[NFL] Cinque squadre “inguardabili” nel 2012

Passata la sbornia da Super Bowl torniamo alla fine della regular season con l’analisi di cinque squadre, una per pagina,  che hanno disputato una stagione al di sotto di ogni aspettativa.

PHILADELPHIA EAGLES (record 4-12)

Summary: due anni fa erano stati soprannominati “dream team” dopo una faraonica campagna acquisti estiva. Nel 2012 sono stati lo zimbello dell’intera NFL ed il tutto è costato il posto ad un coach, Andy Reid, che invece sembrava pronto ad un’altra decade di successi.
Difficile commentare la stagione di un team partito con grandi ambizioni e poi miseramente naufragato, con un allenatore non più in grado di gestire uno spogliatoio ormai diviso ed una serie di prestazioni inguardabili come i pesantissimi stop contro Washington, Cincinnati, i Giants o Atlanta. Un dato è indicativo di come la stagione delle aquile sia andata alle ortiche: dopo quattro turni gli uomini di Reid erano 3-1, poi nelle ultime dodici gare è arrivata una sola vittoria.
Probabilmente i più superstiziosi fra i tifosi degli Eagles avevano avuto pessimi presentimenti fin dall’estate con l’infortunio che costringeva uno dei più forti offensive tackle della NFL, Jason Peters, a saltare tutta la stagione. Durante la campagna 2012 le cose per la linea sono poi andate anche peggio, visto che dopo 4 turni è andato k.o. il promettente centro Kelce e dopo 8 ha dovuto dare forfait anche Herremans. Senza una linea in grado di proteggerlo, Vick, che già aveva iniziato la stagione in maniera terribile (13 palle perse fra intercetti e fumble nei primi sei turni) è andato in tilt, prima di finire k.o. per un problema alle costole.
E a vario titolo anche altre stelle dell’attacco, da McCoy a DeSean Jackson, hanno dovuto dare forfait per acciacchi vari. L’inettitudine dell’attacco ha influito anche su una difesa che ha comunque deluso da par suo: l’arrivo di DeMeco Ryans ha sicuramente portato un miglioramento nel ruolo di middle linebacker, ma il resto del reparto non è certo stato all’altezza del proprio compito e i quasi ventotto punti subiti a partita, peggior prestazione dopo Tennessee e New Orleans, ha grandemente contribuito alla stagione da dimenticare del team con le ali sul casco.

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Philadelphia Eagles
Michael Vick

Ragioni di ottimismo: curiosa la storia di Chip Kelly, head coach di Oregon contatto dagli Eagles per sostituire Andy Reid. Prima ha giurato fedeltà all’università dell’ovest, poi suppongo che abbia dato un’occhiata più attenta al roster, soprattutto dell’attacco, ed ha probabilmente realizzato che di occasioni così nella NFL capitano una volta nella vita.
Con in linea gente come Peters, Kelce, Herremans e Mathis, formidabile quest’ultimo nonostante nel 2012 il resto del reparto sia stato spesso inguardabile, gli Eagles hanno sulla carta una delle più forti linee di attacco del campionato. E quando hai McCoy nel backfield e fuori a ricevere Maclin, Jackson, Celek ed un giocatore non più giovane e molto sottovalutato ma sempre affidabile come Avant, io credo che tu sia messo molto meglio di numerosi coach NFL. Vero, Jackson è l’immagine dell’incostanza e Celek non ha più ripetuto la grande stagione 2009, ma insomma le alternative all’attacco non difettano di certo.
Il vero problema riguarda naturalmente il regista. La prima grana da risolvere sarà quella legata a Michael Vick: le prime dichiarazioni di coach Kelly sono concilianti ma non sarei stupito se il regista col numero 7 dovesse fare le valigie, mentre il giovane Foles ha fatto intravedere buone cose, in mezzo naturalmente a tanti errori di inesperienza, e dal suo sviluppo dipenderà il rendimento di una attacco che potenzialmente può essere devastante.
La difesa ha invece sicuramente più punti interrogativi: Babin è stato ceduto e Jenkins è ormai ben oltre le trenta primavere, dunque il futuro è in mano ai vari Cox, Graham, Kendricks. I primi due hanno disputato un’ottima stagione, mentre Kendricks si è perso nel grigiore generale degli outside linebacker. Anche qui il talento fra i veterani non manca ma se vorranno venir fuori dalla mediocrità gli Eagles dovranno smettere di pensare di essere forti e dimostrarlo sul campo.

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