

UN INGLESE NELLA NFL

A meno che non abbiate passato gli ultimi 11 mesi a meditare nel deserto, dovreste essere a conoscenza del fatto che i Raiders il 28 settembre giocheranno una partita ufficiale in Inghilterra contro i Miami Dolphins, nello splendido Wembley Stadium di Londra. Uno dei giocatori della squadra nero-argento, il lineman Menelik Watson, è nativo di Manchester ed è stato quindi scelto dal sito NFL UK  come uomo immagine per promuovere il football americano nella terra dell’altro football.

menelik watson raidersWatson è stato coinvolto in diverse iniziative, e una di queste è tenere un blog. Il giocatore, scelto nel secondo round del Draft 2013 e in lotta per un posto da titolare come tackle di destra nella linea offensiva dei Raiders, ha già pubblicato due articoli, nei quali ha parlato di sé e ha toccato aspetti più o meno noti della vita di un giocatore NFL.

Potrete leggere della sua decisione di rinunciare alla borsa di studio che aveva ricevuto per giocare a basket al Marist College e del suo trasferimento in California al Saddleback Junior College (in cui, tanto per curiosità, giocava anche Kyle Long – figlio di Howie, la leggenda dei Raiders), per iniziare una nuova avventura in uno sport di cui non sapeva nulla. Potrete leggere il suo pensiero sul training camp e sul “giorno in cui cala la scure”, quando, alla vigilia della regular season, le squadre tagliano 22 teste per portare il roster da 75 a 53 giocatori e inevitabilmente si è costretti a salutare qualche amico. Potrete sbirciare nella film room e vedere i giocatori impegnati a studiare gli errori commessi nella partita precedente e i punti di forza del prossimo rivale, ed infine avrete la conferma che anche un videogioco può essere istruttivo, come d’altronde avete sempre sostenuto da ragazzi parlando con i vostri genitori.

MAI DARE QUALCOSA PER SCONTATO

Vi starete forse chiedendo quale sia il nesso tra i delimitatori della end zone presentati all’inizio dell’articolo e il blog del giocatore dei Raiders.
Watson tocca diversi argomenti, ma uno in particolare mi ha colpito perché anche io, come lui, non avevo mai prestato troppa attenzione a quegli oggetti arancioni che invece tanta importanza hanno per decidere le sorti di una partita. Sono scontati, sono lì sotto i nostri occhi ma diventano quasi invisibili.

Il numero 71 dei Raiders racconta un incidente avvenuto durante l’ultima partita di preseason contro i Seahawks. Matt McGloin, il terzo QB di Oakland, lancia un intercetto e Menelik si mette all’inseguimento del defensive back di Seattle DeShawn Shead. Ovviamente, per quanto atletico sia il giovane inglese, lo sforzo fatto nel tentativo di raggiungere il giocatore avversario è vano, e Watson ha la bella idea di calciare via il piloncino arancione.
E’ a questo punto che scopre che quel maledetto affare dall’aria inoffensiva in realtà è bello pesante!

In lingua originale ho trovato il suo racconto buffo e interessante e mi sono proprio immedesimato. Per chi di voi avesse problemi con l’inglese vi propongo comunque la traduzione, anche se mi rendo conto che non è la stessa cosa.

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“Apparentemente il piloncino è una cosa proprio insignificante. E’ un piccolo oggetto arancione al bordo della end zone che assomiglia a un grosso glowstick (suppongo intenda i lightstick, i bastoncini che si illuminano quando li spezzi). Nessuno mi aveva mai detto quanto pesante fosse quell’oggetto insignificante. Quando gli ho dato il calcio, mi ha fatto completamente perdere l’equilibrio e di conseguenza ho fatto un capitombolo memorabile. Sono rimasto per terra… Non mi ero fatto male, ma avevo bisogno di prendermi il tempo necessario per riflettere sulle parole di mia mamma, che mi diceva  sempre di non fidarmi delle apparenze. Poi mi sono dovuto alzare e trascinare il mio dito pestato dall’altra parte del campo per tornare in panchina. Appena ho raggiunto la sideline sono stato sommerso dalle prese in giro. Ovviamente ho dato la colpa scherzosamente ai miei compagni per non avermi avvisato su una cosa che ogni buon compagno di squadra dovrebbe condividere col proprio compagno”.

Ecco la galleria con la sequenza di quanto accaduto, cliccate per ingrandire (video completo).


 
Un piloncino pesa all’incirca 2 chilogrammi. Non è poi tanto, ma quanti di voi, vedendo quegli affari volar via alla prima folata di vento, pensavano come il sottoscritto e come il suo illustre compare che fossero decisamente più leggeri? Sono morbidi, ma sono appesantiti nella parte bassa in modo che possano stare in piedi, ed è quella la parte che l’ingenuo Watson ha calciato in preda alla frustrazione per non essere riuscito ad impedire il TD.

Mai dare nulla per scontato…

Vi invito a dare uno sguardo al blog di Watson: 1° puntata e 2° puntata

 

 

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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