[NFL] Jacksonville Jaguars 2013

Grazie agli amici di “Quel che passa il convento”  ecco la presentazione della stagione NFL 2013 squadra per squadra. Quinta squadra analizzata i Jacksonville Jaguars.

Lo so che in molti si aspettavano da me di continuare il percorso attraverso alla NFC East, magari vogliosi di leggere le mie parole su Elisha e compagni, ma ho avuto forte pressioni da parte della fanbase dei Jaguars e così saranno loro i protagonisti del focus odierno attraverso la NFL. Partiamo da chi non c’è: Tim Tebow – Jacksonville è un matrimonio che non s’ha da fare, c’hanno provato (??) addirittura in AFL, ma niente.

E dire che poteva essere il momento adatto, domanda e richiesta sembravano coincidere, ma così non è stato, peccato! Sarebbe stata una “bella” storia, se non dal punto di vista footballistico, almeno da quello mediatico, perché a guardare il reparto di QB attualmente a roster non c’è interesse né in un verso, né nell’altro.
Invece ci sono un metrosexual (Blaine Gabbert), un talismano al contrario (Chad Henne), un chicazz’è (Matt Scott) e due fratelli d’arte, seppure il secondo di arte diversa (Jordan Rodgers e Mike Kafka).

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Rapidamente: Gabbert è inadatto, l’ha mostrato in un anno e mezzo, ha ancora un altro anno e mezzo prima che scocchino i 3 anni canonici per giudicare un rookie e la questione diventi definitiva. Henne è mediocre e se a Miami con lui a roster si sono spaccati a ripetizioni tutti i QB mandati al patibolo, lui compreso, forse porta anche un po’ di iella: il saggio dice che a volte conta di più essere fortunati che bravi, lui non è nessuna delle due cose. Matt Scott è uno di quei QB che ha sofferto il trend del draft 2013 in cui sono scivolati tutti, lui lo davano tra quarto/quinto giro e lo troviamo undrafted. Jordan Rodgers deve ancora decidere quale tra first e last name è più pesante, l’ho visto un paio di volte a Vanderbilt, per il momento ringrazia il cognome da cui ha ereditato la mobilità e la potenza di braccio, per il resto i genitori sembrano essersi impegnati molto di più con Aaron. Infine Kafka, che dovrà attuare una metamorfosi (magari non in blatta), per diventare titolare, anche se al momento, a naso, sembra il candidato migliore come QB2/3.

(Quasi) Conclusa la parte divertente del roster dei Jaguars, adesso veniamo ai discorsi seri, perché sì, i Jaguars hanno fatto una offseason con i fiocchi e la cosa appare ancora più ingigantita considerando che stiamo parlando della franchigia più buffa degli ultimi anni: ovviamente, non sono già una squadra da playoff, ma la strada intrapresa sembra quella giusta. Il running game deve però registrare qualche dubbio: Maurice Jones-Drew è all’ennesima estate tribolata, dopo i problemi contrattuali ci sono stati quelli giudiziari, che però sembrano essere stato riassorbiti e, notizia delle ultime ore, non dovrebbe incorrere in squalifiche da parte di Goodell. Non c’è più Rashad Jennings che doveva sfruttare la passata stagione per esplodere definitivamente, mentre l’unica cosa che è esplosa è stata la sua salute (ora problema dei Oakland Raiders). Il suo posto è preso da un girovago della NFL, Justin Forsett, un altro che ha fallito come RB titolare, pur avendone avuto una concreta chance a Seattle.

Quando si parla di attacco bisogna dar nota della scelta di quinto giro (a proposito, un draft sontuoso quello della squadra più giovane della Florida): i Jaguars lì hanno scelto un DB nel senso di DenardrobinsonBack (diritti pagati ad Andrea Campagna), il DB così inteso non è un QB, non è un WR, non un RB, è un atleta in cerca di sistemazione o ancor meglio di sistema. Sarà curioso vederne l’utilizzo, stando che fisicamente devono costruirlo un po’ rispetto a quanto visto a Michigan, senza snaturarne l’agilità.

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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