[W15] Atlanta Falcons vs New York Jets

nflAtlanta Falcons – New York Jets 10-7
 
Suonerà molto ‘italiana’ come affermazione, ma i Falcons hanno dato una lezione a molti: il giorno dopo la vittoria dei Cowboys a New Orleans che li aveva matematicamente eliminati dai playoffs sono andati a giocare in casa di una squadra che, invece, qualche tenue speranza la poteva ancora avere; e, dopo aver subito la difesa avversaria tutta la partita, a un minuto e mezzo dalla fine hanno piazzato la zampata, sbancato il Giants Stadium ed assestato un colpo quasi mortale alle speranze dei Jets. Chapeau.
Chiusa la parentesi, va per forza osservato come molta colpa del risultato stia sulle spalle degli stessi Jets. Dovevano essere la squadra più motivata, giocavano in casa, con un obiettivo importante e contro un avversario che era in campo, in un certo senso, solo per rovinare la loro stagione. E invece la prestazione dei Jets, soprattutto in attacco, è stata molle e piena di errori: Mark Sanchez ha lanciato tre intercetti e, soprattutto, il solitamente affidabile Jay Feely ha sbagliato ben tre field goals che, visto il punteggio finale, hanno sicuramente fatto la differenza.
Il primo è stato circa a metà del secondo quarto, e avrebbe potuto portare i Jets sopra di 7 punti dopo che un field goal di Prater era stato superato –  sempre nel primo quarto – dalla migliore azione d’attacco di New York, una bomba di 65 yards direttamente in end zone di Sanchez per Braylon Edwards; invece l’holder si fa sfuggire lo snap ed un buon drive dei Jets, bloccatosi solo ad una yard dal touchdown, si chiude senza nessun bottino. Il secondo errore, allo scadere del tempo prima dell’intervallo, è tutto sulle spalle di Feely, che calcia largo sulla sinistra dalle 38 yards sprecando la seconda opportunità per New York di andare sopra 10-3. Il terzo ed ultimo, da 37 yards, è bloccato dai Falcons a 4 minuti dalla fine della partita, poco dopo che anche Atlanta aveva sbagliato un calcio dalle 48 yards. E con questa azione i Falcons riconquistano palla e morale, e iniziano il drive che porterà Matt Ryan a trovare Tony Gonzalez in end zone con un passaggino da 6 yards. L’ultimo possesso è ancora per i Jets, ma Mark Sanchez si fa intercettare per la terza volta e la gara si chiude lì.
A New York la cosa, ovviamente, non è stata presa bene. Al touchdown decisivo i fans hanno iniziato a tirare palle di neve in campo, tanto che una trentina di loro è stata espulsa dallo stadio. Ma anche Rex Ryan non è sicuramente rimasto contento della prestazione dei suoi, che per la quinta volta quest’anno sono riusciti a perdere una partita dopo essersi trovati in vantaggio. Stavolta, come detto, le colpe non sono state della difesa (che ha contenuto bene fino al finale l’attacco di Atlanta, sempre temibile anche senza Michael Turner) ma sono stati gli errori in attacco che hanno fatto infuriare l’istrionico coach dei Jets. Mark Sanchez (18/32, 226 yards, 1 TD e 3 int, 49.7 di rating) è stato quanto meno discontinuo, confermando le difficoltà che sta incontrando dopo il brillante avvio di stagione: trattandosi di un rookie di 23 anni, non è nulla che non debba essere messo in preventivo. ed alternando buone giocate a cose orribili, come le quattro palle perse. Il passing game ovviamente ha risentito dei problemi del giovane quarterback (anche se avere uno come Braylon Edwards, in grado di piazzare il colpo vincente in qualsiasi momento, aiuta), ma è invece il gioco di corsa che non ha prodotto a sufficienza: contro i Falcons la coppia Jones/Greene si è fermata a 82 yards complessive, ed è un po’ poco per riuscire a togliere pressione dalle spalle di Sanchez. In generale quello che ha fatto infuriare Rex Ryan – oltre al doversi rimangiare le parole di sicurezza ostentate prima della gara – è stato l’atteggiamento mentale della squadra, che senza la necessaria cattiveria è riuscita (come in altre occasioni) a distruggere con i propri errori quanto di buono era riuscita a costruire. Anche per loro, salvo sorprese, è forse ora di pensare al prossimo anno, quando Sanchez avrà un anno di esperienza in più e, ci si augura, le cose potranno essere diverse.
Il prossimo anno è già  una prospettiva certa per i Falcons, che erano partiti per questa stagione sull’onda dell’entusiasmo per quanto accaduto l’anno prima, con l’esplosione di Matt Ryan. Quest’anno, invece, il quarterback ha prevedibilmente incontrato qualche problema in più; soprattutto, c’è stato l’infortunio che lo ha costretto a saltare qualche partita, e tutta la squadra ne ha risentito. A due partite dalla fine i Falcons hanno comunque un record pari, 7-7, e due sfide non impossibili davanti contro Bills e Buccaneers che potrebbero consentire di chiudere la stagione sopra quota .500, quindi in zona positiva. Ammesso che ad Atlanta, senza playoffs e senza avr potuto lottare per il titolo divisionale, dovendo guardare dal basso i Saints, riescano a considerarla come tale.
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Mauro Rizzotto

Più vecchio di quello che sembra, continua a sentirsi più giovane di quello che è. Fra una partita della sua Juve e una dei suoi Miami Dolphins sceglie la seconda. Fra una partita dei Dolphins e la famiglia... sceglie sempre la seconda. Vabbè, quasi sempre. Sennò il tempo per scrivere su Huddle dove lo trova?

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