[Championship] Patriots al SuperBowl

nflUna istantanea che fotografa la serata del Gillette Stadium: Tom Brady sospeso in aria, col pallone tra le mani, sopra una pila di compagni, che cerca il TD con un salto alla David Carr.
Un secondo dopo, Ray Lewis lo colpisce, aggiungiamo quasi viziosamente, alla base della schiena. Al primo non sembra vero aver segnato, al secondo non sembra vero vedersi il championship della AFC sfuggirgli dalle mani.
 
Si sbagliano entrambi, perchè la fine è ancora lontanissima, anche se da quel momento lo score non cambierà più.
 
patriotsLa serata di Foxborough era iniziata con un primo tempo in cui i Ravens avevano resistito bene in difesa ma creato poco in attacco. Soprattutto le corse di Ray Rice si infrangevano contro la possente linea difensiva, che guadagnava terreno e stoppava il talentuoso runningback.
Dall’altra parte era stato Brady ad avere dificoltà, mentre le corse di BenJarvus Green-Ellis avevano dato il 10 a 3 ai suoi. Le leggere imprecisioni del QB con il 12 avevano favoriti gli ospiti, giunti ad un intercetto e che lentamente stavano riuscendo a sviluppare la pass rush, specialmente dalla parte di Nate Solder.
La chiave per la vittoria da parte di Baltimore era però parsa evidente nel drive scaturito dall’intercetto. Joe Flacco sarebbe stato costretto a muoversi, uscire dalla tasca, cercare i ricevitori. Prima Anquan Boldin, poi Lee Evans in serata di grazia. I Ravens avevano letteralmente marciato sopra i futuri campioni della AFC, ridolizzando una delle peggiori secondarie di sempre tra quelle che hanno raggiunto il SuperBowl.
 
In questo scenario, da annotare la ricezione di Rob Gronkowski non convalidata dagli arbitri su un terzo down fondamentale per New England, e la precisione dei due kicker, perfetti nel 13 a 10 che chiude la prima metà gara. 
I tifosi del Maryland iniziano a crederci veramente. Brady non ha mandato un passaggio a segno per un bel guadagno in nessuna fase della contesa, la difesa in viola è concentrata e sta arginando sia Gronkowski che Wes Welker, l’attacco vede un Flacco in grossissimo spolvero e manca solo far ingranare le corse per segnare su ogni possesso.
E’ esattamente quello che succede. Rice ed il redivivo Ricky Williams iniziano finalmente a macinare yarde, Flacco è addirittura superbo in un paio di terzi down, fino all’epilogo del drive. 
Torrey Smith riceve all’altezza della linea di scrimmage, fa fuori un difensore e si invola verso il piloncino. In due passi fa 10 yard e riesce a stare in campo oltre a stirarsi fino alla linea di meta. E’ vantaggio. In Maryland non ci credono più, sono proprio sicuri di vincere.
 
A rallegrarli ancora di più, il successivo fumble di Danny Woodhead sul ritorno di kickoff, la palla che scivola come una saponetta tra le mani dei patrioti efinisce a Emanuel Cook, che lo ricopre. Le yarde da coprire sono poche, ma la linea difensiva di New England non concede nulla, anzi infligge un sack a Flacco sul terzo down e costringe Billy Cundiff ad un calcio meno agevole dei precedenti, che comunque il kicker dei Ravens mette a segno.

patriots

 
E’ la fine del terzo quarto e della partita dell’immenso Rob Gronkowski, la cui caviglia finisce sotto il peso del corpo di Bernard Pollard. Corsi e ricorsi storici per il giocatore che, esente da colpe, infortunò anche Brady qualche anno fa.
 
Il quarto quarto entra nella storia della NFL dalla porta principale. Si inizia con un bel drive dei Pats, che giungono
 nella Red Zone avversaria anche grazie ad un Woodhead desideroso di rivalsa. Arrivati a pochi centimentri dal nuovo vantaggio, i Ravens si ricordano di essere molto più affamati degli avversari e stoppano la corsa di Brady sul secondo e goal e quella di Green-Ellis sul terzo, quest’ultima con un Ray Lewis indiavolato, in trance agonistica.
E’ tutto apparecchiato per la scena che descrivavamo nell’incipit. Palla ancora a Brady, salto del numero 12, palla che varca la linea, Lewis che non ci sta e si butta ancora una volta nella mischia. Il QB dei Pats, recordman di apparizioni al SuperBowl, effettua uno spike essendo sicuro di farsi notare dai suoi avversari per festeggiare, per far capire che lui c’è ancora e sa che non finirà lì.
 
Non potrebbe avere più ragione. Il suo collega in casacca bianca sembra poter orchestrare un altro ottimo drive, ma spinge troppo con un insensato passaggio centrale in tripla copertura. Brandon Spikes passa così dal video pornografico di qualche mese fa ad intercettare un passaggio nella partita più importante della stagione, al momento più delicato possibile. New England sembra aver vinto, ma la serata horribilis della sua bandiera doveva ancora finire col botto. Passaggione lungo sul primo e dieci seguente, deviato in End Zone da
Pollard (sempre lui) e tirato su da terra dal rookie Jimmy Smith, che lo ritorna per una trentina di yard. Ecco che in quel momento qualsiasi campanilismo viene meno ed i tifosi da casa si sentono semplicemente testimoni della storia.
 
Passaggio sulla sideline per Anquan Boldin, anche lui ottimo nella notte del Massachusetts, poi il down decisivo dalle 10 dei Patrioti. Prima Flacco trova Lee Evans solo in End Zone, ma due difensori in maglia blu lo recuperano e spazzano via dalle sue mani il pallone col biglietto per Indianapolis, poi il passaggio per Dennis Pitta è difeso bene dal giovanissimo Sterling Moore, in arrivo dalla practice squad dei Raiders, e che diventa invece l’emblema di questa vittoria.
Di tale si tratta perchè, e questo l’avrete visto da tutte le parti, Cundiff sbaglia il field goal dalle 27 che darebbe un meritatissimo pareggio ai suoi, anzi metterebbe in equilibrio una partita che i Ravens meritavano altresì di vincere.
 
ravensNel post partita Bill Belichik non ha voglia di parlare, e questa non è che sia una grossa novità. Si limita ad applaudire i suoi giocatori, a suo dire la ragione per cui stringe ancora il Lamar Hunt Trophy nelle mani. Il suo QB si odia e non riesce a perdonarsi la prova incolore (239 yarde e 2 intercetti), accettando di buon grado l’oppotunità di riscatto – ridicolo a dirsi – del SuperBowl. Dall’altra parte nessuno scaglia la croce addosso al kicker, John Harbaugh difende i suoi, li ringrazia e si augura di avere almeno un’altra ghiottissima opportunità come questa. Joe Flacco si adira quando gli fanno i complimenti per la prestazione (306 yard con 2 TD), perchè è convinto di aver giocato così tutto l’anno. Non lo mettiamo in dubbio, ma di sicuro la prestazione del Gillette Stadium è, intercetto a parte, un fiore all’occhiello per la sua carriera ancora agli inizi.
 
Baltimore però potrebbe vedere le carriere di Ed Reed (che difesa su un terzo down nell’ultimo parziale), Ray Lewis ed altri finire prima di un altro alloro iridato. C’è tanta amarezza, perchè questi Patriots sono battibili, l’espressione di una AFC ora come ora qualche gradino sotto l’altra conference.
I Giants, se riguardano questa partita, hanno miriadi di punti deboli da sfruttare nel SuperBowl. Se Eli Manning si dimostrerà mobile, potrà iniziare a far male sin da subito, mentre la difesa è abbastanza plausibile che possa arginare Brady grazie alla sua pass rush, la prima nella lega. Insomma, se hanno vinto 4 anni or sono, ce la possono fare anche stavolta, in un SuperBowl davvero poco scontato.
 
In chiusura, un cenno per Vince Wilfork. 3 tackle per perdita di yarde e 1 sack per un giocatore che a 30 anni va ancora al SuperBowl, trascinandoci i suoi e sostenendo una difesa quantomeno di dubbio valore. Le prime inquadrature dei Patriots campioni della AFC sono per lui: braccione aperte, sorpreso dall’errore avversario, viso di chi sa di aver spostato gli equilibri della partita più volte durante il suo svolgimento. Un immarcescibile fondamenta per una squadra sull’orlo della leggenda.
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Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

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