[NFL] Divisional: Brady supera Montana nella vittoria contro Houston

Nella settimana che aveva preceduto la sfida di playoff contro i Patriots, gli Houston Texans ci avevano provato in tutti i modi a convincere, forse loro stessi ancor prima degli addetti ai lavori e dei tifosi, che la pesante scoppola subita in regular season contro i bostoniani (42-14) fosse solo un episodio sfortunato. Che in realtà i valori in campo fossero molto meno distanti di quelli messi in mostra a dicembre. Ma il verdetto dell’ultimo divisional playoff al Gillette Stadium è stato chiarissimo: i dominanti New England Patriots approdano alla finale di Conference, che Brady e compagni giocheranno in casa contro i sorprendenti Baltimore Ravens, e gli Houston Texans tornano invece a casa per riflettere sui loro errori, ma soprattutto per capire come fare a eguagliare l’impressionante rendimento in post season della banda di coach Belichick.

Tom Brady
Tom Brady

Il 41-28 finale neppure fotografa in pieno la differenza di valori in campo, anche perché la partita è durata virtualmente tre quarti, visto che con tredici minuti ancora da giocare i padroni di casa erano già avanti 38-13. Ancora troppa la distanza fra un team in cui i superveterani hanno giocato un grande match, da Brady a Welker, da Mankins a Wilfork, ed uno in cui invece le stelle, da Watt a Schaub, da Foster ad Andrè Johnson e Joseph, hanno faticato molto a brillare.
I Patriots continuano così la travolgente serie di successi sotto la presidenza di Robert Kraft, raggiungendo la finale della AFC per l’ottava volta dal 1997. Intendiamoci, New England non è stata perfetta: ha rischiato di andare subito sotto 7-0 e poi sul finire del primo tempo ha concesso dieci punti nel giro di 75 secondi, con Houston che riusciva ad andare all’intervallo in svantaggio solo 13-17 dopo essere rimasta a digiuno di punti per più di ventisette minuti.
Dal terzo quarto in poi però non c’era più storia: New England alzava il ritmo soprattutto in attacco e per Houston era notte fonda. In realtà con poco più di cinque minuti da giocare, Houston riusciva a riportarsi a -10 ma più per un eccessivo calo di concentrazione di New England, sottolineato a fine gara da coach Belichick, che non per un effettivo cambio di inerzia nella gara. Alla fine le yards saranno più o meno le stesse, 457 a 425, ma la palla persa dai Texans ed il differente rendimento nei terzi down (New England ha avuto quasi il 50% di trasformazione contro il 27 degli avversari) sono due chiavi di lettura importanti per spiegare la differenza nel punteggio.

[pullquote]Shane Vereen 8,5
Ruba la scena ad attori ben più famosi. La “presa” terminata in end zone per il 37-13 è da leccarsi i baffi.
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Tutte le pagelle[/pullquote]Si dice che nei playoff sia tutta un’altra storia rispetto alla regular season, e i Patriots ce ne hanno dato una dimostrazione: dal massiccio uso dei conteggi rapidi sulla line of scrimmage, messi in atto da Brady per trovare impreparata una difesa texana che in effetti ha subito due touchdown perché quasi completamente fuori posto, all’uso di running back non certo famosi per le loro ricezioni, allineati fuori dal backfield addirittura come ricevitori puri. Insomma Belichick ha iniziato a mostrare i muscoli ed i risultati sono stati piuttosto impressionanti. Brady non è stato perfetto, anzi, quando i Texans sono riusciti a mettere pressione non ha completato neppure uno dei cinque passaggi tentati. Ma nei momenti in cui Houston ha provato il blitz (ed è successo quasi nel 50% delle azioni) e questo è stato bloccato dalla eccellente linea offensiva di New England, sono stati dolori visto che tutti e tre i touchdown sono arrivati con almeno un linebacker texano in blitz.

New England Patriots
Shane Vereen riceve per un td pass

Alla fine il prodotto da Michigan ha disputato l’ennesima ottima gara ammassando 344 yards e appunto un hat trick in fatto di mete lanciate, naturalmente senza intercetti. Tra l’altro con questo successo Brady detiene ora il record assoluto di vittorie per un quarterback nei playoff con 17, record ottenuto staccando un “discreto” regista come Joe Montana. Per la serie “usato sicuro” Brady ha cercato e trovato soprattutto il suo grande amico Welker che dopo aver fatto ammattire il secondario ospite ha chiuso con 8 ricezioni per 131 yards, terza prestazione stagionale in fatto di yards, anche se ci sono da sottolineare pure le due palle fatte cadere in modo inusuale dal piccolo wideout.
Unica nota negativa della serata per i Patriots è stato il nuovo infortunio a Gronkowski: al rientro dopo quasi due mesi di stop per la frattura all’avambraccio, il formidabile tight end è nuovamente andato k.o. in avvio di partita cercando di ricevere una palla di Brady sulla sideline. Ma questa volta purtroppo la nuova frattura ha determinato la fine della sua stagione.
Niente Gronkowski? Non c’è problema: Hernandez ha giocato benissimo in sua assenza agguantando sei palloni per 85 yards. Ma la vera sorpresa è stata Vereen: non tanto o meglio non solo per quello che ha fatto nel suo ruolo naturale di runner (7 portate, 41 yards e una meta) ma per la sua prestazione come ricevitore con 5 palloni catturati per 83 yards (media 16,6) e addirittura altri due touchdown, il secondo dei quali ottenuto con una grande ricezione dopo essere partito in posizione da wide receiver ed aver percorso 33 yards.
Ridley invece ha ulteriormente consolidato la sua posizione di leader nel backfield con un’altra notevole performance (15 corse, 82 yards), aiutata per altro in modo decisivo dalla formidabile coppia Vollmer (tackle) e Mankins (guardia) che non contenti di aver difeso alla grande Brady nel passing game, sono stati letteralmente devastanti anche nei blocchi sulla corsa, spesso andando ad asfaltare i linebacker ospiti.

In difesa onestamente qualche problema in più per i Patriots c’è stato: il rookie Chandler Jones e tutti i defensive end della rotazione di New England non sono quasi mai riusciti a mettere pressione su Schaub ma anche gli outside linebacker non hanno fatto tanto meglio, e questo nella prossima gara contro Flacco potrebbe essere un problema. Veramente inarrestabile è stato invece ancora una volta un Wilfork che sembra aver trovato la fonte dell’eterna giovinezza. Dalla sua parte pure un runner temibilissimo come Foster ha fatto una fatica tremenda a passare anche perché il numero 75 in casa Patriots ha avuto quasi sempre la meglio sulla guardia Smith.
Il secondario ha invece concesso un bel gruzzolo di yards, e in effetti né Talib né Dennard hanno brillato, ma bisogna riconoscere che l’attacco dei Texans poggia anche molto sulle ricezioni di tight end e runner e dunque non raramente i cornerback hanno responsabilità relative. Comunque a parte la prestazione contro i Texans, c’è da riconoscere che la presenza del tandem di recente composizione (Dennard è un rookie, Talib è arrivato da Tampa Bay all’inizio di novembre) ha sicuramente dato più stabilità ad una difesa che ora può permettersi di giocare più coperture a uomo e di conseguenza di mettere più pressione sul regista avversario tramite i blitz.

New England Patriots
Rob Ninkovich intercetta

Per chiudere una nota di merito a Rob Ninkovich: schierato stavolta come defensive end, il numero 50 ha disputato una buona gara, impreziosita dall’intercetto inflitto a Schaub che ha dato il là al drive terminato con la meta del 31-13 di Lloyd che ha dato il primo, pesante scossone al match. Inoltre sull’onside kick seguito al touchdown con cui Houton si era portata a -10 sul 28-38, è stato proprio lui a ricoprire la palla dopo che la safety Chung aveva rischiato la frittata non riuscendo a controllare l’ovale. Probabilmente uno dei giocatori più sottovalutati dell’intera NFL, Ninkovich ha ricevuto a fine gara i complimenti da coach Belichick “Sta disputando una grande stagione” ha detto l’arcigno head coach dei bostoniani “la sua produzione è fra le migliori del campionato. Ci ha fornito molti big play: sack, fumble causati, fumble recuperati, placcaggi per perdita di terreno. Inoltre ha messo a segno tanti intercetti, e quello di oggi su Schaub è stata veramente una grande azione”.

Houston ha perso fuori casa, contro una grandissima squadra, e questo ci sta. Ma la squadra di coach Kubiak ha dimostrato di essere una spanna abbondante al di sotto dei Patriots e capire come fare a colmare il gap sarà l’ostico compito di dirigenti e coach rossoblù nella offseason. Schaub ha ancora volta mostrato i suoi limiti: è un buon regista, che sbaglia poco, ma non sembra in grado di entrare nell’elite della NFL. Nella gara con i Patriots le sue statistiche sono state simili a quelle di Brady (343 yards lanciate contro le 344 di Brady e due touchdown contro i 3 del bostoniano) ma ad un certo punto il regista di casa ha elevato il livello del suo gioco, cosa non riuscita a Schaub nonostante la pressione dei Patriots non fosse certamente asfissiante.

Houston Texans
Owen Daniels perde la palla

Molte delle yards guadagnate sono arrivate in un secondo tempo in cui i padroni di casa erano ormai seduti sul profondo, grazie al netto vantaggio conquistato. Foster ha vissuto una giornata tutto sommato incolore: ha guadagnato 90 yards in ventidue tentativi, ma 47 di queste, cioè la metà, sono arrivate in un solo drive. Le statistiche dei ricevitori non sono certo negative con Daniels autore di nove ricezioni per 83 yards, mentre Andrè Johnson si è fermato a otto palloni catturati per 95 yarde e Foster a sette per 63.

Praticamente non pervenuti gli altri due tight end di Houston Casey e Graham con, anzi, il primo che ha sulla coscienza la palla droppata in end zone nel drive di apertura nel quale i Texans si sono dovuti accontentare del field goal nonostante il grandissimo ritorno di kickoff di Manning li avesse portati fin sulle 12 dei Patriots.
Però, il buon rilievo statistico non tragga in inganno; nessuno, neppure un Andrè Johnson che in stagione regolare era sembrato per alcuni tratti il fenomeno delle passate stagioni, si è caricato l’offense sulle spalle ed ha cercato di tirar fuori l’attacco dalle sabbie mobili in cui si era cacciato. E comunque i Texans hanno confermato le loro difficoltà a mettere sul tabellone punti pesanti (leggi touchdown) quando si trovano nella red zone.
[pullquote]Arian Foster 7
Anima e core di Houston. Lui sì all pro fino in fondo. Corre, riceve, segna (in tutti i modi). Come sempre.

Tutte le pagelle[/pullquote]In linea offensiva non sono mancati gli alti e bassi, con il centro Myers ed il tackle Brown, non a caso convocati entrambi al Pro Bowl, che hanno vinto quasi sempre le battaglie sulla line of scrimmage, al contrario di Wade Smith, il quale però aveva di fronte un cliente scomodissimo come Wilfork. Ovviamente nella sfida di Foxborough una delle chiavi per fermare l’attacco dei locali era la prestazione di Watt, che nella gara più importante dell’anno ha offerto probabilmente la prestazione peggiore di una stagione comunque da incorniciare per il numero 99.
Dopo una partenza a razzo (un sack e un tackle per perdita di terreno in sette minuti e mezzo), Watt è stato contenuto alla grande dalla linea dei Patriots ed è poi affondato con il resto della difesa. Il migliore del reparto in casa Texans è stato Antonio Smith, atleta sempre nell’ombra dei vari Watt, Cushing e Joseph ma che ha coronato una grande stagione con una solidissima prova anche contro i Patriots.

Houston Texans
Arian Foster

Giornata difficilissima invece per i linebacker che hanno avuto spesso a che fare con le guardie ed il centro della linea offensiva dei Patriots e quasi sempre hanno avuto la peggio, ed anche quando sono andati in pass rush i vari Reed, Barwin e Mercilus sono stati spesso inefficaci. Nonostante una grande prestazione come ritornatore (4 kickoff return, 216 yards ed una quasi meta in avvio di partita salvata da un recupero prodigioso di McCourty), Danieal Manning è stato invece sotto tono nel suo ruolo naturale, quello di safety: tre volte Hernandez ed una Ridley hanno sfidato l’ex Chicago Bears col risultato di quattro ricezioni per 40 yards.
Meglio è andato il cornerback Joseph contro cui Lloyd ha portato a casa appena 25 yards, mentre il compagno di reparto Jackson ha faticato a contenere Welker cui ha concesso 5 ricezioni per 77 yards.

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Domenica prossima dunque i Patriots riceveranno i Ravens nella rivincita della finale di conference del 2012: Baltimore venderà sicuramente cara la pelle, ma il pronostico è chiaramente a favore del team di casa, perché l’impressone è che la differenza fra i due team sia maggiore di quella dell’anno scorso ed i Patriots in casa non hanno mai perso una finale di Conference.

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