[NFL] Houston Texans 2013

Grazie agli amici di “Quel che passa il convento”  ecco la presentazione della stagione NFL 2013 squadra per squadra.
Ventottesima squadra analizzata gli Houston Texans.

Houston, in questi ultimi anni, dà sempre l’idea di essere buona, ma mai abbastanza. Considerando i primi anni di vita della franchigia più giovane della NFL, contraddistinti da Carr e i sack concessi, già questo dovrebbe bastare ai suoi tifosi, ma si sa chi tifa non è mai sazio e allora, anche giustamente, si chiede alla squadra texana di compiere lo step successivo. Ma come?

I Texans in questi anni di crescita non sono mai stati aggressivi in free agency, tutt’altro: se si esclude l’acquisizione via trade di Schaub, relegato a fare il vice Vick, un attimo prima dello scandalo “dei cani” (un paio di reincarnazione fa), il front office ha lavorato puntando più sui giovani draftati e fatti crescere in casa, giovani che peraltro una volta esplosi spesso sono stati lasciati andare, consci del fatto che il sostituto di volta in volta fosse già presente a roster (vengono in mente i nomi altisonanti di Mario Williams o di DeMeco Ryans). Ci sono alcune eccezioni (Joseph), specie tra le secondarie, autentico tallone d’achille di una squadra che, nonostante tutto, punta a confermarsi ai playoff, con la speranza di iniziare a fare un po’ più di strada in una conference che non prevede corazzate.

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Ma andiamo con ordine: dietro al già citato Schaub, ormai punto fermo e QB solido a cui affidare senza problemi un attacco ambizioso, c’è T.J. Yates: l’ex North Carolina, nel suo anno da rookie, era stato chiamato in campo, causa infortuni in serie nel reparto, e aveva guidato i Texans a dei dignitosi playoff (già conquistati peraltro dal titolare), ovviamente fosse successo a Philadelphia l’avrebbero trasformato in 3 prime scelte, a Houston Yates è restato per fare il backup, ad ogni modo un’ottima assicurazione.

Quando ti trovi per le mani un RB undrafted, come Arian Foster, in grado di viaggiare a 350 portate di media, 1500 yard, 10+ TD a stagione a cui aggiunge anche una 50ina di ricezioni, c’è poco da dire se non ringraziare il fato o la bravura di una dirigenza brava nello scovarlo, pur arrivando da un college piuttosto sovraesposto come Tennessee (dove ha concluso come secondo per yard corse nell’ateneo, dietro di poco a Travis Henry). Dietro a lui Ben Tate è tutto quello che puoi chiedere ad un RB2 e l’obiettivo quest’anno è quello di portare le corse di Foster più vicino alle 300 che alle 350, sfruttando molto di più Tate ed avere entrambi i RB più freschi (e sani) a gennaio.

Aumentare le armi offensive è stato il motto che ha guidato anche la scelta di primo giro: DeAndre Hopkinsè stato uno dei protagonisti del circo volante di Clemson, specie quest’anno, quando tutti si aspettavano l’esplosione tattica, visto che quella atletica si era già conclamata, di Sammy Watkins, Hopkins ha mostrato tutte le sue qualità di WR completo, tanto sul profondo, quanto con mani e fame di ricezione che lo possono rendere un target principale in un attacco professionistico. Ormai da un paio d’anni in molti chiedevano la pesca di un giocatore simile al draft, da far maturare negli ultimi anni di carriera dell’immenso Andre Johnson. L’ex tiger può esserlo.

L’attacco poi per lo più è restato lo stesso, anche se il discorso sul lasciare andare i giocatori troppo “avari” ha colpito in questi anni anche la linea offensiva, l’arrivo di Brennan Williams al terzo giro può lasciar ben sperare, considerando che l’ex tar heel era uno dei principali protagonisti di una OL che in questi anni ha messo UNC anche sulla cartina geografica del college football.

In difesa, la filosofia di Wade Phillips ormai è entrata a regime, anche se ancora bisogna trovare gli OLB che vadano a genio al defensive coordinator architetto di una delle 3-4 più interessanti degli ultimi anni di NFL. Bollato come inadatto e spendibile, Mario Williams ha trovato l’oro a Buffalo l’anno scorso, poi quest’anno è stato lasciato andare dietro a guadagni francamente inspiegabili Connor Barwin. Il reparto dei rushatori dei Texans prevede Whitney Mercilus (1° giro 2012), Brooks Reed (2° giro 2011) e Sam Montgomery (3° giro 2013): il primo fece discutere non poco, al momento della sua scelta in molti si aspettavano già l’anno scorso un ricevitore, in realtà la dirigenza ragionava già più ad ampio raggio e sembra aver avuto ancora una volta ragione. Reed invece aveva convinto i più sin dal momento della scelta, mentre fa già discutere il rookie di quest’anno, arrivato con la scelta compensatoria di terzo giro guadagnata dalla perdita durante la scorsa free agency proprio di Mario Williams e presentatosi al camp visibilmente fuori forma ed a causa di questo è arrivato anche l’infortunio alla caviglia che lo sta rallentando: Kubiak non l’ha mandate a dire, ha espresso via stampa tutto il suo malumore a riguardo; Montgomery di contro già dai tempi di LSU aveva mostrato sia luci (qualità atletiche che valgono ben più di un terzo giro) che ombre (carattere ingestibile, poca voglia di allenarsi, ecc ecc…).

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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