[Wild Card] Ravens vs Chiefs

afcTermina in modo brutale il sogno dei Kansas City Chiefs di regalare a questo turno di wild card della NFL una nuova sorpresa dopo l’exploit di Seattle contro New Orleans: i Baltimore Ravens passano al New Arrowhead Stadium con un 30-7 che non ammette repliche e sabato affronteranno i Pittsburgh Steelers in un match che promette scintille. La compagine di coach Harbaugh si è rivelata troppo squadra, troppo completa, troppo esperta (42 giocatori avevano già giocato nella post season contro i 22 dei Chiefs, il cui trio Vrabel, Thomas Jones e Lilja da solo faceva un quarto delle presenze ai playoff di tutto il team), anche se Kansas City ha validamente tenuto testa a Flacco e compagni per oltre metà partita, per poi crollare in un terzo quarto da incubo. 
A lato del fatto sportivo, c’è da segnalare che il match aveva vissuto una vigilia drammatica  poiché il giorno precedente le autorità della Louisiana avevano sospeso le ricerche e dichiarato ufficialmente disperso Brian Reed, fratello della fortissima safety dei Ravens Ed ravensReed, che nel tentativo di sfuggire alla polizia che lo inseguiva per un caso riguardante, pare, un’auto rubata, si era gettato nelle acque del Mississippi. Il giocatore, pur essendo comprensibilmente scosso, su suggerimento del resto della famiglia, aveva comunque deciso di essere della partita.
Tornando al football giocato, in un New Arrowhead naturalmente stracolmo in cui si celebrava il ritorno di un match di playoff dopo sette anni, Kansas City partiva in modo discreto all’insegna del mi piego ma non mi spezzo: sul primo drive dei Ravens, il quarterback Flacco trascinava i suoi fino ad una yard dal touchdown ma qui la difesa dei Chiefs resisteva eroicamente a tre tentativi degli ospiti di percorrere quei fatidici 92 centimetri, con il terzo down che non veniva convertito per merito della safety rookie Berry che con un grandissimo intervento neutralizzava un passaggio in meta al tight end Heap. L’incompleto costringeva così il team ospite al field goal che apriva le segnature.
Dopo un punt di Kansas City, ancora il reparto difensivo in maglia rossa si ergeva a protagonista: l’outside linebacker Hali batteva un imbarazzante Oher  e non solo placcava Flacco, ma gli faceva perdere il pallone che lui stesso recuperava. Due giochi dopo ci pensava il runner Charles con una entusiasmante galoppata da 41 yards a portare avanti i Chiefs, i quali si trovavano in vantaggio in un match di playoff per la prima volta dal 1998. Sul drive seguente Baltimore era nuovamente costretta al punt, ma quando sembrava che Kansas City avesse l’inerzia dalla sua parte, ecco la prima svolta dell’incontro: Charles appena superata la linea di metà campo perdeva l’ovale su un placcaggio del defensive tackle Cody e gli ospiti recuperavano la palla e la tranquillità necessaria per ritornare in partita.
Dopo un altro paio di punt, i Ravens trovavano ritmo in attacco e nonostante un sack ad opera di Belcher (il terzo messo a segno dalla difesa dei Chiefs nel solo primo tempo) Flacco completava sei passaggi su sei per 59 yards e coronava un grande drive trovando con un lancio da 9 yards in end zone il runner Rice anche se il vero protagonista, come in pratica tutto il match, era il tight end Heap che riceveva tre di quei sei completi per 46 yards. Si andava così all’intervallo sul punteggio di 10-7 con statistiche curiose: in casa Chiefs c’erano infatti 96 yards corse, 87 delle quali da Charles, mentre il quarterback Cassel aveva completato quattro passaggi su cinque ma per sole 40 yards. Dall’altra parte invece il runner Rice era stato praticamente annullato dalla difesa di casa (sette portate, dieci yards), mentre Flacco, pur messo sotto pressione da una pungente pass rush dei Chiefs, aveva imperversato completando diciassette passaggi su ventiquattro tentati per 196 yards.
chiefsDurante l’intervallo, come racconterà coach Haley dopo il match, i Chiefs erano assolutamente sicuri di poter contrastare la corazzata Baltimore, ma purtroppo per loro si sbagliavano. Nella prima serie della ripresa arrivava un primo campanello di allarme: un lancio errato del quarterback di casa Cassel veniva intercettato dalla safety Nakamura che però mentre cercava di portare l’ovale verso la end zone avversaria veniva fermato da Charles che riusciva anche a far perdere il pallone all’avversario ed a ricoprire il fumble. Il drive seguente segnava però l’ultimo sussulto offensivo dei Chiefs che arrivavano fino sulle 33 dei Ravens con una situazione di quarto ed una yard da prendere. Invece di provare un problematico field goal da oltre 50 yards, coach Haley optava per giocarsi il down alla mano ma la difesa dei Ravens rispondeva alla grande fermando Charles che addirittura perdeva quattro yard.
Nel drive seguente Baltimore racimolava solo tre punti, ma l’inerzia era ormai cambiata, e nelle due serie seguenti un fumble di McCluster sulle diciassette dei Chiefs ed un intercetto subito da Cassel sulle proprie trenta, regalavano due comodi possessi ai Ravens che li trasformavano in dieci punti, prima col terzo field goal della giornata di Cundiff da ventinove yards poi con il passaggio di Flacco a Boldin per quattro yards. Quest’ultima segnatura metteva virtualmente in ghiaccio la partita anche perché il drive dei Chiefs a cavallo fra la fine del terzo quarto e l’avvio del quarto segnava la resa dei padroni di casa che totalizzavano un completo da 3 yards e due incompleti, uno dei quali era oltre a tutto un fumble di Cassel placcato dal cornerback Webb che però veniva considerato dagli arbitri un passaggio incompleto.
Mentre il pubblico dell’Arrowhead iniziava a lasciare deluso lo stadio, Baltimore costruiva un altro interminabile drive da quasi dieci minuti che culminava con la meta su corsa da 21 yards di McGahee che confezionava il 30-7 finale, anche se gli infreddoliti (si è giocato a -3 gradi) tifosi rimasti sugli spalti dovevano ancora sopportare il terzo intercetto della giornata subito da Cassel, una statistica decisamente insolita visto che in tutta la stagione l’ex Patriots aveva consegnato solo 7 palloni nelle mani degli avversari.
A livello statistico spicca naturalmente l’enorme differenza di yards (390 a 161) con Flacco che nonostante i quattro sack subiti giocava ravensun match di grande sostanza completando venticinque passaggi su trentaquattro per 265 yards e due mete. Come già detto Heap era una costante spina nel fianco della difesa di casa contro cui riceveva sette palloni per 108 yards, Nel complesso invece il rushing game faticava più del previsto con Rice che in diciassette portate metteva insieme appena 57 yards.  Meglio faceva McGahee (10-44) ma le sue statistiche erano “inquinate” dalla meta segnata con una corsa da 25 yards. 
Grande prestazione collettiva invece della difesa guidata dai veterani Suggs e Lewis: il reparto offensivo di Kansas City guadagnava come detto soltanto 161 yards e restava in campo per appena 18 minuti. In casa Chiefs assolutamente da dimenticare la prestazione di Cassel (nove su diciotto per 70 yards e tre intercetti, per un rating di 20,4) mentre l’unica cosa da salvare erano le 81 yards corse in appena nove portate da Charles. E a fine gara negli spogliatoi dei Ravens si viveva naturalmente un momento particolarmente toccante quando Reed  consegnava la palla della partita ai propri familiari.
Nell’intervista post partita, il coach ospite Harbaugh riconosceva i meriti dei Chiefs e così commentava la prestazione dei suoi: “per noi venire qui, in un ambiente caricatissimo e vincere è stata sicuramente una grande impresa.  Nel primo tempo abbiamo faticato a causa della loro velocità e non abbiamo placcato bene, poi nel secondo ci siamo aggiustati e la differenza si è vista. La difesa è stata brava a recuperare molti palloni e anche l’attacco è migliorato con l’andare del tempo”.
Dall’altra parte ovvia delusione per coach Haley che però può trarre molte indicazioni positive in vista del prossimo anno. “E’ una sconftta dura da mandar giù” è la considerazione di Haley “però tanto di cappello sia ai loro giocatori che allenatori. Comunque ho detto ai ragazzi che usciamo a testa alta: una brutta sconfitta non può cancellare quanto di buono fatto quest’anno, mentre il ricordo di oggi deve servirci come monito e stimolo per lavorare e migliorarci, perché come abbiamo visto, quando sei ai playoff non basta disputare una buona gara, devi giocare il tuo football migliore”.           
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