[Superbowl] Cardinals: miracolo a metà

nflQuando Francisco è scivolato permettendo a Santonio Holmes di trasformare un passaggio di avvicinamento alla zona field goal in un quasi touchdown, sono balzato in piedi urlando (mentalmente, perchè alle quattro di mattina la gente normale dorme) “Dove diavolo è Mike Jones quando serve?!?!?”.

Mike Jones, per chi non lo sapesse, è il linebacker che con l’oramai famoso “the tackle” salvò i Rams dai supplemenatri nel Super Bowl XXXIV, consegnando a Kurt Warner il Vince Lombardi Trophy. Incredibile come i tre Super Bowl di Kurt Warner si siano sempre risolti cardinalsall’ultimo secondo, e come le due sconfitte siano arrivate quasi nel medesimo modo, dopo aver rimontato una situazione fattasi critica nei primi tre quarti ed aver raddrizzato una partita che sembrava oramai andata, per vedere sfumare tutto prima per un calco di Vinatieri e poi per una ricezione acrobatico/miracolosa di Santonio Holmes.
Mai come domenica i Cardinals sono stati la squadra di Kurt Warner. Autore di una stagione eccezionale, trascinatore di una squadra a cui nessuno dava un centesimo e che invece si è presentata al grande ballo da Cenerentola senza speranze, come si era presentata alle precedenti partite di playoff data già per spacciata, tanto che si scommetteva sul distacco con cui avrebbero perso, non sul fatto che potessero giocarsela.
E’ stato proprio il veterano a prendere la squadra per mano e condurla fino ad un passo dal miracolo, superando persino gli ostacoli che si è messo tra i piedi da solo, uno per tutti quello sciagurato intercetto a fine primo tempo, un turning point di almeno 10 punti (se non 14) in favore degli Steelers che avrebbero ammazzato il morale di un bisonte.
Gli Steelers si erano presentati con un gameplan semplice ma efficace: tenere fuori l’attacco di Arizona. E per tutto il primo quarto ci sono riusciti egregiamente, anche perchè dopo il field goal d’apertura, i Cardinals sono stati presi in contropiede dalla difesa di Pittsburgh, abile a contrastare le prime corse (quasi se le aspettassero) ed a mettere sotto forte pressione Warner, costringendo i Cardinals a ridare palla agli Steelers senza nemmeno il tempo di spendere una goccia di sudore.
La tattica di Pittsburgh era quella giusta e funzionava, ma non aveva fatto i conti con Warner.
A cominciare dal secondo drive, l’attacco dei Cardinals torna all’antico, e Warner comincia a bombardare in lungo ed in largo, anche se Boldin e Fitzgerald sono sempre coperti e la palla deve per forza passare dale mani di Breaston.
Anche la difesa comincia ad ingranare, giocando il solito modulo che concede ma non troppo, pur continuando a soffrire un po’ troppo le corse di Parker.
Con grande fatica i Cardinals si portano comunque a ridosso della end zone avversaria in condizioni davvero invidiabili: pochi secondi al termine del primo tempo, palla sulla una yard e kickoff return a disposizione nel terzo quarto. Con queste premesse l’obiettivo di accorciare le distanze e segnare di nuovo in apertura di terzo quarto per fare il break decisivo sembra ampiamente alla portata dei Cardinals. Warner deve però cedere ad una grande giocata di Harrison, che intuisce il passaggio, intercetta la palla e travolge tutti
cardinalsper finire in end zone a tempo scaduto per un touchdown che vale 14 punti.
Warner ci mette un po’ a recuperare psicologicamente, ma è aiutato moltissimo dalla difesa, che tiene la partita ancora aperta, anche perchè l’attacco dei Cardinals ha dimostrato in stagione di essere capace di tutto.
E questo tutto è proprio quello che accade. Prima Warner accorcia le distanze con un TD pass di Warner per Fitzgerald, finalmente cercato anche se raddoppiato, e poi, dopo l’ennesima grande prova della difesa, trova addirittura il TD del vantaggio grazie ad un TD stratosferico ancora per Fitzgerald. Il modo in cui semina il primo difensore e riceve la palla nel mezzo, ma ancor di più il modo in cui ingrana la marcia e prende cinque/sei yards di vantaggio in accelerazione sui difensori che lo inseguono dimostra che Fitzgerald è attualmente uno dei ricevitori più letali della lega, per mano, esecuzione e velocità.
L’unico rammarico è l’aver segnato troppo presto. Il TD di Fitz arriva a due minuti e mezzo dal termine, che nel football significano una vita. Big Ben si risveglia dal letargo in cui si era immerso per tutta la partita (bei numeri, molti completi, ma ben poca sostanza a supporto dei numeri) e, soprattutto, Santonio Holmes decide di salire in cattedra e fare il funambolo per ricevere in punta dei piedi il pallone della vittoria.
Che dire di una sconfitta come questa? Banalmente e retoricamente si può dire che i Cardinals non hanno perso, perchè hanno dimostrato ancora una volta che i pregiudizi su di loro erano del tutto infondati.
Nonostante i molti problemi avuti in linea d’attacco a contenere la straripante difesa degli Steelers, nonostante le molte, troppe penalità (un campo e più concesso agli avversari), nonostante un playcalling titubante all’inizio della partita, i Cardinals hanno saputo reagire da campioni e tenere i piedi in partita fino all’ultimo secondo.
Warner finisce con la terza partita oltre le 300 yards di passaggio su tre Super Bowl disputati, cosa che nessun quarterback, nemmeno quelli più titolati di lui, ha mai fatto. Quello che gli manca è almeno un altro anello da affiancare a quello vinto nel 99 con i Rams.
Fitzgerald si conferma indispensabile pilastro in questo attacco, supportato da Boldin e Breaston, che però da soli non sembrano avere quel qualcosa in più che Fitz sembra invece assicurare.
Delusione? Tanta, probabilmente, ma anche l’assoluta convinzione di essere stati all’altezza del palcoscenico. E non è poco.

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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